Auto d'epoca

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trammue
00giovedì 24 settembre 2009 07:21
il nome franco-franca è tipico di quella generazione (molti miei amici si chiamano così)
oggi è largamente preferito francesco-francesca, che invece nei '50 era considerato un po' paesano.
filobustiere
00domenica 1 novembre 2009 23:48
Per estimatori!
Stavo effettuando una ricerca nel mio archivio di foto, quando ho trovato questa bella immagine scattata da me stesso circa 10 anni or sono in provincia di Viterbo.
Mostra una rara DS in versione cabiolet.
La condivido con voi certo di trovarvi qualche estimatore


CLICCARE SULL'IMMAGINE PER INGRANDIRE


XJ6
00lunedì 2 novembre 2009 00:20
Estimatori

Uno l'hai trovato subito! La DS Cabrio è uno dei miei sogni. Prima o poi ...


[SM=x346219]
XJ6
00martedì 12 gennaio 2010 12:46
Lambrette - ASI e FMI

Dovendo ritornare in Italia a breve, tra i miei progetti c'è anche quello di ritirare fuori dalla naftalina le mie Lambrette d'epoca (1959, 1961, 1963) per utilizzarle regolarmente.

Pare, tuttavia, che esse non possano circolare, perlomeno a Roma, in quanto non in regola con le norme antiinquinamento.

La soluzione, mi dicono, sarebbe quelle di iscriverle ad un registro storico, ASI o FMI. Con la patente di "antichità" (come se non si vedesse già a occhio che sono mezzi con una cinquantina d'anni di vita sul groppone) dovrebbe essere possibile circolare senza il rischio di incappare in qualche vigile zelante.

Vi risulta che sia così? E che differenza c'è tra ASI e FMI? O l'una associazione vale l'altra?

[SM=x346219]
Francesco E.
00martedì 12 gennaio 2010 18:19
La FMI (Federazione Motociclistica Italiana) è il club che si occupa della conservazione e valutazione del patrimonio motociclistico storico italiano! Cmq le tue Lambretta essendo ultra trentennali sono già storiche..se ben ricordo esse non potrebbero circolare, tranne la domenica ed i festivi, solo all'interno della "cinta ferroviaria".
Cmq l'iter per "certificarle", se è uguale a quello dell' ASI (alla quale, obtorto collo, ho inoltrato, tramite un club federato, la pratica per la certificazione della mia Alfetta...) non è difficile ma piuttosto lungo...alcuni mesi; cmq puoi trovare le notizie sul sito della FMI, ovvero a questo indirizzo .
La cosa interessante è che, una volta associato, puoi accedere a tariffe assicurative agevolate (posto che, come ripeto, essendo le tue moto con oltre 30 anni di vita sono, per legge, AUTOMATICAMENTE esentate dal bollo ed assoggettate ad una tassa forfettaria di circa 15 Euro, dipende dalla regione, che si devono peraltro SOLO se circolano!) molto convenienti e cumulabili con tutti e tre i veicoli (ovvero che con una sola polizza copri tutti i veicoli, pagando solo un minimo in più rispetto a quello principale). In ogni caso l'associazione la si fa attraverso uno dei club federati con la FMI (a Roma ce ne sono una quantità industriale...).
XJ6
00martedì 12 gennaio 2010 22:55
Grazie mille per le informazioni

Sono socio da anni del Lambretta Club Lazio e, attraverso tale club posso fare domanda ad ASI o FMI. Sto pensando ad ASI, comunque, perché ho anche una 500 del 1969 che vorrei registrare. In quanto mezzi storici, di assicurazione pago già una sciocchezza, effettivamente, e di bollo niente, tranne quando circolo.

