FILOBUS DI PADOVA

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Guido(62)
00sabato 22 dicembre 2012 21:52
Una curiosità.
Ho notato in una vecchia cartolina degli anni sessanta che in via del Risorgimento i bifilari, anzichè essere sostenuti da tiranti trasversali agganciati agli edifici posti lungo la strada, erano invece sostenuti da pali di ferro con mensola.
La cosa è da ritenere alquanto strana ed oggi quest'ultima soluzione sarebbe stata probabilmente ritenuta antiestetica per una via situata in pieno centro storico.
Guido(62)
00domenica 23 dicembre 2012 00:42
Io comunque rimango del parere che la rete filoviaria di Padova non doveva essere soppressa.
Potevano essere salvate almeno le linee 6, 8 e 24, impiegando filosnodati.
In particolare, per quanto riguarda la linea 24, il tratto di via Giotto attualmente pedonalizzato lo avrei riservato al solo ed esclusivo transito dei filobus, mezzi che per le loro caratteristiche non avrebbero comunque cagionato vibrazioni pericolose per la vicina Cappella Degli Scrovegni (diversamente dagli autoveicoli).
Quanto invece alla biglietteria automatica, questa scelta non è da ritenere incompatibile con l' esercizio filoviario, come hanno dimostrato le città in cui le filovie sono attualmente in funzione.
Guido(62)
00lunedì 24 dicembre 2012 22:38
La sorte dei filobus padovani

Nel 1968, probabilmente subito dopo la sostituzione con gli autobus della linea filoviaria N. 10, furono ceduti all' ATM di Bologna (ora ACT) 7 filobus Fiat 2411 Cansa.
Sempre nel 1968 furono radiati i 12 filobus 80 G Breda, i 4 filobus 80 G2 Breda e i 4 filobus Fiat 656/530, i quali tra gli anni 1955 e 1958 erano stati ricostruiti dalla Carrozzeria Pietroboni.
E' molto probabile che, essendo vetture piuttosto attempate e non trovando acquirenti, i suddetti filobus vennero demoliti.
Ormai la rete filoviaria padovana era stata ridotta a due sole linee (6 ed 8), nelle quali venivano impiegati i filobus Fiat 668 Stanga e Cansa nonchè i filobus Alfa Romeo 920 Viberti, mentre è da ritenere che l' unico filobus Fiat 2411 Cansa rimasto nel parco venisse impiegato soltanto in caso di necessità.
Si arrivò quindi al fatidico febbraio 1970, quando furono soppresse le ultime due filovie ancora in esercizio e pertanto furono radiati dall' ACAP gli 11 filobus Alfa Romeo 920 Viberti, i 4 Fiat 668 Viberti, i 6 filobus Fiat 668 Stanga, gli 8 filobus Fiat 668 Cansa e il superstite Fiat 2411 Cansa (la vettura più giovane del parco filoviario patavino, essendo stata acquistata nel 1961).
E' incerta la sorte di questi ultimi filobus radiati nel 1970, ma è probabile che anch' essi furono demoliti.


Guido(62)
00lunedì 24 dicembre 2012 22:50
Auguro a tutti gli utenti del forum un Sereno e Buon Natale
Guido(62)
00mercoledì 26 dicembre 2012 23:23
Mi risulta che la rete filoviaria padovana era una delle più estese in Italia, superata solo da quelle di Roma, Napoli, Verona, Milano e Salerno.
Flavio Menolotto
00mercoledì 26 dicembre 2012 23:40
colpo di scena -- CIVIS riciclati ?
Per la SIR2 niente Translohr ma un filobus, riporto da "Il Gazzettino"

Cordiali saluti da Flavio Menolotto

Addio rotaie, il Comune vuole il filobus: una spesa di 20 milioni per 12,5 chilometri
Sarmeola di Rubano e Ponte di Brenta collegati da 25 fermate

La linea 2 potrebbe essere conclusa entro la fine del 2013
di Alberto Rodighiero

PADOVA - Palazzo Moroni abbandona il tram su rotaia e punta sulla gomma: entro la fine del 2013 potrebbe essere pronta la linea 2. La giunta Zanonato si appresta a tirare fuori il classico "coniglio dal cappello". Un coniglio che potrebbe essere speso alla grande in campagna elettorale in occasione delle amministrative del 2014. In questi giorni infatti sarebbe stato ultimato il progetto per la realizzazione della linea tranviaria numero 2, quella che andrà ad unire Sarmeola di Rubano con Ponte di Brenta passando per la stazione, una linea lunga complessivamente 12,5 chilometri.

