FILOBUS DI PADOVA

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Guido(62)
00venerdì 14 dicembre 2012 00:04
Cori X, io non ti prendo in giro affatto. Anch' io ho una predilezione per la bella rete filoviaria di Padova, purtroppo ormai dismessa da oltre 42 anni.
Ricambio i tuoi saluti e ti ringrazio per le bellissime foto e per le informazioni
Cori x
00venerdì 14 dicembre 2012 00:36
Sarebbe veramente bello visto lo schifo della rete attuale rifare la linea 2 che come ben sai arrivava a Castagnara da via Risorgimento. Se hai qualche informazione oltre che la linea 16 praticamente omologa te ne sarei davvero grato!
Guido(62)
00venerdì 14 dicembre 2012 16:40
A Padova la linea filoviaria N. 2 fu inaugurata nel maggio 1951, quando il servizio urbano ed extraurbano filotramviario era ancora gestito dalla SAER (l' anno successivo alla SAER subentrò l' ACAP).
La filovia N. 2 collegava la centrale via del Risorgimento (situata vicino a Piazza Garibaldi)con la Castagnara, una frazione del comune di Cadoneghe, e sostituì la cessata tramvia N. 2 che da Piazza Garibaldi (incrocio con via S.Fermo) era diretta a Pontevigodarzere.
Il percorso del filobus 2 ricalcava in gran parte quello del tram 2, con la differenza che il capolinea urbano era posto in via del Risorgimento (anzichè in Piazza Garibaldi) e il capolinea nord si prolungava oltre Pontevigodarzere, fino a sconfinare nel comune di Cadoneghe (Castagnara).
Il filobus 2, dopo essere partito da via del Risorgimento, svoltava sulla destra e, percorso per un breve tratto via Emanuele Filiberto, transitava per Piazza Insurrezione. Superata questa piazza, svoltava poi a destra per immettersi su via Dante e proseguire verso Ponte Molino (nel percorso di ritorno il filobus proveniente dalla Castagnara, dopo essere transitato per Ponte Molino, svoltava a sinistra per immettersi in via S. Fermo per poi svoltare su via del Risorgimento all' altezza dell' odierna galleria Europa).
Il filobus proseguiva passando avanti alla Chiesa del Carmine (piazza Petrarca) per poi dirigersi verso piazzale Mazzini e viale Codalunga e transitare sul cavalcavia della stazione ferroviaria.
Superato il suddetto cavalcavia, il filobus 2 girava a destra immettendosi su via Tiziano Aspetti e, attraversati i quartieri Arcella e S. Carlo, giungeva a Pontevigodarzere. Di lì supereva il ponte sul fiume Brenta e giungeva alla Castagnara di Cadoneghe dopo aver superato un altro ponte sul canale Muson dei Sassi.
Sulla linea filoviaria 2 venivano impiegati prevalentemente i filobus FIAT 668 Stanga.
Nel 1959 la filovia 2 fu "accorpata" alla filovia 4 (Piazza Garibaldi - Voltabarozzo), dando vita alla nuova linea filoviaria N. 24 (Castagnara - Voltabarozzo).
Pertanto furono abbondonati i rispettivi capolinea urbani di via del Risorgimento e Piazza Garibaldi.
Il filobus 24, proveniente da Voltabarozzo e dall' Ospadale Civile, attraversato il primo tratto di via Giotto (ora pedonalizzato e all' interno dei giardini pubblici dell' Arena) svoltava a sinistra su Corso Garibaldi per poi dopo svoltare a destra immettendosi su Largo Europa. Da qui il filobus 24 risvoltava a sinistra transitando innanzi agli odierni magazzini Oviesse per poi immettersi su via S. Fermo (che percorreva sia in andata che in ritorno, essendo allora tale strada a doppio senso di circolazione) e proseguire fino a Cadoneghe sul vecchio itinerario del filobus 2.
Sulla filovia 24 venivano in prevalenza impiegati i bei filobus FIAT 2411 Cansa.
A decorrere dall' 1 dicembre 1964 la linea filoviaria 24 fu interessata da una modifica del percorso : fu eliminato il transito in Largo Europa e in via S. Fermo, e i filobus raggiungevano piazzale Mazzini percorrendo l' intero tratto di via Giotto (quello ora pedonalizzato e quello attualmente ancora percorribile dagli autoveicoli).
Purtroppo a decorrere dall' 11 maggio 1966 fu decisa la definitiva chiusura al traffico veicolare del tratto di via Giotto prospiciente la Cappella degli Scrovegni, che fu pedonalizzato ed incluso nei giardini pubblici dell' Arena. Ciò comportò la fine della bellissima linea filoviaria 24 e la sua sostituzione con l' autobus 4, il quale transitava su via Gozzi e sul piazzale della Stazione ferroviaria e con capolinea nord prolungato dalla Castagnara a Mejaniga di Cadoneghe.


