NAPOLI - TOPONOMASTICA

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CityN
00mercoledì 7 gennaio 2009 20:33
Dato che questo argomento è stato affrontato in sede inadatta, inauguro questa sezione di Napoli sulle vie, sull'origine del toponimo e su tutto ciò che ritenete interessante (e quindi da postare ) sulle vie di Napoli, sulla loro storia e curiosità varie ed altro.

Per cominciare vorrei fare un appello affinchè sia dato ricordo a tre grandi personaggi che hanno reso famosa Napoli con la loro arte, Nino Taranto, Peppino e Titina De Filippo. Perchè se si intitolano strade a Virginia Wolf, Maria Malibran o ancora a I Misteri di Parigi (che ancora oggi non so cosa sia ) questa è quasi un affronto nei loro confronti che non abbiano vie e/o piazze intitolate a loro.
CityN
00mercoledì 7 gennaio 2009 20:35
dimenticavo: spero che questa discussione sia adatta alla sezione in cui è stata creata [SM=x346230]
trammue
00mercoledì 7 gennaio 2009 21:09
i misteri di parigi
Romanzo di eugene sue, penso contemporaneo di victor hugo.
Chi ritiene che nella napoli del 700 si vivesse male, si vada a leggere questo libro: non è che a parigi stavano tanto "piùmmeglio"
trammue
00mercoledì 7 gennaio 2009 21:14
E a proposito di strade particolari, vorrei ricordare che a napoli esisteva ancora negli anni 70 una strada a pedaggio.
No, non è la tangenziale, è la rampa di scale che da via Calascione a pizzofalcone scendeva fino a via cappella vecchia.
Si chiama Rampe Caprioli, ed a metà c'era un vero e proprio casello con una vecchina che riscuoteva l'esoso pedaggio di poche decine di lire (mannaccia, non ricordo la cifra esatta!).
Il pedaggio credo sia sparito con l'estinzione della protagonista.
XJ6
00giovedì 8 gennaio 2009 00:22
Qua e là
CityclassR4, 1/7/2009 8:35 PM:

(...) spero che questa discussione sia adatta alla sezione in cui è stata creata (...)

Non sarebbe meglio Tram Caffe? [SM=x346225]

filobustiere
00giovedì 8 gennaio 2009 13:43
Non solo agricoltura!
A proposito di strade a pedaggio, anch'io ho un ricordo. Negli anni '70 mi recavo spesso per lavoro agli htl Britannique o Parker's. Per potervi salire attraverso il vialetto da Via Crispi o viceversa, dovevo pagare Lire 10 al fioraio che si trovava all'imboccatura della stradina. Di fronte ai due alberghi c'è ancora tale scaletta (poi più giù strada).
XJ6
00giovedì 8 gennaio 2009 14:44
Ed infatti ...