Un progetto che potrebbe sparigliare le carte della mobilità cittadina, dal momento che non è previsto un solo centimetro di rotaia. L'amministrazione Zanonato infatti avrebbe deciso di dire addio al progetto del Sir e di adottare come modello il Civis, la filovia in via di realizzazione (non senza qualche problema anche di natura amministrativo - giudiziaria) a Bologna. Un progetto che, rispetto al tram tradizionale avrebbe degli indubbi vantaggi: l'economicità e la rapida nella realizzazione dell'opera. Se infatti l'operazione dovesse andare in porto, i cantieri potrebbero aprirsi nei primi mesi dell'anno prossimo per chiudersi entro dicembre. Quanto ai costi, l'amministrazione comunale, assieme ad Aps holding, avrebbe calcolato di mettere sul piatto non più di 20 milioni euro. Soldi che, in gran parte, potrebbero arrivare dalla vendita della quota della società autostrade Brescia - Padova.

Ma come sarà il nuovo tram su gomma? A quanto pare di capire dalle indiscrezioni emerse in questi giorni, il mezzo dovrebbe correre, come il Sir 1, su corsia riservata e quindi dovrebbe poter contare su performance di molto superiori a quelle dei normai autobus. La nuova filovia poi potrà contare sulla precedenza assoluta rispetto a tutti gli altri mezzi. Quanto ai convogli, che verranno alimentati ad elettricità, saranno lunghi circa 18 metri e saranno decisamente più capienti rispetto a quelli del Sir 1. La nuova linea partirà da Ponte di Brenta ed arriverà fino a Sarmeola di Rubano , passando per la stazione ferroviaria . In tutto sono previste 25 fermate . La filovia di nuova generazione passerà per la Fiera e per la Stanga collegando anche la futura stazione dell'Sfmr Padova San Lazzaro con la stazione centrale e quella di Campo Marte.

filobergamo
00giovedì 27 dicembre 2012 00:08
speriamo
meglio un filobus che un finto tram!
TROLLINO59
00giovedì 27 dicembre 2012 00:10
Nel topic di Bologna avevo subdolamente....fatto esplicito riferimento (senza far nomi....) ad una città....che avrebbe potuto prenderli qualora il sistema fosse stato inserito in una via protetta, in modo da superare i problemi autorizzativi. oltretutto con un notevolissimo risparmio economico.

Ecco svelata da Flavio la possibile ottima iniziativa di Padova.

Ho notizia (cmq da verificare) di un possibile accordo con Irisbus sottoforma di "noleggio a lungo termine" per una trentina di filobus, mentre i restanti costituirebbero la riserva, se non addirittura la fonte di ricambi.

In ogni caso, ritengo veramente intelligente una scelta simile. pochi costi infrastrutturali (si tratta di fare le protezioni alla sede e l'armamento aereo), pochissimi disagi per i lavori stradali, celerità costruttiva e nessuna idiozia futuristica....
Speriamo solo che in quella linea non esistano tratte in marcia autonoma...
Guido(62)
00giovedì 27 dicembre 2012 00:17
Il ritorno del filobus a Padova potrebbe essere una buona idea piuttostochè realizzare una nuova linea di tram su gomma.
Però speriamo che sia un filobus tradizionale, ossia a trazione elettrica captata dal bifilare su tutto il percorso, senza tratti a batteria come per il nuovo filobus di Roma e come parrebbe per il nuovo filobus previsto a Verona.
Oltre alla linea Ponte di Brenta - Ferrovia - Sarmeola io riterrei opportuna anche una linea circolare di cui sopra ho accennato nonchè una linea per Abano Terme via Tencarola.
Al riguardo, evidenzio che i bifilari del filobus coesisterebbero con i fili del tram solo nel tratto dal Piazzale della stazione ferroviaria alla fine di Corso Garibaldi.
Il deposito filoviaro ovviamente potrebbe essere quello di via Rismondo (come nel passato in comune con gli autobus), mentre per la linea tramviaria su gomma rimarrebbe l' attuale deposito della Guizza.

