07/12/2005 23:12 |
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| | | OFFLINE | Post: 9.264 | Registrato il: 22/02/2004
| maestro tranviere | |
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Si continua a discutere sulle manifestazioni ... ... ma poco sulla validità tecnica dell'opera.
Ho trovato molto interessante l'articolo inserito da Augusto, che non conoscevo (tra l'altro non frequento siti SITAV-NOTAV, quindi mi sta benissimo che alcuni interventi rilevanti vengano replicati qui), ma ancora una volta non capisco se questa TAV serve, non serve o se addirittura è dannosa.
Sulla questione dell'amianto (che non è pericoloso in sé, come è noto, ma che in forma pulviscolare, se respirato, può provocare il cancro), mi pare che gli ottimi valligiani si siano opposti proprio alle rilevazioni che dovevano provarne presenza e pericolosità e proporre soluzioni tecniche per minimizzare i rischi. Atteggiamento che mi sembra rafforzi la sensazione che più che su motivazioni tecnico-razionali, l'opposizione alla TAV sia condotta "a prescindere". Mi ripeto, ovviamente, quando dico che ogni estremismo danneggia innanzitutto la parte che vorrebbe tutelare.
Ciò detto, ancora una volta mi domando, e domando a chi è più informato di me:
A - La TAV serve? A che? A chi? Perché?
B - Al di là delle considerazioni meramente incentrate sul rapporto economico costi/ricavi (sul quale esisterà uno studio serio? Mah!), che intuisco non essere particolarmente favorevole, c'è un beneficio politico globale che giustificherebbe l'intervento della mano pubblica e, pertanto, l'accollamento di buona parte degli oneri da parte della collettività?
Qui, dall'altro capo del mondo, finisco per avere una visione probabilmente un po' naive del problema, e quindi è possibile che le mie domande risultino terra terra, ma - forse - come per il marziano di Flaiano, probabilmente meno condizionate da emozionalità e preconcetti.
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