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FILOBUS DI TORINO

Ultimo Aggiornamento: 07/12/2021 11:36
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25/11/2004 16:21
 
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apprendista tranviere
varie sulla Torino-Rivoli
Ho trovato solo pochi giorni fa il vostro sito per puro caso e non ho ancora finito di leggere tutto ( le giornate sono di 24 ore soltanto! )
Mi ha subito attirato la sezione dei filobus ed ho visto tutto, compresa la cartolina su cui c’è scritto “Nichelino” in basso a destra e fatta passare per la stazione di Rivoli!
Ecco ciò che vorrei aggiungere e che mi pare non sia stato scritto:
1) la Torino-Chieri era gestita dalla “Autoindustriale VIGO” ancora esistente con sede a S. Mauro.
2) Per la Torino-Rivoli, la filovia era nata nel mio stesso anno e abitando a Collegno, vicino al deposito, ho un po’ di conoscenze dirette avendola usata parecchio ed essendo in possesso di una copia del libro edito per l’inaugurazione. Elenco alcune idee sparse.
3) La diramazione per Grugliasco, almeno dal 1970, seguiva il percorso seguente: V.le Gramsci, v. Perotti, v. Rivalta, c. Allamano, ritorno per st. del Gerbido, v. La Salle fino a v. Perotti.
4) Il bifilare a Grugliasco era “banalizzato” su v.le Gramsci fino all’angolo tra v. Perotti e v. La Salle. Il percorso era più corto di quello di Collegno ma quando si verificava un incrocio, un autista scendeva ad abbassare le aste del suo mezzo.
5) Questa “racchetta”, come quella di Collegno, creava un problema di inversione di polarità ma non ricordo come fosse risolto.
6) A S. Maria ( Collegno ) esisteva una possibilità di inversione di marcia con percorso v. Filzi, v. C. Battisti, v. Costa.
7) I filobus da 18 metri erano di due sottoserie: la prima di origine ( F1 .. F11 ) e la seconda entrata in servizio non so quando. Le differenze erano minime: di sicuro erano la forma e la quantità delle prese d’aria sul tetto ( più numerose e piccole nella seconda serie ) e l’altezza della fascia con le righe orizzontali sul frontale ( nella seconda serie occupavano uno spazio minore in altezza )
8) Tutti i filobus erano dotati di radio: era una scatola di alluminio fissata sul piantone dello sterzo, sotto il volante. Ricordo le comunicazioni con le sigle dei mezzi ( F1 .. F24 ) e i caratteristici “PASSO” e “PASSO E CHIUDO”.
9) Altro aspetto tecnico: dopo una interruzione della alimentazione elettrica, i filobus dovevano essere riavviati aspettando un numero di secondi uguale alla matricola, in modo da non sovraccaricare le SSE.
10) Ricordo anche bene la differenza notevole di potenza ( doppia! ) superando il sezionamento 600 / 1200 V al confine tra Torino e Collegno.
11) Negli ultimi tempi di funzionamento mi pare di ricordare che i mezzi fossero in buono stato, mentre il bifilare lasciava a desiderare.
12) Altra cosa che ricordo bene era la gestione più orientata ai risultati e meno alle norme burocratiche che con la tecnica hanno poco a che vedere: ad esempio capitava di vedere i graduati ( allora le divise comportavano anche il cappello, con eventuali “lasagne” ) alla guida dei filobus.
13) Nella stessa ottica, ricordo un autista-tecnico che, dopo lo strappo di una corda di tenuta di un’asta in seguito ad uno scarrucolamento, era salito sul tetto mediante gli appositi scalini sul fianco, aveva recuperato l’asta ondeggiante quasi in verticale e l’aveva riattaccata. Tutto questo in p. Massaua.
14) Dopo l’assorbimento da parte dell’ATM, un autista-burocrate, aveva invece ovviamente fatto scendere tutti.
15) A proposito di problemi di esercizio, ricordo nell’estate ’79, ad un filobus su cui viaggiavo, in p. Bernini era scoppiata una delle gomme gemelle sinistre del “rimorchio” ( con botto e polverone ), il mezzo ha proseguito fino a Regina con i passeggeri sopra.
16) Sempre per gli incidenti, questo grave; una notte a Pozzo Strada, un automobilista non aveva visto il carro scala, con ovvi risultati …
17) Gli autobus del CTREA servivano per le linee operaie e per Rosta, Villarbasse ( in partenza da Rivoli ), erano blu con sigle A1 .. Axy.
18) Per gli autobus “gialli” che ho trovato citati in queste pagine aggiungo: i 418 corti si distinguevano da quelli dell’ATM per avere il parabrezza piatto e non curvo ( oltre che per il colore ), mentre quelli lunghi ( autotreni ) sono stati usati sul 36 ( dopo l’aggiunta delle telecamere ) per poche settimane in una estate che non ricordo, per realizzare un esperimento di linea diretta con poche fermate. L’esperimento, non indicato in modo comprensibile al pubblico, ovviamente non ha avuto successo!
19) Il CTREA svolgeva anche il trasporto carri ferroviari su carrelli, avendo ereditato il raccordo con le FS in stazione di Collegno ( perché v. Risorgimento a Collegno è in curva? C’era il raccordo! ) e aveva due o tre camion rossi solo con un peso sull’asse posteriore.