giambo64
00giovedì 27 dicembre 2012 00:40
Mi dissocio dal coro.
Assurdo cambiare sistema, Padova ha investito tempo e risorse per far nascere il Translohr e ora ricade su di una semplice filovia.
Se su quell'asse si era pensato un tram, vuol dire che la domanda di trasporto lo richiedeva. Faccio notare che a Parigi è in costruzione una linea che sarà servita da Translohr a 6 casse.
Metterci un filobus da 18 metri è evidentemente un ripiego.
Guido(62)
00giovedì 27 dicembre 2012 00:49
Io invece ritengo che la vera tramvia è quella con il binario e non quella con le ruote di gomma. Quest' ultima nient' altro è che un ibrido tra il tram ed il filobus, con pochi vantaggi e con tutti gli svantaggi dell' uno e dell' altro mezzo : rigidità del percorso, maggiori costi per l' infrastruttura, maggior tempo per la realizzazione, oltre all' eventuale rischio di svio per le vetture.
TROLLINO59
00giovedì 27 dicembre 2012 01:03
Non mi pare proprio che ricada su una "semplice filovia".
In questi tempi di vacche magrissime, secondo me a Padova un'altra linea di Trans sarebbe una scelleratezza economica che pagherebbero soprattutto i cittadini in termini di costi, disagi e tempistica.
E poi diciamola tutta: sto Trans ha "attecchito" solo a Padova e Mestre (con svariati problemini). Costa meno di una tramvia tradizionale, ma 10 volte e più di una filovia.
Ok che trasporta meno passeggeri, ma si può supplire benissimo intensificando la frequenza.
E poi non vedo perchè buttare via l'occasione Civis.

Certo che se in Italia i "capiscioni" del Ministero avessero l'intelligenza di autorizzare la circolazione dei 25mt almeno in sede protetta, si risparmierebbero montagne di soldi pubblici prima di sventrare strade per mettere binari.
Pensassero meglio a non tagliare i binari delle ferrovie (v. Piemonte)!!!
Cori x
00giovedì 27 dicembre 2012 04:09
Giambo è l'unico che ha capito sta faccenda. Stefanelli guarda caso è la concessionaria di Irisbus per il Nord-est. E guarda caso è anche stato concessionario di licenze negli anni '70. Inutile dire che APS è in passivo di diversi milioni di euro e che palazzo Moroni non ha nemmeno soldi sufficienti per fondersi con ACTV. Che aveva chiesto a Padova 26 milioni di euro.

IL GAZZETTINO:


L’azienda veneziana non ha intenzione di sborsare 26 milioni di euro. Aps-Actv: la fusione può attendere
Giovedì 15 Novembre 2012, Padova - Diventa tutta in salita la fusione tra Aps holding e Actv. Chi dava per scontata entro la fine dell'anno l'intesa tra l'azienda di trasporto padovana e quella veneziana probabilmente dovrà ricredersi. A quanto par di capire infatti le difficoltà per portare in porto l'operazione sarebbero molte. Pare infatti che l'Actv (grande 6 volte Aps), non sia per nulla intenzionata a cedere anche di poco sull'eventuale governance della nuova società. Di più: l'azienda veneziana non avrebbe poi nessuna intenzione di sborsare un solo euro in favore di Padova in caso di fusione. Per fare il punto sulla situazione intanto, ieri si sono sono incontrati a palazzo Moroni il presidente di Aps Amedeo Levorato e il sindaco Flavio Zanonato.

