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| tranviere senior | |
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Cronaca quotidiana di una morte annunciata: quella del tpl romano.
Dopo i gravi disagi patiti dai viaggiatori giovedì 17 settembre lungo la linea A della metro per un guasto occorso, dicono, a uno scambio, il successivo venerdì 18 si è ripetuto il solito copione che da mesi si va recitando nella capitale con somma gioia per la cittadinanza: stavolta teatro dei guasti ai convogli con relativo completo blocco della circolazione dei treni e calvario per le migliaia di pendolari rimasti appiedati e senza alcuna via di fuga dalla città è stata la ferrovia Roma – Lido.
Alle h. 19:45 il treno appena partito dal capolinea di Piramide ha “svampato” col pantografo, ha fatto cioè una gran fiammata accompagnata da un forte boato, nell’imboccare la breve galleria sottopassante il fascio di binari di Ostiense FS posta alla radice degli impianti di stazione; per oltre venti minuti i passeggeri sono stati costretti, al solito, a rimanere a bordo senza climatizzazione e senza alcuna informazione riguardo la natura del guasto, potendosi anche trattare di un attentato terroristico.
Alla fine dopo i soliti interminabili consulti fra quella folla di nullafacenti rappresentata dal personale di stazione, i numerosissimi viaggiatori a bordo del treno – si era nel rush hour serale – sono stati costretti a scendere sui binari del piazzale di Piramide e a incamminarsi, alcuni incespicando negli scambi, sino alle banchine di fermata.
Da notare che il guasto si è verificato in posizione strategica per l’esercizio, cioè alla radice degli scambi di ingresso in stazione, tale da bloccare completamente il servizio; all’uscita opposta della galleria si vedeva infatti un convoglio proveniente da Cristoforo Colombo logicamente fermo essendone impedita la marcia.
Da notare che alle h. 20:35 il sito di info Atac riguardante la Roma – Lido non era stato ancora aggiornato riguardo il fermo completo del servizio, della serie non gliene può fregare di meno a nessuno … alla faccia dei proclami in stile “conducator” del nuovo acquisto della giunta Marino che si dovrebbe – molto al condizionale – occupare della mobilità cittadina …
E’ doveroso ricordare che gli utenti della Roma Lido sono fra quelli che nella capitale hanno pagato e stanno ancora continuando a pagare il prezzo più alto quanto a disservizi che si vanno sistematicamente ripentendo da inizio estate, da quando cioè si è incominciato a parlare del nuovo contratto di servizio al quale il personale di macchina della metro B e della Lido si mostra estremamente refrattario e recalcitrante.
Restano impresse nella memoria le immagini dei passeggeri costretti a camminare a piedi lungo i binari nel tunnel di Acilia, la sommossa dei passeggeri alla Piramide o le aggressioni subite da un macchinista a Vitinia a opera dell’utenza giustamente esasperata; e ripeto giustamente perché questi continui sedicenti guasti avvengono sempre e solo nei rush hour e in punti singolari del tracciato tali da infliggere il maggior danno possibile col minimo sforzo.
A questo scenario da quinto mondo va aggiunta la totale assenza di manutenzione agli impianti fissi e ai convogli, aggravata dal definanziamento dei fondi destinati alla manutenzione straordinaria delle linee tranviarie (1,28 milioni di euro), dei treni in servizio sulle metro A e B (3 milioni di euro), alla manutenzione degli impianti delle citate linee metro (2,5 milioni di euro) e alle linee filoviarie (1 milione di euro), per effetto del decreto del governo di fine agosto che non consente a Roma deroghe al Codice degli appalti per tutti i lavori superiori al milione di euro come invece concesso a Milano in occasione di Expo 2015; l’unica deroga contemplata rimane quella riguardante il dimezzamento dei tempi per l’assegnazione delle opere.
Guarda caso sempre nella giornata di ieri si assisteva invece al super attivismo parolaio e legislativo di Renzi & co. riguardo l’altra vergognosa vicenda delle assemblee sindacali al Colosseo, Palatino e Foro Romano; evidentemente l’assenza di qualsivoglia intervento riguardo le penose vicende del tpl romano è indice dell’elevata considerazione che i citati soggetti apicali dello stato hanno della specifica materia. |