GENOVA

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: 1, [2], 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17
XJ6
00domenica 31 ottobre 2004 10:51
Piazza Portello E Galleria Vittorio Emanuele (1929)
linea13
00sabato 6 novembre 2004 21:20
Risposta per Renato
Caro Renato,
nel libro "Fotostoria del tramway a Genova" di cui possiedo una copia, vi è una cartina della tua città con la rappresentazione della rete di binari tranviari. Se ti interessa, posso tentare di farne una scansione e spedirtela via email o, se preferisci, posso fare una fotocopia e spedirtela per posta. Scrivimi all'indirizzo riobasco@libero.it così ci si mette d'accordo.
Alcuni anni fa avevo scritto all'Amt di Genova chiedendo notizie e materiale sulla rete della Uite, ma avevo ricevuto soltanto una laconica paginetta di risposta. Evidentemente mi hanno considerato un patetico scocciatore torinese e niente più...
A presto, Paolo Amati
Krokodil
00domenica 7 novembre 2004 23:13
Novità sulla littornina? Demolita?
stefano barbieri
00giovedì 11 novembre 2004 08:45
littorina 900
Per ora resiste ancora, grazie - soprattutto - a pressioni varie effettuate su AMT; è del tutto oscuro quanto potrà durare questa situazione, vista la societarizzazione (alias, spezzatino) di AMT ormai prossima!

Ciao Stefano
XJ6
00sabato 27 novembre 2004 07:43
Gli ultimi giorni del tram a Genova
Ho trovato recentemente il bel libro di Paolo Gassani intitolato "Fotostoria del tramway a Genova" (Nuova Editrice Genovese, 1982), dal quale ho tratto le notizie e le illustrazioni che inserisco di seguito (mi auguro che l'autore non se ne abbia a male, anche alla luce del fatto che credo che il libro sia ormai esaurito da tempo).

La prima immagine è del 26 dicembre del 1966. Quale primo palese atto dell'Azienda Municipalizzata trasporti, insediatasi dal 16 settembre - riporta Gassani - venne completata l'opera già intrapresa qualche anno prima dall'UITE (Unione Italiana Tranways Elettrici, nata nel 1895), abolendo definitivamente il tram a Genova.

La vettura 907, fotografata in Via Brigata Bisagno, è la penultima del servizio diurno; l'ultima sarà la 928, ma la 935 continuerà nel servizio notturno fino al mattino successivo e sarà di fatto l'ultima vettura tranviaria ad aver circolato sulle strade di Genova.



Per Ingrandire L'Immagine Clicca Qui


Dato che nessun'altra azienda ne fece richiesta, anche le "littorine" vennero avviate a demolizione: 92 vetture ancora valide - sottolinea ancora Paolo Gassani - furono tagliate impietosamente dalla fiamma ossidrica, senza troppo disappunto. Molti credettero in una cessione all'azienda di Belgrado per il fatto che ne aveva di modello analogo, ma non fu così.



Per Ingrandire L'Immagine Clicca Qui


Almeno fino all'anno di pubblicazione del libro, una ventina di sedili girevoli provenienti dalle vetture della serie 900 erano ancora in uso sulla "vettura bar" della Ferrovia Genova Caselle (approntata nel 1967).

Due sole vetture si salvarono, la 962 e la 973, a testimonianza di ciò che era stato il tram "tipo Genova". Nel 1972 la vettura 962 venne restaurata e ceduta al Circolo Cattolico S. Margherita in Via Bracelli, nel quartiere di Marassi, dove sarebbe stata utilizzata come "sala di lettura".

Imbragata e calata giù dall'alto con una potente gru, il 7 luglio venne sistemata su un basamento appositamente costruito (come ci mostra questa foto del 1974).

Vari anni di esposizione alle intemperie avrebbero parecchio danneggiato la vettura, che non so se sia stata successivamente restaurata, o invece lasciata decadere.



Per Ingrandire L'Immagine Clicca Qui


Le quattro articolate della serie 1100 furono, invece, più fortunate, in quanto nel 1967 vennero trasferite in Svizzera, acquistate dalla Compagnie de Trasports de Neuchâtel.

Ecco la 1101 al deposito di Prato, nell'ultimo periodo di permanenza a Genova.