flyer53
00venerdì 14 dicembre 2012 16:55
x Cori
Ciao, nel tuo post precedente parli dei filobus 1418 e 1419, di nascita bolognese, vorrei sapere se erano originali dell'ATM o quelli provenienti da Bergamo? io sono di Bologna e mi sembra che dal 1408 al 1418 (fiat 2401 Cansa) li avessero tutti demoliti qui.
grandunion
00venerdì 14 dicembre 2012 20:51
Guido, da padovano appassionatissimo di storia delle tranvie e filovie che attraversavano il mio territorio, ti dico un forte grazie per tutte le informazioni che stai condividendo con noi!
Guido(62)
00venerdì 14 dicembre 2012 21:10
La linea filoviaria N. 16 dell' ACAP di Padova fu inaugurata nel 1957.
La suddetta linea collegava via del Risorgimento con via Vecelio ed il percorso ricalcava quello della filovia N. 2 tra il capolinea di via del Risorgimento fino a via Tiziano Aspetti. Da qui il filobus 16 deviava imboccando appunto la lunga via Vecelio, al termine della quale era posto il capolinea.
Nel 1960 la filovia 16 fu prolungata a sud verso il quartiere S. Osvaldo, abbandonando l' originario capolinea di via del Risorgimento.
Pertanto il nuovo percorso risultò comune a quello della filovia N. 3 dal Ponte Molino fino al Piazzale Pontecorvo. Qui fu realizzato uno scambio : i bifilari della linea 3 svoltavano a destra immettendosi verso via Sanmicheli, mentre quelli della linea 16 proseguivano dritti, oltrepassando Porta Pontecorvo e allacciandosi poco dopo in via Facciolati ai bifilari del filobus N. 24.
Dopo aver percorso gran parte di via Facciolati, il filobus 16 arrivava al capolinea di via Ramazzini (Quartiere S. Osvaldo) dopo esser transitato per via Achille De Giovanni e via Crescini.
Sulla filovia 16, come anche sulla filovia 3, venivano in prevalenza impiegati i filobus Fiat 668 Stanga e Breda 80 G Pietroboni che, a causa delle loro modeste dimensioni, meglio si prestavano a percorrere le strade strette del centro storico come via del Santo o via S. Francesco.
Purtroppo anche questa bella e caratteristica linea filoviaria, molto utile perchè metteva in collegamento le piazze principali del centro storico con i quartieri periferici di S. Osvaldo e di S. Carlo, fu soppressa prematuramente. Il 6 marzo 1967 fu infatti istituito il senso unico in via del Santo e pertanto a decorrere da quel giorno le linee 3 e 16 furono sostituite dall' autobus, modificandone il percorso e prolungando il capolinea sud della linea 16 dal quartiere S. Osvaldo e via Piovese, posta poco prima della località Roncaglia di Ponte S. Nicolò.
grandunion
00venerdì 14 dicembre 2012 21:24
Interessantissimo quest'ultimo messaggio. Finora non avevo mai capito bene come fosse strutturato il capolinea del 16 a Sant'Osvaldo e non sospettavo la presenza di un anello lungo le vie De Giovanni e Crescini (pensavo i filobus si girassero attorno a quello slargo, oggi recintato, in via Facciolati all'altezza di via Ramazzini).
Cori x
00sabato 15 dicembre 2012 15:35

Pertanto il nuovo percorso risultò comune a quello della filovia N. 3 dal Ponte Molino fino al Piazzale Pontecorvo. Qui fu realizzato uno scambio : i bifilari della linea 3 svoltavano a destra immettendosi verso via Sanmicheli, mentre quelli della linea 16 proseguivano dritti, oltrepassando Porta Pontecorvo e allacciandosi poco dopo in via Facciolati ai bifilari del filobus N. 24.
Dopo aver percorso gran parte di via Facciolati, il filobus 16 arrivava al capolinea di via Ramazzini (Quartiere S. Osvaldo) dopo esser transitato per via Achille De Giovanni e via Crescini.
Sulla filovia 16, come anche sulla filovia 3, venivano in prevalenza impiegati i filobus Fiat 668 Stanga e Breda 80 G Pietroboni che, a causa delle loro modeste dimensioni, meglio si prestavano a percorrere le strade strette del centro storico come via del Santo o via S. Francesco.
Purtroppo anche questa bella e caratteristica linea filoviaria, molto utile perchè metteva in collegamento le piazze principali del centro storico con i quartieri periferici di S. Osvaldo e di S. Carlo, fu soppressa prematuramente. Il 6 marzo 1967 fu infatti istituito il senso unico in via del Santo



Sapevo del doppio senso di marcia in via del Santo e via Sanmicheli. Oggi la via ( ci abito in zona) è a senso unico strapazzata da due piste ciclabili pericolose come pericolosa è la pista ciclabile di via Cavazzana. A testimonianza degli scambi aerei ci sono una palificazione tranviaria posta in curva della defunta casa di cura "Morgagni" ed i 3 ganci della casa all'incrocio gialla tra via Cavazzana e via Sanmicheli.