Lunedì invece la holding padovana del trasporto locale ha inviato a Venezia le sue «condizioni» per l'intesa. Un'intesa che contempla un esborso di 26 milioni di euro da parte di Actv. La fusione non farebbe rientrare nell'orbita veneziana solo la «mobilità» come sembrava in un primo tempo. La holding guidata da Levorato sarebbe pronta infatti a cedere anche Telerete (telecomunicazioni e sistemi informatici) e Aps Advertising (pubblicità). Aps a sua volta rimarrebbe proprietaria di tutto il patrimonio immobiliare (che dovrebbe essere affittato da Actv) e del tram. Sulla questione, e più in generale sulla città metropolitana di Padova e Venezia, interviene anche Ilario Simonaggio segretario generale Filt Cgil del Veneto: «La novità positiva in questo scenario vuoto e deludente, è la la delibera del Comune di Padova in cui si "aderisce alla Provincia di Venezia e alla conseguente trasformazione della stessa in città metropolitana di Venezia che disegna un possibile futuro di innovazione e sperimentazione che migliori i servizi pubblici. Il servizio di trasporto pubblico locale, anche ferroviario, nella pratica quotidiana, dimostra l'esistenza di una città metropolitana del Veneto centrale" aggiunge. "Ci aspettiamo che il tema delle fusioni e aggregazioni sia ora una priorità della agenda politica delle istituzioni per un trasporto pubblico locale essenziale omogeneo e uniforme su vasta scala».



E' chiaro che qualcuno al comune ha letto una mia proposta sul Civis fatta 2 anni fa su SSC. E l'ha presa sul serio. La mia ipotesi però prevedeva Venezia.

Ed ecco il punto. Vendendo il Civis a Venezia Padova avrebbe i soldi necessari per fondersi con ACTV. Morta li la cosa. Piccolo problema: il contratto tra CCC/Irisbus e comune di Bologna prevedeva un prodotto ex novo e con dispositivo immediatamente esecutivo.

La matrice politica è lampante. Comunque vada sarà una bolla di sapone. Come al solito di chi governa col PD. Bologna ha due filobus per una rete che non vedrà prima del 2015. Padova non ha soldi per mantenere un tram figuriamoci un filobus.

"Ragazzi abbiamo scherzato!" Puhahahahahahaahahahahahahahahaha Grazie della battuta!

Guido62:

Il ritorno del filobus a Padova potrebbe essere una buona idea piuttostochè realizzare una nuova linea di tram su gomma.
Però speriamo che sia un filobus tradizionale, ossia a trazione elettrica captata dal bifilare su tutto il percorso, senza tratti a batteria come per il nuovo filobus di Roma e come parrebbe per il nuovo filobus previsto a Verona.
Oltre alla linea Ponte di Brenta - Ferrovia - Sarmeola io riterrei opportuna anche una linea circolare di cui sopra ho accennato nonchè una linea per Abano Terme via Tencarola.
Al riguardo, evidenzio che i bifilari del filobus coesisterebbero con i fili del tram solo nel tratto dal Piazzale della stazione ferroviaria alla fine di Corso Garibaldi.
Il deposito filoviaro ovviamente potrebbe essere quello di via Rismondo (come nel passato in comune con gli autobus), mentre per la linea tramviaria su gomma rimarrebbe l' attuale deposito della Guizza.



Attenzione alla boutade. Qui si parla in maniera del tutto arbitraria di un possibile interessamento di APS per una possibile linea 2. Putacaso che venisse fatto da Ponte di Brenta a Sarmeola: da piazza barbato ci sarebbe il primo problema della rotatoria all'altezza dei carabinieri;da sventrare. La guida ottica non accetta dossi e dislivelli. Così come la stesso bifilare dovrebbe allacciarsi alla rete RFI dello scalo interporto. Che non può coesistere viste le ruote motorizzate all'unisono con la guida ottica (solito problema),per arrivare in stazione si devono sventarre altre due rotatorie,al dire strette anch'esse vista la larghezza di 2,550 metri del Civis stesso. Altro problema la doppia rotatoria in stazione e relativo dislivello;la guida ottica salterebbe. Il bifilare sarebbe affiancato dalla linea tranviaria fino a largo Europa. E le banchine centrali dovrebbero sparire così come una corsia tranviaria visto che il Civis sarebbe troppo largo per due mezzi di 50 centimetri più larghi ed a guida centrale. Se fosse un sistema unico la guida centrale non creerebbe alcun problema visto che senza il tram suonerebbe come un qualsiasi filobus. E bisogna far notare che il Civis come Bologna insegna abbisogna anch'esso di una corsia riservata. Spazio in questo caso non ci sarebbe nemmeno per altri bus da piazza Garibaldi alla Stazione e da Piazza Insurrezione praticamente fino alle Brentelle. (visto i dossi,dislivelli,larghezza esigua di strade ed impossibilità di manovra in strade dove coesistono i due sistemi. Padova praticamente paralizzata.

