Ultimo intervento
Cari “amici”, finalmente trovo il tempo di rispondere alla lunga sequela di polemiche che ho sollevato. Necessariamente sarà una lunga risposta, anche perché ci tengo una volta per tutte a chiarire le mie idee in materia.
Mi permetto di partire da molto lontano nell’esposizione dei concetti principali. Tutti noi viviamo in Italia, paese che ha la buona abitudine di importare tantissime cose dall’estero, i vari governi ci impongono tasse, usi e abitudini importate dall’estero perché in Europa si fa così.
Bene, allora guardiamo all’estero cosa succede in materia di conservazione di materiale storico filoferrotramviario. Non sto qui ad elencare i musei ed i loro relativi siti internet esistenti in Europa ed in altre nazioni, perché l’elenco sarebbe molto lungo, credo del resto che chi passa molto tempo su internet conosca molto meglio di me questa precisa realtà.
Orbene i miei ragionamenti partono dal confronto fra l’Italia e l’estero. Vogliamo indicare cosa esiste in Italia? Bene facciamolo pure visto che qua si fa molto più in fretta.
Per non fare confusione dividiamo in due parti il discorso, associazioni di appassionati e aziende di trasporto.
Associazioni:
Museo di Trieste Campo Marzio
attualmente chiuso
Museo di Pietrarsa
attualmente chiuso
Graf di Roma
in attività con ripristino di vari mezzi ferroviari e non,
Lecce
attualmente in attività con ripristino di vari mezzi ferroviari, ma se le notizie che ho sono giuste sembra che la loro sede sia stata venduta dalle FS e pertanto tutto quanto messo in discussione,
Pistoia
in attività ma passa tutto sotto la visione FS
La Spezia
in attività la sezione ferroviaria, praticamente abbandonata la sezione filobus, fatto salvo la tattica di comperare o farsi regalare mezzi storici dalle aziende salvo poi lasciarli marcire all’aperto.
Museo ferroviario Piemontese
in attività per quanto riguarda il materiale ferroviario, ma volutamente assente per altri mezzi, tranviari e non.
Museo ferroviario di Bussoleno
In attività per materiale ferroviario, qua altro materiale non avrebbe ragion d’essere.
Esistono poi tante altre associazioni che si occupano di organizzare viaggi con mezzi storici solo ed eslusivamente su linee ferroviarie, unica eccezione in campo tranviario l’ACT di Milano.
Esistono poi altre associazioni come il GATT a Torino che si occupano solamente di modellismo o altre piccole attività collaterali.
Aziende di Trasporto
Torino, Milano, Roma, Napoli, Sanremo Parma, hanno tutte un discreto numero di rotabili storici restaurati e funzionali che usano in occasioni particolari o alle volte come linee storiche.
Cari signori il panorama e finito.
Due commenti su questi dati:
a) meno male che ci sono queste associazioni, guai il contrario, che provvedono grazie al lavoro dei volontari a salvare il salvabile.
b) Le aziende di trasporto hanno già fatto molto compatibilmente con i loro bilanci, che l’abbiano fatto perché credono all’aspetto storico, per immagine o per farci contenti, ma fortunatamente qualcosa c’è. A loro penso proprio che non possiamo chiedere niente di più di quanto già hanno fatto, anche perché non sono sul mercato per fare beneficenza ma per portare passeggeri.
c) In Italia non esiste un museo nel vero senso della parola, dove io arrivo apro la porta e magari al posto di vedere le mummie come posso fare al museo egizio qua a Torino, vedo tram e filobus restaurati ed esposti, all’estero si, questo si può fare.
Se leggiamo l’elenco di cui sopra ( spero di non aver dimenticato nessuno) e facciamo un bilancio vediamo comunque che i mezzi restaurati, salvati ecc sono molto pochi, non esiste una coordinamento tra le varie associazioni, non esiste un rapporto tra associazioni e aziende di trasporto finalizzato alla conservazione dei rotabili, non esiste a livello nazionale una cultura del mezzo storico filoferrotramviario, questo anche grazie a giornali e televisione che non parlano mai di tutto questo.