Per Ingrandire L'Immagine Clicca Qui


Questa invece è la semicassa della 1103, durante il trasporto dall'officina Guglielmetti allo scalo di Sampierdarena, per il successivo trasferimento su speciali carri ferroviari.



Per Ingrandire L'Immagine Clicca Qui


I veicoli che andarono in Svizzera, subirono alcune modifiche. Per prima cosa l'asta fu sostituita dal pantografo, poi vennero adeguati i finestrini al più rigido clima locale, e la configurazione interna venne pure variata per portare a 40 i posti a sedere.

Il cambiamento più vistoso, però, riguardò la livrea, che passò dal classico bi-verde al giallo, con scritte e filetti verdi. E' interessante notare, peraltro, che la vettura non fu reimmatricolata, ma conservò invece la numerazione originaria.



Per Ingrandire L'Immagine Clicca Qui
Roberto Amori
00sabato 27 novembre 2004 12:50
Il più bel tram Italiano
A mio personale parere le carrelli serie 900 di Genova sono il più bel esemplare di tram italiano. Stilisticamente modernissime ma al contempo rispettose delle linee essenziali di una vettura tranviaria, univano armonia e coesistenza pacifica all'antico arredo urbano della città di Genova. In buone parole, per essere franchi, non avverto la medesima sensazione quando vedo i tram di Messina.
Pure le lunghe articolate non davano l'impressione di essere invasive, anzi erano al contempo belle e non eccessivamente chiassose.
Per questo, secondo me, erano le più belle. Il muso ricorda molto le bolognesi, altrettanto belle e forse qui sono di parte ma tutto l'insieme era nelle genovesi più armonico, più rotondeggiante, meno spigoloso.
Ho sempre pensato che con un po' più di fortuna e meno avventatezza in Italia si sarebbero forse potuto salvare una parte delle reti tranviarie di Genova, Cagliari e Trieste ma purtroppo così non è stato.
La foto qui sotto riprende la 946 ripresa nel 1966 negli ultimissimi mesi del servizio tranviario genovese.


http://www.blickpunktstrab.net/english.html

[Modificato da Roberto Amori 14/12/2004 2.56]

Krokodil
00lunedì 29 novembre 2004 10:10
L'ultima "900" rimasta si è poi salvata?
Augusto1
00lunedì 29 novembre 2004 11:14
Il più bel tram italiano
Condivido l'opinione di Roberto Amori, anche perchè è fortemente somigliante (nel muso) alle "Meridionali" napoletane. Forse però, anche sentimentalmente, metto queste ultime al primo posto...! :Sm13:
Francesco e
00lunedì 29 novembre 2004 13:57
Tram Genovesi
Effettivamente erano belli... soprattutto elegantemente discreti!
Avevano i carrelli come i Napoletani?
Alessandroch
00lunedì 29 novembre 2004 18:04
sono anche bidirezionali

stefano barbieri
00lunedì 13 dicembre 2004 09:10
Effettivamente, ha ragione Roberto; i tram genovesi sono diretti discendenti dei "bolognesi", anche per una ragione molto semplice: l' ing. Barbieri (non era mio parente..) era stato direttore dell' azienda tranviaria bolognese, prima di ricoprire la stessa carica presso l' UITE di Genova. Daa un articolo di "Omnibus", rivista aziendale AMT, si apprende che la nuova vettura "Genova" si differenziava dai tram bolognesi, oltre che per il frontale, per il sistema pneumatico di apertura e chiusura porte e per la frenatura di servizio.
La vettura era dotata di 4 motori da 45 HP, tre tipi di freno (reostatico, ad aria compressa, elettromagnetico a pattino su rotaia).
Percorso e data dell' inaugurazione: 11 febbraio 1939, sul tratto Foce - Pegli.
Purtroppo, non sono molto a conoscenza dei carrelli dei tram napoletani, per fare un confronto; se trovo qualcosa, torno in argomento.