E stiamo parlando del solo Civis. Non andrebbe meglio col Crealis. Padova se volesse i filobus giocoforza dovrebbe prenderne uno tradizionale. Guido te lo dico con tutta franchezza; No ghe xe schei.

Solo per fare lavori di costruzione della rete e messa in sicurezza volerebbero 20 milioni di euro. Tangenti ed affidamento di appalti ad amici degli amici. Altri 30 per i Civis.... Bona bona bonanotte!!!

Finirà come l'Auditorium,il park Rabin di Prato della Valle,il famoso "parco delle mura" che non esiste di fatto, ed altri scempi che Zanonato voleva fare di questa città che a lui non glie ne può fregar di meno. Et capè frecia?

At salut.....
Guido(62)
00giovedì 27 dicembre 2012 09:44
Se a Padova dovesse tornare il filobus ovviamente dovrebbe essere quello tradizionale e non quello a guida ottica.
Infatti è impossibile, a mio parere, far coesistere il tram su gomma ed il filobus a guida ottica in corso del Popolo ed in Corso Garibaldi (fino all' incrocio con Largo Europa).
Roberto Amori
00giovedì 27 dicembre 2012 12:04
DISACCORDO...
Cambiare tecnologia e tipologia in corso d'opera è sbagliatissimo ed antieconomico. Io invidio moltissimo il Translohr di Padova e Venezia... se fosse stato adottato qui a Bologna, come pareva inizialmente, ora li avremmo da anni invece che 49 filobus fermi da due anni in un parcheggio. Se per la futura linea 2 di Padova avessero preso i quattro casse, come a Venezia, avrebbero una offerta di trasporto contro la quale un filobus di 18 metri non può competere: colmare il disavanzo aumentando le frequenze è quanto al momento ogni Comune ed ogni Azienda vuole evitare in ogni modo. A parte l'impegno costante della sede stradale, la maggior parte dei costi aziendali deriva difatti proprio dal personale che si vuole appunto contingentare nel migliore dei modi con veicoli di grande capienza. I megafilobus saranno di 25 metri ma i tram di Venezia 32 e, volendo, ci sarebbero anche lo STE5 di 39 metri o il parigino STE6 di 46: se il problema è sulla domanda e offerta per quanto amo i filobus non c'è proporzione...
La verità è che ogni cosa è fatta unicamente per le luci della campagna elettorale: uno voleva il tram, poi il suo rivale il Translohr, poi un altro ancora rivuole il filobus tradizionale e il suo rivale rilancerà con chissà cosa. Se a Padova ci fossero i filobus ora verrebbero proposti ai cittadini dei fantastici tram su gomma chiamati Translohr...
Guido(62)
00giovedì 27 dicembre 2012 13:26
Un filobus tradizionale può benissimo coesistere con una linea tramviaria (classica o su gomma).
Non dimentichiamo che dal 1937 al 1954 a Padova erano in esercizio sia i filobus sia i tram.
Nella stretta via Dante dal 1937 c' erano i bifilari della filovia N. 3 ma fino al 1954 c' era anche il binario che i tram 6, 10 e quello extraurbano per Torreglia (tutti con capolinea in Piazza Duomo) percorrevano per rientare nel deposito di viale Codalunga.
In Piazza Garibaldi dal 1937 vi faceva capolinea il filobus 4 per Voltabarozzo ma fino al 1940 c' erano anche i binari dei tram 1 (per il Bassanello) e 8 (per Paltana).
Quanto a Bologna dal 1955 al 1963 i tram tradizionali hanno coesistito con i filobus.
Roberto Amori
00giovedì 27 dicembre 2012 13:57
Grazie per le precisazioni...
Già che c'ero ho scritto e collaborato alla stesura di una decina di libri sui tram e filobus e di Bologna, Roma, Modena, Firenze e quant'altro sulla politica locale.