Oltre alla copia del libro ufficiale del 1955 per l’inaugurazione della linea, con schemi tecnici sui filobus, quattro foto: due a colori ( brutti!? ) di filobus e due in bianco e nero di carri scala ATM che smontano il bifilare nel 1981. Se ho un po’ di tempo, provo poi a scannerizzarle.

Durante il periodo di servizio misto, avevo anche cronometrato i tempi di percorrenza sul cavalca-ferrovia di c. Francia: il filobus ( alla fine della carriera ), vinceva sempre, anche con gli allora nuovi Fiat AL421 serie 4700 giunti nuovi in 50 esemplari a Reg. Margherita per il 36 ( forse ho ancora il foglio da qualche parte )

Non sarebbe possibile fare un riassunto definitivo di queste notizie? Il forum è ottimo come “brain-storming”, ma alla fine bisognerebbe sintetizzare!

Forse a Collegno si potrebbe ancora trovare qualche ex-autista CTREA: potrebbe interessare?
25/11/2004 17:19
 
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Re: varie sulla Torino-Rivoli

Scritto da: GZAMPA 25/11/2004 16.21
Ho trovato solo pochi giorni fa il vostro sito per puro caso e non ho ancora finito di leggere tutto ( le giornate sono di 24 ore soltanto! )
...


Ti do il benvenuto sul nostro forum e ti ringrazaio per i complimenti e per la ricca mole di notizie che ci hai dato!
25/11/2004 21:20
 
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Ghiotte notizie
Benvenuto anche da parte mia e grazie per il ghiottissimo intervento, in particolare per la descrizione del percorso della diramazione per Grugliasco e dell'anello di Collegno. Ricordo benissimo il raccordo ferroviario di Collegno, ignoravo invece fosse gestito dal Ctrea. Che tu sappia, giungeva sino all'Aeritalia? Per quanto riguarda gli autisti sarebbe interessantissimo poter scambiare quattro chiacchiere con uno di loro. Grazie!

Paolo A.
25/11/2004 21:39
 
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Re: varie sulla Torino-Rivoli

Scritto da: GZAMPA 25/11/2004 16.21
Ho trovato solo pochi giorni fa il vostro sito per puro caso e non ho ancora finito di leggere tutto ( le giornate sono di 24 ore soltanto! ).....