... ci siamo spostati in "Tram Caffe". Genna', ma ti rilasciavano regolare scontrino per le 10 lire?
filobustiere
00giovedì 8 gennaio 2009 15:56
Non solo agricoltura!
No, però alla mia domanda "Quant'è?", il fioraio diceva "Datemi un fiore!" [SM=x346231] [SM=x346231]
CityN
00domenica 1 febbraio 2009 15:08
Una via a Gaetano Patrone
Oggi nel palazzo polifunzionale di via (o vicolo?) Vincenzo Valente si è tenuta insieme al sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino, l'assessore alla Toponomastica Alfredo Ponticelli e il presidente della settima Municipalità Giuseppe Esposito la cerimonia di intitolazione di una strada del centro storico del quartiere (ex Vico I Parise) a Gaetano Patrone, fervente antifascista nato a Miano.
Dopo appena una settimana dall’intitolazione dell’asilo nido di via Gambardella ad Attilio Romanò e dall’inaugurazione del parco pubblico di via delle Galassie, il primo cittadino è riapparso ieri mattina tra gli abitanti della periferia settentrionale per intitolare vico 1° Parise al mianese antifascista Gaetano Patrone. Accolta da decine di residenti, giunti nella sala commissioni dell’ex circoscrizione sin dalle prime luci dell’alba, il Sindaco ha stretto in un lungo abbraccio i figli di Patrone, Pasquale, Luigi e Gerardo. Affiancata dal presidente della VII municipalità Giuseppe Esposito, e dall’assessore comunale allo sport e alla toponomastica, Alfredo Ponticelli, la Iervolino ha voluto ricordare la lealtà e la purezza d’ideali che animavano la resistenza di Gaetano Patrone. «La società ha bisogno di valori ed uomini come Gaetano che, lottando affinché tutti potessero essere liberi di perseguire i loro ideali, rappresentano il vanto e l’orgoglio di questo territorio. La lealtà dimostrata indistintamente nei confronti dei compagni e dei suoi stessi aguzzini durante gli anni di prigionia e di esilio forzato - continua - ha fatto di lui un esempio da seguire per le nuove generazioni che, attraverso una strada, possono finalmente ricordare ciò che di grande Gaetano ha operato per garantire cultura e assistenza alla sua gente, provata dalla guerra e dalla miseria del periodo fascista». Visibilmente commosso al ricordo del padre, Gerardo Patrone, dirigente medico ortopedico del presidio sanitario di Eboli, il quale ha voluto ringraziare le istituzioni comunale e locali , in particolar modo l’assessore Ponticelli, per aver permesso che la pratica per l’intitolazione della strada, ferma da diversi anni, fosse nuovamente ripresa. «Dopo anni di stallo finalmente a dicembre la questione intitolazione viene ripresa e approvata dalla giunta - spiega - questo grazie non solo all’interessamento e alla sensibilità dei vertici comunali di maggioranza ed opposizione, ma anche a tutta la rappresentanza locale dei Ds di Giuseppe Privitera e a Gaetano Bocchetti, coordinatore del comitato promotore “Una strada per Patrone”». Non solo degrado quindi, ma anche valori e riordino urbano animano in questi mesi l’area nord. Per il presidente del “parlamentino” locale Esposito “ Patrone costituisce un chiaro esempio del ripudio della soppressione di ogni libertà individuale”, mentre per l’assessore comunale Ponticelli “la memoria di questo martire della libertà, ricordato anche in una lettera del presidente Giorgio Napolitano, rappresenta un elemento di crescita civile per le nuove generazioni”. Presente all’intitolazione anche il direttore generale dell’Asl Napoli 1 Giovanni di Minno, il quale ha sottolineato che “la città può rialzarsi e può farlo solamente celebrando uomini illustri come questi”.
CityN
00martedì 16 giugno 2009 12:33
Guardate questa targa stradale...


CLICCARE SULL'IMMAGINE PER INGRANDIRE


Tutto normale fino a questo punto, perchè questa targa stradale l'ho trovata alla Salita dello Scudillo, strada chiusa ormai da anni (per quanto ne so) che collega(va) la Sanità con i Colli Aminei. La targa si trova lato Colli Aminei e sinceramente non capisco come una targa del genere sia capitata da quelle parti (via Domenico Quaranta si trova alla Loggetta!!! [SM=x346234] [SM=g10255] [SM=x346240] )

Giorni fa avevo letto su dei blog una raccolta di firme per aprire di nuovo questa strada e ho trovato questo documento, nel quale si parla di un sopralluogo da parte dell'(allora) assessore della Difesa del Suolo Giorgio Nugnes ( [SM=g8780] ) datato 9 marzo 2007


Comunicato Stampa del Consiglio del 09/03/2007
Sopralluogo alla Salita Scudillo della Commissione Mobilità
Si è svolto stamattina il sopralluogo alla Salita Scudillo, organizzato dalla Commissione Mobilità, guidata da Mario D’Esposito. Ad accompagnare i commissari a verificare lo stato della strada, importante arteria di collegamento tra la zona dei Colli Aminei e la Sanità, l’Assessore alla Difesa del suolo, Giorgio Nugnes, e i consiglieri della 3ª Municipalità, Perez e Di Vaio. La chiusura, come verificato dai commissari, è dovuta al persistente stato di pericolo costituito da un costone tufaceo, di proprietà privata, che si affaccia sulla strada.

