AUTO ITALIANE ALL'ESTERO CON ALTRI MARCHI

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: [1], 2
Francesco E.
00mercoledì 7 giugno 2006 22:58
Rispondendo a Filobustiere , facendogli i miei complimenti per la giusta intuizione, posso dire che la SIMCA 5 era la Fiat Topolino A venduta su licenza (e costruita direttamente in Francia). Peraltro la successiva SIMCA 1000 si ispirava indubbiamente ad un modello Americano dell' epoca: la Chevrolet "Corvair", un modello nato nel 1959 che ebbe un discreto successo più che altro per il disegno della carrozzeria che per la meccanica: era, infatti, una inusuale (per l'America) "tuttodietro" che diede non poche noie ai suoi proprietari (e fu anche oggetto di una inchiesta federale, molto famosa, per una sua presunta pericolosità); questo modello, come ho detto, ispirò in Europa la moda delle auto "saponetta"... la prima fu nel '59 la Prinz 4L (praticamente una Corvair in miniatura) seguita a ruota proprio dalla Simca 1000 (la quale, audacemente, proponeva una finta calandra anteriore pur avendo il motore dietro!); subito dopo sull'onda della moda nacque la Renault R8 (la versione elaborata Gordini era ricercatissima fra gli intenditori di auto sportive da Rally')... alla Corvair la Fiat si ispiro nel 1963 con i suoi modelli 1300-1500 reinterpretandone brillantemente all'italiana gli stilemi (riprendendo però dall' Americana pedissequamente il design della calandra ampia e spiovente e l'inserimento dei doppi gruppi ottici).

Aggiungo che anche l'Alfa Romeo vendeva in Italia un modello francese... si trattava, incredibilmente, della mitica Reanult "Douphine"...si .... proprio quella! Era costruita, su licenza (con marchio Alfa Romeo) in quel di Pomigliano d'Arco negli stabilimenti divenuti poi "Alfasud"



filobustiere
00giovedì 8 giugno 2006 00:14
Simca Fiat
Grazie a Francesco per l'ottima ricerca che tuttavia (per il mio stato anagrafico ahimè) il risultato mi era noto. Però pur riconoscendogli una certa intuizione, non è riuscito ad evidenziare la mia ipotesi circa la parentela Simca 1000 Fiat 850. Attraverso il provvidenziale Internet ho tuttavia trovato un sito dove la grafica (che peccato) lo rende quasi illeggebile. Però sono riuscito a leggere a malapena che effettivamente "progetto Simca 950 e Fiat 122" partirono insieme per poi dividersi. Continuo a non poter dire di essermi immaginato tutto, però indubbiamente la cosa si fa intrigante.
XJ6
00giovedì 8 giugno 2006 00:49
Parlando di auto italiane vendute all'estero con altre marche ...
... chi si ricorda le Zigoulì sovietiche, costruite a Togliatti (non Togliattigrad, come erroneamente si riporta), e tuttora in vendita in Russia e paesi ex-URSS?
XJ6
00giovedì 8 giugno 2006 00:52
E passando dalle quattro alle due ruote, ricordate ...
... le Lambrette costruite in Germania dalla NSU? E quelle fatte in Spagna (quando l'Innocenti praticamente si dissolse) col marchio Serveta? E quelle fatte in India (in buona compagnia con le varie serie di Vespa indiane che ancora oggi si vendono in Italia)?
sottostazione
00giovedì 8 giugno 2006 08:54
E' davvero un'argomento vasto ed interessante, che tra l'altro da' un idea delle intense relazioni tra l'industria italiana e le varie realtà produttive d'Europa (e del mondo) in epoche in cui gli equilibri socio politici erano molto diversi da quelli di oggi. Basta pensare alla produzione della SEAT nella Spagna degli anni '80 o alla Zastava 750 nella Yugoslavia di Tito.

Comunque, visto che Antonio ha citato le due ruote, io mi permetto di citare i veicoli commerciali. Abitando in Francia, infatti, non posso fare a meno di pensare al mitico Citroën C35




Vi ricorda qualcosa? [SM=x346239]

[Modificato da sottostazione 08/06/2006 21.23]