Benvenuto sul forum, e grazie per l'abbondante "dose" di info sui filobus della Torino-Rivoli![SM=x346220]
Non vorrei arrivare a conclusioni affrettate, ma il quadro che sembra apparire è quello che il servizio offerto dal CTREA fosse qualitativamente superiore a quello dell'ATM, o sbaglio?[SM=x346223]
In particolare, il punto 8 della tua spiegazione è semplicemente sorprendente!:Sm13: Un parco mezzi già equipaggiato di radio di bordo, e questo con molti anni d'anticipo rispetto al Sis installato dall'ATM a partire dagli anni ottanta (anche qui, correggetemi se sbaglio...[SM=x346226] )
26/11/2004 08:30
 
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Filovia Torino Rivoli
Anch'io ringrazio Gzampa per queste informazioni interessantissime e dettagliate e gli do' il benvenuto [SM=x346220] !
Il ritratto che è stato fatto è quello di un consorzio efficiente ed in ottima salute, e mi porta sempre più a pensare che la fine del filobus nella zona di Torino ovest è stata determinata da una volontà politica, più che da una reale analisi economica.
Sarebbe interessante capire quale fosse lo stato dei conti del CTREA al momento della soppressione del servizio (io sono convinto che, data l'enorme domanda di trasporto pubblico della zona, non poteva essere tanto catastrofico!). Per quanto riguarda la frequenza dei passaggi, erano gli stessi (su corso Francia) della gestione con autobus, o meno frequenti?
[SM=x346219] [SM=x346219] [SM=x346219]
27/11/2004 22:10
 
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Pensieri e parole... sui filobus
Caro Gzampa,
ho digerito le informazioni interessanti che ci hai scritto e, visto che come età anagrafica non siamo molto distanti (io sono nato nel 1960) provo a fare qualche osservazione seguendo alcuni punti della tua esposizione, affidandomi ai ricordi.
1) i filoveicoli della Torino-Chieri erano, a quanto mi racconta un amico che ha vissuto in piazza Vittorio Veneto dalla nascita sino a pochi anni fa, piuttosto malconci. Il fatto di percorrere un itinerario “difficile” come il Pino vecchio (forti salite/discese e curve continue) probabilmente sollecitava duramente la meccanica ed il telaio.
3) eccezionale la descrizione del percorso esatto della diramazione per Grugliasco, ignoravo assolutamente che l’amato “Rosso” percorresse un’arteria a scorrimento veloce come il corso Allamano: io supponevo che la linea si attestasse, come nel caso della diramazione per “Collegno centro”, nel centro storico di Grugliasco. Per quanto mi riguarda non ho mai assistito ad incroci nel tratto di bifilare banalizzato di via Torino e via Martiri XXX Aprile: tu hai idea degli orari delle corse per Grugliasco? Il fatto che vi fossero incroci è sintomatico che le corse avevano senza dubbio una frequenza maggiore di quelle per Collegno.
5) Uhm, inversione di polarità. So per certo che l’autista, quando partivamo da piazza IV Novembre, girava sul cruscotto del veicolo una chiave, quasi volesse “avviarlo”. Può centrare qualcosa?
6) Anello di Santa Maria. Santo cielo, io ero convintissimo che QUELLA fosse la diramazione per Grugliasco! Se non ricordo male l'anello consentiva l’inversione solo ai veicoli provenienti da Torino, che svoltavano a sinistra in via Filzi (o via Costa). Altrettanto erroneamente pensavo che viale Gramsci fosse solo percorso di ritorno verso corso Francia.
8) Ricordo la scatola sotto il volante, non sapevo fosse una radio! E bravi quelli del Ctrea, in anticipo di decenni sull’ATM… Purtroppo non ebbi mai l’occasione di assistere ad un colloquio radiofonico. Sigh.
10) Beh, il cambio tensione credo avvenisse proprio all’altezza della diramazione per Collegno, all’altezza di via Magenta. Era come quando Braccio di Ferro ingoia una lattina di spinaci…
16) L’unico incidente che ricordo è, credo nel 1971 o 1972, l’investimento di un pedone nel tratto tra via Pasteur e via Perroncito. Mia madre andava da una sua amica pettinatrice che aveva il negozio proprio lì, accanto al negozio di ottica tuttora esistente. Le volte che mi portava con lei io mi annoiavo terribilmente e passavo il tempo sul marciapiede, quando il poveraccio fu investito rimasi sconvolto, era rimasto incastrato sotto il filobus, pareva un fantoccio disarticolato. Brrr.
19) Raccordo FS. Io avevo erroneamente pensato che ti riferissi a quello che attraversava il Campo Volo dell’Aeritalia, invece a quanto pare ne esisteva uno anche a sud della ferrovia, diretto verso corso Francia. Mi dici quale era l’esatto percorso del binario? Ve ne sono ancora tratti? (Io sono un archeologo-ferroviario…) Sai per caso se un tempo anche la tranvia per Rivoli aveva raccordi con industrie?
Servizio misto: non sapevo che vi fosse stato un periodo gestito da filobus ed autobus, pensavo che alle ore 0,00 del giorno X si fosse passati ai 421.
Infine due parole sul forum. Certo, sintetizzare non sarebbe male, tieni presente che l’età media dei partecipanti è sulla trentina (da quello che mi pare di capire…) gente quindi che non ricorda o quasi i filobus torinesi. Penso sia quindi inevitabile una certa ripetitiva diluizione degli argomenti, inoltre prima della ventata di novità del tuo autorevole intervento ci eravamo tutti “spremuti” come dei limoni. Attendo con grande interesse altri tuoi interventi.

