Non entro nelle polemiche che ho sentito, anche se devo ripetere anche io che la situazione dell'anarchia torinese e della ValSusa è molto particolare e sicuramente le proteste, in un'altra area del Paese, sarebbero state diverse per modi e tempi e "quantità". Opere considerate devastanti ce ne sono dappertutto, e coinvolgono anche comunità ben più vaste, però casini come questo, per un'opera pubblica, non avvengono mai.
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Su L'Espresso della scorsa settimana c'è un articolo interessantissimo sul tema in cui viene intervistato un docente del Politecnico di Milano che ne dice peste e corna. Stasera copierò qualche passaggio e ve lo invierò. I temi che solleva, comunque, sono gli stessi di cui avevo parlato qualche giorno fa: più che parlare di proteste o di cosa bisognerebbe fare sulla rete ferroviaria nazionale, che non c'entra granché, parla del fatto che la linea attuale è a suo giudizio molto sottoutilizzata e del fatto che è impensabile prevedere un raddoppio delle merci trasportate attraverso il tunnel.
Comunque ve lo farò avere presto
Ciao
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