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Aeroporto di Genova: passato, presente e futuro del nostro scalo

Ultimo Aggiornamento: 13/01/2019 22:55
28/07/2006 22:07
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L'aeroporto Cristoforo Colombo di Sestri Ponente appare sempre più in difficoltà.
Esso si barcamena da anni in una mediocrità da aeroporto di terzo livello, da piccola città di provincia.
Il numero dei passeggeri che lo utilizzano è costante (intorno al milione all'anno) da almeno un decennio, il che certo non è un buono score in considerazione dell'esplosione del fenomeno low cost e, conseguentemente, del numero di utenza che non è più solo potenziale, ma che progressivamente diviene sempre più effettiva. Utenza che difatti cresce fortemente in tutto il mondo e pure nel nostro Paese.
Ovvio che, in tali condizioni, l'aeroporto sia fortemente retrocesso nella classifica nazionale dei passeggeri trasportati.
Anche il traffico merci segna il passo, e tutti ricorderanno come qualche anno fa si sia perso il treno per diventare aeroporto hub per il Sud Europa di un importante corriere internazionale (Napoli si pappò il boccone).
Quello che potrebbe essere un formidabile asset per il turismo e l'economia cittadini e regionali si rivela invece una sorta di problema poco considerato dai media e dai politici. Gli operatori portuali guardano con le bave a quello spazio prezioso "sprecato" per un aeroporto di serie C, e forse fanno bene, visto come è stato poco e mal gestito fino ad oggi.
Anche il servizio offerto a terra mi sembra quanto meno discutibile: l'organizzazione dei check in e i controlli lasciano alquanto a desiderare, il personale appare svogliato, poco motivato, spesso poco educato. In sostanza, l'impressione è che il difetto stia nel manico...
Eppure il Colombo, dopo l'inaugurazione della stazione avvenuta in fondo vent'anni fa (1986, slogan: "il porto del mare", aerostazione inaugurata da Craxi con seguente concerto di James Brown, io c'ero!), i restauri della stessa in occasione del G8, l'allungamento della pista (che può ora ricevere pure aerei intercontinentali) si trova in una posizione strategica a soli 6 km dal centro cittadino, offre libertà da nebbia e ghiaccio praticamente 365 giorni all'anno (caso unico per il Nord Italia).
L'utenza potenziale a livello locale non sarà forse vastissima (circa 1 milione e mezzo, e cioè Liguria tranne le sue parti estreme e basso Piemonte), ma neppure trascurabile. Oggi è in gran parte cannibalizzata dagli aeroporti più vicini, a causa della carenza dei collegamenti "istituzionali" della clientela che viaggia per lavoro (troppo pochi voli da/per Roma, nessun volo non low cost per Londra, ad esempio), e a causa degli scarsi voli low cost con altri importanti aeroporti "regionali" (mentre Pisa, solo per fare un esempio, è divenuto un hub Ryanair). Alzi la mano chi, fra noi, per le vacanze (pochissimi voli charter) o per lavoro non è costretto a levatacce infami per recarsi altrove!!
Tuttavia il Colombo deve non solo contare sui "suoi" potenziali e naturali utenti, ma deve sforzarsi e riuscire ad attrarre i passeggeri che vengono in Liguria per lavoro o per diletto, e che oggi sbarcano a Nizza, a Pisa, a Milano. E' difficile, d'altronde, attrarre ad esempio i turisti inglesi non individuali che non vivono nell'area londinese, quando non esiste un collegamento non low cost con la capitale del Regno Unito - il turista, che magari vive a Leeds, compra il pacchetto volo (eventualmente volopiù volo, cioè la coincidenza) più sistemazione, e i viaggi organizzati non viaggiano low cost!
Ma per attrarre traffico, l'aeroporto deve innanzitutto riuscire a darsi - e a comunicare all'esterno - una identità: come importante aeroporto "regionale" (nel senso sia in senso stretto, sia in senso di aeroporto NON HUB) dotato di sufficienti collegamenti con gli hubs intercontinentali, meglio se specifici (ad es. Madrid, per il Sud America, Londra per India, Australia e Caraibi, Parigi per l'Africa Occidentale) e magari specializzato in voli low cost, divenendo il terminale per l'alto Tirreno, la Riviera e la Costa Azzurra di una o più Compagnie (con accordi finanziari appetitosi per le Compagnie medesime, con la compartecipazione di una o più Compagnie al suo azionariato, si possono trovare un sacco di formule, se c'è la volontà).
L'importante è decidere che cosa il nostro aeroporto deve fare "da grande", e non mi sembra che chidovrebbe assumere queste decisioni... non ci dorma di notte!!
Tra l'altro, è appena il caso di ricordare che lo sviluppo del sistema dei trasporti locale rifletterà le scelte e lo sviluppo che prenderà l'aeroporto nel prossimo futuro.... incominciando dalla questione attuale della soppressione o meno del Volabus (bus n. 100) per finire (chissà) al collegamento con il centro città mediante ferrovia o (esagero) metropolitana!!
A voi lo spunto per ulteriori riflessioni e/o new sul nostro amato/odiato.. [SM=g27991] . porto del cielo.

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