L'anello tranviario poi filoviario di piazzale Pontecorvo si può vedere attraverso la palificazione con trasformatore penzolante ed i 3 ganci posti ad ogni lato della porta cittadina. Un terzo palo in cemento armato è posto in mezzo allo spartitraffico che segnava (l'armamtura di cemento cela la vecchia gabbia a tralicci tranviaria) il bifilare pari e dispari che distingueva la vecchia linea 4 e poi filovia 3 provenienti da via S.Francesco e via Cesarotti. Per inciso l'edicola Fanton ( che non è più del fanton) è ancora esistente.

Riguardo i capilinea alla Stazione prima descrissi l'anello da cui proveniva lo scambio della vecchia linea 21 poi 18.


Si può ben vedere oltre ai Breda parcheggiati come i taxi al tempo non erano infilati uno ad uno in una corsia adibita come lo fu dopo il 1978 ma era praticamente libera e destinata sia da taxi che da auto private . Non c'era nemmeno la pavimentazione di sanpietrini ma semplice asfalto. Cosa che cambierà di lustro in lustro. Si nota anche un secondo anello fuori campo che proveniva dallo stesso identico scambio,proibito al traffico veicolare privato e sormontato da una bellissima plafoniera progettata da Manzù.

Infine scrivo a Flyer53 che le vetture bolognesi autoctone comprese le due 1418-9 finirono a Sanremo che le come avevo scritto rispedite tutte a Bologna. Sono dubbioso pure sulle 2411 livornesi. Credo che siano di origine padovana o bolognese pure loro. Avendo avuto una livrea rosso/bianca come Bologna e Sanremo non credo che l'ATMA sia stata capace di prendere vetture nuove visto che al tempo di vetture usate in ottimo stato ce ne fossero parecchie.
Guido(62)
00sabato 15 dicembre 2012 16:31
All' altezza della ex casa di cura Morgagni, all' incrocio tra via Sanmicheli e via Cavazzana, non mi risulta che ci fossero scambi filoviari.
Il filobus 3, proveniente da Pontecorvo, fino al 1950 seguiva il percorso del vecchio tram 3. Pertanto, dopo aver percorso il primo tratto di via Sanmicheli, svoltava a destra e si immetteva in via Cavazzana, transitando innanzi alla Basilica di S. Giustina e arrivando in Prato della Valle, dove faceva capolinea all' altezza del Foro Boario.
Nel 1950 la linea filoviaria N. 3 ebbe una modifica nel percorso : fu abbandonato il capolinea di Prato della Valle, spostandolo alla fine di via Sanmicheli, presso l' incrocio con via d' Acquapendente e vicino al Campo Appiani. Fino ad alcuni anni fa si poteva ancora vedere lo slargo dove faceva capolinea la suddetta filovia (a ridosso dell'odierna pista di pattinaggio) ed ivi erano anche ben visibili alcuni pali in cemento a sostegno del bifilare.
Infine, nel 1955 la filovia 3 fu prolungata dal Campo Appiani fino a poco oltre Ponte Quattro Martiri (inizio di via Bembo).
Guido(62)
00sabato 15 dicembre 2012 16:49
Comunque c' è un abisso tra la Padova dei primi anni sessanta e la Padova attuale.
Allora il traffico degli autoveicoli era molto meno intenso e non poche strade del centro, anche se strette, erano a doppio senso di circolazione.
Il filobus dunque si inseriva bene nel tessuto urbano cittadino, senza essere intralciato dagli altri veicoli.
Dopo il 1965 le cose sono progressivamente cambiate. Adesso, nelle ore di punta, percorrere la città in tempi brevi non è affatto impresa agevole.
Guido(62)
00sabato 15 dicembre 2012 21:16
Padova ha avuto due depositi filoviari.
Il vecchio deposito era situato all' inizio di viale Codalunga, all' angolo con via Frà Paolo Sarpi e nei pressi del cavalcacia della stazione ferroviaria. In origine tale deposito era la rimessa del tram a cavalli (1883-1906) e poi del tram elettrico (dal 1907). Nell' aprile del 1937, con l' inaugurazione della prima filovia (linea 4 Piazza Garibaldi - Voltabarozzo), il deposito di viale Codalunga divenne comune a tram e filobus.
Quando nel 1954 fu soppresso l' ultimo tram (linea 6 Piazza Duomo - Tencarola), il deposito di viale Codalunga rimase in funzione come rimessa per i filobus e per gli autobus.
Il 29 giugno 1960 fu inaugurato il nuovo deposito filoviario dell' ACAP, situato in via Rismondo, non lontano dalla Fiera, utilizzato anche dagli autobus urbani e extraurbani (linee dei Colli).
Nel 1970, con la definitiva soppressione della rete filoviaria, il deposito di via Rismondo divenne ad uso esclusivo degli autobus, ed attualmente è ancora in uso come rimessa degli autobus urbani ed extraurbani dell' APS.
Il deposito del nuovo tram su gomma è invece situato alla Guizza, ed è ad esclusivo uso di tale mezzo.
Cori x
00domenica 16 dicembre 2012 00:22
Eppure c'era uno scambio ad ago di prima generazione di origine tranviaria,quindi molto vecchio. Riguardo il capolinea del 3 c'è ancora quello slargo con il classico palo di cemento rimasto li. In mezzo ad un parcheggio. [SM=x346233] Di malconcia c'è anche la caserma ormai sempre più cadente nel suo perimetro esterno. Lo stesso per giunta non è affatto un muro di una caserma ottocentesca ma è anche l'ultimo pezzo di mura carrarese al lato più sud che cingeva anche e cinge ancora la chiesetta scoletta di San Prosdocimo all'interno della complesso abbaziale di S. Giustina e la Basilica stessa ne fa da perimetro. Infine il vecchio deposito AMT di Padova si trovava proprio in via Sarpi,davanti la pesa pubblica che venne poi nel 1954 rilevato dai fratelli Canova ed usato come fabbrica tornitrice. Dismessa pure quella nel 1981 7 anni dopo venne adibito a parcheggio scambiatore con l'aggiunta del nuovo servizio Navetta "Diretto Piazze" istituito nel 1988 dopo 6 anni di studi: il primo negli anni '60 durato 3 anni che prevedeva l'uso di un piccolo bus come il 414/101 già in uso in altre città italiane come Napoli e Milano che doveva chiamarsi linea "circolare interna 20" da integrazione a quella filoviaria 30 che doveva chiamarsi "linea circolare esterna" come già menzionato. Non se ne fece nulla.