trolleybus58
00giovedì 8 giugno 2006 12:18
Anche la Fiat 1400...
...costruita su licenza Fiat dalla Seat in Spagna e molto diffusa all'epoca come taxi (un pò come la prima Seicento Multipla della stessa epoca in Italia)!
Francesco E.
00giovedì 8 giugno 2006 14:21
per Xj6
Hai citato la Zigoulì... ed hai scoperchiato un vaso di pandora!
Senza citare le imponenti e diplomatiche ZIL di costruzione Sovietica ma chiaramente ispirate al "nemico" Americano (le prime costruite sul finire degli anni '50, in piena guerra fredda, traevano le loro tondeggiandi e "giunoniche" forme dalle top-gamma di Buick e Lincoln) come non citare l'accordo commerciale Fiat-URSS che ha consentito al nostro glorioso marchio di spopolare (secondo il metro sovietico ovviamente!)con la 124 e, in seguito, la 125 (fra l'altro ancora rimpianta in Italia!)! Ancor oggi le Lada prodotte all'est sotto le carrozzerie aggiornate (ma pur sempre fuori moda essendo linee degli anni '80) la meccanica resta quella della 124/125 riveduta e corretta... il fuoristrada NIVA (importato anche in italia) tradisce chiare discendenze Fiat: cofano motore ed angolari parafango della 127, così come parecchi particolari della carrozzeria (come le maniglie degli sportelli a "saracinesca" tipiche della produzione Fiat anni '70), volante e piantone sterzo della Fiat 125, quadro strumenti Borletti con i quadranti molti simili a quelli della Autobianchi A111 (auto, fra l'altro, che la mia famiglia ha avuto il privilegio di possedere!)... e lo stesso motore diesel 1700cc la cui cubatura è stranamente sospetta essendo uguale al quella dei motori che equipaggiavano le Fiat Ritmo/Regata deglia anni '80 e le prime Tipo/Tempra.
Ah... in Russia c'era anche la ZAZ, marca che balzò alla notorietà dopo la scomparsa della Prinz...
trolleybus58
00giovedì 8 giugno 2006 15:30
ZAZ 969 ed altro...
Me la ricordo benissimo, Quattroruote a suo tempo la pubblicizzò per l'Italia ("funziona a benzina normale", diceva l'occhiello della pagina pubblicitaria), era importata dalla Koelliker di Milano, aveva un motore a V di 1200 cc. raffreddato ad aria, velocità max mi pare 130 h. ed un altro modello diffuso solo sul mercato russo, visto da uno speciale dell'epoca sulla stessa rivista sulla produzione di auto nel mondo (Zaporozhiezs, o qualcosa del genere) [SM=x346235] , che sembrava una vecchia Fiat 600 dalla carrozzeria (e per lo stesso schema motore-trazione) come la Niva una 127 over-size...non c'è che dire, i compagni proletari dell'epoca copiavano le forme delle auto più diffuse nei tanto aborriti paesi capitalisti [SM=x346231] ! L'unico esempio tecnicamente ed esteticamente più all'avanguardia di oltrecortina all'epoca si poteva considerare solo la cecoslovacca Tatra (il cui progetto e primi esemplari risalivano però alla metà degli anni '30). Fu anche l'auto tipica della nomenklatura di Praga (è una delle "protagoniste" del film "La confessione" di Costa-Gavras) [SM=x346225] , ed un esemplare di queste lo vidi tre anni fa in una rassegna di auto d'epoca in un paese della mia regione, era nel suo nero originale con le sue luccicanti cromature dell'epoca...era talmente spaziosa che poteva ospitare comodamente 6 persone! [SM=x346232]
LHB
00giovedì 8 giugno 2006 15:35
x sottostazione:
Quando è stato prodotto 'sto furgone? Credo che a metà anni 70, la FIAT intendeva comprarsi la Citroen prima che arrivasse Peugeot...

Tra le più strane produzioni di licenza, c'è la Hindustan Motors dell'India che fino a qualche anno fa aveva nella sua gamma il FIAT 1100 [SM=x346243] .
Poi, in Turchia FIAT vende sotto il nome TOFAS...
Simone04
00giovedì 8 giugno 2006 21:00
Re:

Scritto da: sottostazione 08/06/2006 8.54
.....

Comunque, visto che Antonio ha citato le due route, io mi permetto di citare i veicoli commerciali. Abitando in Francia, infatti, non posso fare a meno di pensare al mitico Citroën C35



Vi ricorda qualcosa? [SM=x346239]

[Modificato da sottostazione 08/06/2006 9.14]




Eheheh, il Citroen C35. E' stato il primo frutto della collaborazione Fiat-PSA nel settore dei veicoli commerciali, oltre trent'anni fa. Da noi era noto come Fiat 242, il C35 da noi non è mai arrivato, al pari del C25 (alias Fiat Ducato prima serie) [SM=x346239]
Simone04
00giovedì 8 giugno 2006 21:05
Re: per Xj6

Scritto da: Francesco E. 08/06/2006 14.21
....come non citare l'accordo commerciale Fiat-URSS che ha consentito al nostro glorioso marchio di spopolare (secondo il metro sovietico ovviamente!)con la 124 e, in seguito, la 125 (fra l'altro ancora rimpianta in Italia!)! Ancor oggi le Lada prodotte all'est sotto le carrozzerie aggiornate (ma pur sempre fuori moda essendo linee degli anni '80) la meccanica resta quella della 124/125 riveduta e corretta... ...



