(OT) Stop ai bus turistici a due piani - Ingolfano il traffico nel centro storico
Il Comune: «Usate mezzi più piccoli». Pronta un’ordinanza del sindaco, alle società sarà chiesto anche di rivedere i percorsi
Via i bus turistici a due piani dalle corsie preferenziali della Ztl. È il primo atto della battaglia contro i torpedoni che assediano le strade del centro. L’ordinanza è in fase di elaborazione, e potrebbe essere firmata a breve dal sindaco Matteo Renzi, che però ha chiesto anche una riorganizzazione di tutto il sistema dei pullman scoperti che trasportano centinaia di turisti ogni giorno nelle strette strade medievali. Spesso bloccando il traffico, altre volte rallentandolo. Il caso, sollevato dal vicesindaco Dario Nardella («Sono troppo grossi, lunghi, ingombranti », aveva detto il vicesindaco qualche giorno fa), riguarda soprattutto due delle tre aziende che fanno giri turistici «scoperti». La prima, Florence City Sight Seeing, è partecipata da Ataf al 60 per cento (il resto da due società private, Autolinee Toscane SpA col 25 e City Sight Seeing Italy col 15).
LE LINEE DELLE AZIENDE AUTORIZZATE - Due le linee che gestisce, una solo nel territorio fiorentino, l’altra arriva fino a Fiesole. L’autorizzazione a andare su strada, da un’ora a due ore di percorrenza, è stata concessa dal Comune di Firenze. E si tratta solo di una autorizzazione, come prevede la legge regionale che dal 1998 regola questo tipo di servizio. La seconda linea, che arriva fino a Fiesole, è stata autorizzata sempre da Palazzo Vecchio, dal Comune collinare e dalla Provincia di Firenze (allora presidente era Matteo Renzi). La seconda azienda che ha fatto partire il servizio, sempre con pullman scoperti, la Florence Open Tour, ha cominciato a lavorare dopo una battaglia legale con il Comune che, in un primo momento, aveva negato l’autorizzazione. Il via libera l’ha dato un ricorso al Tar, vinto dall’azienda privata, basandosi sulla scelta della libertà di concorrenza. Insomma, se ce n’era già una, a lavorare in questo modo, non si poteva obbligare a tenerne fuori un’altra. E a questa seconda se n’è aggiunta, col tempo, una terza, con pullman questa volta non scoperti. Tutte, con servizi aggiuntivi, come la spiegazione turistica dei luoghi multilingue. Questi pullman sono presenti in svariate città (solo la City Sight Seeing ha 13 altri servizi simili, anche in Toscana, come Livorno e Pisa). E, se i normali pullman turistici non possono entrare in Ztl e devono scaricare i loro passeggeri ai margini del centro dopo aver pagato un ticket di oltre 200 euro, per un paio di anni questi bus hanno pagato 800 euro. Ma all’anno.
TARIFFA AUMENTATA - Solo di recente, la tariffa è stata decuplicata, schizzando a 8 mila euro l’anno per ogni pullman. Anche ieri, per un problema di parcheggio, uno di questi mezzi ha bloccato via Sant’Agostino per alcune decine di minuti. Una situazione che si ripete frequentemente. Per ovviare a questa situazione, in prima battuta Nardella aveva ipotizzato di chiedere a tutte le società di utilizzare mezzi più piccoli, come è stato fatto a Genova. Una scelta onerosa per i privati, e che comunque non potrebbe arrivare velocemente. Per questo motivo, Palazzo Vecchio ha già pronta una ordinanza che vieta il passaggio di questi mezzi dalle corsie preferenziali. Con l’effetto immediato di obbligare a modificare alcuni dei percorsi, soprattutto da quelle strade già trafficate dai mezzi Ataf, che così eviterebbero di dover contendere lo spazio ai torpedoni. Questo sarebbe però solo il primo passaggio di un intervento più complessivo, ancora in fase di studio a Palazzo Vecchio. Che potrebbe, quindi, proprio chiedere alle aziende una modifica del parco mezzi. Perché se il Tar ha già dato ai ragioni ai privati (non si possono bloccare altre iniziative imprenditoriali simili se c’è già un’azienda che lavora in questo settore), allo stesso tempo il Comune ha carta bianca dal punto di vista della normativa Ztl. E impedire l’accesso di mezzi enormi, con un notevole impatto sul traffico, nel centro storico, sarebbe assolutamente ammissibile.
Marzio Fatucchi - Corriere Fiorentino
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