Post scriptum:
1) per ragioni sentimentali e sciovinistiche, credo che i tram di Genova siano stati i più belli d' Europa!
2) mi spiace non aver potuto avvertire tutti di una splendida mostra fotografica, appena conclusa, sui 40 anni dalla cessazione del servizio tranviario in Valpolcevera (nonchè sulla Guidovia della Guardia); alla prossima - magari nel 2006, per i 40 anni dalla cessazione del servizio tranviario a Genova - spero di essere più tempestivo!
3)se vi ho tediato con queste note, ditemelo; altrimenti nei ho in serbo delle altre!

Ciao Stefano.
Roberto Amori
00martedì 14 dicembre 2004 02:53
Due camere e cucina

Neppure per idea Stefano: continua a raccontarci storie genovesi che ne siamo ghiottissimi.
Anni fa venni nella tua città per qualche giorno e mi incontrai con Gassani e Gregoris, due pozzi di conoscenze tranviarie, mi divertii su e giù per le funicolari e alla ferrovia per Casella di cui Gassani è un dirigente. Ricordo anche l'imponente archivio di Gregoris, davvero interessante e vastissimo.
Dunque la schiera degli esperti di trasporti genovesi vedo che si va ingrossando.

Una foto a colori degli anni '50 fatta da chissà chi ma credo uno straniero: una due camere e cucina Ansaldo-Piaggio del 1954 frutto dell'unione di vecchie due assi in eccesso. Mi colpisce il fatto che a Genova come a Bologna si continuassero a costruire vetture tranviarie a radiazioni della rete in corso...

stefano barbieri
00mercoledì 15 dicembre 2004 08:57
Caro Roberto,
la foto che hai pubblicato è del 1963 ed è stata "cartolinizzata"
recentemente. Ritrae la vettura 1715 in Via di Francia, poco tempo prima che venissero costruiti i piloni della sopraelevata, in servizio sulla linea 1 "Caricamento - Voltri".
Alcune piccole notizie "spicciole":
1) in un primo piano generale dei trasporti pubblici (1947), si prevedeva l' eliminazione del tram dal centro di Genova ed il suo mantenimento sulle direttrici principali. Sino al 1955, vennero eliminate le rotaie soltanto dal centro; mi risulta che l' ultimo intervento sia stato operato in Via San Lorenzo.
In effetti, la strettezza e la pendenza delle strade potevano costituire dei deterrenti al mantenimento del servizio tranviario; come curiosità, mi piace ricordare che un progetto di Renzo Piano, volto alla riqualificazione della zona di San Lorenzo, prevedeva il ripristino del tram proprio in quella via, che era diventata (prima dei lavori di riqualificazione connessi al G8) una vera e propria camera a gas (ovviamente, del tram non se ne fece nulla..).
In questo periodo, vengono eliminate le rotaie anche da Via Balbi (altra camera a gas); come Via San Lorenzo, anche Via Balbi è stata oggi riqualificata, consentendo il transito ai soli mezzi pubblici (ovviamente autobus) e di servizio.
2) In considerazione del piano del 1947 e della necessità di disporre di vetture di grande capacità, l' UITE ricostruisce le vetture tranviarie a truck rigido, ottenendo vetture articolate.
La 1715 della foto era costituita da due vetture della serie 600, unite da un elemento centrale; le vetture di questa serie erano soprannominate anche "due camere e cucina" e prestarono servizio, in modo praticamente esclusivo, sulla linea 1 (ponente).
3) Nel 1955 (o 1956, non ricordo bene), viene prevista la vera e propria (e famigerata) "operazione rotaie", con l' eliminazione totale del tram dalle strade di Genova. A maggio 1964 vengono eliminate le linee del ponente ed un mese dopo quelle della Valpolcevera. Nel 1965 è la volta della linea di Nervi e nel 1966 della Valbisagno. I tram ricostruiti come articolati vengono tutti demoliti con le prime chiusure.

Ciao e a presto

Stefano.

