La conformazione della prevista rete tranviaria non facilita un collegamento con il Galluzzo, che dovrebbe necessariamente passare o da strade di infima larghezza, quali quelle di S. Frediano (ricordo che l'Oltrarno è l'unica zona di Firenze da non essere stata toccata dal piccone risanatore di Firenze Capitale, mura comprese), o, allungando il percorso, occupare i viali del Poggi che in Oltrarno sono più stretti che di qua d'Arno, ma sono altrettanto trafficati, e privi di alternative: difficile sostenere una tesi tranviaria del genere davanti al fiorentino medio..., tanto più che non pare esserci appunto una priorità abitativa, come dice Stefano.
Sono d'accordo con lui che andrebbe imposta la gabella, soprattutto ai SUV: mi piacerebbe vedere una bella scritta: FIRENZE: COMUNE DESUVVIZZATO
Invece, sulla zona del Galluzzo incombono i lavori per la terza corsia dell'A1 e il by pass, quindi lavori esclusivamente stradali: difficile dire se questi interventi, una volta terminati, fungeranno da maggior attrattore di traffico, o potranno effettivamente alleviare l'assedio di auto di cui soffre il Galluzzo.
Invece, l'idea lanciata da Stefano, della Nuova Tranvia del Chianti, sarebbe da perseguire con attenzione. Una linea con caratteristiche ferroviarie di basso impatto ambientale (binario per lo più unico, tracciato che segue la morfologia dei luoghi possibilmente senza imponenti opere d'arte...) potrebbe nascere come prolungamento del (prolungamento del) la linea 2 di Firenze Sud, per indirizzarsi verso Impruneta e Greve. Una struttura del genere potrebbe servire dei veri parcheggi scambiatori alle fermate (non come quello del Viale Europa, che è già in città) in modo da drenare buona parte del traffico verso la città dalle zone residenziali del Chianti, così da convincere gli adepti del SUV che è meglio che lo lascino da quelle parti. Per non parlare dei risvolti turistici di una tale linea.
Certo, il prolungamento della linea 2 non è ancora finanziato, della linea due non si vede l'ombra di un lavoro ( a parte le etichette di alluminio sui tombini), quindi chissà quando......
Ma forse è opportuno, ora che le rotaie accatastate esistono davvero, cominciare a parlarne: se venti anni fa qualcuno non avesse cominciato a parlare di tranvia, quelle rotaie non sarebbero oggi accatastate.
Se ci sarà interesse, vedrei bene l'accensione di una nuova discussione sulle future estensioni della tranvia: bisogna avere il coraggio di essere un po' sognatori ma insieme avvedutamente lungimiranti!! E una rete di tram, come insegnano le principali città neotranviarie francesi, fa presto ad estendersi.
alessandro
Alessandro F.