Uhm non vorrei confondermi, ma mi pare ci fosse una differenza tra le due vetture. La Zhigulì era un prodotto sovietico a tutti gli effetti, ed è possibile che sia esistita anche una variante più simile alla 125, e mi pare di aver letto da qualche parte che fosse stata commercializzata in qualche paese europeo come Lada 1500. Ma è esistita anche la polacca FSO 125p, costruita appunto con marchio FSO dalla cosiddetta polski-Fiat (quella che costruiva la 126, per intenderci). Di questa 125 polacca è esistita addirittura una versione station (per usare un termine moderno [SM=x346236] )e qualche autosalone del triveneto, negli anni ottanta, ne aveva importato anche qualche esemplare.
sottostazione
00giovedì 8 giugno 2006 21:14
Per LHB, sul progetto C35/Fiat 242
Come detto giustamente da Simone, si tratto' di un progetto Italo-Francese, sviluppato tempo dopo la mancata acquisizione di Citroën da parte di Fiat di cui parli. A differenza del progetto comune Simca-Fiat che è all'origine della discussione, questa intesa continua tutt'ora ed ha avuto un buon successo commerciale.
In pratica Peugeot-Citroën (PSA) e Fiat, tra il 1976 ed l 1978 decisero di sviluppare insieme un nuovo tipo di veicolo commerciale leggero che avesse carrozzeria comune e componenti meccaniche prodotte da entrambe i gruppi, sfruttando, tra l'altro, degli ingenti finanziamenti statali del governo Italiano per costruire, nella Val di Sangro, una fabbrica capace di produrre 160.000 veicoli all'anno.
Il progetto C35/Fiat 242 funziono' talmente bene che segui', come dice giustamente Simone (e sempre con un buon successo commerciale) il Citroën C25/Peugeot J9/Fiat Ducato.
Questo è tutto quello che so'...ma se si fa' una ricerca su internet, sono sicuro che si troveranno informazioni molto piu' esaurienti delle mie.
[SM=x346219]

[Modificato da sottostazione 08/06/2006 23.01]

Gliz
00giovedì 8 giugno 2006 22:26
Fiat estere: mettiamo un po' d'ordine!
Premetto che cito a memoria e quindi potrei fare qualche errore. Comunque:

Simca e Fiat
La Simca, semplificando, è stata per molti anni la licenzaitaria francese della Fiat. Produceva le sue vetture a Nanterre ed era guidata da Enrico Teodoro Pigozzi, torinese trapiantato a Parigi. La produzione di vetture su licenza Fiat è andata avanti dall'epoca della Balilla a quella della Nuova Balilla 1100. Poi la Simca si è in parte affrancata dalle produzioni Fiat quando ha acquisito gli stabilimenti della Ford France. In questo periodo h aprodotto vetture amereicaneggianti con grandi motori, come la Chambord, e altre più piccole comunque impostate dalla Ford, come le Ariane ed Aronde. Dovendo rientrare sul mercato con un modello popolare, Pigozzi (che non aveva cessato i rapporti con la Fiat, per la quale curava la Someca - macchine agricole - e la Unic - veicoli industriali - che poi diverranno proprietà diretta della Fiat) si rivolse di nuovo a Torino. Dove venne impostata, prorpio sulla base di un'ipotesi di evoluzione dell'850. la Simca 1000. Che non solo è simile all'850 primigenia, ma denota un'impostazione comune all'850 Seat a 4 porte. La Simca ha anche commericalizzato il camion Fiat "626".

Seat
I modelli prodotti su licenza, in linea di massima diversi dai Fiat originali in molti particolari, sono stati: 1400, 1500L (forse anche 1800, ma non sono sicuro), 600 (anche 4 porte e furgonetta), 850 (anche 4 porte), 124 coupé (2a serie, identica all'italiana), 131 (anche con motore 1430), 132 I e II serie, 124 (modello "D" speciico per la Spagna, Panda (anche furgonetta, poi diventata Marbella), Ritmo I serie (poi Ronda), 127 I serie (anche 5 porte, di cui qualche esemplare è stato venduto in Italia con marchio Fiat), II serie (vedi stesso discorso) e III serie (poi Fura), Curiosità: le Seat non erano vendute in Portogallo, dove c'erano invece le Fiat. Infine la 1430 su pianale 128 3P e la 900LS su pianale 850 (commercializata in alcuni mercati fra cui Gran Bretagna ed Egitto come Fiat 133. Qualcuna arrivò anche da noi.

Lada e Shigulì
I due marchi identificano i modelli di origine Fiat prodotti nell'allora Urss. Sono praticamente sicuro che Togliatti (internazionalmente Togliati-on-Volga) sia una denominazione recente e che per molti anni la città si sia chiamata effettivamente Togliattigrad. Comunque: i due marchi sono esistiti in contemporanea, la scelta dell'uno o dell'altro dipendeva in origine dal mercato: Lada per quello inerno, Shigulì per l'esportazione. Quella uguale alla 124 (prima serie) è la Lada 2101, di cui esiste una corrispondente Shigulì che dovrebbe chiamarsi 1200 (i modelli Shigulì hanno come base del nome la cilindrata). Sono seguite due generazioni di modelli con lievi modifiche ai lamierati e tante modanature, che per questo possono ricordare la 125 (ma sono delle 124). Dovrebbero chiamsrsi Shigulì 1300 e 1500 o Lada - mi pare - 2103 o qualcosa del genere. Quindi c'è la generazione tuttora in produzione (o forse cessate da pochissimo), cioé le Lada 2105 e 2107 che sono sostanzialmente delle 124 modificae nei lamierati dei parafanghi, della paratia del baule e del frontale. Hanno, o per lo meno hanno avuto, le corrispondenti versioni Shigulì. La calandra ha un bordo cromato stile Mercedes dei poveri. Ne ho ancora viste in vendita nuove a Mosca nel gennaio 2005.

Premier Automobile LImited
Ha prodotto la Padmini, clone della 1100/103, e uno strano ibrido con carrozzeria della 124 ultima serie e motore Nissan. Ora ne i suoi stablimenti di produce la Palio.