Le aziende, nonostante una legge ben precisa in materia (però solo fittizia, cioè senza pena da scontare) che impone la non demolizione del mezzo storico, per svariate ragioni accantonano e demoliscono anche mezzi ormai pezzi unici.
A Torino è successo con la T411 del 1910.
Insomma signori in Italia ci dobbiamo accontentare. Ebbene no, non la penso così, personalmente non mi accontento.
La base di tutti i miei ragionamenti è questa, da qua partono tutti i miei concetti.
Dal libro di Rigobello e Scoizzato, “Rotabili storici FS”, Duegi Editrice, pag. 130 apprendo che le stime di valutazione del numero degli appassionati si aggirano intorno alle ventimilà unità. Personalmente credo sia una stima per difetto propenderei intorno alle trentamila persone. Se a queste aggiungiamo almeno un congiunto si arriva a circa 60.000 persone, traduco 60.000 voti in occasione di elezioni. Credo che siano cifre da non disprezzare. Se uniti siamo una potenza possiamo farci sentire anche ad un livello non indifferente.
Parola magica “se siamo uniti”.
30.000 appassionati in tutta Italia, stimo che tra tutte le associazioni ci siano a dir tanto 5.000 persone che veramente si danno da fare per questo.
Domanda le altre 25.000 dove sono cosa fanno? Se 5.000 sono riuscite a fare quello che vediamo oggi, 30.000 cosa sarebbero riuscite a fare?
A voi la risposta io non la so.
Conosco però la realtà di Torino, su questa posso dire la mia, e collegarmi con le polemiche scritte nel forum, purtroppo non conosco quella di Napoli e se gli amici di Napoli sono riusciti a fare tutto quello che scrivono tanto di cappello, sono stati molto bravi e molto fortunati, vuol dire che la realtà di Napoli e molto diversa da quella Torinese. Personalmente nel forum della sezione di Napoli non ci sono mai andato per motivi di tempo se non una volta sola quando cercavo il resoconto del pranzo a Napoli. Ho trovato uno scritto dove speravo di leggere qualcosa di concreto, invece ho trovato tante belle foto di mezzi storici accantonati, preservati e tante foto del pranzo che personalmente proprio non mi interessavano e ancora oggi non riesco a capire cosa c’entrano con il sito e il forum. Pazienza.
Non ho l’abitudine di sbandierare sia verbalmente, sia per iscritto quello che trovo normale fare , non adoro vivere di sola immagine, per questo motivo tanti di voi non hanno potuto leggere quello che ho tentato di fare per poter arrivare alla creazione di un museo filotramviario.
Da circa 15 anni sto cercando di fare qualcosa per arrivare a questo, prima da solo, ma mi sono reso conto che non si va lontano, poi con Simone04 e un altro ragazzo che non so se scrive sul forum, ma devo dire che anche questa è stata un esperienza fallimentare. Tante idee, tante parole, ci siamo illusi che GTT ci facesse un museo solo per noi figuriamoci, manco ci hanno risposto. Però io da Simone mi sono sentito dire che Lui nella futura ipotetica associazione che si sperava di creare non voleva solamente carteggiare vetture ma voleva anche un posto da dirigente, quando ancora al sole non c’era proprio niente e ci eravamo trovati si e no 3, 4 volte.
E vero mi hai fatto arrivare un bel progettino con tante belle idee, ma poi speravi che il sottoscritto si sbattesse, andasse a destra e manca, per poi comunque non interessarti più, salvo poi chiedermi nel tuo intervento, dove ti dichiari indignato, che fine ha fatto quel progetto, sinceramente non capisco. Poi non ti devi stupire se mi arrabbio quando vedo interventi sugli indicatori di linea, di sicuro sapere queste cose non porta ad avere un museo, certo servono come svago mentale come giustamente dici, ma questo bisogna sia chiaro subito non dire di volersi occupare del museo e poi dimenticarsi del tutto, fatto salvo fare tante parole sui tram, sulla rete ecc poi all’ultimo cercare di fare qualche battuta sul futuro museo o associazione, o trincerarsi dietro la classica frase “tanto la politica non ci appoggia o non c’è la faremo mai”, a me questo sembra voler dire remare contro per rimanere sempre a livello di svago mentale.