Augusto1
00giovedì 16 dicembre 2004 01:00
vetture articolate
Quelle di Genova, come quelle di Roma e Napoli, tanto per fare degli esempi, rientrarono nel progetto di utilizzare vetture a due assi per costituire i famosi treni "due camere e cucina" come quello in foto. La struttura rigida dei truck e la vetustà delle casse, insieme con il declino del tram su tutto il territorio nazionale, fece sì che queste articolate dalla metà degli anni '50 fossero alienate ovunque esse si trovassero.
Photorail
00giovedì 16 dicembre 2004 07:10
...eccetto a Milano, dove le 4000 furono in esercizio almeno fino al 1976.
linea13
00venerdì 17 dicembre 2004 21:29
UITE
Anche a Torino aveva le sue brave "due camere e cucina" o "bisarche": erano le 2700. A differenza però di quelle Genovesi, conservavano solo i truck delle originarie vetture a due assi, mentre le casse erano ricostruite. Ho molti ricordi di quelle vetture, in particolare il beccheggio alle alte (si fa per dire...) velocità, però mi erano simpatiche, col loro muso "ciccione". Hanno circolato sino all'inizio degli anni '80. Tornando ai tram Genovesi, sono certo che mantenere il servizio tranviario sulle direttrici principali (Levante, Ponente, Val Bisagno e Val Polcevera) sarebbe stato un segno di lungimiranza, mentre la soppressione dei binari nelle vie più strette poteva, se non altro, avere un senso. Invito anche io Stefano a darci altre notizie sui mitici tram della UITE. Ciao e grazie.
linea13
00venerdì 17 dicembre 2004 21:37
Autoguidovia
Dimenticavo, Stefano: mi ha sempre incuriosito enormemente la "autoguidovia" per il Santuario della Madonna della Guardia. Una decina di anni fa, trovandomi a Genova, feci un breve sopralluogo nella zona ove doveva sorgere un tempo la stazione di partenza, ma trovai solo stabilimenti e magazzini dall'aspetto semi-abbandonato. Ti chiedo quindi, un po' alla Mike Bongiorno:
-la stazione di San Quirico è tuttora esistente ed identificabile?
-ti risulta, come mi disse allora un passante, che il percorso della guidovia sia stato trasformato in strada, almeno nel tratto iniziale?
-vi sono ancora tratti del binario in cemento?
-infine, la stazione del Santuario è tuttora esistente ed identificabile?
Un minuto per la risposta a partire dal via! [SM=x346220]
Roberto Amori
00venerdì 17 dicembre 2004 22:18

Della caratteristica Guidovia genovese so poco o nulla, anche io sono interessato.
Parrebbe essere un lontano parente della linea di metropolitana 1 parigina oppure un antenato dei tram su gomma, non saprei, comunque è davvero bello e forse unico.
Ho solo una foto che molti conoscono:

linea13
00sabato 18 dicembre 2004 21:45
Sempre Guidovia
Le poche notizie sulla guidovia le ho apprese dall'interessante libro "Signori, in vettura!" di Ogliari-Sapi, del 1965 (questi due signori hanno curato una monumentale opera sui trasporti italiani, il volume citato è dedicato alla Liguria). Dunque, pare che le automotrici adottassero il sistema Laviosa, cioè due binari in cemento con bordo interno in metallo su cui viaggiava il veicolo, dalle ruote gommate anzichè in metallo. Ovviamente l'aderenza era enormemente superiore al sistema tradizionale, consentendo di raggiungere il Santuario affrontando fortissime pendenze. Un mio amico possiede un vecchissimo orario di quella linea, proverò a chiedergli il permesso di pubblicare qui lo scan che mi ha inviato in proposito. Alcuni mesi fa, nelle bancarelle di libri e riviste usate di piazza Arbarello, a Torino, trovai in mezzo ad un mucchio di riviste ferroviarie un numero con un articolo sulla Guidovia genovese. L'autore sosteneva che tracce della linea (chiusa più o meno quando furono smantellate le tranvie genovesi) fossero ancora visibili nei pressi del capolinea del Santuario. Io possiedo una cartolina che mostra una veduta aerea della chiesa (purtroppo non ho più spazio per inserire immagini in questo forum [SM=x346223] ) in cui si distinguono bene la stazione e due vetture. Spero che Stefano abbia altre notizie!
sottostazione
00sabato 18 dicembre 2004 22:15
Guidovia
I veicoli della guidovia erano a trazione elettrica o termica?[SM=x346219] [SM=x346219] [SM=x346219]
Lucajuventino
00domenica 19 dicembre 2004 00:27
CHI HA PAURA DEL TRAM ?
Conosco poco la Genova tranviaria, ma girando su Internet mi sono imbattuto in questo documento che mi sembra utile riportare per intero perché merita la massima visibilità.
Saluti,
Luca


Genova 19 Ottobre 2002
CHI HA PAURA DEL TRAM ?