Tofas
Ha prodotto la 124 ultima serie: all'inizio si chiamava Murat 124, poi (è rimasta in listino fino ai primi anni '90, Serçe. Delal 131 ha prodotto tutte e tre le serie (chiamate Murat 131) più una quarta che su meccanica e scocca delal 131 adotta i parafanghi della Regata. Si chiama Dogan (berlina) o Kartal (familiare). Ai tempi della
131 terza serie le familiari si chiamavano già "Murat 131 Kartal". Ha poi prodotto la Marea (forse ancroa in listino) ma con marchio Fiat. Oggi, sempre con marchio Fiat, produce l'Albea (restyling della Siena) e il Doblò (credo anche per il nostro mercato).

Zastava
Ha iniziato con le 600, di cui ha anche prodotto una terza serie che è stata anche importata da noi da qualche importatore parallelo (ne ho incrociata una in strada la scorsa settimana). Poi la 1300 (tipo la nostra 1300/1500), di cui la familiare aveva però il portellone diritto molo simile a quello della nostra 124 familiare. Quindi la 128 e la Zastava 101, variante a cinque porte della 128 che ricordava la Simca 1100). Infine l'850T, il 900E, il 615 e la Campagnola in non so quale versione. Forse anche la Nuova Campagnola, che l'eserecito jugoslavo aveva in dotazione.

Nsu/Fiat e Neckar
Topolino delle tre serie, Balilla, 1100/103. E probabilmente anche le 1100 B ed E.

Walther
Balilla

Austro Fiat
501 e 514

Steyr Puch
650 TR con scocca della 500, anche con tetto chiuso

FSM
126 di tutte le serie, compresa una ibrida con la scocca della 126Bis ma senza portellone e motore verticale del vecchio modello.

FSO
Polski Fiat 125p, che alla scocca simil-125 abbinava la meccanica della vecchia 1500. Poi la Polonez, sempre con gruppi derivati dalla 1500. Le ultime Polonez sono uscite con marchio Daewoo; oggi lo stabilimento Fso è di nuovo in orbita Fiat.

Sevel
Sevelsud (Val di Sangro):
242 e C35 (entrambi avevano motori diesel Peugeot)
Ducato I serie, Ducato Maxi (contrariamente a quello che si crede non è il passo lungo, ma la versione omologata per 3500 kg anziché 2800) e i corrispondenti C25, J9 e Talbot Express. Il Talento (Ducato a passo cortissimo) non mi pare abbia avuto corrispondenti modelli con gli altri marchi.
Ducato II serie, Boxer e Jumper
Ducato III serie (appena uscito) e i corrispondenti modelli francesi.
Sevelnord (Valenciennes):
Ulysse I serie, Z, 806, Evasion
Ulysse II serie, Phedra, 807, C8
Scudo, Jumpy, Expert delel due serie

Ci sono poi molti altri stabilimenti che producono su licenza o in Ckd ma le vetture escono con il marchio Fiat.

ciao,
Gliz
Simone04
00giovedì 8 giugno 2006 23:52
Re: Fiat estere: mettiamo un po' d'ordine!

Scritto da: Gliz 08/06/2006 22.26
.......
Seat
..... la 900LS su pianale 850 (commercializata in alcuni mercati fra cui Gran Bretagna ed Egitto come Fiat 133. Qualcuna arrivò anche da noi.



Uhm non so a quale vettura ti riferisci quando parli di 900LS. La 133 era venduta come Seat 133 anche nel mercato interno:

www.autoretro.net/Album%20Seat%20133/jvn030.htm





Scritto da: Gliz 08/06/2006 22.26
......
FSM
126 di tutte le serie, compresa una ibrida con la scocca della 126Bis ma senza portellone e motore verticale del vecchio modello.

....
ciao,
Gliz



Per quanto ne so, la 126 è stata prodotta in Polonia solo a partire dai primi anni ottanta, prima era costruita a Termoli Imerese (dove fino al '75 è stata assemblata anche la 500). Ricordo bene il modello '83 che, la cui targhetta di identificazione posteriore conteneva la dicitura "Made by FSM" rimasta fino all'uscita di produzione, per il mercato europeo-occidentale, avvenuta nel '92. Per il mercato Polacco è andata avanti fino al 2000, ed è proprio il modello al quale accenni tu (cioè senza portellone posteriore).

[Modificato da Simone04 08/06/2006 23.55]

