Gliz si è avventurato in un campo veramente infinito anche se tutto sommato sfizioso. Quando ho incominciato a viaggaire negli anni '70, una delle attrattive dei miei viaggi era quello di scoprire vetture strane. Oggi con la globlizzazione, le vetture si somigliano tutte e le fabbriche all'estero servono spesso per risparmiare sui costi di produzione. Esempi ce ne sono tanti. Basti pensare che una delle vetture più diffuse in Ungheria, è quella che chiamiamo la Suzuki R Wagon. Qualche anno fa era diverso. La Spagna cui faceva riferimento Gliz, era una vera passerella di cose strane. La 600 (e poi la 850)erano a quattro porte avevano il passo lungo e 3 luci laterali. Una cosa strana fu la 133 (allego foto se possibile). Una 850 travestita da 127. Non veniva importata: eppure ricordo che ne circolava 1 a Napoli. Nel 1985 la Seat produceva anche talune Volkswagen su licenza. E poi la Malaga (Una Ritmo/Ronda a 3 volumi). La Seat 124 prodotta a Pamplona e che recava questo nome, veniva importata anche in Italia. E cosa dire del Fiat
147 acquistabile anche in Italia e prodotta in Brasile a Belo Horizonte. Poi la Zastava 600 prodotta in Yugoslavia fino al 1973. Una cosa mi colpì: i platteau erano optional. E sapevate che in Sud Africa c'era un grande stabilimento dell'Alfa che produceva tra l'altro anche l'Alfa Sud. I locali avranno attribuito l'appellativo Sud alla loro nazione. Dalle catene di montaggio uscivano tutti i pricnipali modelli Alfa che copesistevano con una piccola produzione di una vetturetta jap che non era l'Arna. Era invece la Daiatsu Charade. Per non parlare di tutti i paesi sudamericani di cui già abbiamo detto del Brasile. E vi ricordate appunto la UNO brasiliana? Si chiamava CS e si riconosceva dal cofano anterior curvo anzichè diritto.
Potremmo andare aventi per ore. Gliz ha iniziato con pazienza un lavoro davvero ciclopico.
[Modificato da XJ6 09/06/2006 0.46]