Nel 1955 qualcuno decideva di eliminare le linee tramviarie genovesi che collegavano tutta la città, da Pra a Nervi. Qualche anno dopo, qualcun' altro proponeva la cancellazione della fitta rete di filobus che copriva l'intera città, dal centro alle periferie.

Sarebbe interessante recuperare i documenti dell'epoca per sapere i motivi di quelle scelte e conoscere i nomi dei proponenti. Sarebbe così possibile dedicare una strada, ad imperitura memoria degli autori di queste due colossali "belinate".

Dopo quasi cinquant' anni, il numero d'abitanti della grande Genova è ritornata pari a quello dell'immediato dopoguerra ed una leggenda metropolitana, che probabilmente é in parte vera, racconta che i vecchi tram genovesi continuano, ancora oggi, il loro lavoro in Svizzera, a Neuchatel.

Nel frattempo, la velocità degli spostamenti dei genovesi continua ad essere maledettamente bassa, il tempo che perdiamo nel traffico é sempre troppo e nonostante qualche successo con l' inquinamento, la salute di bambini ed anziani é minacciata dalle polveri sottili che né marmitte catalittiche né bollino blu riescono a far scendere. Dopo cinquant' anni di "sviluppo" ci siamo accorti che anche l'aria del pianeta non gode di buona salute e anche la nostra città dovrebbe dare il suo piccolo contributo per rispettare gli accordi di Kyoto, facendo diminuire le emissioni locali di gas serra .

Ma nonostante tutto quello che abbiamo imparato in tutti questi anni, nonostante le raccomandazioni della Comunità Europea, nonostante le scelte in controtendenza che si cominciano a fare in Italia e nel resto d'Europa rischiamo che a Genova si faccia un'altra "belinata": quella di ignorare i vantaggi del tram per la soluzione del trasporto collettivo genovese, per il miglioramento della qualità dell' ambiente urbano e per una netta riduzione dei consumi energetici.

Ad esempio, solo il tram può risolvere il nodo dell' attraversamento di via Balbi salvando, come suol dirsi, capra e cavoli. Infatti, come le foto d'epoca dimostrano, l'attuale carreggiata di via Balbi, anche con un ampliamento dei marciapiedi, è ampiamente compatibile con due linee tramviarie in entrambi i sensi di marcia. Ovviamente il tram garantisce sia la qualità dell'aria in via Balbi (fatto che ovviamente sta a cuore all' architetto Liliana Pittarello, soprintendente ai Beni Architettonici della Liguria ma anche a tutti gli ambientalisti genovesi) sia il trasporto di massa rapido e senza ostacoli da e per il nodo ferroviario di Principe ed il ponente cittadino.

Il tram inoltre é anche compatibile con la totale pedonalizzazione di questa e di altre strade, proprio grazie ai vincoli posti dai suoi binari. Ma i vantaggi del tram non finiscono qui. Il tram ha una capacità di trasporto nettamente maggiore di quella di autobus e filobus e, rispetto a questi due mezzi , ha costi d'esercizio nettamente minori e la sua modularità, con riferimento al numero di carrozze inserite in ogni convoglio, garantisce la necessaria flessibilità, rispetto alle mutevoli esigenze dell' utenza. Inoltre, il tram é amico di tutti i portatori di handicap e di mamme e papà con carrozzella che senza fare scale, possono usarlo senza trovare ostacoli di sorta. E il tram può diventare anche amico dei commercianti in quanto, come avviene a Dresda , carrozze speciali permettono anche il trasporto con il tram delle merci fin sulla porta del negozio, senza problemi di parcheggio, persino nelle zone pedonali.

Eppure nonostante tutti questi indiscutibili vantaggi che spiegano il successo del tram in tutt' Europa, in questa benedetta città, che già mal sopporta il ritorno del filobus, il tram ha molti nemici.