filobustiere
00giovedì 8 giugno 2006 23:57
Auto italiane all'estero
Gliz si è avventurato in un campo veramente infinito anche se tutto sommato sfizioso. Quando ho incominciato a viaggaire negli anni '70, una delle attrattive dei miei viaggi era quello di scoprire vetture strane. Oggi con la globlizzazione, le vetture si somigliano tutte e le fabbriche all'estero servono spesso per risparmiare sui costi di produzione. Esempi ce ne sono tanti. Basti pensare che una delle vetture più diffuse in Ungheria, è quella che chiamiamo la Suzuki R Wagon. Qualche anno fa era diverso. La Spagna cui faceva riferimento Gliz, era una vera passerella di cose strane. La 600 (e poi la 850)erano a quattro porte avevano il passo lungo e 3 luci laterali. Una cosa strana fu la 133 (allego foto se possibile). Una 850 travestita da 127. Non veniva importata: eppure ricordo che ne circolava 1 a Napoli. Nel 1985 la Seat produceva anche talune Volkswagen su licenza. E poi la Malaga (Una Ritmo/Ronda a 3 volumi). La Seat 124 prodotta a Pamplona e che recava questo nome, veniva importata anche in Italia. E cosa dire del Fiat
147 acquistabile anche in Italia e prodotta in Brasile a Belo Horizonte. Poi la Zastava 600 prodotta in Yugoslavia fino al 1973. Una cosa mi colpì: i platteau erano optional. E sapevate che in Sud Africa c'era un grande stabilimento dell'Alfa che produceva tra l'altro anche l'Alfa Sud. I locali avranno attribuito l'appellativo Sud alla loro nazione. Dalle catene di montaggio uscivano tutti i pricnipali modelli Alfa che copesistevano con una piccola produzione di una vetturetta jap che non era l'Arna. Era invece la Daiatsu Charade. Per non parlare di tutti i paesi sudamericani di cui già abbiamo detto del Brasile. E vi ricordate appunto la UNO brasiliana? Si chiamava CS e si riconosceva dal cofano anterior curvo anzichè diritto.
Potremmo andare aventi per ore. Gliz ha iniziato con pazienza un lavoro davvero ciclopico.

[Modificato da XJ6 09/06/2006 0.46]

Simone04
00venerdì 9 giugno 2006 00:11
Seat 133 ed altre sconosciute...
Eheheh, ce ne sarebbe da dire sulla Seat 133. Le fonti disponibili su internet dicono che è stata prodotta dal 1974 all'81, la sua linea sembra un mix tra 126 e 127, il motore è posteriore e la meccanica, più in generale, è quella della Fiat 850. La mia teoria è che questa 133 sia in realtà un progetto Torinese per una sostituta della 850, poi "cassato" a favore della più moderna 127 a trazione e motore anteriori (presentata nel '71). Secondo me in Fiat devono avere ripescato il progetto e devono averlo girato alla Seat.
Lo stesso dicasi per la Zastava 101, ovvero la 128 jugoslava con portellone posteriore. Secondo me dev'essere un progetto per la 128-Fiat accantonato a favore della più tradizionale berlina a tre volumi, presentata effettivamente nel '69. Bisogna considerare che all'epoca il nostro mercato era ancora poco aperto alle auto con portellone posteriore, io ricordo solo le varie R6 e R16, e l'Autobianchi Primula per fare un esempio... [SM=x346239]
La Fiat 147, beh era una 127 in "salsa" brasiliana, con qualche divagazione estetica rispetto alla 127 1a serie dalla quale derivava a livello di carrozzeria e meccanica (anche se il motore 1050 cm3 era inedito). Qualche esemplare è stato importato dalla Fiat nell'81, mi pare.
XJ6
00venerdì 9 giugno 2006 00:44
Togliatti
Effettivamente abbiamo scoperchiato un pozzo senza fondo, ed ancora una volta i frequentatori di MondoTram dimostrano competenze enciclopediche in materie non necessariamente tra le più consuete.

Tornando all'osservazione di Gliz, confermo che la città della regione (oblast) di Samara, fondata nel 1737 col nome di Stavropol sul Volga, dal 1964 si chiama Togliatti e basta. Non si è mai chiamata "Togliattigrad", se non per i giornalisti italiani che ritenevano evidentemente che l'aggiunta del "grad" rendesse il nome più esotico e "russamente" corretto.

Sull'approccio disinvolto che i giornalisti (non solo italiani, devo dire) riservano alla precisione nelle loro cronache, ricorrendo spesso a frasi fatte e "sentito dire" che si auto-legittimano nell'iterazione, mi viene in mente il termine "fondamentalismo", un recentissimo anglismo divenuto tristemente di moda negli altimi anni. Ebbene, una fungibile espressione italiana è sempre esistita, "integralismo", ed è stata di uso comune, finché i nostri corrispondenti sui vari fronti, o nelle loro redazioni, hanno cominciato a prendere spunto (copiare?) dalle cronache delle agenzie di stampa internazionali, ed a tradurre pedissequamente "fundamentalism" in "fondamentalismo".

Mi astengo, comunque, dall'aprire un nuovo capitolo sulla faciloneria e superficialità di molti giornalisti, per evitare di scoperchiare un nuovo vaso di Pandora.
sottostazione
00venerdì 9 giugno 2006 08:47
Motore Fire e "auto italiane in Italia con altri marchi"
Veramente interessante questa discussione, e ringrazio Gliz per il suo schema. Aggiungerei, a proposito delle relazioni tra PSA e Fiat, che la sinergia tra i due gruppi, particolarmente feconda, porto' anche alla nascita del motore Fire all'inizio degli anni '80.

Qualcuno invece sa' spiegarmi il motivo per cui si produsse la 500 Giardinetta con il marchio Autobianchi (fino ad una decina di anni fa' se ne vedeva ancora qualcuna) e, in tempi molto piu' recenti, una specie di Duna station wagon con il marchio Innocenti (Elba)?
[SM=x346219]

[Modificato da sottostazione 09/06/2006 8.51]

LHB
00venerdì 9 giugno 2006 11:48
Guarda cosa si trova su www.globalautoindex.com:

El Nasr

Una società dell'Egitto che produce veicoli derivati dell'128,131 e del Zastava Yugo.
pabbamo
00venerdì 9 giugno 2006 12:04
Re: Motore Fire e "auto italiane in Italia con altri marchi"

Scritto da: sottostazione 09/06/2006 8.47
Qualcuno invece sa spiegarmi il motivo per cui si produsse la 500 Giardinetta con il marchio Autobianchi (fino ad una decina di anni fa' se ne vedeva ancora qualcuna) e, in tempi molto piu' recenti, una specie di Duna station wagon con il marchio Innocenti (Elba)?