Il secondo fatto da papà e da Vedovato doveva chiamarsi "nuova linea 1" e che venne istituita 3 anni dopo la delibera e con l'acquisto degli amati Pollicino Autodromo. In previsione all'inizio dovevano svolgere quei servizi i primi Fiat 242 che vennero istituti da papà nel 1981 come trasporto disabili i primi nel suo genere in Italia ma che avevano il difetto di avere una porta sola molto larga e quindi poteva confondere l'utenza. 20 anni dopo si provò un mezzo simile già adottato da parecchie città italiane,europee e mondiali quale è il Gulliver Tecnobus fortunatamente fotografato da I.Furlanis e riprodotto nel thread apposito.
Guido(62)
00domenica 16 dicembre 2012 00:31
Riepilogo delle linee filoviarie in esercizio a Padova. Anni di apertura, modifica del percorso, soppressione o sostituzione con autobus

1) Ferrovia - Prato della Valle - Paltana
Inaugurata nel 1940, sostituita nel 1967 dall' autobus 2 Pontevigodarzere - Paltana - Mandria

2) Via del Risorgimento - Pontevigadarzere - Castagnara
Inaugurata nel 1951, sostituita nel 1959 dalla filovia 24 Voltabarozzo - Ospedale Civile - Castagnara

3) Ferrovia - Basilica di S. Antonio - Prato della Valle
Inaugurata nel 1937, modificato il percorso nel 1950 con capolinea sud a Campo Appiani, prolungata nel 1955 con nuovo capolinea sud a Ponte Quattro Martiri, sostituita nel 1967 dall' autobus 3 Ferrovia - Corso Garibaldi - Ponte Quattro Martiri

4) Piazza Garibaldi - Ospedale Civile - Voltabarozzo
Inaugurata nel 1937, sostituita nel 1959 dalla filovia 24 Voltabarozzo - Ospedale Civile - Castagnara

6) Ferrovia - Prato della Valle - Tencarola
Inaugurata nel 1954, modificato il percorso nel 1962 con transito in Piazzale Porta S. Giovanni e in via Sorio anzichè in via Castelfidardo, modificato il percorso nel 1967 con nuovo capolinea nord in via Lagrange (S. Stefano d' Ungheria), sostituita nel 1970 dall' autobus 6 Ferrovia - Piazza Duomo - Via Lagrange