Subito dopo sempre da solo ho scritto all’attuale sindaco di Torino, il quale si mi ha ricevuto, ma vedendomi da solo, dopo che gli ho fatto presente quello che si poteva fare a riguardo dei tram storici, mi ha fatto chiaramente capire che mi considerava pazzo e che comunque per il momento alla città un museo di quel genere non interessava. Mentre quello sul riciclo dei rifiuti urbani recentemente inaugurato, o quello del cioccolato di futura inaugurazione dico io interessano di più.
Come vedete cari amici anche la cultura è estremamente pilotata, in un periodo di vacche magre che senso abbia un museo del cioccolato non riesco a capirlo. Forse lo posso inserire in un contesto che il comune sta cercando di portare avanti, cioè Roma capitale politica, Milano capitale industriale, Torino capitale culturale, ma di qua a metterlo in atto seriamente di acqua sotto i ponti tanta c’è ne passa, aggiungo se ci sono i soldi per queste stronzate perché non ci possono essere anche per un museo come dico io.
Grazie a Simone ho conosciuto un comune amico della CRT con il quale abbiamo iniziato un percorso di lavoro durato un paio d’anni coinvolgendo il Museo ferroviario Piemontese. Questo soggetto istituzionale, costituito con legge della regione Piemonte, ha nel suo statuto una frase che gli impone di conservare anche mezzi tranviari. Speravo di essere riuscito ha trovare qualcuno interessato a questo, nonostante il fatto di essere stati ricevuti dal presidente GTT in persona, il quale con grandi parole ci ha detto bene bravi presentatemi un progetto, nonostante il sottoscritto abbia lavorato 30 giorni a quel progetto, sia di museo, sia di linee storiche, nonostante che l’amico della CRT non abbia mosso una penna, nonostante mi sia pagato di tasca mia 1000 fotocopie del progetto, il direttivo del museo stesso dopo aver impiegato due anni per convocare due riunioni fiume ha fatto in modo di affossare qualsiasi iniziativa tendente ad un recupero di tram storici. Non posso e non voglio entrare nei dettagli delle riunioni, comunque posso affermare che anche nel direttivo di questa associazione di brutto è entrata la politica.
Come puoi leggere caro XJ6 personalmente il didietro credo di averlo mosso molto più di tanti altri appassionati, solo che purtroppo non sono abituato a vivere d’immagine, mi accontento di cercare di fare qualcosa di concreto perché le cartoline e le fotografie saranno una gran bella cosa così come il forum e il sito, ma di questo passo tra non molto tempo non avremo più niente a cui fare le fotografie. Affermo questo perché trovo che ci sia una netta linea di demarcazione tra tram con sistema reostatico e tram con trazione a sistema elettronico.
E veniamo a Mondotram.
Personalmente sono stato contattato da Nicola agli inizi del 2004 per avere il permesso di inserire nel sito le cartoline che di tanto in tanto postavo su un altro forum (tram e filobus italiani).
Con entusiasmo ho aderito a questa richiesta, anche perché visitanto per la prima volta il sito ho avuto modo di trovarlo molto serio e molto ben fatto. Oltretutto era per me motivo di soddisfazione veder pubblicato le mie cartoline, infatti da allora ho continuato ancora di più a frequentare mercatini e altri venditori per cercare di ingrandire la collezione spendendo anche una certa cifra, ( e vero soprattutto per mio piacere tutto questo).
Convinto nella serietà del progetto del sito avvisavo Nicola che il mio materiale ammonta a circa 300 cartoline storiche, 5000 cartoline e fotografie recenti di tram, filobus, funicolari, 200 biglietti di viaggio filotramviari di varie città italiane dal 1910 ai giorni nostri e che si voleva pubblicare il tutto bisognava comunque organizzarsi al meglio.