Guido(62)
00giovedì 27 dicembre 2012 14:35
Per Padova una soluzione potrebbe essere anche quella di sopprimere il tratto nord del tram su gomma (dalla Stazione a Pontevigodarzere) e sostituirlo con una filovia veloce (di tipo tradizionale) da Cadoneghe a Roncaglia con transito per Pontevigodarzere, via Tiziano Aspetti, Ferrovia, via Gozzi, via Morgagni, Ospedale Civile, via Facciolati e Voltabarozzo.
Una seconda linea filoviaria veloce potrebbe essere appunto quella da Ponte di Brenta a Sarmeola attraverso la Stanga, la stazione e Piazza Garibaldi.
Una terza ed eventuale linea filoviaria veloce potrebbe essere una circolare esterna tra la stazione e piazzale S. Croce.
Quanto al tram su gomma, potrebbe rimanere la linea tra la stazione e la Guizza e realizzare eventualmente una seconda linea per Tenacarola, con diramazione da Prato della Valle attraverso via Cavalletto, Via Cernaia, Piazzale Porta S. Giovanni e via dei Colli. La linea per Tencarola potrebbe essere in seguito prolungata in sede propria fino ad Abano Terme.
Cori x
00giovedì 27 dicembre 2012 16:16
Roberto ha capito benissimo al pari di Giambo e Guido ovviamente cosa volevo dire. Mi sorprende e sono contentissimo che Roberto come me e Flavio Menolotto stia apprezzando gli Hess Megatrollley. E sono contento che anche lui veda lo STE4 una possibile "exit strategy" per il SIR2. Ma anche li problemi del manto stradale e di viabilità ce ne sarebbero di continuo ma con un distinguo. Come ha fatto notare Guido prima e Roberto poi il Translohr è entrato già nell'ottica familiare patavina. Averne altri significa dare una risposta pratica (nonostante non rientrino tra le mie simpatie i TL come ben sapete) ad esigenze di trasporto dalla stessa amministrazione decurtate,tagliate e inglobate proprio per mancanza di fondi. E che non si vedranno prima del 2017-18.

Questo a Padova,questo a Bologna. E ci stanno ancora una volta fregando. Io li chiamo ladri. Senza se e senza ma. Guido tu parli di tram stretti e lunghi,con filobus che erano larghi e lunghi quanto un Iveco Effeuno al massimo mica 2.550 metri. Infine Roberto aprendo il "baule motore" noterai un balocco tondo nero scalanato;QUELLO E' il famoso SRC che sul Crealis non ci sarà. E nemmeno il boiler sotto e tantomeno il gruppo elettrogeno verdino sopra. [SM=x346220]

Guido infine sopprimerei invece la tratta sud del tram non la nord che è l'unica veramente larga!
Guido(62)
00giovedì 27 dicembre 2012 17:16
Cori X, io sarei favorevole ad una eventuale linea filoviaria tradizionale tra Ponte di Brenta e Sarmeola piuttostochè ad una tramvia su gomma.
Come ho sempre sostenuto il tram su gomma mi convince poco, perchè ha costi elevati per la realizzazione ma non ha i vantaggi di un tram tradizionale che corre sul binario.
Pertanto, le soluzione migliore, ove non sia possibile realizzare il tram classico, a mio modesto parere rimane quella del filobus tradizionale (e non quello a guida ottica).
Tuttavia, prendo atto che ormai a Padova è stata già realizzata una linea tramviaria su gomma e sarebbe a mio parere antieconomico sopprimerla e sostituirla integralmente con una filovia.
Pertanto ritengo che la tramvia su gomma attualmente in esercizio possa comunque continuare a svolgere la sua funzione.
Però ritengo anche che, se si debbano realizzare eventuali altre linee di trasporto con impianti fissi, sia meglio come scelta quella del filobus tradizionale.
Ho anche affermato che, oltre alla filovia Ponte di Brenta - Sarmeola, potrebbe eventualmente realizzarsi una seconda linea filoviaria tra Roncaglia e Cadoneghe, con transito nella stazione ferroviaria, però in questo caso sarebbe inevitabile la soppressione del tratto nord della tramvia su gomma.
Per quanto riguarda l' eventuale soppressione da te ipotizzata del tratto sud (Ferrovia - Guizza) dell' attuale tramvia, a mio parere ciò non è possibile, anche perchè altrimenti bisognerebbe realizzare un nuovo deposito tramviario lungo il tratto nord, con conseguenti costi ad esso inerenti.



