Un problema tutto italiano
Ciò che scrive Roberto Amori è assolutamente condivisibile e purtroppo rispecchia la triste situazione italiana, credo unica al mondo. Per quanto riguarda il trasporto pubblico (e non solo) l'Italia è il paese delle chiacchere, abbiamo sperperato un patrimonio enorme che ci veniva dal passato e nonostante tutto si continuano a smantellare reti sperando ancora che la risoluzione dei problemi vvenga o dal trasporto privato o da quello pubblico su gomma e ancora molti non si rendono conto che è una pura follia sotto tutti i punti di vista (ambientale, urbanistico, estetico e chi più ne ha più ne metta). Purtroppo e lo confermo per la mia città (Firenze), ma gli esempi italiani sono infiniti come ha accennato Roberto, se uno schieramento ha una proposta, la parte opposta sembra deva per forza proporre qualcosa di opposto a prescindere da tutto e da tutti, poi quando persone un po' più esperte ne chiedono i motivi di tali contrapposizioni ci si rende conto che dientro non c'è nulla di concreto.
Faccio l'esempio di Firenze e poi chiudo perchè credo sia paradossale. Fino all'inizio degli anni '90 sembrava che la soluzione di tutti i mali fosse la metropolitana, poi cambiato schieramento politico (che è ancora quello attuale) la soluzione è stata individuata nella tranvia, sono passati 13 anni (e c'è sempre rimasto lo stesso schieramento!!) e finalmente si sono aperti i primi cantieri. Mi chiedo cosa sarebbe accaduto se ci fossero state delle alternanze? Forse ogni 5 anni si cambiava progetto e tra 20 avremo avuto mezza metropolitana e mezza tranvia costruita e ogniuno si sarebbe scaricato a vicenda le colpe dei ritardi. Oggi però che i cantieri sono avviati non riesco a capire l'opposizione politica che invece di cercare di migliorare il progetto tranviario che oramai è avviato continua a proporre di bloccare tutto e ripensare tutto. Vorrei sapere chi ne trarrebbe beneficio?
Speriamo che prima o poi cambi questa mentalità e che finalmente chi governa (mi riferisco a tutti indistintamente) siano persone capaci e non raccomandati chiaccheroni che sono al loro posto solo per non fare l'interesse del cittadino.