Paolo A.
27/11/2004 22:57
 
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Filovia per Chieri

Ho visto che la discussione sulle filovie torinesi sta decollando con interventi e commenti sempre più edotti e interessanti.
Credo che sia giunto il momento di presentare ai nostri amici una foto dalla mia collezione, del solito autore sconosciuto e di cui mi raccomando ecc. ecc., di un filobus per Chieri.
Sono contento di avere potuto vedere pure io a suo tempo queste uniche e davvero caratteristiche filocorriere blu per Chieri.
La linea fu dismessa nel 1979 ma un anno prima fu provato per qualche tempo il filobus Volvo 1001 di Rimini che non convinse la subentrata ATM a proseguire l'esercizio filoviario.
Devo dire che oltre a Chieri il Volvo 1001 romagnolo non portò alcuna fortuna nemmeno alle altre due linee dove venne provato: la Como - Cantù e le urbane di Bergamo. E dire che a Rimini ha lavorato, ora è una delle due vetture ferme, per circa 25 anni...


28/11/2004 21:21
 
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Re: Pensieri e parole... sui filobus

Scritto da: linea13 27/11/2004 22.10
....
3) eccezionale la descrizione del percorso esatto della diramazione per Grugliasco, ignoravo assolutamente che l’amato “Rosso” percorresse un’arteria a scorrimento veloce come il corso Allamano: io supponevo che la linea si attestasse, come nel caso della diramazione per “Collegno centro”, nel centro storico di Grugliasco. ....



Se devo essere sincero anch'io pensavo che la diramazione per Grugliasco si attestasse nel centro storico; se non altro perchè mi viene da pensare che trent'anni fa, in Corso Allamano, ci fossero solo campi coltivati...[SM=x346235]...a parte forse lo stabilimento di Bertone.

PS: a proposito del Volvo 1001 brevemente sperimentato sulla Torino-Chieri: sono noti i motivi per i quali questo modello non fu "promosso"?
29/11/2004 09:09
 
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Filocorriera
Scusate la mia ignoranza, ma cosa significa "filocorriera"? Presuppone delle caratteristiche tecniche del mezzo o di tracciato differenti da un "filobus" normale? Anche i Torino Rivoli si potevano considerare delle "Filocorriere?"

[SM=x346219] [SM=x346219] [SM=x346219]
29/11/2004 09:31
 
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tranviere senior
Filocorriere
Così a naso direi che la definizione di "filocorriera" dipenda dal fatto che il percorso della filovia per Chieri si svolgeva in gran parte in ambito extraurbano. La Torino-Rivoli attraversava un contesto maggiormente urbanizzato (corso Francia non era certamente una strada rurale, negli anni '50). So per certo che negli anni '30 esistevano in Piemonte altre due importanti filovie extraurbane, la Alba-Barolo e la Ivrea-Cuorgnè, non so cosa darei per avere materiale in proposito!