La 500 ce l'ho a Strasburgo, e tutti questi balzelli aggiuntivi (club + associazione) e divieti qui non esistono. Ahimé, il ritorno in patria si preannuncia sotto il segno della burocrazia (c'era da dubitarne? [SM=x346225] )

Francesco E.
00mercoledì 13 gennaio 2010 00:05
La conosciamo la tua 500! Credo, cmq, che ASI ti rimandi a FMI... e cmq l'importante è superare l'intoppo burocratico... anche in Campania, se passerà il decreto sovracomunale che prevede, quando c'è il blocco traffico a Napoli, l'estensione automatica di tale blocco anche ai comuni della provincia, saranno veramente tempi duri! Mi sa che sarò costretto a passare all'impianto a gas almeno sull'Alfa...
Enrico N3C
00venerdì 15 gennaio 2010 20:10
impianto a gas
Ciao Francesco,

sinceramente io ti consiglierei dal desistere all'installazione dell'impianto a gas sulla tua Alfetta. Gli impianti di installazione successiva sono particolarmente "invasivi" ed in caso di rimozione lasciano sulla scocca "cicatrici" difficili da rimarginare. E poi, anche se gli apparati di moderna concezione effettuano sempre gli avviamenti a benzina, il bialbero alimentato a gas ne risulterebbe assai mortificato nelle prestazioni. [SM=x346239]

EN
Francesco E.
00venerdì 15 gennaio 2010 21:19
Si..ma che faccio? Mi apro un museo?
ZioJO73
00sabato 16 gennaio 2010 00:56
Sarà....
Sarà ma io che ho avutodiverse auto storiche a gpl non ho riscontrato tanti problemi o peggio ancora cali di prestazioni così accentuati...
Innanzi tutto gli impianti moderni sono molti più efficenti e sicuri di quelli di un tempo: i riduttori di pressione (polmone) hanno una sensibilità maggiore al funzionamento del motore (depressione) e carburano meglio il gas inviato all'aspirazione. La loro dimensione è del 50 per cento ridotta rispetto ad un tempo (oggi hanno diametro di 10/15cm rispetto ai 20/25 di un tempo) e il loro funzionamento essendo regolato da un sistema elettronico è mille volte più affidabile e preciso...
La bombola (a ciambella o bombolone) è molto più sicura avendo l'elettrovalvola normalmente chiusa sull'uscita verso il riduttore (si apre solo su comando elettrico della centralina del GPL..) è assolutamente sicura, in quanto appena il motore si spegne automaticamente chiude il gas. Oltretutto con questo tipo di sistema è consentito anche il ricovero delle auto a gas nelle rimesse...
L'invasione dell'impianto si è notevolmente ridotta, in quanto la dimensione delle parti è diminuita, e la forma dei serbatoi è talmente varia da soddsfare quasi tutte le richieste sui modelli di auto. Logicamente ci sono dei compromessi: se si usa il bombolone questo va fissato alla scocca a mezzo di telaietto e fasce di ritenuta, e sono indispensabili 4 fori di diametro 12mm, e due da 20 per l'areazione del baule per garantire la fuoriuscita del gas in caso di malaugurate perdite. Altri due fori da 14 per il passaggio del tubo del gas di riempimento (il cui bocchettone è fissabile sotto la scocca) e del tubo di alimentazione verso il riduttore.
Nle vano anteriore basta uno o due fori da 8mm per fissare il riduttore che può anche essere fissato su dei bulloni presenti nella scocca senza necessariamente riforare il vano motore.
Discorso a parte per l'alimentazione. Se non vi sono grossi problemi per le auto alimentate con un solo carburatore (singolo o doppio corpo) per lafacilità di montaggio di un diffusore di gas in cima ad esso, diventa invece notevolmente complicato per le vetture con alimentazione a singolo cilindro con più carburatori a doppio corpo (tipo ALFA o ad esempio il mio 124..). In questo caso va richiesto espressamente un diffusore (che mi pare produca la BRC Impianti) che consente di montare sistema di diffusore multiplo senza andare a forare lateralmente i carburatori come si faceva negli anni '70/'80...
Logicmente va tenuto in considerazione un fatto di base: il GPL e meno ancora il metano hanno un potere calorifero inferiore alla benzina, quindi il motore rende meno. La cosa è avvertibile ma ci si fa l'abitudine, poi comunque la benzina c'è sempre, non viene eliminata!
Il fatto che i motori a gas durino di meno per questioni di lubrificazione è una bufala colossale: durano fino a quattro volte di più di un normale motore a benzina, con l'olio motore sempre pulito e le camere di combustione prive di incrostazioni. Non ci sono neanche controindicazioni sull'usura di valvole, sedi, pistoni e segmenti: queste sono le leggende metropolitane inventate e gridate a gran voce nel 1995 per far posto alle auto catalizzate, operazione mediatica che ha portato alla devastante perdita di buona parte del parco storico circolante del nostro paese.