Alcuni dei nomi di chi non vuole il tram sono noti. Anche in questo caso invitiamo l'ufficio toponomastica del Comune ad individuare le strade da dedicare loro a futura ed imperitura memoria e la scritta d'apporre alla targa (una sorta di strada "infame") se dovesse prevalere la loro sciagurata avversione. Sui motivi di questa ostilità avanziamo un'ipotesi, in base al famoso detto che "pensar male è peccato, ma spesso ci si indovina": il tram é il più pericoloso avversario delle metropolitane.

Infatti, ha una capacità di trasporto molto simile (specialmente per città "piccole" come Genova) ma costa molto meno e ha tempi di realizzazione molto più brevi; permette ai passeggeri di godersi il paesaggio e la luce del sole, può essere operativo giorno e notte (tutte le metropolitane ad una certa ora chiudono per motivi di sicurezza), é meno vulnerabile in caso d'incidenti ed attentati, non ha tempi morti per i trasferimenti dalla stazione sotterranea alla superficie.

Ma forse, per qualcuno, il "difetto" maggiore é quello che il tram non tollera parcheggi abusivi in seconda e terza fila ed i suoi percorsi devono essere necessariamente riservati e senza intrusioni.


Federico Valerio, Presidente Italia Nostra, Sezione di Genova
Francesco E.
00domenica 19 dicembre 2004 09:46
Re: CHI HA PAURA DEL TRAM ?
Letto!! Finalmente uno che dice pane al pane e vino al vino... per di più con l'autorevolezza di uno che è Presidente di sezione di un Ente molto in vista in Italia... l'unica cosa sulla quale mi sento di dissentire è l'accomunamento del filobus all'autobus; a mio avviso il primo è più vicino al tram, se non altro perché il suo impatto ambientale e di poco superiore al tram stesso (mentre è ormai accertato che un autobus, anche dell'ultima generazione, inquina come trecento automobili!).
Roberto Amori
00domenica 19 dicembre 2004 10:20
Le belle articolate genovesi a Neuchatel

Veramente bello e sincero lo scritto del presidente genovese di Italia Nostra proposto da Luca ( ometto Juve perchè proprio non gliela farò mai ).
Due considerazioni:
1) Sono lieto che Italia Nostra si esponga così positivamente bene nei confronti dei tram e dei filobus perchè proprio quella associazione negli anni '60 condusse una feroce battaglia sull'inquinamento artistico nei centri città, da loro imputato, a binari, fili e bifilari. Alcune soppressioni di linee o definitive radiazioni di reti sono probabilmente, a suo tempo, dovute alle loro pressioni sui giornali, convegni e insistenze sulle Giunte comunali.

2) La leggenda metropolitana sui tram genovesi in Sizzera era vera ma il Presidente Valerio non può più scrivere " probabilmente continuano, ancora oggi, il loro lavoro in Svizzera, a Neuchatel " in quanto l'ultima corsa di una articolata genovese lassù risale al 1988.

E' triste considerare, come abbiamo fatto in altre occasioni che tante vetture hanno continuato a lavorare ancora per molti anni in altre città dopo la soppressione della propria rete di appartenenza ( Bologna, Modena, Trieste, Padova, Cortina, Spoleto ecc. )
Le quattro, bellissime, articolate genovesi 1101\4 arrivarono a Neuchatel nel 1967 per sostituire materiale già allora vecchissimo di inizio secolo. Era tale il bisogno elvetico di materiale rotabile che una di queste per un anno circolò così com'era a Genova con la sola sostituzione del trolley in pantografo. Col tempo vennero tutte riammodernate nelle parti meccaniche ed elettriche, ridipinte in giallo/verde, lievemente ricarrozzate in talune parti tipo sui fianchi ai finestrini o all'interno e rinumerate.
Per 14 anni, fino al 1981, hanno svolto un incessante servizio quotidiano sul lago lavorando alla fine probabilmente più che a Genova. Dal 1981 arrivando materiale rotabile nuovo, più brutto, vennero comunque mantenute in esercizio ma con compiti di soli rinforzi saltuari. Vennero via via radiate e demolite ad eccezione della 594 che effettuò il suo ultimo viaggio nel 1988 ( dopo 22 anni dalla soppressione della rete tramviaria genovese ) e in pieno stile Svizzero conservata per il locale splendido museo. A metà degli anni '90 non in pieno stile Svizzero anche quest'ultima vettura fu demolita perchè, sempre parcheggiata all'aperto, a 50 anni di età si deteriorò in frettissima.
Curioso il fatto che questi svizzeri che hanno mantenuto lucenti ogni bullone dei loro tram, che hanno conservato come nuove e perfettamente funzionanti vetture di 100 anni non abbiano avuto la stessa accortezza per il povero tram italiano...