Paolo A.
29/11/2004 10:26
 
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Filocorriere
Dunque, direi che lo stabilimento Bertone, ad esempio, sia proprio un motivo più che sufficiente per istituire una linea di trasporto pubblico! Si tratta di un impianto che doveva avere già all'epoca un buon migliaio di dipendenti, se non di più, e non era l'unico della zona.
Filocorriere: è una distinzione di allestimento interno. Sono così definite, in modo non molto scientifico, le vetture che hanno, ad esempio, sedili imbottiti, due sole porte, tendine ai finestrini e cose simili; insomma, un allestimento se non da GT almeno da bus di linea. Erano così i Torino-Chieri (ed i bus che li sostituirono: i 420), mentre non erano così i Torino-Rivoli, che in effetti compivano un percorso sostanzialmente urbano con salite e discese frequenti a tutte le fermate. Oggi non ne esistono più per il semplice fatto che non esistono più linee filoviarie veramente intercomunali, tranne quelle di Sanremo ed in particolare il Sanremo-Ventimiglia; infatti su questa linea c'erano filobus con allestimento quasi GT.
Filovia Ivrea-Cuorgnè: per saperne di più, basta comprare l'apposito libro, che un mio amico mi ha prestato e di cui al momento non ricordo il titolo (ma non deve essere molto fantasioso!). E' un libro carino
Ciao!
7041

[Modificato da Settantaquarantuno 29/11/2004 10.28]

29/11/2004 16:38
 
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apprendista tranviere
ancora sulla Torino-Rivoli
Eccomi di nuovo.

0) grazie per i vostri ringraziamenti!
1) Ho “agganciato” un ex autista CTREA e spero di riuscire a fare altrettanto con un graduato.
Vi farò sapere.
2) Per le foto dovete aspettare ancora causa scanner.
3) Certo la sintesi non si può ancora fare visto che le informazioni continuano a crescere, ma qualcuno potrebbe pensare poi di creare un qualcosa di riassuntivo?
4) Per la frequenza dei passaggi: con i filobus certamente era minore e ricordo che dalla fermata di S. Maria verso Torino, quando andavo a scuola e poi all’università ( dal 1973 ... ) alle 7 – 7,30 capitava di dover lasciar passare anche più di una corsa per riuscire a salire per poi fare le “sardine”. Il vantaggio dell’immissione dei 421 fu proprio la maggior frequenza e la maggior quantità di porte ( 4 su 12 metri anziché 4 su 18 metri )
5) Il cambio tensione si trovava al confine tra Torino e Collegno, dove sul lato sud di c. Francia, una volta c’era il “dazio” ed ora un benzinaio. A proposito bello il paragone con gli spinaci di Braccio di ferro. La deviazione per Collegno centro era prima del cavalcaferrovia.
6) Il percorso dell’anello di S. Maria ( Collegno ) era da v. Filzi verso v. Costa con rientro alla fermata verso Torino ( dove è ancora oggi )
7) A proposito delle fermate, avevano una bella pensilina in cemento lunga come i filobus. Ricordo quelle di p. Massaua, Aeronautica, B.ta Paradiso ( di tipo un po’ più moderno ), Regina Margherita, S. Maria, Leumann e Bruere. Quando sono state smantellate, che miseria quelle nuove… e quanta acqua quando piove!
8) La radio era comunque di tipo “omnibus”( giusto?) in cui tutti sentono tutto.
9) Il raccordo ferroviario dalla stazione di Collegno partiva dal piazzale attualmente usato come deposito dal CIDIU e dove per anni era installato un portale per i container ( forse CEMAT ma non sono sicuro )
10) Per i raccordi con la tranvia: ricordo di aver letto ( ma non so dove ) della possibilità di inoltro carri verso il Martinetto ( AEM di Torino ) da p. Bernini lungo i binari di c. Tassoni e solo qualche settimana fa, su un notiziario del Comune di Torino ho visto un disegno della vecchia Venchi Unica ( p. Massaua ) con un binario che entrava nella fabbrica. In effetti nel muro di cinta mi pare esisteva un cancello non parallelo all’asse della strada, ma oramai non c’è più nulla.
11) Per la zona industriale di Grugliasco, faccio notare che oltre alla Bertone, esistevano già almeno il COMAU ( dal ’70 ci lavorava mio padre ) e la Joannes, Comunque penso che il percorso sia stato costruito in un secondo tempo: forse all’inizio c’era un anello nella piazza del vecchio municipio di Grugliasco.

