grazie anche al metodo maldestro con cui è stato sgomberato il presidio a Venaus hanno raccolto solidarietà in tutta la penisola e non sono più tanto isolati, visto che la loro protesta si salda con molte altre......
Scusa, ma questo è vero in parte. Questa protesta non ha unito la penisola ma l'ha ulteriormente spaccata. Perché se ci sono parecchie persone NOTAV ce ne sono altrettante che sono profondamente a favore. Solo che chi è a favore (o non gliene frega niente) ascolta e subisce le proteste di chi è contro (cortei, atti vandalici, blocchi, etc...), mentre chi è contro non vuole ascoltare ragioni e quei pochi che sono veramente toccati dalla causa vengono quasi zittiti da chi, invece, vuole strumentalizzare la protesta per i propri fini.
Sono anche io in vena di copia/incolla
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Sono poche righe tratte da Specchio dei Tempi de La Stampa di ieri.
«Gli episodi delle contestazioni alla Tav in Val di Susa mi hanno fatto tornar in mente la bisnonna, "La Granda", come era chiamata nel paese della Valsesia dove aveva trascorso tutta la lunghissima vita. «Quando è morta avevo otto anni e ricordo i racconti della sua contestazione alla costruzione della ferrovia che ha poi collegato i paesi di montagna con la pianura, quando era stata arrestata dai carabinieri insieme a qualche amica, sorprese a tirare grossi sassi alle locomotive dei primi treni. «Secondo loro il fuoco che sarebbe uscito dai camini delle macchine a vapore avrebbe incendiato i campi e spaventato le mucche che non avrebbero più fornito in futuro una goccia di latte». Giancarlo Boffetta
Saluti (e scusate l'OT)
Luca
[Modificato da Lucajuventino 13/12/2005 23.56]