Riguardo la 500 giardiniera, credo che si sia trattato di una scelta di ordine commerciale, anche considerando la vecchia e gloriosa "Bianchina" prodotta in tante versioni e carrozzerie precedentemente dalla casa di Desio. La Innocenti, dopo aver prodotto per anni la Mini in sinergia con la British Leyland (prima la gloriosa Mini Minor di Alec Issigonis, poi la nostrana Mini 90 sempre con motore inglese), propose per un certo tempo la ex Mini 90 con motori Daihatsu a tre cilindri, sia a benzina che diesel, tutti di 993 cc., togliendo il nome Mini che era di proprietà Leyland. Dopo l'uscita di scena di questo modello, ingloriosamente direi, per alcuni anni la Innocenti, assorbita dal gruppo Fiat, non ha fatto altro che distribuire in Italia la versione brasiliana della Uno prima serie (la CS) con il nome Innocenti Mille, compresa la station wagon con il nome Elba, prima che anche queste ultime uscissero di scena per l'avvento della Punto e della Palio, ed a seguito di ciò il marchio Innocenti (come anche quello della Autobianchi) è totalmente scomparso dal mercato.

[Modificato da XJ6 11/06/2006 0.08]

Augusto1
00venerdì 9 giugno 2006 12:22
per LHB
Interessantissimo! Mi vien voglia di comprarmi una 128! L'altra (la Sahin) è derivata dalla Regata, più che dalla 131. Ottima segnalazione. [SM=x346220]
Simone04
00venerdì 9 giugno 2006 16:27
Re: le Fiat d'Egitto

Scritto da: LHB 09/06/2006 11.48
Guarda cosa si trova su www.globalautoindex.com:
El Nasr
Una società dell'Egitto che produce veicoli derivati dell'128, 131 e del Zastava Yugo.

Questa proprio mi mancava!!! [SM=x346236] Deve trattarsi di una società che produce su licenza. Il modello basato sulla 131 è a tutti gli effetti quello prodotto dalla Turca Tofas fino a pochi anni fa, mentre la 128 altro non è che la Zastava-Yugo "Skala", cioè la 128 "classica", prodotta nell'ex Jugoslavia fino a non molti anni fa, sia nella variante berlina tre volumi che due volumi e mezzo con portellone (inizialmete nota come 101, se ne parlava qualche post fa...) [SM=x346239]
La Florida invece è un modello tuttora prodotto dalla suddetta Zastava.
E per finire...forse non tutti sanno che la Punto modello '03 ha da poco un clone per il mercato dell'est: la Zastava "10"



Al momento è costruita a Mirafiori esclusivamente per il mercato dell'ex jugoslavia, ma a breve le linee di montaggio della Zastava saranno allestite per montarla autonomamente.

[Modificato da XJ6 11/06/2006 0.15]

Simone04
00venerdì 9 giugno 2006 16:31
Re: per LHB

Scritto da: Augusto1 09/06/2006 12.22
... L'altra (la Sahin) è derivata dalla Regata, più che dalla 131. Ottima segnalazione. [SM=x346220]



Non è esatto. E' un restyling uscito nel lontano '87, della 131 turca, sviluppato dalla Fiat per conto della Tofas. In qualche modo esteticamente ricorda sia la Regata che la 131 (mantiene infatti portiere e montante posteriore della 131), ma è da quest'ultima che deriva.
Ricordiamo che la differenza sostanziale tra i due modelli sta nel fatto che la 131 era a trazione posteriore e motore longitudinale, la Regata era una trazione anteriore con motore trasversale.
Augusto1
00venerdì 9 giugno 2006 17:01
per Simone04
Mi correggo: volevo dire che ricordava più una Regata che una 131 (a parte tutte le motivazioni tecniche), anche se è derivata da quest'ultima.
Francesco E.
00venerdì 9 giugno 2006 19:35
Re: Seat 133 ed altre sconosciute...

Scritto da: Simone04 09/06/2006 0.11
Eheheh, ce ne sarebbe da dire sulla Seat 133. Le fonti disponibili su internet dicono che è stata prodotta dal 1974 all'81, la sua linea sembra un mix tra 126 e 127, il motore è posteriore e la meccanica, più in generale, è quella della Fiat 850. La mia teoria è che questa 133 sia in realtà un progetto Torinese per una sostituta della 850, poi "cassato" a favore della più moderna 127 a trazione e motore anteriori (presentata nel '71). Secondo me in Fiat devono avere ripescato il progetto e devono averlo girato alla Seat.
Lo stesso dicasi per la Zastava 101, ovvero la 128 jugoslava con portellone posteriore. Secondo me dev'essere un progetto per la 128-Fiat accantonato a favore della più tradizionale berlina a tre volumi, presentata effettivamente nel '69. Bisogna considerare che all'epoca il nostro mercato era ancora poco aperto alle auto con portellone posteriore, io ricordo solo le varie R6 e R16, e l'Autobianchi Primula per fare un esempio... [SM=x346239]
La Fiat 147, beh era una 127 in "salsa" brasiliana, con qualche divagazione estetica rispetto alla 127 1a serie dalla quale derivava a livello di carrozzeria e meccanica (anche se il motore 1050 cm3 era inedito). Qualche esemplare è stato importato dalla Fiat nell'81, mi pare.