Saluti a tutti.
29/11/2004 17:35
 
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Re: ancora sulla Torino-Rivoli

Scritto da: GZAMPA 29/11/2004 16.38
Eccomi di nuovo.

...
4) Per la frequenza dei passaggi: con i filobus certamente era minore e ricordo che dalla fermata di S. Maria verso Torino, quando andavo a scuola e poi all’università ( dal 1973 ... ) alle 7 – 7,30 capitava di dover lasciar passare anche più di una corsa per riuscire a salire per poi fare le “sardine”. Il vantaggio dell’immissione dei 421 fu proprio la maggior frequenza e la maggior quantità di porte ( 4 su 12 metri anziché 4 su 18 metri )

....


Saluti a tutti.



Eh beh...immaginavo che dovevano aver compensato la minor capienza dei veicoli con un maggior numero di corse...[SM=x346225] Mi chiedo perchè all'ATM non abbiano impiegato immediatamente degli autosnodati. Ricordo bene qualche viaggio effettuato sul 36 quando c'erano ancora i "421", ed era peggio che andare sui carri bestiame![SM=x346222]
Ricollegandomi al punto 18 del tuo precedente post, mi sono ricordato dell'impiego di autosnodati (anzi, autotreni come giustamente li hai definiti) a livello sperimentale sul 36. Credo fosse il 1987/88, avevo visto un comunicato su qualche autobus dove si annunciava proprio l'istituzione di corse dirette, con poche fermate (a Torino credo ci fossero solo due fermate, una in Piazza Rivoli e l'altra in Piazza Massaua; ma può darsi che mi stia confondendo) e gestita con autosnodati. Scopro solo ora che si trattava di mezzi ex-CTREA, evidentemente conservati per qualche tempo dall'ATM anche se non li ho mai visti in giro.
(fine semi-OT)
29/11/2004 20:10
 
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vestigia della filovia Torino Rivoli
Con la demolizione dell’ultima pensilina di fermata in cemento, quella di largo pistoia/via Bruere a Rivoli (inizio anni '90), le ultime vestigia importanti rimaste della filovia sono i capolinea (ma quello di Rivoli verrà presto demolito per lasciare spazio ad un non meglio precisato « castello di pianura ») e la vecchia sottostazione elettrica di Rivoli (da cui deriva il mio nickname). Vorrei chiedere se qualcuno di voi sa perché si decise di demolire le vecchie stazioni della tranvia per costruire ex novo le due stazioni filoviarie (tra l’altro trovo che quella di Torino sia molto bella) e se si pensa di conservare almeno quella di Torino.

P.S.
piccolo OT x linea 13

Scritto da: linea13 27/11/2004 22.10
(Io sono un archeologo-ferroviario…) Sai per caso se un tempo anche la tranvia per Rivoli aveva raccordi con industrie?


Un raccordo ferroviario della Torino Rivoli si trovava in largo Pistoia, a Rivoli, e serviva la fabbrica di Vermouth "Viarengo" che sorgeva all’inizio di via Bruere. La fabbrica, ormai chiusa da anni, fu demolita a metà degli anni ’90. Scusate per l'OT!
[SM=x346219] [SM=x346219] [SM=x346219]
29/11/2004 21:03
 
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Casello?
Grazie per l'informazione, caro Sottostazione [SM=x346239] Anche io ovviamente ricordo bene le pensiline in cemento, in particolare quelle di zona Aeronautica e quella di piazza Massaua. Un edificio che mi incuriosisce è quella specie di "casello" a Rivoli, poco prima della stazione di Rivoli, più o meno all'altezza della strada che porta a Rivalta. C'entra qualcosa con la vecchia tranvia?