E vero che Nicola non ha solamente il mio materiale da pubblicare, ma dal 25 di Agosto che ho mandato le ultime cartoline sono state inserite grazie a Paolo C. solo recentemente.
A Nicola a suo tempo invia anche un messaggio con in allegato anche un elenco con tutti i filmati da me girati a varie reti di tram e filobus, chiedendo se la cosa potesse essere di utilità per il sito, ancora oggi devo ricevere risposta, pensavo Nicola si fosse volatilizzato, invece ha dimostrato di essere ben attento a quanto succede nel forum e nel giro di poche ore ha ritirato le cartoline su mia richiesta, una velocità incredibile.
La mia richiesta di ritirare le cartoline non era una ripicca, non capisco per che cosa dovesse essere una ripicca, ma ero e sono semplicemente incazzato perché con questi tempi non è possibile portare avanti un serio progetto di collaborazione di crescita del sito, pertanto mi sembrava assurdo continuare con questa agonia.
Parlando di ripicche invece mi sembra strano che in pratica non sono mai riuscito ad entrare nella sezione riservata, forse mi è stato impedito perché a tutt’oggi non ho ancora inviato la quota di 100 euro. Oppure mi sono permesso di chiedere come sarebbero stati spesi i miei soldi? Con quali programmi saremmo partiti con l’associazione, come ci saremmo mossi? Non credo di aver chiesto la luna pertanto mi viene difficile capire quali altre polemiche voleva fare XJ6 ( a proposito personalmente ho la buona abitudine di firmarmi quando scrivo sul forum).
Forse guardando lontano mi viene il sospetto che i “Torinesi” dovevano iniziare a pagare poi gli eventuali fondi che l’associazione sarebbe riuscita a racimolare sarebbero andati a Napoli, visto che laggiù sono molto più avanti di noi?.
Oltretutto trovo molto indelicato che Nicola abbia aperto questa discussione a tutti gli utenti del forum e non sia ancora intervenuto personalmente. Il suo gesto a semplicemente voluto dire.: “ragazzi c’è un testa di cazzo che non si allinea alle direttive, sbranatelo voi”. E XJ6 cè cascato, pur non sapendo niente del sottoscritto si è permesso di fare un intervento molto pesante, che sia già in odore di qualche importante carica all’interno dell’associazione futura.? A parer mio il compito di un “capo riconosciuto” da tutti, funzione che si è data Nicola deve essere quello di far rientrare le pecore smarrite e non darle in pasto a lupi, se nei progetti si vuole crescere seriamente tutti assieme.Senza dubbio Nicola dirà che non ha avuto tempo, ma dico io caro Nicola quando uno si imbarca in situazioni del genere deve sapere che di tempo ne serve molto, anzi tantissimo.
Passiamo all’AIAT.
Se non mi sbaglio il discorso è iniziato nel forum, con tante belle parole, tanti bei sogni e tanti bei progetti. Siamo passati poi al pranzo a Torino, dove dopo tantissssssssssssime parole si è anche parlato di museo e di cosa fare. Convengo che le mie idee in proposito non possano essere delle migliori, infatti ho molto apprezzato il discorso di Nicola sintetizzato con la frase salviamo un tram per ogni città, in poche parole partiamo ma partiamo dal piccolo, dal poco, dal basso, ma dico io quando partiamo?
Ecco perché mi incazzo, perché anche dal basso non si vuole partire. Qualcuno dice come partiamo anche far stampare cartoline costa, va bene andiamo ancora più giù, per natale stampiamo con il PC un semplice biglietto d’auguri e lo mandiamo a vari dirigenti in azienda, in comune ecc..Questo vuol dire presentarsi seriamente, non sperare che leggano sul forum stupidaggini come quella di quanti autisti o manovratori mancano in città, oppure parole e parole sugli indicatori di linea.