7) Stanga - Prato della Valle - Piazzale S. Croce
Inaugurata nel 1948, soppressa nel 1962

8) Ferrovia - Prato della Valle - Guizza
Inaugurata nel 1955, sostituita nel 1970 dall' autobus 8 su identico percorso

10) Via del Risorgimento - Via Beato Pellegrino - Chiesanuova
Inaugurata nel 1953, prolungata nel 1955 con nuovo capolinea nord a Sarmeola, sostituita nel 1968 dall' autobus 10 Ferrovia - Piazza Garibaldi - Sarmeola

10 barrato) Via del Risorgimento - Via Beato Pellegrino - Chiesanuova
Inaugurata nel 1959, soppressa nel 1963

16) Via del Risorgimento - via Tiziano Aspetti - Via Tiziano Vecelio
Inaugurata nel 1957, prolungata nel 1960 con nuovo capolinea sud in via Ramazzini (S.Osvaldo), sostituita nel 1967 dall' autobus 16 Via Piovese - Basilica di S. Antonio - via Vecelio

18) Stanga - Prato della Valle - Via Lagrange
Inaugurata nel 1963, modificato il percorso nel 1965 con transito nel piazzale della Stazione ferroviaria anzichè in via Ugo Foscolo, sostituita nel 1966 con l' autobus 18 Ponte di Brenta - Prato della Valle - Via Lagrange

21) Ferrovia - Via Giotto - Ponte di Brenta
Inaugurata nel 1959, soppressa nel 1966

24) Voltabarozzo - Ospedale Civile - Castagnara
Inaugurata nel 1959, modificato il percorso nel 1964 con transito sull' intero tratto di via Giotto anzichè in Largo Europa e in via S. Fermo, sostituita nel 1966 dall' autobus 4) Voltabarozzo - Ferrovia - Mejaniga di Cadoneghe

Guido(62)
00domenica 16 dicembre 2012 00:55
Cori X, non capisco dove ci sarebbe stato lo scambio ad ago di origine tramviaria.
Se ti riferisci a piazzale Pontecorvo, allora lo scambio tramviario c' era sicuramente fino al 1934, dato che in quel punto si diramavano la linea tramviaria N. 3 diretta al Foro Boario (soppressa nel 1937) e la linea tramviaria N. 4 diretta a Voltabarozzo (soppressa il 31 dicembre 1934).
Se invece ti riferisci all' incrocio tra via Cavazzana e via Sanmicheli, in quel punto non mi risulta che vi fosse alcuno scambio di origine tramviaria, dato che non esisteva alcuna diramazione dei binari del tram.
Cori x
00domenica 16 dicembre 2012 01:45
Si mi pare di aver scritto che si trovasse a Porta Pontecorvo.... [SM=x346220] Ho notato stasera che anche per tutta la lunghezza di piazza Mazzini ci sono ancora le palificazioni originali. Per giunta dipinte di verde. Se vuoi sbiancare guarda qui:


Questa è la porta Codalunga di fianco piazza Mazzini a fine '800 con la linea tranviaria a cavalli poi sostituita da quella elettrica facente la solita linea per Pontevigodarzere e della società anonima tram Padova-Pontevigodarzere. Tutto ciò è quello che rimase della linea 2. Una linea anzi la linea urbana più vecchia di Padova.



Questa invece è la prima,primissima ricostruzione della Porta Codalunga già Maldura identica a Porta Pontecorvo dopo la devastazione francese e distruzione tra le altre del Bastione dell'Impossibile del 1797 quando la Repubblica cadde in mano di Napoleone. Riprende la Neue Wache berlinese con tipico gusto neoclassico e venne costruita da G.B. Cecchini nel 1859. Pochi anni dopo con quegli stessi pezzi venne costruita la porta definitiva che a propria volta venne smantellata nel 1919 e poratata in fiera come progetto di arco di trionfo da ripristinare in luogo. Non fu mai istallata....

Potresti descrivere questa foto?