Paolo A.
29/11/2004 21:16
 
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non casello!
No, che io sappia, quella è la casa del custode dell'istituto s.Giuseppe.[SM=x346219]

[Modificato da sottostazione 29/11/2004 21.18]

30/11/2004 10:51
 
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Re: vestigia della filovia Torino Rivoli

Scritto da: sottostazione 29/11/2004 20.10
Vorrei chiedere se qualcuno di voi sa perché si decise di demolire le vecchie stazioni della tranvia per costruire ex novo le due stazioni filoviarie (tra l’altro trovo che quella di Torino sia molto bella) e se si pensa di conservare almeno quella di Torino.
[SM=x346219] [SM=x346219] [SM=x346219]



Perchè hanno demolito la stazioncina torinese?
Piccolo "giuoco" (come direbbe Berlusconi). Vai in un'agenzia immobiliare. Chiedi quanto costa un alloggio nel grattacielo di piazza Statuto, che sorge al posto di una parte, neanche tanto grande, dell'area destinata alla tranvia. Moltiplicalo per quattordici (il numero dei piani, se non erro) e moltiplica ancora il risultato per due o tre (gli alloggi per piano). A questo somma ancora il valore dei negozi a piano terra e quello dei garage sotterranei (direi suppergiù una ventina).
Prova a scrivere su un foglietto il risultato ottenuto, preceduto dal simbolo dell'euro, e scoprirai perchè hanno demolito la vecchia stazione torinese.
[SM=x346232]
Ciao
7041
[SM=x346219]
30/11/2004 14:32
 
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Per Simone 04

Il nuovo, per allora, filobus in prova a Torino passò benissimo l'esame in quanto era, come il tempo ha poi dimostrato, un'ottima macchina.
Probabilmente a Torino, Como e Bergamo avevano purtroppo già bene in mente cosa fare...ed è probabile che la stessa cosa sia avvenuta anche ai giorni nostri recentemente, e in totale controtendenza, a Cremona dove le ultime due nuove vetture filoviarie, destinate forse ora S.Remo, giunsero solo pochi anni fa.
10/12/2004 22:04
 
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Vestigia Ctrea...
Incuriosito dalla precisa descrizione di gzampa del percorso della diramazione per Grugliasco della filovia del Ctrea ho fatto un giretto seguendo, in parte in auto ed in parte a piedi, quella ex linea. Purtroppo (anche se me lo aspettavo, visto il tempo trascorso) non ho trovato vestigia, a parte qualche aggancio del bifilare sulle case più vecchie di viale Gramsci (lato destro arrivando da corso Francia) e quello che m’è parso uno dei tipici pali di sostegno della linea aerea, in cemento, in via La Salle angolo vicolo Monti. Il fatto è che in quella zona vi sono molte villette monofamiliari con tanto di (rumorosi) cani da guardia, per cui non ho ritenuto saggio ostentare più di tanto la Canon! Discreta botta di… sedere invece da un simpatico tabaccaio di via Perotti cui, col pretesto di acquistare un pacco di chewing gum, ho chiesto se aveva cartoline di Grugliasco. Dopo aver frugato in un polveroso cassetto del banco, ha trovato alcune belle cartoline a colori, tipicamente anni ’60, una delle quali mostra uno scorcio di viale Gramsci all’altezza della Chiesa di San Rocco con tanto di bifilare (banalizzato, come ha scritto gzampa) e Fiat 850 blu che “romba” verso il fotografo. Appena possibile invierò lo scan. Sull’interessante libro “Scintille tra i monti” di Ogliari-Sapi (lo trovate alla Civica), dedicato ai trasporti pubblici di Piemonte e Valle d’Aosta, si parla della filovia del Ctrea, citando le due diramazioni per Collegno e Grugliasco. Quest’ultima viene accreditata di una lunghezza di 1,2 km., confermando che un tempo il capolinea era nel centro storico della cittadina, presso una delle piazze della zona. Sul libro si parla anche della Torino-Chieri, vi sono anche alcune interessanti foto (non cercatelo adesso... l'ho appena preso in prestito [SM=x346232] [SM=x346232]



Per vedere l'immagine in grande, cliccare qui

[Modificato da PaoloC 13/12/2004 19.43]


Paolo A.
13/12/2004 19:44
 
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Vestigia Ctrea...
Ho pubblicato l'immagine mandata da Liena13: molto bella. [SM=x346220]
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