Guido(62)
00giovedì 27 dicembre 2012 20:37
La soluzione che per Padova riterrei al momento la più funzionale ed economica per un sistema di linee di trasporto ad impianto fisso è la seguente :

Linea 1) tramvia su gomma Pontevigodarzere - Arcella - Ferrovia - Prato della Valle - Bassanello - Guizza (invariata)

Linea 2) filovia Ponte di Brenta - Stanga - Ferrovia - Piazza Garibaldi - Piazzale Savonarola - Sarmeola

Linea 3) filovia Ferrovia - Piazza Garibaldi - Corso Milano - Piazzale Savonarola - Piazzale Porta S. Giovanni - Tencarola con eventuale prolungamento ad Abano Terme

Linea 4) filovia Roncaglia - Ospedale Civile - Ferrovia - Piazza Garibaldi - Piazzale Savonarola - Chiesanuova


La soppressione del tratto nord della tramvia e la sua sostituzione con una linea filoviaria diretta a Cadoneghe sarebbe una scelta troppo dispendiosa, in quanto lo smantellamento della via guidata del tram su gomma comporterebbe dei costi non certo esigui.

Sulle linee filoviarie sarebbero impiegati filosnodati tradizionali (lunghezza mt 18), con eventuali batterie ausiliarie per evenienze particolari.

Tale sistema tramviaro e filoviario implicherebbe una riorganizzazione ulteriore delle linee servite dagli autobus
grandunion
00venerdì 28 dicembre 2012 15:34
Come promesso...


Padova 1964. Filovie di Ivan Furlanis, su Flickr

Cliccare qui per il formato grande.

Ora caccia agli errori che sicuramente mi saranno scappati nel disegnare la mappa.
Guido(62)
00venerdì 28 dicembre 2012 15:58
Ottima cartina.
Mi risulta però che il filobus 18 non transitava per via Cernaia e piazzale Porta S. Giovanni, ma si immetteva in via Sorio dopo aver percorso via Castelfidardo.
Quanto al filobus 6 mi risulta che, a decorrere dall' 11/07/1962, non transitava per Piazza Accademia Delia e Riviera Paleocapa, ma da via Cavalletto proseguiva in direzione di Piazzale Porta S. Giovanni atttraverso il ponte Saracinesca.
Inoltre noto che hai indicato erroneamente con il numero 24 il capolinea di Ponte di Brenta, dove in realtà si attestava il filobus 21.
Come si può osservare, la rete filoviaria padovana nel 1964 serviva capillarmente i principali quartieri della città ed assicurava i collegamenti anche con alcune località suburbane (Tencarola, Sarmeola, Castagnara) appartenenti ai comuni limitrofi
grandunion
00venerdì 28 dicembre 2012 17:33
Grazie delle correzioni, ho già provveduto a sistemare il tutto. Un dubbio ce l'ho relativo alla zona degli ospedali: mi confermi che il 24 non ha fatto in tempo ad essere deviato lungo l'attuale via Gattamelata?
Guido(62)
00venerdì 28 dicembre 2012 17:47
Il filobus 24 (istituito nel 1959) proveniva da Voltabarozzo e poi raggiungeva l' Ospedale Civile attraverso via Gattamelata (si possono ancora osservare in via Gattamelata i pali di cemento sui quali fino al 1966 erano aggangiati i tiranti trasversali per i bifilari).
Nella cartina da te disegnata sembrerebbe che il filobus 24 transitasse invece davanti alla Porta Pontecorvo (il che non è esatto).
Sempre riguardo alla tua bella cartina, ti evidenzio che dal 1963 al 1966 il filobus 18, proveniendo da via S. Maria in Vanzo, transitava poi per via Riello, Piazza Accademia Delia e Riviera Paleocapa, ossia sullo stesso tratto di percorso utilizzato fino al 1962 dal filobus 6
grandunion
00venerdì 28 dicembre 2012 18:01
Ricorretto. Sai quand'è avvenuta la deviazione della filovia lungo l'attuale via Gattamelata causa espansione del complesso ospedaliero?
Guido(62)
00venerdì 28 dicembre 2012 18:16
Credo che il filobus 24 (a differenza del filobus 4) sia sempre transitato in via Gattamelata o, comunque, sia stato deviato in via Gattamelata verso il 1960, ossia circa un anno dopo la sua istituzione.
grandunion
00venerdì 28 dicembre 2012 19:02
Capito. Altro dubbio: il capolinea del 10/ a Chiesanuova sarebbe stato lo stesso del 10 prima del prolungamento a Sarmeola? In tal caso secondo me l'anello era subito prima del ponte di Brentelle di Sopra, dove appunto terminava, in epoca prefiloviaria, il tram 10.