A breve, ha assicurato l’assessore Nugnes, sarà convocata una conferenza di servizi con tutti i soggetti interessati per verificare gli adempimenti tecnici necessari a consentire l’apertura. “Si tratta di una strada di fondamentale importanza per la mobilità autoveicolare – ha osservato il presidente D’Esposito – la sua apertura consentirebbe un notevole alleggerimento del traffico nella zona del Museo e del Corso Amedeo di Savoia, collegando in breve tempo la zona ospedaliera col centro storico”. La Tangenziale di Napoli, inoltre, si è già dichiarata disponibile, una volta aperta la strada, alla creazione di due nuovi svincoli di collegamento tra centro storico e Colli Aminei.

“La situazione va risolta al più presto, sia dal punto di vista della viabilità che del degrado ambientale – ha sottolineato il consigliere Ciro Varriale (FI) – Salita Scudillo è diventata ormai una discarica a cielo aperto e i disagi alla mobilità causati dalla chiusura, considerata anche la presenza alla Sanità di un presidio ospedaliero, non sono più tollerabili”.
Francesco E.
00mercoledì 24 giugno 2009 17:28
Mamma mia! Lungo quella salita impervia fino a circa 25 anni fa c'era la sede centrale dell' ITIS "Giordani"! Provenendo dal biennio nella succursale (ottima anche come ambiente) di via Terracina lo frequentai per pochi mesi... poi, sia per l'impervia sede sia per l'ambientaccio che la caratterizzava, me ne scappai! Ma questo mi costrinse a cambiare indirizzo scolastico da "elettronica" a "telecomunicazioni"!
trammue
00mercoledì 24 giugno 2009 20:30
io invece conosco ragazzi (oggi quarantacinquenni) che sono scappati dal volta (situato dentro al palazzo del reclusorio) per iscriversi al giordani, frequentandolo con grande soddisfazione.....
immaginate che tecnici sono diventati oggi!
Francesco E.
00mercoledì 24 giugno 2009 22:49
Uhmmm.... francamente non ho capito il senso della tua affermazione....
trammue
00giovedì 25 giugno 2009 11:35
qualcuno di questi oggi lavora con me.
"lavora" è un termine eufemistico... (se brunetta vedesse!)

ovviamente non ce l'avevo con te, che hai capito subito l'aria che tirava in quella "squola"
Francesco E.
00giovedì 25 giugno 2009 23:05
Ed era proprio così!
Peccato perché invece il biennio alla succursale in via Terracina era un buon istituto...peraltro io ero in una sezione mista e, incredibilmente, con la doppia lingua straniera!
Poi chiusero entrambe perché, credo nel 1982, il Giordani fu riunito nel mega complesso in via Caravaggio!
trammue
10venerdì 26 giugno 2009 12:47
la sede della sanità ebbe problemi con il terremoto dell'80.
Francesco E.
00venerdì 26 giugno 2009 16:19
La mia breve (per fortuna) frequentazione di quel plesso risale al 1981... non poteva essere prima, poiché nel '79/'80 ero al primo anno del biennio in via Terracina... questa data è certa poiché noi "tecnici" commentavamo la qualità del segnale di Raitre che fu inaugurata proprio nel 1979 ... esattamente il 15 dicembre!
CityN
00mercoledì 23 settembre 2009 15:11
Napoli, una strada intitolata a Valente

NAPOLI (21 settembre) - Il popolo di internet attraverso Facebook chiede di intitolare una strada a Roberto Valente e l’assessore Alfredo Ponticelli raccoglie l’appello: «Ho già consultato il presidente della commissione toponomastica Ernesto Paolozzi e porteremo la proposta alla commissione incaricata di scegliere le persone a cui intitolare le vie comunali nella prima seduta utile».

Per dedicare una strada a Roberto, però, bisognerebbe derogare dalle indicazioni ministeriali: per mandare avanti una pratica, infatti, bisognerebbe attendere i dieci anni dalla morte. Pochissime finora le eccezioni: una per madre Teresa da Calcutta e l’altra per l’ex presidente Giovanni Leone. Gli amici che hanno formato uno dei nove gruppi nati per ricordarlo, vorrebbero dedicare a Roberto una strada nei dintorni della sua abitazione di Fuorigrotta. Intanto la città si mobilita per onorare la memora del militare napoletano ammazzato a Kabul.