Curiosità: Sul finire degli anni '70 conoscevo una persona che andò a lavorare, allenatore di basket, a Neuchatel. Quando l'incontravo a Bologna mi diceva di andarlo a trovare che aveva una bella casa in riva al lago e io gli dicevo che forse sarei andato così avrei anche potuto fotografare i tram di Genova finiti lassù. Poi, purtroppo non ci andai troppo preso com'ero in quegli anni dal mio lavoro di fotografo, dall' Università e dal fatto che avevo una relazione da anni a Roma...


L'ultima corsa dell'ultimo tram di Genova a Neuchatel nel 1988
stefano barbieri
00martedì 21 dicembre 2004 08:41
Carissimi, mi fa piacere tutto questo interesse sui tram genovesi e la guidovia; purtroppo non dispongo del collegamento internet tra le mura domestiche e la mia tempestività lascia alquanto a desiderare... comunque, banco alle ciance!
La stazione iniziale della Guidovia, a Serro di San Quirico, è tuttora esistente - anche se in cattivo stato di conservazione - ed è stata inglobata nelle raffinerie ERG. La tratta iniziale della linea, da Serro sino a Gaiazza, è stata trasformata in strada di interesse agricolo; il tratto successivo, da Gaiazza sino a Santuario, di circa 6 Km, - come da me rilevato circa una decina d' anni orsono, durante una gita - dovrebbe essere tuttora armato con rotaie e relative piastre di cemento ai bordi di esse. Ricordo che si potevano ancora vedere le tracce dei pneumatici sul cemento!
Ho detto "dovrebbe" perchè recentemente il Comune di Ceranesi ha intrapreso la trasformazione del percorso Gaiazza - Santuario in percorso "verde", da attrezzarsi come pista ciclabile e relative aree di sosta; parte dei binari dovrebbero però rimanere, a testimonianza di quello che fu un sistema di trasporto tutto sommato unico e geniale!
Per quanto riguarda la stazione di arrivo, la stessa sorgeva vicino alla Cappella dell' Apparizione, un pò sotto il Santuario; alcuni anni orsono è stata demolita ed il relativo piazzale usato a parcheggio.
Un ultima annotazione e perdonatemi la pubblicità : se volete foto, approfondimenti ecc., è disponibile uno splendido libro del mio amico Claudio Serra ("Storia della Guidovia per il Santuario" - costo 17 euro o giù di lì), con tante foto ed aneddoti. Lascio anche il recapito telefonico di Serra : 3388146507.
Altra comunicazione di servizio: la mostra fotografica sulla Guidovia e i tram i Vapolcevera, cui accennavo un pò sopra, verrà forse riaperta nel periodo natalizio. La mostra si tiene in Via Morego 48 (ex scuole elementari); uscita autostradale Genova Bolzaneto.
Per maggiori informazioni sull' apertura e gli orari, occorre contattare l' Associazione Nonsolomorego : tel. 010/710670 oppure 338/5817075 oppure 3388146507.
Alla prossima!

Ciao Stefano.
stefano barbieri
00mercoledì 22 dicembre 2004 08:35
Dimenticavo : la trazione della Guidovia era termica. Le motrici originarie (da n. 1 a 8), inizialmente dotate di motori a benzina Continental, a 80 CV, vennero equipaggiate, già nel 1938/40, con motori diesel OM Ursus da 90 CV oppure Mercedes da 120 CV. Nel dopoguerra, vennero motorizzate le due "giardiniere" che ebbero i numeri di servizio 9 e 10, con propulsori MAN da 75 CV; infine, venne costruita - in alluminio - nel 1955 un altra guidovia, dalle linee più assomiglianti ad un autobus Leoncino, la 11, ed equipaggiata con OM Ursus.
Un altro piccolo dato : lunghezza complessiva della linea pari a km 10,590; stazione di arrivo a 770 metri s.l.m. (partenza a quota 66m., alla stazione del Serro).
Ciao e Buone Feste a tutti!
linea13
00mercoledì 29 dicembre 2004 21:54
Tram vari di Genova (con filobus...)
Ecco lo scan di una delle cartoline, tratta dalla mia collezione, con una delle vedute "tranviarie" più interessanti della Superba. Vi si può ammirare uno scorcio di via Bruno Buozzi ancora senza sopraelevata, uno dei rarissimi (se non l'unico) tratti dove i tram genovesi viaggiavano su sede propria. Notate la vettura snodata serie 1700 seguita dalla littorina serie 900, più i vari autobus ed il filobus. A disposizione per scan più dettagliati! [SM=x346220]