Facciamo una cosa quasi a costo zero ma facciamola. Però per fare questo vuol dire sbattersi ma se si preferisce perdere tempo a discutere degli argomenti di cui sopra di sicuro non faremo mai niente.
L’anno prossimo sempre con il PC potremmo fare dei calendari. Oppure chiedere al CRAL del GTT di ospitarci per una mostra fotografica con a tema il tram in Italia. Esempio di costo per un ingrandimento 30 x 45 compreso di cornice a giorno 10 Euro a fotografia, siamo in 20 a voler fare questa associazione 2 foto a testa sono 20 Euro a testa sono 40 foto esposte viene fuori già una mostra discreta. Altro esempio facciamo con il PC dei CD con foto di tram, costo del CD vuoto 1,50 euro, 20 persone 20 euro a testa sono circa 260 CD da vendere oppure da regalare a personalità varie.
Di esempi così potremmo andare avanti fino a domani, ma tutto questo permette di crescere e magari arrivare anche a organizzare un giro in tram per Torino, questo naturalmente a pagamento dei partecipanti previo sondaggio su internet o via e-mail per chi vorrebbe partecipare.
Tutto questo comunque richiede impegno, tempo, qualche soldino e magari anche impegnare qualche giorno di ferie e non trovo giusto che siano una o due persone solamente ad occuparsene mentre gli altri disquisiscono su cose abbastanza futili. Questo poco alla volta porta anche ad arrivare a stendere un progetto serio di salvataggio di qualche mezzo, anche perché se vedo bene non solo quelli del deposito Regina sono in pericolo ma anche gli altri già restaurati dall’azienda, basta vedere la 116 accantonata perché non richiesta per viaggi speciali.
Poi per la parte politica dico io, se al politico non fai sapere cosa vuoi, come fa lui a saperlo, al politico piacciono molto le inaugurazioni, non per niente a Savigliano il prossimo 8/12 faranno la 5 o 6 inaugurazione.
Comunque bisogna portare all’attenzione dell’opinione pubblica i nostri progetti se no saranno sempre solo idee destinate a far parte di un settore di nicchia, come giustamente afferma Simone quando dice che il nostro è un hobby di nicchia.
Per questo dico e chiedo se vogliamo partire sempre pronto ma con progetti seri di cui bisogna comunque parlare, se preferiamo far parte di un associazione di persone che per svago mentale parlano di tante cose di tram e filobus va bene lo stesso, ma per favore questo bisogna stabilirlo definitivamente, di modo che uno non si illuda inutilmente e possa fare le sue scelte. Per quanto mi riguarda per me la definizione di appassionato rientra in quella categoria di persone che cercano di darsi da fare concretamente. Chi vuole lo svago mentale per me non è un appassionato, ma uno che si diletta a parlare e fantasticare di tram ecc. ed io per scelta non voglio far parte di questa categoria.
Se l’AIAT sarà un associazione per lo svago mentale per favore spiegatemi a cosa servono 100 euro.
Voglio solamente aggiungere a beneficio degli amici di Napoli che qua a Torino far deviare una linea o proporre una linea nuova non e così semplice come sembra. Mai sentito parlare di flussi di carico, picchi di carico, frequenze dei passaggi, distanze delle fermate, coinvolgimento delle circoscrizioni, ipotesi di abbonamenti ecc. ecc. In azienda le prime cose che ti chiedono sono queste.
Convengo di non aver usato termini eleganti nel mio precedente intervento, a riguardo delle pippe mentali e di questo mi scuso se e servito ad offendere qualcuno, ma a quanto ho letto sono stato ripagato con la stessa moneta da XJ6 ma ci tenevo a chiarire le cose e comunque a dire la mia opinione rivendicando il diritto di poter esprimere il mio parere.
Con la massima stima per tutti voi, siamo tutti persone oneste che si guadagnano il pane, vi saluto cordialmente.
Penno Davide
Ps. Per Nicola se vuoi le mie cartoline sono a tua disposizione.