Intanto ecco il video del mio Fiat 131 Brava in versione USA 556.000 km tutti a gpl e corse a non finire (io ne ho fatti lì sopra 438.000!). Fermato per la rottura del differenziale e non per problemi di motore! Certo il kilometraggio, c'è e a ben guardare si trovano tracce di olio nel liquido del radiatore, ma ad oggi trovare un auto che fa tanta strada e va ancora in moto.....

www.youtube.com/watch?v=JVXN1dhX17o

Ciao. JO
Francesco E.
00sabato 16 gennaio 2010 11:22
Sono d'accordo con te! Sia chiaro, non sono un fautore dell'impianto a gas ma, ovviamente, come tu dici, se proprio sarà una necessità oggi la sua installazione è molto meno dolorosa che non 15 o 20 anni fa (a parte il dolore lombo-sacrale lato portafoglio....). Peraltro nell' Alfa si può anche optare per un serbatoio toroidale da sistemare nel vano ruota di scorta (che è anche abbastanza profondo visto che ospita una ruota 185/70-14); questo anche in virtù del fatto che essendo un'auto non più destinata ad utilizzo quotidiano l'autonomia è un fatto relativo. Si può anche sistemare la bocchetta di rifornimento nello sportellino della benzina in modo da rendere l'impianto quasi totalmente invisibile all'esterno (e salvare le apparenze...)!
Francesco E.
00giovedì 8 aprile 2010 14:39
Novità in Campania...
Per tutti i possessori di auto e moto ultraventennali (e non oltre i 30 anni...per queste, come si sa vale la Legge 342/2000) con la Legge finanziaria REGIONALE n°2/2010 si è finalmente recepita anche in Campania l'interpretazione autentica dell' arti.63 della Legge 342/2000 che in altre regioni (una per tuttl l'Umbria) si è dovuta imporre via Corte Costituzionale!
L'articolo 46 della citata Legge regionale cita: "I cittadini residenti in regione Campania possessorio di auto e moto ultraventennali ricomprese negli elenchi pubblicati dal Ministero delle Finanza, ai sensi dell' articolo 63 della Legge 21 novembre 2000, n°342 (misure in materia fiscale), possono produrre autocertificazione di possesso dei requisiti di autenticità".
In altre parole, anche in Campania, cade finalmente la vessazione dell'ASI che, da ENTE PRIVATO, pretendeva PER CERTIFICARE UNA COSA PREVISTA DA UNA LEGGE DELLO STATO (in questo caso la storicità di un veicolo con più di 20 anni), di pagare un balzello ad essa... e a tele prestesa si erano subito, sdraiatamente, accodate le regioni (tranne la Lombardia che, da subito, assoggettò le ultraventennali allo stesso regime delle ultratrentennali...ovvero tutte esenti dal bollo senza nessuna certificazione!), subordinando l'esenzione dal bollo a questa ventilata certificazione ASI!
Ho il dubbio che la Regione Campania abbia voluto evitare il trascinarsi dentro un contenzioso che alcune migliaia di collezionisti campani (visto che nelle altre regioni le stesse, per via legale, hanno visto soccombere le loro pretese....nessuna esclusa) stavano per intraprendere, compreso il sottoscritto, per vedere loro riconosciuto un diritto che la legge gli ha concesso da ben 10 anni!!!!!
Resta, tuttavia, il problema dell'assicurazione agevolata d'epoca...purtroppo qui le c.a pretendono ancora l'odiato certificato (acnhe per le ultratrentennali).