Foto durante la guerra più grande

Mi suona tanto di linea filoviaria 1 per la Guizza. Potrei veramente sbagliarmi......
Guido(62)
00domenica 16 dicembre 2012 11:44
Cori X, l' ultima foto da te inviata, che ritrae quel bel Palazzo con i portici, se non erro raffigura l' inizio di via S. Francesco, vicino all' attuale libreria Feltrinelli.
Pertanto i bifilari che si intravvedono dovrebbero essere quelli della filovia N. 3 (a partire dal 1960 in quel tratto di strada vi transitava anche la filovia N. 16).
Non credo che si tratti di una strada in cui transitavano il filobus 1 per Paltana e il filobus 8 per la Guizza.
Guido(62)
00domenica 16 dicembre 2012 15:18
Fino al 1961 a Padova in via Cavour, in via VIII Febbraio (dove sono situati il Palazzo del Bo' e il Municipio) e in via Roma si transitava a doppio senso di circolazione, anche perchè nelle attuali Riviera Tito Livio e Riviera dei Ponti Romani scorreva il Naviglio Interno.
Nel 1960 furono conclusi i lavori di interramento del Naviglio Interno e fu installato il bifilare del filobus in Riviera dei Ponti Romani e in Riviera Tito Livio (dapprima fu collocato un bifilare semplice, in seguito fu realizzato un secondo bifilare).
Nel 1961 fu instituito il senso unico in via Cavour, in via VIII Febbraio e in via Roma.
Pertanto i filobus 1, 6, 7, 8 (e poi anche il 18) nel percorso di andata percorrevano Piazza Garibaldi, via VIII Febbraio e via Roma, in direzione di Prato della Valle, mentre nel percorso di ritorno percorrevano Riviera Tito Livio e Riviera dei Ponti Romani, per poi dirigersi verso Corso Garibaldi e Corso del Popolo.

TROLLINO59
00domenica 16 dicembre 2012 15:23
una piantina con le linee filoviarie potete farla?
Guido(62)
00domenica 16 dicembre 2012 16:00
Trollino 59, sarebbe interessante realizzare una piantina delle linee filoviarie in esercizio a Padova. Però al momento non mi è possibile in quanto non ho uno scanner per immagini.
grandunion
00lunedì 17 dicembre 2012 09:23
Guido, sai per quale motivo furono installati due bifilari sulle Riviere se, da quello che ho capito, lì i filobus hanno circolato solo in un senso?
Guido(62)
00lunedì 17 dicembre 2012 17:04
Verso la fine del 1960 a Padova lungo le rivere fu realizzato un semplice bifilare.
Tempo fa, sfogliando un vecchio giornale locale relativo all' anno 1963, ho però notato una foto che raffigurava le Riviere in cui vi era il bifilare doppio.
Un mio conoscente che nel 1969 frequentava la scuola in centro mi ha riferito che per tornare a casa (allora abitava vicino all' aereoporto) saliva sul filobus 6 alla fermata del Municipio (antistante il Palazzo del Bo).
Pertanto possiamo dedurre che, successivamente all' interramento del Naviglio Interno, i filobus, proveniendo dalla stazione ferroviaria, percorrevano il vecchio itineriaro transitando attraverso via Cavour, via VIII Febbraio e via Roma.
Invece nel percorso di ritorno transitavano lungo le Riviere.
Probabilmente il secondo bifilare lungo le Riviere fu successivamente realizzato per motivi di servizio.
Cori x
00lunedì 17 dicembre 2012 17:52
Guido rettifico: la foto molto molto vecchia è il Presbyterium in via del Santo! Credevo di primo acchito fosse Ca Olzignani in via Umberto I prima del rialzo al ponte delle torricelle nel 1959,poi pensavo fosse Ca Montorsi (non quello in via Dante che è l'originario) di via Beato Pellegrino oggi sede dell'ULSS 16 nel complesso dell'ex geriatrico.... E' corretto quindi che:

Pertanto i bifilari che si intravvedono dovrebbero essere quelli della filovia N. 3 (a partire dal 1960 in quel tratto di strada vi transitava anche la filovia N. 16).

[SM=x346220]