[Modificato da XJ6 08/02/2005 3.53]

XJ6
00domenica 2 gennaio 2005 21:53
Re: Tram vari di Genova (con filobus...)

Scritto da: linea13 29/12/2004 21.54
A disposizione per scan più dettagliati!

Se invii a Nicola una scansione più dettagliata, questa potrà essere inserita nel forum come link. La cartolina è molto bella, infatti, e sarebbe interessante poterne apprezzare maggiormente i particolari.

[i link per scansioni più dettagliate di questa cartolina sono stati inseriti alla pagina successiva. AV]

[Modificato da XJ6 08/02/2005 3.55]

stefano barbieri
00lunedì 3 gennaio 2005 10:36
Segnalo a tutti gli appassionati che riapre, nei giorni 5-6-7-8-9 gennaio, dalle ore 14,30 alle 19,00, la seconda edizione di "Quando Genova perse il tram (e la guidovia)", dedicata alla scomparsa del tram e della guidovia in Val Polcevera. La mostra fotografica, allestita a cura di Fiorenzo Pampolini e Claudio Serra, con la collaborazione dell' Associazione Nonsolomorego, si tiene nei locali della ex scuola elementare di Morego (Via Morego 48 - Genova - tel./fax 010/710670) - uscita casello autostradale di Genova Bolzaneto.
Un caro saluto a tutti e auguri.

Stefano.
1707
00venerdì 7 gennaio 2005 00:47
Ciao da Genova!
Ciao a tutti da Genova!
E grazie di esistere a questo bellissimo sito del quale solo da pochi giorni ho scoperto l'esistenza.
Volevo ricordare a tutti gli amici di Mondotram che prosegue fino a domenica 9 gennaio la mostra "Quando Genova perse il tram (e la guidovia)- 1964-2004: 40 anni senza rotaie a Ponente e in Val Polcevera" con orario 14.30-19.00 (domenica 9 dalle 10.30 alle 19.00). La mostra è allestita nei locali dell'associazione "Nonsolomorego", via Morego, 48 (ex scuola elementare), Genova (periferia nord, zona Bolzaneto) e propone un viaggio nella memoria con l'esposizione di numerose foto a colori e in bianco e nero dei tram di Genova e della guidovia della Guardia. La mostra non vuol essere soltanto rievocativa, ma propone anche un progetto concreto per il ritorno del tram sulle strade di Genova, come testimonia un curioso fotomontaggio esposto. In esposizione inoltre alcuni modellini tranviari, dai vecchi Rivarossi che riproducono le Edison milanesi dei primi anni del Novecento al moderno tram di Dresda, che con i suoi 45 metri di lunghezza, è al momento il veicolo tranviario più lungo del mondo. Completano la mostra un paio di DVD proiettati a ciclo continuo con la storia dei tram genovesi e della guidovia della Guardia. Per informazioni, il tel. dell'Associazione è 010 710670, oppure 338 8146507, 338 5817075.
PS. Se venite alla mostra, capirete perchè ho scelto come username 1707!
Un saluto a tutti gli amici di Mondotram, che ringrazio per la grande quantità di notizie che mi hanno consentito di apprendere consultando i vari forum del sito.
1707
00giovedì 13 gennaio 2005 19:28
Ri-ciao da Genova!
Ehi, amici del tram di Genova, ci siete?
Dopo che ho messo nel forum il messaggio sulla mostra fotografica relativa a tram e guidovia, nessuno ha più scritto niente. Non fatemi sentire Attila, dite qualcosa.
Ciao e a presto.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 01:09.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com