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FIRENZE – La rivoluzione del sistema ferroviario

Ultimo Aggiornamento: 26/01/2012 14:48
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11/12/2009 22:10
 
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tranviere senior
Tav, ecco la nuova stazione. Tetto di vetro, senza negozi.
Stazione ipermoderna di Foster sì, anche se scavan­do meno in profondità nel suolo. Ma cosa cambia con la «Foster light»? Dove sa­ranno i cantieri, dove si parcheggerà o potrà pren­derà il taxi? Come raggiun­gere la stazione di Santa Maria Novella? In attesa del verdetto defini­tivo, in calendario tra una set­timana, quando gli enti locali dovranno dire sì o no al nuovo progetto di Fs, proviamo a spie­gare cosa cambierà. Ad inizia­re da due certezze: non ci sarà il grande camerone sotterra­neo in cemento armato che in­tercettava la falda e la stazio­ne sarà spostata verso viale Belfiore, così da avvicinarsi al­la stazione di Michelucci. Lo studio di Foster è un colosso da 600 persone e il partner co­struttivo Arup ha esperienze in molti campi, stazioni com­prese, per cui l’impresa di va­rare un nuovo progetto in cor­sa, e di convincere il sindaco Renzi, non sembra utopia. An­che perché all’area interessata dall’intervento è di 900 metri, il doppio della lunghezza della stazione, e quindi riposiziona­re la «Foster light» è possibile.

IL VECCHIO - La stazione ideata da Sir Norman Foster, vincitore nel 2003 del concorso internazio­nale bandito da Fs, è caratte­rizzata dalla grande copertura in acciaio e vetro, ma è molto di più. Sul suo sito Foster scri­ve: «Guidato da un profondo ri­spetto per l’architettura di que­sta magnifica città e dalla ri­cerca della semplificazione nel movimento dei passeggeri, la stazione è contemporaneamen­te una celebrazione dell’espe­rienza di entrare a Firenze e un tentativo di ridurre la com­plessità del viaggio moderno». Situata nell’area degli ex Macelli, la stazione è lunga 454 metri, larga 52, alta 18, con una parte sotterranea pro­fonda oltre 25 metri. Il «came­rone » in cemento armato inter­cetta la falda e per ridurre i ri­schi è stato pensato un sistema di sifoni e pompe che porti l’ac­qua da monte a valle della sta­zione, mentre l’alveo del Mu­gnone è stato allargato così da sopportare alluvioni come quel­la del 1966. Proprio a 25 sotto il suolo (la profondità dei due tunnel che contengono i binari dell’Alta Velocità) è situata la banchina di arrivo dei viaggia­tori. Tra la piattaforma di arri­vo ed il livello stradale, due pia­ni di negozi, collegati con ascen­sori e tapis-roulant inclinati con una grande terrazza a livel­lo della strada che offre la vista sui treni in arrivo e partenza. Sopra la grande tettoia arcua­ta in acciaio inox e vetri, pensa­ta per sfruttare la luce natura­le sul modello di quella realizza­ta a Canary Wharf a Londra. La copertura è un segno forte di contemporaneità, visibile da lontano, e permette di ricavare una piazza dove sistemare bi­glietterie, agenzie di viaggio, negozi e ristoranti. Muri e pa­reti dei piani sotterranei, ten­tando di richiamare il romani­co fiorentino, saranno coperti anche di marmi verdi e bian­chi. Gli ingressi si trovano su via Circondaria, dove sono pre­visti anche parcheggi nell’ex Centrale del Latte ed aree ver­di, e su viale Redi. Nel viale, nell’angolo dove la strada gira e si allontana dal Mugnone, sa­rà ricavata una piazza soprae­levata per la fermata della li­nea 2, con il tram che «salirà» dal viale con due rampe (men­tre altre due saranno riservate alle auto) con un costo a carico di Fs di 12 milioni di euro. Su viale Redi è previsto il terminal delle autolinee, con 23 posti per pullman e un parcheggio per 600 posti auto, su sette pia­ni, tre interrati e quattro fuori terra. I taxi si potranno prende­re sia lato Redi-Belfiore, sia la­to Circondaria e per chi arriva in scooter è previsto un par­cheggio accanto a quello a sette piani. Il baronetto Foster ha pensato anche a due accessi so­lamente pedonali, sui lati sud e nord della stazione, al­l’uso di tecnologie di rispar­mio energetico, alla segnaleti­ca e ai flussi di passeggeri (nel­le ore di punta ci saranno 24 treni), al numero, alla capien­za e alla velocità degli ascenso­ri ed alla cantierizzazione. Co­sto previsto dell’opera 250 mi­lioni, tempi di realizzazione 5 anni, con consegna nel 2015.

IL NUOVO - Niente gigantesca «scato­la » sotterranea in cemento ar­mato, ma solamente un piano sotterraneo (quindi si andrà in profondità per una decina di metri), collegato con i tun­nel dei treni con ascensori e pozzi verticali, e la tettoia in acciaio con la sottostante piaz­za. La stazione, sempre lunga 454 metri, del resto i Freccia­rossa sono lunghi 400 metri, sarà spostata verso viale Bel­fiore, rimanendo in zona ferroviaria ma allontanan­dosi dal Mugnone e avvici­nandosi a Santa Maria No­vella. Nei disegni che i tec­nici di Fs hanno mostrato a Regione, Provincia e Comu­ne, resta l’ingresso verso via Circondaria e l’altro è su viale Belfiore, dove è già prevista da Palazzo Vecchio la nascita di una nuova piazza, con la tramvia che passa sopra e le corsie per le auto sotto. Per col­legare le due stazioni è previ­sto un tapis-roulant per tutti i circa 770 metri (torna così un’idea che era nel progetto del 1995 e poi era stata accan­tonata per l’indisponibilità del binario 1 di Santa Maria No­vella, quello accanto a via Ala­manni), che potrebbe essere co­perto con una struttura che ri­prenda la grande copertura di Foster. La stazione leggera, con un solo piano sottoterra invece di oltre 25 metri di profondità, in­ciderà molto meno sulla falda e potrebbe richiedere meno an­ni di lavori con un risparmio sui 250 milioni di euro che nes­suno può, o vuole, ad oggi quantificare. Altro vantaggio del progetto «Foster light», se­condo quanto emerso dalla riu­nione di ieri, la non necessità di una nuova valutazione di impatto ambientale e il ritorno alla «centralità» di Santa Ma­ria Novella, ma anche l’estre­ma vicinanza con il polo esposi­tivo della Fortezza che avrà in pratica la stazione Av a poche decine di metri. Da definire il capitolo dei parcheggi, dei po­sti taxi, del terminal bus e tut­ta l’organizzazione attorno al­la stazione, anche se l’area in­teressata è vicina a quella «vecchia» ed è sempre delle fer­rovie. Dovrà essere ripensato anche l’uso dell’area più vicina a via Circondaria (e che è di proprietà Fs) che non sarà oc­cupata dalla stazione, capitolo questo che non entrerà proba­bilmente nel progetto esamina­to tra pochi giorni. Per sfrutta­re la vicinanza con la Fortez­za, infine, potrebbe essere pre­disposto un accesso da viale Strozzi.

(Da "Il Corriere Fiorentino" di oggi)

corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2009/11-dicembre-2009/tav-ecco-nuova-stazione-tetto-vetro-senza-negozi-16021401853...
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