Il trasporto pubblico e gli interessi della Fiat
Ciao a tutti, sono nuovo del forum e fanatico dei tram. Leggo delle vostre sacrosante proteste per la progressiva riduzione della rete tramviaria e la sua sostituzione con autobus a gasolio. Poiché a detta dei sedicenti ambientalisti e relative giunte l'inquinamento dell'aria è un problema ciclopico, delle varie categorie di mezzi del trasporto pubblico (tram, autobus, filobus e matropolitane) gli autobus a gasolio dovrebbero ricoprire una percentuale minima del totale, in quanto essendo alimentati a gasolio emettono una notevole quantità di PM10, PM2,5 e biossidi di azoto. Invece, se andate a leggere la composizione del parco veicoli ATM (ma in altre città è anche peggio)scoprirete che oltre i due terzi di essa è rappresentata da bus a gasolio, la quasi totalità dei quali della Fiat/Iveco. E questo nonostante l'alto potenziale inquinante di questi mezzi, potenziale inquinante che non diminuisce certo dipingendoli con un bel verde brillante o disegnandoci sopra una pianta rigogliosa con tanto di scritta "bus ecologico". E proprio il fatto che la quasi totalità di loro sia della Fiat Iveco fa capire i reali interessi sottostanti: gli appetiti della Fiat. Il trasporto pubblico milanese, e italiano, è totalmente subordinato agli interessi della potente casa torinese, che tramite amministratori corrotti, presenti in tutte le giunte, impone la riduzione dei tram e la loro sostituzione con autobus. Questa è la squallida realtà. La soppressione di linee tramviarie come la 18 per Baggio, la 38 per Susa e altre che avevano corsie preferenziali, e la contemporanea sostituzione delle stesse con bus che inquinano e ingombrano la strada non può avere alcuna spiegazione se non la realizzazione degli interessi della Fiat. Giuliano Pisapia è stato eletto, battendo la Morati, proprio con l'appoggio determinante dei poteri forti, tra i quali la Fiat...