da " IL RESTO DEL CARLINO " cronaca di Ancona:
I NODI DELLA CITTA'
"Non fate sparire i vecchi filobus"
Crociata per salvare la rete filoviaria
La rimozione di una parte della rete scatena le proteste dei cittadini: "Quei mezzi non inquinano, l’utilizzo va incentivato". Pesaresi, presidente della Conerobus: "C’è solo una normale turnazione"
Ancona, 26 settembre 2007 - A quanto pare il mezzo di trasporto più amato dagli anconetani non è la macchina, ma il filobus. In questi ultimi giorni sono arrivate nella nostra redazione diverse lettere in cui si manifestano critiche e preoccupazioni riguardo all'utilizzo dei filobus nella nostra città. Ora ci scrivono anche da Bologna. In sintesi: l'utilizzo di questi mezzi secondo i cittadini va incentivato, perché non inquinano e sono silenziosi. Insomma, l'ideale per le nostre strade, strette e congestionate dal traffico. La Conerobus dovrebbe quindi sfruttare i filobus di cui dispone il più possibile, e anzi sostituirli a quelli 'normali'. Stando ai nostri lettori ciò non avviene.
Il presidente dell'azienda, Marcello Pesaresi, non ci sta, e replica con fermezza. "Noi abbiamo nove vecchi filobus da dodici metri — spiega —, e non è vero che non vengono usati. Lo sono tutti, solo che non girano contemporaneamente tutti e nove. Alla base di ciò ci sono ragioni organizzative e tecniche. E' quindi in atto una una normalissima turnazione".
Pesaresi sarebbe ben lieto di vedere la città 'invasa' dai filobus. Perché questo non accade? Guarda caso, per motivi economici. "Un autobus normale da dodici metri costa 200 mila euro, uno a metano 250 mila e un filobus 600 mila. Uno da diciotto metri ne costa 800 mila. Ne compreremmo altri, se avessimo le risorse. Ma non le abbiamo né noi, né il Comune, né la Provincia, né la Regione. E anche se questi enti ci dessero il 75 per cento dei soldi necessari, noi per acquistare un filobus spenderemmo la stessa cifra con cui potremmo comprare un autobus normale".
Insomma, il gioco non vale la candela. Per questo alla Conerobus si naviga a vista, per così dire: "Si spendono i soldi che di volta in volta ci arrivano. Recentemente il Comune ha stanziato 180 mila euro». Pesaresi nega invece che la città sia 'arretrata' per quel che riguarda questo mezzo di trasporto: «Ancona è stata tra le prime a mettere mano al sistema filoviario. E non è vero che tutte le altre città abbiano rinnovato il loro parco mezzi. Noi abbiamo fatto i salti mortali per attivare la linea piazza IV Novembre-Tavernelle. Compresi gli interventi di manutenzione alla linea che, non dimentichiamo, è quella del dopoguerra".
Raimondo Montesi
Parrebbe quindi che abbiamo in parte raggiunto lo scopo che ci eravamo prefisso: smuovere le acque stagnanti e indurre al ragionamento le parti in causa. Le nostre lettere hanno fatto sì che chi ha compiti di responsabilità in questa faccenda si senta osservato e sotto esame: insomma li teniamo d'occhio e non li lasceremo come in passato nella sensazione, sbagliata, di avere sempre carta bianca all'oscuro di tutti...
Al momento la situazione sembra essere questa: in azienda ci sono quadri che non vedono l'ora di smantellare tutto ed altri invece che hanno a cuore la vecchia e cara rete filoviaria: da un lato abbiamo quindi un nuovo prolungamento appena aperto all'utenza, una parte della rete spostata e ricostruita a fronte dei nuovi assetti viari e infine una buona sessione di esami per nuovi filovieri che andranno così ad aggiungersi a quanti avessero già il patentino elettrico... dall'altra parte abbiamo però, e non è poco, una turnazione delle macchine al limite dello stallo con il picco in negativo di un solo filobus in circolazione: questa gestione farà in modo che a chiusura dei bilanci i filobus ( coi loro fili, i pali, il magazzino dei ricambi, la servitù dei ganci sui muri, le sottostazioni accese ecc. ecc. ) per due o tre sole macchine utilizzate avranno un bilancio tremendamente fallimentare rispetto alla voce metano. Ma questo però, come direbbe Lucarelli, sembra quasi un mobbing tecnologico...
Il Dott. Pesaresi ha comunque dovuto, forse a denti stretti, prendere atto di una presa di coscienza da parte della cittadinanza già scossa dalla nuova viabilità ( io stesso mi sono trovato in cima a Via Podesti senza più capire cosa dovessi fare... ), inoltre la scesa in campo del Carlino ( mi ha fatto piacere la citazione alla mia lettera giunta da Bologna ) avrà ancor di più spostato certi equilibri.
Certo non è corretto parlare nelle interviste, verso quella stessa cittadinanza sensibilizzata ma che non può sempre essere al corrente di tutto, che i filobus costano 600.000 € l'uno... è come se io fossi intervistato sull'acquisto di una automobile e dicessi: ah però, una Ferrari costa 350.000 €... forse qualcuno mi puntualizzerebbe che ci sono anche le Fiat, le Renault o le Ford...
Fermo restando quanto scritto e riscritto più volte, che in Svizzera, Francia, Austria, Germania e Olanda hanno venduto splendide macchine d'occasione, 12 e 18 metri, di poco più di 10 anni ai paesi dell'Est che non hanno certo perso l'ottima occasione di ricostruire interi parchi aziendali con quelle ottime macchine dismesse. Ma da noi vige la solo e soltanto la gara d'appalto...