Sono daccordo... come appassionato di auto d'epoca e "centovetisettaro" nell'anima (ne ho avute quattro... prima serie, due seconda serie -di cui una 1050 CON ARIA CONDIZIONATA- ed una indimenticabile 1050 Sport nera dalla quale mi sono separato "obtorto collo" che mi ha regalato grandissime soddisfazioni... soprattutto ai semafori!!! [SM=x346232] [SM=x346232] [SM=x346232] ); per la 128, nel 1975 fu ripescato il portellone, con una formula rivoluzionaria (per l'Italia) della carrozzeria "fastback", con la 3P (quella con i fanalini posteriori a losanga) derivata diretta dalla precedente coupé (che era a due porte) aggiungento il portellone posteriore.In Europa c'era già qualcosa di simile (a memoria ricordo, fra l'altro, la Volvo P5), ovvero del coupé-station a tre porte; questa formula fu anche applicata dalla Lancia per il modello Beta H.P.E. (drivata dalla coupé/spyder), chi la ricorda?
Per quanto riguarda la 127 la storia, a partire dalla seconda serie, si complica poiché il suo pianale (che, fra l'altro, pur essendo nuovo rispetto alla precedente 850, in realtà, la sua sospensione posteriore -balestra trasversale ed ammortizzatori che fungono da montante- riprende paro paro lo schema di quelle anteriori di 500, 600 ed 850 stessa, a parte gli snodi degli organi di comando dello sterzo... questo schema, di una semplicità disarmante, ebbe un tale successo che fu adottato anche per il pianale della 128 e delle successive Ritmo/Regata e, con qualche sofisticazione in più, anche da Delta/Prisma che alla 128 devono praticamente quasi tutta la meccanica... checché se ne dica!) derivato da quello accorciato della 128 (ricordiamo le date: 128 -1969-, 127 -1971-) passando per l' Autobianchi A112, fu usato, come giustamente detto, per molti modelli esteri (e non hai citato la Zastava/Yugo Koral 45/55 del quale Koelliker riuscì ad importare in Italia, nonostante la guerra, qualche centinaio di 1300/70Hp Cabriolet... se qualcuno ne ha una il mio consiglio è di tenersela molto stretta...).
Peraltro la 147 Brasiliana fu anche commercializzata dalla Fiat con il nome di 127 "rustica"... ma il suo pianale, irrobustito negli attacchi delle sospensioni, derivava più che altro dalla corrispondente 128 Brasiliana... questo stesso pianale fu utilizzato anche per la UNO CS (se qualcuno lo ricorda... era un po più alta della versione Italiana ed aveva il cofano motore prolungato, con dei ricaschi, sui bordi dei parafanghi anteriori nonché le STESSE SOSPENSIONI POSTERIORI DELLA 128 in luogo di quelle "normali" semindipendenti -assale ad "Y"- con elementi elastici a gas) nonché per le successive Duna (tanto vituperata ma a me era simpatica) e Innocenti 1000/Elba! Su questo stesso pianale, vista la sua robustezza, fu anche derivato il Fiorino II.
Ancora... il restyling per la 127 seconda serie nacque in Seat... infatti la nostra arrivò circa un anno dopo (1977) quando la marca Spagnola aveva abbandonato lo styling originario... la Fiat, in questo, osò anche ciò che non aveva mai fatto prima: commercializzare DIRETTAMENTE un modello a 4/5 porte su una carrozzeria di meno di quattro metri!!!
Simone04
00venerdì 9 giugno 2006 20:52
La Yugo Koral!!!
La Yugo Koral!!! Ma vogliamo parlarne??? [SM=x346236] Sul finire degli anni ottanta un temerario imprenditore nordamericano tentò l'impresa di venderla negli Stati Uniti, infatti la versione Cabrio era pensata in primo luogo per quel mercato! Sperava di sfondare con un prezzo basso, ma i problemi di affidabilità, in un mercato dove l'affidabilità agli occhi del consumatore viene prima dell'estetica, aveva invece affondato il modello... [SM=x346233]
Parentesi: nel film "Die Hard-duri a morire", terzo capitolo della saga del sergente McClane, in una sequenza rocambolesca Bruce Willys e Samuel Jackson corrono per le strade di New York City proprio al volante di una scassatissima Yugo beige! [SM=x346232]
Ma sempre restando in tema di rimarchiature, sempre in quel periodo la suddetta Yugo Koral fu importata in Italia col marchio Innocenti (è triste notare come la Innocenti, nella sua vita industriale, si sia trovata spesso a costruire, se non addirittura solo rimarchiare, prodotti altrui...ma vabbè è un altro discorso). E a proposito della Uno CS, aggiungo che a differenza della Uno Italiana, aveva la ruota di scorta nel vano motore... [SM=x346239]
Gliz
00venerdì 9 giugno 2006 21:12
Ancora sulle Fiat straniere
Dal sito sulle Seat segnalato qualche messaggio fa si ricavano anche dati interessanti sulal gamma, purtroppo senza accenni ai modelli tra il 1975 e l'era Seat:
www.autoretro.net/Siglas%20SEAT.htm . Cita anche modelli che io non conoscevo.

