Altre ipotesi in campo, con a breve una prova sul campo per Pitti:
Maxi pedonalizzazione , pass speciali per l'Oltrarno
Via della Vigna, si cambia. I nuovi dettagli del piano per Piazza Pitti e via Tornabuoni. Linee Ataf: meno bus per San Frediano
POSSIBILE. Certo che è possibile pedonalizzare piazza Pitti e via Tornabuoni, in Palazzo Vecchio sono pronti a chiudere in settimana. Ci sono due o tre dubbi da sciogliere, ma è fatta. Ma non ci saranno, il sindaco Renzi lo assicura, «forzature». «Faremo le cose con calma e a più riprese — spiega — perchè pedonalizzare non vuol dire penalizzare. Del resto laddove ci sono aree pedonalizzate i risultati di migliore vivibilità e qualità della vita sono evidenti». E la prima prova della ‘nuova’ formula Renzi vuole inaugurarla proprio con l’area Pitti. Ci sarà una «micro ztl» con «permessi specifici — è la garanzia del sindaco — per gli abitanti dell’Oltrarno, come via Guicciardini, via dei Serragli, Santo Spirito e via Maggio». Per gli artigiani dell’Oltrarno (come per i residenti) in particolare Palazzo Vecchio sta progettando una staffa di penetrazione che potrebbe essere via dello Sprone o via dei Barbadori. Nessuna operazione frettolosa in vista nemmeno per via Tornabuoni che sarà pedonalizzata «a tappe» Prima dal ponte Santa Trinita a via della Vigna e solo successivamente, probabilmente dopo l’estate, da via della Vigna fino in fondo. Anche perchè nel frattempo l’idea è quella di invertire il senso di marcia di via della Vigna. Questo consentirà il passaggio dei bus di almeno otto metri e salverà per qualche mese anche l’attuale percorso del 22, il più difficile da cambiare.
Certo anche la pedonalizzazione «non violenta» chiederà a molti fiorentini di cambiare abitudini. Si sono preoccupati anche i lavoratori della Soprintendenza: stavolta hanno notato da Palazzo Vecchio, più attenti al loro permesso di circolazione che a plaudire alla pedonalizzazione di una delle piazze più belle del mondo. Ma quanto costerà davvero ai cittadini la nuova rivoluzione a piedi? Per i più giovani sarà quasi un regalo: li terrà lontani dai rischi della sedentarietà. Per i più anziani l’obbligata ricerca di tragitti alternativi salendo e scendendo a getto continuo dai bussini elettrici. Non facilissimo e non comodo per chi non è più giovane, ha pacchi della spesa da portare o qualche difficoltà nei movimenti.
Ed ad Ataf quanto costerà? Secondo i sindacalisti: troppo. «Stiamo perdendo molti utenti — spiega Americo Leoni della Faisa Cisal — e il solo bilancio dell’azienda in pareggio è quello del 2010. Non ci hanno ancora spiegato chi ha pagato i 12 milioni di debiti degli anni precedenti». Che c’entrano i vecchi debiti con la nuova pedonalizzazione? «Sono più esperto di conti che di strade. Ma ogni variazione su una linea che comporta un solo chilometro in più sul percorso costa circa 500 euro al giorno. In un anno sono 425mila euro. E se cambiamo i percorsi, non aumentiamo le zone servite, ma al contrario le diminuiamo. E’ facile capire di cosa parlo. Già servivamo poco San Frediano, ora riserveremo lo stesso trattamento a Santo Spirito. E il numero degli utenti, e penso soprattutto agli abbonati che pagano 420 euro l’anno, diminuirà».
L’altro aspetto che preoccupa Leoni sono le due aziende dei bus turistici (la City Sightseeing, per il 60 per cento di proprietà Ataf, e la Open tour). In quelle aziende, che saranno costrette a chiudere perchè i loro bus a due piani saranno allontanati definitivamente dal centro, lavorano 140 persone. Ecco perchè stiamo cercando di convincere il sindaco a rivedere i suoi progetti».
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