Ehi, spero che nessuno se la sia presa per la mia battuta su "nonni" e "pivelli", ci mancherebbe... :Sm13: Volevo solo ribadire che io ho avuto il piacere di salire sui filobus di Torino, urbani e suburbani, non certo pontificare. Per quanto riguarda gli autosnodati blu della Ctrea, ricordo vagamente quanto segue (mi sembra di essere Zio Paperone quando racconta ai poveri Qui, Quo e Qua come raggranellò il primo milione di dollari
). Allora, mentre aspettavo il filobus al capolinea di Collegno centro (attuale piazza IV novembre), vidi transitare (vi parlo di quand'ero ragazzino, quindi una trentina d'anni fa
) un autosnodato blu. Incuriosito dal colore (il modello era lo stesso di quelli di Torino, allora verdi) chiesi ad una signora di quale linea si trattasse, apprendendo che era la corriera per Alpignano. Questo è quanto so, io ricordo appunto quell'autobus che proseguì oltre la piazza lungo la via Martiti XXX Aprile. A proposito degli autosnodati Viberti (breve OT) avevano il motore accanto all'autista (la guida era a destra) ed una strana leva del cambio tipo "freno a mano": l'autista, per cambiare marcia, toglieva il gas, si inchinava leggermente e alzava la leva per salire di rapporto. Non c'era pedale della frizione. Negli autobus Lancia che circolavano sul 65 negli anni '70, invece, la frizione era identica a quella delle Fiat 850 con cambio semi-automatico "idroconvert": toccare il pomello della leva del cambio equivaleva a premere il pedale della frizione. Parola di appassionato "senior"...
Paolo A.