Riguardo la defunta tranvia poi filovia 24 da te citata,su SSC c'è una foto scannerizzata che ne ritrae la via,presa sicuramente dal libro "Vecchia Padova":
esadelta.b
00lunedì 17 dicembre 2012 18:01
diamo...i numeri...
scusate se mi intrometto a proposito dei numeri di cui si parlava nella pag.precedente:
1418 e 1419 di Sanremo erano rispettivamente 1436 e 1437 di Bologna ed erano ex AMFTE (BG) e ex AMT (VR)
>da non confondersi con il gruppo 1418/1428 di Bologna che invece erano fiat 2411 menarini...
ecco...anch'io ho dato ...i numeri [SM=x346232]
Guido(62)
00lunedì 17 dicembre 2012 20:49
Cori X, ti ringrazio per quest' ultima bella foto da te inviata.
Essa ritrae l' inizio del tratto di via Giotto che fu poi pedonalizzato nel 1966.
Nella foto si vedono i binari tramviari. Essi tuttavia non erano quelli della tramvia urbana N. 2 per Pontevigodarzere (la linea 24 fu solo filoviaria e non tramviaria), bensì quelli della tramvia extraurbana della Società Veneta Padova - Piove di Sacco.
Nel 1890 fu inaugurata la tramvia a vapore Padova - Piove di Sacco, che a Padova aveva come capolinea la stazione di S. Sofia.
Nel 1913 tale tramvia fu elettrificata ed il capolinea fu spostato in Piazza Eremitani.
Il tram elettrico extraurbano per Piove di Sacco, dopo esser partito da Piazza Eremitani, percorreva Corso Garibaldi e, giunto nei pressi dei Giardini dell' Arena, svoltava a destra immettendosi su via Giotto per poi arrivare nella stazione di S. Sofia (via Morgagni) e da lì proseguire in direzione Voltabarozzo.
Non dimentichiamo inoltre che nel 1909 era stata elettrificata la tramvia della Riviera del Brenta per Venezia (Fusina) e Mestre, il cui capolinea padovano era stato collocato in Piazza Garibaldi.
Il tram extraurbano per Venezia non transitava invece per via Giotto ma, superato il Ponte sul Piovego, girava a destra su via Ugo Foscolo verso la Fiera e la Stanga, per poi proseguire in direzione Ponte di Brenta.
Negli anni dieci e negli anni venti del secolo scorso a Padova era dunque possibile ammirare in Corso Garibaldi un intenso ed importante traffico tramviario : sulla destra della strada (in direzione della ferrovia) transitavano i pesanti convogli tramviari extraurbani (a scartamento ordinario) per Venezia e Piove di Sacco della Società Veneta, mentre sulla sinistra transitavano i tram urbani (a scartamento ridotto mt 1,00) delle Tramvie Municipali di Padova.
La linea tramviaria urbana N. 1 Ferrovia - Corso Garibaldi - Prato della Valle - Bassanello era a doppio binario. La linea tramviaria urbana N. 8 seguiva lo stesso percorso della linea N. 1 fino al Bassanello, per poi proseguire per Paltana (il tratto Bassanello - Paltana era a semplice binario).
Nel 1929 i capolinea delle tramvie extraurbane per Piove e per Venezia furono nuovamente attestati nella stazione tramviaria di S. Sofia e il vecchio tracciato fu smantellato.
I binari delle tramvie urbane rimasero invece in Corso Garibaldi e in Corso del Popolo fino al 1940, anno in cui furono soppressi il tram 1 per il Bassanello e il tram 8 per Paltana, entrambi sostituiti dalla filovia 1 Ferrovia - Paltana.

Guido(62)
00mercoledì 19 dicembre 2012 00:48
Mi risulta che la rete filoviaria di Padova era alimentata alla tensione di 500 Volt c.c., innalzata successivamente a 600 Volt c.c. nel 1964.
Guido(62)
00mercoledì 19 dicembre 2012 21:37
A Padova vi sono alcune via e piazze del centro storico che sono state percorse dal tram ma non dal filobus: piazza Duono, via Tadi, via S. Prosdocimo, Riviera S. Benedetto, via Savonarola, piazza Eremitani, via Altinate e via Portello.
Invece sono state percorse dal filobus ma non dal tram : piazza della Frutta, Piazza Insurrezione, via Emanuele Filiberto, via del Risorgimento, Largo Europa, via Cavalletto, Piazza Accademia Delia e Riviera Paleocapa.
Per quanto riguarda via Giotto, il primo tratto ora pedonalizzato (dall' incrocio con via Porciglia all' incrocio con Corso Garibaldi) era attraversato prima dal tram extraurbano per Piove di Sacco e poi dai filobus, mentre il secondo tratto tuttora aperto al traffico (dall' incrocio con Corso Garibaldi all' incrocio con viale Codalunga) non è stato percorso dal tram, ma solo dal filobus.
Dopo l' interramento del Naviglio Interno (1960), Riviera Tito Livio e Riviera dei Ponti Romani sono state percorse dai filobus e attualmente sono percorse dalla nuova tramvia su gomma.
Guido(62)
00giovedì 20 dicembre 2012 00:09
Una curiosità.
Via Cavallotti, la strada che collega Piazzale S. Croce con il Bassanello, un tempo era interamente percorsa dai filobus a doppio senso di circolazione.
Nel 1960 fu istituito il senso unico sul primo tratto della suddetta strada (quello compreso tra piazzale S. Croce e l' incrocio con via Buzzaccarini) e pertanto si dovette realizare un bifilare lungo via Costa, per consentire ai filobus delle linee 1 e 8, provenienti rispettivamente da Paltana e dalla Guizza, di raggiungere piazzale S. Croce e poi il centro.
Guido(62)
00giovedì 20 dicembre 2012 00:33
Le linee filoviarie più frequentate dall' utenza è da ritenere siano state le linee 6 ed 8 (che peraltro sono state le ultime ad essere sostituite con gli autobus).
Comunque un buon numero di utenti lo avevano anche la linea 3, frequentata dai pellegrini provenienti dalla ferrovia e diretti alla Basilica di S. Antonio, e la linea 24 per l' Ospedale Civile.
Credo che invece la linea 21 (Ferrovia - Ponte di Brenta) sia stata quella con la minore utenza, tenuto conto che attraversava zone allora poco abitate e molto periferiche (Stanga, S. Lazzaro e Ponte di Brenta).
grandunion
00giovedì 20 dicembre 2012 09:38
Ecco, un'altra cosa di cui non ero certo l'esistenza era proprio l'impianto di via Costa. Dai che durante le festività mi metto a (ri)disegnare la mappa della rete filoviaria della nostra città!
Guido(62)
00sabato 22 dicembre 2012 18:06
I capolinea filoviari di Padova nel 1963 (anno della massima estensione della rete)