Oggi sarà il sindaco Iervolino ad accogliere la salma all’uscita dell’autostrada: nel primo pomeriggio, subito dopo i funerali di Stato che si terranno a Roma nella basilica di San Paolo, il soldato tornerà nella sua città. Ad aspettarlo con il primo cittadino una delegazione della giunta e i vigili urbani motociclisti che lo scorteranno fino al Maschio Angioino dove si sta allestendo in queste ore la camera ardente.

È stato il primo cittadino a volere che Roberto restasse nella sala che per moltissimi anni ha ospitato le segute del consiglio comunale, tributandogli i massimi onori. Intorno a lui ci saranno i gonfaloni listati a lutto di Comune Provincia e Regione che invieranno anche corone di fiori mentre le bandiere saranno abbrunate e a mezz’asta. Ci sarà un picchetto d’onore formato da vigili urbani in alta uniforne e da militari.

La camera ardente resterà aperta dall’arrivo della bara fino alle ore 24. Poi martedì alle 10,30 il feretro sarà nuovamente scortato dai vigili motociclisti fino alla chiesa di San Vitale dove il vescovo di Pozzuoli, Gennaro Pascarella, che nei giorni scorsi era anche andato in via Consalvo a confortare la famiglia di Roberto. Un picchetto di militari resterà intorno al sergente maggiore anche in Chiesa: a Napoli sono già arrivati da Livorno i paracadutisti del 187° reggimento, commilitoni della vittima che affiancheranno gli uomini del comando militare Campania.

Valente sarà poi sepolto, per volontà della famiglia, al cimitero monumentale di Napoli accanto a Pietro Petrucci, la più giovane vittima della strage di Nassyria. Oggi e domani la città resterà a lutto e stamattina a mezzogiorno si fermeranno anche le scuole per osservare un minuto di silenzio in ricordo delle vittime di Kabul.

Già venerdì il direttore scolastico regionale Alberto Bottino ha inviato una circolare a tutte le scuole della Campania invitando i docenti a organizzare una riflessione sugli avvenimenti di Kabul, invito che probabilmente sarà accolto da moltissimi istituti.

Io proporrei traversa Veniero (via Lepanto) o via Canzanella Vecchia, se non piazza Italia (forse qua ho esagerato) che sono più o meno vicinissime alla casa del povero carabiniere.
Augusto1
00mercoledì 23 settembre 2009 16:44
Io proporrei la strada antistante il suo palazzo, che al momento è denominata "via Consalvo 99/h".
BiagPal
00mercoledì 23 settembre 2009 16:50
Io invece non sono d'accordo nell'intitolargli una strada, per una questione di rispetto nei confronti di altri caduti in altre guerre. Altrimenti andrebbe intitolata una strada ad ogni caduto.
E poi andrebbe affrontato un altro dibattito, perché intitolare le strade a dei caduti in guerra e non ai caduti sul lavoro? D'altro canto i militari morti stavano semplicemente eseguendo il proprio lavoro.
Augusto1
00mercoledì 23 settembre 2009 16:51
Questo è sacrosanto.
XJ6
00mercoledì 23 settembre 2009 23:11
Non vorrei sembrare eccessivamente razionale e distaccato, ma ...

... ho anch'io perplessità sull'opportunità di dedicare una strada così a caldo. L'embargo dei dieci anni serve proprio a poter prendere una decisione in una prospettiva storica più ampia, senza (troppi) cedimenti all'emozionalità del momento.