BOLLETTINO UFFICIALE N°7 DELLA REGIONE CAMPANIA 21/01/2010
filobustiere
00giovedì 15 luglio 2010 20:39
una Rools Royce trasparente
Messaggio per gli estimatori del settore.
Durante un mio recente viaggio all'estero, ho casualmente assistito alla proiezione televisiva di un vecchio film con Jane Fonda ed Alain Delon. Abbinamento abbastanza inedito. Alain Delon era l'autista della bella Jane. L'auto di famiglia era una Rolls Royce con il tetto trasprarente tipo plexiglas. La cosa mi ha incuriosito per ambedue i motivi. Rientrato in sede ho scoperto che il film in Italia si era chiamato "Crisantemi per un delitto". Restava da scoprire la seconda stranezza ossia la vettura trasparente.
Nessuna informazione dalla rete. Ho chiesto aiuto a Ruote Classiche che a loro volta hanno fatto un'indagine. Hanno scoperto che la vettura disegnata sulla locandina era ispirata da una vettura americana e che loro il film non lo avevano visto. Volevano qualche frame. Con ulteriore indagine ho scoperto che in Italia hanno girato due locandine. La seconda riportava disegnata una Rolls Royce. Circa il frame tratto dal film, non possiedo la copia però me la sto per procurare. Ho risposto alla rivista ringraziando della collaborazione e chiedendo un aggiornamento alla luce del frame da catturare. Vi terrò informati......
XJ6
00giovedì 15 luglio 2010 20:53
Lodevole spirito investigativo

[SM=x346220]
Vincenzo201
00giovedì 15 luglio 2010 21:15
Un'auto trentennale esentata dal bollo non può circolare se non per raduni (almeno è quello che ho letto da più parti). La stessa limitazione varrà anche per quelle con più di 20 anni?
lucianotramtram
00giovedì 15 luglio 2010 21:57
Per Vincenzo201
Posseggo una Citroen DS del 1974 (quindi a settembre compirà 36 anni!) pago il bollo entro il 31/01 di ogni anno (euro 29,00 circa) e circolo sempre, quando voglio e dove voglio. Una volta mi hanno fermato i carabinieri [SM=x346248] e dopo aver controllato "patente e libretto" mi hanno fatto proseguire senza problemi [SM=x346242] , anzi... mi hanno fatto anche i complimenti per la bella auto [SM=g1914996] .
Saluti Luciano.
TOMMAGRE
00giovedì 15 luglio 2010 22:03
I complimenti te li faccio anch'io: é la mia auto preferita in assoluto.
Saluti
Tom
lucianotramtram
00giovedì 15 luglio 2010 22:06
Grazie Tom.
Luciano
Caravaggio_88
00giovedì 15 luglio 2010 22:55
è un'auto protagonista di quegli anni direi, molto originale. E propio sul suo mito la Citroen sta giocando con la nuova citroen DS che dovrebbe competere con la 500. Ma il revival a mio parere non è stato azzeccato come quello dell'italiana. La nuova DS più che alla DS d'epoca assomiglia ad una Mini
TOMMAGRE
00giovedì 15 luglio 2010 23:32
Hanno sfruttato solo il nome che, per carità, senza nulla togliere al prodotto attuale, é molto lontano come impatto (novità) sul mercato che ebbe la sua progenitrice ed a conti fatti come collocazione di mercato.
Se non erro, nei piani Citroen c'é l'intenzione di lanciare tutta una nuova serie di vetture con la sigla ds: esempio ds1 ds2 o qualcosa di molto simile.
TOMMAGRE
00giovedì 15 luglio 2010 23:47
Estetica della Déesse (dea)
La linea, dovuta ad un italiano Flaminio Bertoni, suscita ancora ogi ammirazione e consensi per la purezza di forme e per la incontestabile originalità.
Un poco meno all'altezza del resto, ma di poco, é la parte posteriore.
In alcune interviste a noti designer su ruoteclassiche, automobile club dell'aci o altro ... non ricordo bene, alle domande: quale vettura avrebbe voluto disegnare / qual é il miglior esempio stilistico nel campo dell'automobile, la risposta é stata la ds.
Gli interpellati erano Walter de Silva, Sergio Pininfarima e udite udite Chris Bangle.
Ma parlare delle sole innovazionni stilistiche non rende merito alla vettura.
La sicurezza, con il famoso circuito idropneumatico che era un tutt'uno per sospensioni, freni e cambio (antesignano nella manovra dei successivi cambi sequenziali); la scocca, con il sistema di montaggio; l'ergonomia degli interni e della plancia.....
Il motore, doveva essere un 6 cilindri contrapposti, raffreddato ad aria di curca 2000 cc
Ma la Citroen aveva già speso tanto per lo sviluppo della vettura n se e della carrozzeria, che come motore, si ripiegò sulla versione riveduta e corretta della Traction Avant (la sua progrnitrice) e questo ne mortificò un poco le prestazioni.
Penso che vi ho annoiato abbastanza, saluti a tutti i forumisti
aldoni
00venerdì 16 luglio 2010 00:23
la DS
Accanto alla Versione Cabriolet, fu prodotta anche la Familiare (o Station Wagon), da cui fu ricavata la versione Ambulanza usata dalla Croce Rossa Italiana. Curiosamente la Familiare lasciava visibile la coppia di ruote posteriori che potevano esse facilmente cambiabili!
Francesco E.
00venerdì 16 luglio 2010 01:07
DS Cabrio...
una delle vetture di serie (non sportive) d'epoca dal maggior valore in assoluto: con circa 1250 esemplari costruiti (cifra stimata...) oggi questa meravigliosa cabrio è valutata tra gli 80 ed 120 mila Euro a seconda delle versioni!
XJ6
00venerdì 16 luglio 2010 02:15
Che auto meavigliosa!

