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Rischia veramente la distruzione il Trasporto Pubblico Locale in Italia!

Ultimo Aggiornamento: 06/12/2014 15:30
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26/05/2011 15:46
 
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tranviere veterano
La situazione è davvero critica
Da "IL MATTINO" del 26/05/2011

È arrivata al capolinea la crisi del trasporto pubblico locale. In conseguenza dei tagli imposti dalla massima istituzione regionale, nell'ambito delle decisioni adottate per il riordino del settore già alla fine dello scorso anno (legge 964), tutte le aziende pubbliche e private della Campania (circa 5mila i lavoratori) saranno interessate a breve termine da una drastica riduzione dei finanziamenti e, quindi, dei servizi da erogare. A Caserta, in particolare per quel che riguarda la più importante società pubblica, l'Acms, i tagli in termini di contributi regionali si aggirano intorno ai 6 milioni di euro (26 i milioni garantiti nel 2010), con un ridimensionamento anche delle tratte da effettuare che passa dai 19 ai 16 milioni di km per l'intero ambito provinciale. L'ultima spiaggia è rappresentata dal summit di mercoledì primo giugno quando l'assessore al ramo Sergio Vetrella sarà chiamato a definire la questione insieme alle organizzazioni sindacali e di categoria e con tutti i rappresentanti di Province e Comuni, oltre alle associazioni datoriali Asstra ed Anav. All'ordine del giorno le modalità operative da seguire non tanto per un riassetto dell'intero sistema della mobilità regionale quanto piuttosto per tamponare un'emorragia di posti di lavoro senza precedenti nella storia del Tpl (1600 a rischio in tutta la Campania). Un'emergenza che in questi giorni è stata messa alla prova da ben 4 aziende del Salernitano che hanno avviato le procedure di mobilità, ovvero di licenziamento, per centinaia di addetti. Seguite a ruota dall’avvio delle procedure di licenziamento collettivo di 165 addetti nel Casertano, di cui 148 dipendenti dell'Acms (su 470) e 17 dell'Atc di Capua. Tutti interventi che secondo le organizzazioni di categoria di Cgil Cisl Uil sarebbero scaturiti «da una semplice scellerata operazione algebrica, meno fondi, meno servizi. Equiparando il trasporto pubblico locale a un qualsiasi prodotto di cui i lavoratori, gli studenti, i pensionati, i cittadini, potrebbero fare assolutamente a meno». Ad aggravare la situazione, secondo le stesse organizzazioni di categoria, ci sarebbe soprattutto la mancata compensazione dei tagli con l'incremento delle tariffe, aumento che pure era stato determinato attraverso il Consorzio Unico dal primo aprile. Senza contare poi che le ultime, drastiche misure stabilite dalla Regione hanno procurato, quale effetto domino, risvolti negativi anche su di un altro fronte, quello dell'indotto. L'Acms, tra l'altro, ha già provveduto ad attivare provvedimenti di razionalizzazione nella tratta compresa tra Sessa, Capua ed il Comune capoluogo, mettendo a rischio la sopravvivenza di alcune delle 18 linee private che operano su questi percorsi. E non basta. L'Eav e Metrocampania Nord Est sarebbero intenzionate addirittura, come riporta un documento delle parti sociali, a dismettere la tratta Piedimonte Matese-S.Maria Capua Vetere, dopo avere prodotto ingenti investimenti per la riqualificazione e l'elettrificazione della linea. Ma, a prescindere dalle prospettive affatto incoraggianti, va segnalato intanto che già questa mattina ci sarà il primo incontro presso l'Acms per la procedura di mobilità, procedura che come per legge dovrebbe esaurirsi nell'arco di 60 giorni. Secondo l'Ugl il confronto dovrebbe essere procrastinato all'indomani del primo giugno, quando l'assessore Vetrella dovrebbe essere in grado di precisare quali risorse resteranno a disposizione per il comparto, si parla di circa 15 milioni di euro. «Credo che sia indispensabile aspettare quella data e poi eventualmente trattare su basi piu concrete - ha dichiarato il segretario provinciale Giorgio Donato - il mio convincimento è che si possono trovare ancora soluzioni. Faccio per questo riferimento all'accordo raggiunto per il Ctp dove i dipendenti hanno manifestato la disponibilità per un esodo volontario ed incentivato autofinanziato». L'assessore provinciale ai trasporti Luigi Maffei aspetta riposte decisive dal tavolo regionale. «Noi abbiamo fatto la nostra parte razionalizzando per quanto possibile ed abbattendo i costi. Ma rispetto ai finanziamenti saranno le singole aziende a fare le necessarie valutazioni e trarre le dovute conclusioni».
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