Guido, messaggi addietro hai scritto questo:


Se ti riferisci a piazzale Pontecorvo, allora lo scambio tramviario c' era sicuramente fino al 1934, dato che in quel punto si diramavano la linea tramviaria N. 3 diretta al Foro Boario (soppressa nel 1937) e la linea tramviaria N. 4 diretta a Voltabarozzo (soppressa il 31 dicembre 1934).



Non sapevo che il tram 4 fu soppresso il 31 dicembre 1934. E tra quella data e l'inaugurazione della filovia ononima com'era collegato il quartiere di Voltabarozzo? Solo con i tram interurbani della Veneta per Piove di Sacco?
Cori x
00venerdì 28 dicembre 2012 20:25
ivan avevo già scritto il percorso del 6 a pagina 2. Come per Pontecorvo si possono ricavare notizie sia sulla sezione tranviaria storica che attuale. I pali di via Gattamelata non sono quelli filoviari ma dell'Enel di 27 anni fa e posati sotto Gottardo. Da delibera Crescente... I pali originali invece si possono vedere nelle due vie principali Sografi e l'omonima di Forcellini da pre-esistente tranvia che attualmente il proprio sedime sbuca in via canestrini. [SM=x346220]
Guido(62)
00venerdì 28 dicembre 2012 20:28
Il tram 4 collegava Piazza delle Erbe (via Manin) con Voltabarozzo, passando per via S. Francesco, via del Santo, Pontecorvo e via Facciolati.
Mi risulta che da Piazza delle Erbe e Pontecorvo la tramvia 4 era a doppio binario (ad eccezione, credo, del tratto lungo via del Santo).
Da Pontecorvo a Voltabarozzo la tramvia 4 era a semplice binario.
A decorrere dall' 1 gennaio 1935 il tram 4 fu sostituito dall' autobus 4, con capolinea urbano però in Piazza Garibaldi e non in Piazza delle Erbe.
Anni fa mi pare di aver letto su una vecchia guida che l' autobus 4 transitava per via Altinate, al termine della quale svoltava a destra per via S. Sofia, per poi raggiungere l' Ospedale Civile e quindi piazzale Pontecorvo, proseguendo per Voltabarozzo sul vecchio percorso del tram.
Nel 1937 fu istituito il filobus 4 per Voltabarozzo, che sostituì a sua volta l' autobus 4. Il filobus 4 aveva il capolinea urbano sempre in piazza Garibaldi, ma transitava poi nel tratto di via Giotto ora pedonalizzato, quindi per via Morgagni, via Falloppio e l' Ospedale Civile.
Quanto al filobus 10/, mi risulta che esso fu istituito nel 1959 e fu soppresso nel 1963. Pertanto hai fatto bene nella tua cartina a non indicarlo, dato che essa si riferisce alle linee filoviarie in funzione nel 1964.
Mi risulta anche che il filobus 10/ aveva il capolinea nei pressi della caserma Romagnoli, tuttavia non sono riuscito ad individuare con precisione il punto in cui avveniva l' inversione di marcia.
Non so se l' anello per l' inversione era lo stesso di quello utilizzato dal filobus 10 prima del prolungamento a Sarmeola.

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