Questo senza nulla togliere al rispetto dovuto a chi è caduto per il proprio Paese ed al senso di umana pietà che ci pervade.
trammue
00giovedì 24 settembre 2009 09:10
forse è più giusto dedicare una strada a tutte le vittime di queste guerre assurde, anche se si rischia l'anonimato.
quasi tutte le città hanno strade dedicate genericamente ai caduti per la resistenza, alle vittime dell'olocausto, e così via.
poi non dimentichiamo che a napoli esiste "via undici fiori del melarancio" per la quale di sicuro non si sono attesi 10 anni.
CityN
00martedì 2 marzo 2010 21:36
Lo sapevate che esiste anche una via Garibaldi a Napoli?? Sta a S. Giovanni!
trambusfi
00martedì 2 marzo 2010 22:11
Mi permetto di inserirmi sulla questione dei dieci anni: a Firenze la famosa Fortezza da Basso (da tanti anni al centro di una sorta di maxi rotatoria stradale, snodo viario fondamentale per la città) ha visto negli ultimi anni nascere intorno a sè in alcuni punti nuove denominazioni, alcune prima dei dieci anni suddetti: via Caduti di Nassiriya (riferita al tragico evento del novembre 2003), Piazzale Bambini e Bambine di Beslan (riferita al tragico evento del settembre 2004), Piazzale Caduti nei Lager, Largo Martiri delle Foibe, via della Rivoluzione Ungherese.
trammue
00mercoledì 3 marzo 2010 12:37
e poi dico, ma perchè si deve aspettare a forza che uno muore?
se una persona ha compiuto atti meritevoli per la città, per la nazione o addirittura per l'intera umanità, andrebbe premiata.
pensiamo alla regina elisabetta, che ha nominato "baronetti" i quattro beatles e mary quant quando erano ancora giovani e forti, ma che di fatto avevano risollevato da una forte crisi l'economia britannica.
da noi non sarebbe bello vedere così premiata rita levi montalcini, o dobbiamo aspettare che....
CityN
00mercoledì 3 marzo 2010 14:26
per trammue
Pensa che a Nino Taranto hanno intitolato quei miseri giardinetti di via Aniello Falcone SOLTANTO POCO TEMPO FA...
trammue
00giovedì 4 marzo 2010 08:55
e allora, a federico II ?
comunque io sono del parere che le strade dei centri storici dovrebbero mantenere il toponimo originale: via taverna penta, via del grottone, via magnocavallo, via sette dolori, etc.

venezia docet.

ai personaggi dovrebbero essere dedicate soltanto le nuove strade, quelle cioè sorte dall'800 in poi: vomero, posillipo, fuorigrotta etc, rispettando però la toponomastica della vecchia struttura agreste, come ad esempio via acitillo, via montedonzelli, via canzanella etc.

invece è un po' di tempo che a napoli stanno sparendo questi preziosi toponimi.
aurobindo
00sabato 27 marzo 2010 10:28
il ritorno alle regole comprende anche i simboli ed i nomi rimessi al loro posto,lì dove tradizione vuole
Che Napoli sia una città un pochino disordinata è innegabile e spero che la fantastica metro una volta completata servirà anche a rimettere ordine,ma questo nostro singolare primato forse può anche aver avuto origine dal fatto che siamo in tanti in poco spazio e anche dalla considerazione che spesso la storia non è stata affatto benigna con noi,quindi il mancato rispetto delle regole potrebbe spiegarsi nell'ottica di una specie di rivalsa dell'uomo qualunque verso il potere.
Chiusa la parentesi direi di fare le dovute pressioni affinchè sia dato un segnale positivo alla cittadinanza con delle semplici operazioni che costerebbero pochissimo e sarebbero ben intese ed accettate da tutti. eccole illustrate:
Riportare la statua di Nicola Amore nella sua piazza togliendola a piazza Vittoria dove fu provvisoriamente trasferita nel 1938
Onorare Mazzini con un monumento nell'omonima piazza al posto di quello esistente dedicato ad Imbriani.La stessa cosa andrebbe fatta con Cavour.Ripristinare la denominazione di VIale Principessa Elena prendendo atto che Gramsci nella storia di Napoli non c'entra per nulla e che il suo sogno era quello di sostituire una dittatura con un'altra.Rinominare strade e piazze dai nomi strani che non ricordano nessuno come piazza Ottocalli,Via Stadera,Piazza Carità,etc con i nomi di artisti,poeti,filosofi,musicisti e scienziati che nel corso dei secoli hanno dato lustro a Napoli. etc....
1 saluto [SM=g10047] [SM=g8460] [SM=x346239]
CityN
00sabato 27 marzo 2010 15:10
[SM=g1885122] no, no, no, no, non ci siamo proprio... [SM=g9628]

Ottocalli non significa niente??? Stadera non significa nulla???? Carità è un nome astratto??? Sono toponimi PREGNANTI di Napoli, della napoletanità, perchè toglierli?
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