Quanto ai modelli brasiliani, li ho esclusi dal messaggio precedente in quanto marchiati Fiat, ma comunque:

- In Brasile anche quella venduta come 127 era in realtà una variante specifica, siglata appunto 147. In Italia è arrivata sia nella versione "originale" (quasi tutte azzurre chiare) sia in quella italianizzata, con grigliette sui fari e ribattizzata "127 Rustica", disponibile soltanto beige.
- Erano brasiliane anche tutte le 127 Panorama prima e seconda serie benzina e diesel, la 127 berlina diesel (infatti non corrispondente alla contemporanea verisone italiana) e la quarta serie della 127, venduta in Italia contemporaneamente alle prime Uno.
- E' esistita, in Brasile, anche la 127 a tre volumi. Si chaimava Oggi.
- I nomi della Duna in Brasile erano Premio per la berlina ed Elba (ripreso dall'Innocenti) per la station wagon.
- Tuttora in Brasile è in produzione la Uno CS, ribattezzata Mille.
- La Marea prodotta oggi in Brasile ha i fanali posteriori della Lancia Lybra.

- Le 126 non sono state prodotte in Polonia dall'inizio, ma a fine anni Settanta la produzione era già avviata. La scritta "Made by Fsm" è stata adottata in seguito a un'imposizione delle autorità italiane: un cliente aveva citato in causa la Fiat perché non dichiarava al provenienza delle auto. Con la stessa sentenza era scomparsa dal listino la 128, quasi non più venduta (c'era già la Ritmo seconda serie) ma ncora disponibile.

- La Punto seconda serie, modello che rimarrà in listino nonostante la Grande Punto, saranno di produzione serba (Zastava di Kragujevac). Credo, ma bisogna verificare, che con questo accordo cesserà alla Zastava la produzione della Peugeot 106.

- La Zastava Yugo (definita negli Usa la peggiore macchina di tutti i tempi, anche se certa gente farebbe megliko a guardare prima la biblica trave nel suo occhio...) nasceva su una meccnaica di derivazione A112, con il classico motore 903.

Ciao,
Gliz

[Modificato da Gliz 09/06/2006 21.16]

Gliz
00venerdì 9 giugno 2006 21:22
Re: per LHB

Scritto da: Augusto1 09/06/2006 12.22
L'altra (la Sahin) è derivata dalla Regata, più che dalla 131. Ottima segnalazione. [SM=x346220]



La Sahin (nome che mancafa dal mio elenco, dove avevo citato la station Kartal e la berlina Dogan) è prioprio la 131 quarta serie cui accennavo, con lamierati della Regata. Per capire che è una 131 basta guardare l'interno dell'abitacolo, dove campeggia il tunnel dell'albero di trasmissione (sulal Regata non c'è, è a trazione anteriore).
Simone04
00venerdì 9 giugno 2006 21:55
Re: Ancora sulle Fiat straniere

Scritto da: Gliz 09/06/2006 21.12
Dal sito sulle Seat segnalato qualche messaggio fa si ricavano anche dati interessanti sulal gamma, purtroppo senza accenni ai modelli tra il 1975 e l'era Seat:
www.autoretro.net/Siglas%20SEAT.htm . Cita anche modelli che io non conoscevo......

A proposito di Seat...è da sottolineare che la 128 di cui si parla nel sito che hai linkato è la sportiva 3p, uscita da noi nel '75. Le 128 berlina e panorama in Spagna non sono mai arrivate. La Seat 1430 è in pratica una 124 un po' più briosa, forse nelle intenzioni della Seat doveva costituire una sorta di equivalente della Fiat 124 Special T, una delle berline (insieme alla 125S) forse più briose in commercio tra la fine degli anni sessanta e l'inizio dei settanta (in cima alla lista può esserci solo la leggendaria Alfa Giulia [SM=x346232] )
La Seat Ritmo, stranamente, non ha mai ricevuto in equipaggiamento i motori Italiani, ma montava invece le varie unità 1.2, 1.4 e credo anche 1.6 identiche per cubatura a quelle della 124. E per finire, le Seat 132 Diesel montavano un propulsore Mercedes Benz da 2,2 litri anzichè il 2 litri SOFIM (diventato poi 2,5 litri) della versione Italiana.

[Modificato da XJ6 11/06/2006 0.19]

Gliz
00venerdì 9 giugno 2006 22:03
Re: Ancora sulle Fiat straniere


La Seat 1430 è in pratica una 124 un po' più briosa,

In realtà quella cui mi riferisco io è la 1430 Sport, pianale e meccanica 1283P e carrozzeria specifica, disegnata da Aldo Sessano e prodotta da una delle tante carrozzerie dei Paesi Baschi. Eccola qui:

www.historiaseat.com/1200/k1200.htm

Ciao,
Gliz

[Modificato da XJ6 11/06/2006 0.21]

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 17:54.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com