La cabrio credo di averla vista solo in foto. Bellissima (credo ne circoli anche qualcuna fasulla, cioè modificata cabrio da carrozzieri privati partendo da un modello normale).

In versione non-cabrio, invece, era l'auto dell'Ispettore Ginko.
filobustiere
00venerdì 16 luglio 2010 10:06
La DS cabriolet
Per rinfrescare la memoria, c'è una mia foto sulla pagina precedente (o due) di questo thread.
Francesco E.
00venerdì 16 luglio 2010 14:33
La versione cabrio fasulla è facilmente riconoscibile perché conserva le quattro porte! Mentre la vera Chapron (l'atelier che le produceva) ha il passo un po' più corto e due sole porte...
filobustiere
00mercoledì 25 agosto 2010 16:56
La Rolls Royce con il tetto trasparente
A metà luglio vi ho raccontato la storia della Rolls Royce dal tetto trasparente. Ebbene, l'indagine è andata avanti: mi sono procurato il film, ho catturato i frames che ho inviato a Ruote classiche. E stamattina è arrivata puntuale (se pensate che è Agosto) la risposta che ritengo più che esauriente. Il caso o per lo meno la mia curiosità, è chiuso. Vi allego due frames tratti dal film e la risposta di Ruote classiche che pongo tra virgolette essendo tratte dal messaggio della rivista.


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"""Gentile signor Fiorentino,
si tratta di una Rolls Royce Silver Wraith del 1956 con carrozzeria Hooper e dotata di tetto trasparente in perspex. La vettura ha n. di telaio LELW74 e apparteneva al petroliere Nubar Gulbenkian che la usava in Costa Azzurra.
L’auto venne impiegata nel film che lei ha citato (titolo originale Les fèlins) per poi finire nelle mani del proprietario di un night di Nizza che la ridipinse in giallo. Venne poi rivenduta e riportata allo stato originale. Nel 2007 fu messa all’asta da Frank Dale & Stepson.
Sperando di esserle stati utili la salutiamo cordialmente Firmato Albertini"""

Tutto qui; contento e soddisfatto




XJ6
00mercoledì 25 agosto 2010 22:13
[SM=x346220]
Francesco E.
00giovedì 26 agosto 2010 11:42
Antò...fatti una Rolls!
filobustiere
00giovedì 26 agosto 2010 13:22
una proposta da considerare
La proposta sarebbe da considerare; infatti credo che la vettura sia ancora in vendita. Foto da catalogo della casa d'aste.


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