Linea 1
Il capolinea nord era in piazzale stazione, dove i bifilari descrivevano un anello, peraltro comune ad altre linee filoviarie.
Nel piazzale stazione vi erano delle corsie riservate ai filobus (e anche agli autobus), realizzate verso i primi anni sessanta assieme ad una bella aiuola fiorita attualmente eliminata per far posto alla nuova corsia riservata al tram su gomma.
Il capolinea sud era a Paltana. L' anello per l' inversione della marcia era posto all' altezza dell' odierna piscina Padova Nuoto, dove attualmente si trova una rotatoria.

Linea 3
Capolinea 3 in piazzale stazione.
Capolinea sud a Ponte Quattro Martiri. L' anello per l' inversione della marcia era in uno slargo situato poco dopo l' inizio di via Bembo, posto sulla sinistra venendo dal Ponte Quattro Martiri.

Linea 6
Capolinea sud in Piazzale stazione.
Capolinea nord a Tencarola di Selvazzano Dentro, dove il filobus invertiva la marcia mediante un anello situato nel piazzale antistante la Chiesa di S. Bartolomeo Apostolo, innanzi al monumento ai caduti in guerra e vicino al ponte sul fiume Bacchiglione.

Linea 8
Capolinea nord in piazzale stazione.
Capolinea sud alla Guizza, sull' omonima via, in uno slargo vicino alla scuola elemntare Oriani. L' attuale capolinea del tram su gomma si trova invece più avanti, fuori dall' abitato.

Linea 10
Capolinea sud in via del Risorgimento, dove il filobus proveniva da Ponte Molino attraversando via S. Fermo. Nel ritorno il filobus svoltava a destra per via Emanuele Filiberto e transitando poi per Piazza Insurrezione e via Dante raggiungeva Ponte Molino per proseguire sul percorso inverso dell' andata.
Capolinea nord a Sarmeola di Rubano, in uno slargo vicino al ristorante "Le Calandre".

Linea 10 barrato
Capolinea sud in via del Risorgimento.
Capolinea nord a Chiesanuova, nei pressi della caserma Romagnoli, dove esisteva un anello per l' inversione di marcia (lo slargo dove era situato tale anello non sono finora riuscito ad individuarlo con esattezza).

Linea 16
Capolinea nord in via Tiziano Vecelio. Il filobus, proveniendo da via Tiziano Asoetti, svoltava sulla destra per via Tiziano Vecelio percorrendo detta strada per un lungo tratto, per poi immettersi su via Viotti e successivamente svoltare di nuovo su via Vecelio, effettuando in tal modo l' inversione di marcia.
Capolinea Sud in via Ramazzini (S. Osvaldo), dove il filobus, proveniendo da via Facciolati, arrivava attraverso via Achille de Giovanni e via Crescini. Nel ritorno il filobus ripartiva da via Ramazzini, svoltando a sinistra ed immettendosi su via Facciolati, per poi proseguire sul percorso inverso a quello dell' andata.

Linea 18
Capolinea nord in via Langrange, al termine della quale vi era un anello per l' inersione di marcia nel piazzale S. Stefano d' Ungheria, antitstante la Chiesa parrocchiale.
Capolinea sud presso il piazzale della Stanga. L' anello per l' inversione di marcia era in uno slargo situato dove ora è stata realizzata una fontana.

Linea 21
Capolinea nord a Ponte di Brenta, oltre piazzale Barbato, in uno slargo vicino alla rampa del ponte sul fiume Brenta (attualmente vi fa capolinea l' autobus 18).
Capolinea sud nel piazzale della stazione.

Linea 24
Capolinea nord a Castagnara (frazione di Cadoneghe), dove nell' omonimo piazzale era posto l' anello per l' inversione della marcia.
Capolinea sud a Voltabarozzo, nel piazzale SS.Pietro e Paolo.





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