Ecco il momento per le riflessioni.
Immaginavo, prima o poi, che qualcosa sarebbe scoppiato, perché a differenza di alcuni di voi ho già partecipato in passato a fiammeggianti gruppi di discussione a tema trasportistico e vi assicuro che al confronto MondoTram, cosa di cui mi sono sempre stupito –e in positivo- mi sembra un collegio femminile gestito dalle Orsoline.
Premetto che io non mi tiro mai indietro dalle polemiche, e il nostro moderatore lo sa, anche se gioco sempre sul filo dell’ironia e del divertissement. Anche perché “polemiche” è un altro modo di dire “discussione” o “scambio di idee”; se la differenza tra i due concetti è il rispetto degli altri, beh, io penso di aver sempre “discusso”, anche animatamente, e non “polemizzato”. Detto questo, non posso dire che il forum sia inutile, perché posso conoscere (e dare, il che è anche più divertente) molte informazioni, sapere le ultime novità, giocare al “cosa farei se fossi un ingegnere dell’azienda”.
Capisco lo sfogo di Davide, che è purtroppo lo sfogo di chi si accorge di contare come il due di picche, in qualità di appassionato. Ci siamo passati tutti. Sono quindici anni che mi occupo di tram, da quando avevo veramente i calzoncini corti, come si dice. Mi restano tante foto (come quelle che ho ritrovato ieri sera, risalenti al 1991 e che mi hanno lasciato a bocca aperta!) e tanti tentativi di fare di più, come quando per due anni abbondanti ho pagato di tasca mia, ovviamente non da solo, un capannone ripieno di autobus da conservare e restaurare a futura memoria; magari perché tra cinquant’anni gli imbecilli che adesso ridono possano dire ai nipotini “Ah, guarda com’è bello questo coso, io lo prendevo sempre quando andavo a scuola, ecc. ecc.”.
Io ci ho provato, a fare di più; per un certo periodo ci sono riuscito e sono convinto che, se non fossero state prese decisioni per me irrazionali, in parte subite ed in parte da me avallate (pentendomene) starei proseguendo tuttora.
Il problema è che è una lotta contro i mulini a vento. La parola “politica”, che fa tanto schifo a molti (“Puah, è tutta politica!”) è semplicemente dovuta al fatto che chi viene eletto non prende voti per salvare tram storici; ha trentamila altri problemi ben più gravi e posso capire che non gliene “catafotta” (come direbbe il commissario Montalbano) nulla. Per quanto mi riguarda, se si tratta di spendere centinaia di euro, mi dispiace ma come lavoratore precario con contratto in scadenza non me la sento, e non posso chiedere soldi ai miei per questo, detto in tutta franchezza. Se si tratta di esborsi limitati, non mi tiro indietro.
Se si tratta di sensibilizzare qualcuno sul tema, io non ho problemi e faccio tutto il possibile, mettendo a disposizione le capacità che credo di avere e lasciando fare ai più esperti le cose in cui non riesco a raccapezzarmi. Davide (che spero continui almeno a leggere questa discussione) sa che all’epoca buttai giù un progetto di massima anche abbastanza particolareggiato. Poi non ho più saputo nulla, ad esempio del coinvolgimento di alcune associazioni composte, come sempre, da veri appassionati che si tirano su le maniche nonché da onanisti ferrotranviari, e da persone che (come me) ondeggiano a seconda dei momenti tra i due punti di vista. Non so che fine abbia fatto il tutto, né quali sviluppi ci siano stati. Onestamente, credevo che alla serata (piacevolissima) del “Capolinea n°8”, che ha visto la scomparsa improvvisa (in senso buono…) di Dario B
si discutesse dell’associazione che avremmo dovuto fondare; non avevo capito che fosse una serata di puro relax.
Il problema è che prima di partire fondando associazioni e sparando alto dovremmo avere chiaro che cosa vogliamo fare e chi, eventualmente, “scomodare”. Senza padrini non si fa nulla, semplicemente per il fatto che la democrazia rappresentativa è fatta da rappresentanti e non dalle persone “comuni”; chi vuole fare da sé, paga. Semplicemente. E soprattutto nel nostro caso dobbiamo usare proprietà di altri, cioè i tram ed i mezzi da conservare. Dire “Lo facciamo noi da soli” è impossibile, a meno di non andare al demolitore che conserva le 2593 e 2594 (bel tipo; anziché venderle ad una cifra umana le ha lasciate marcire e adesso se le tiene) e comprarsele.
Saluti a tutti gli uomini di buona volontà
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[Modificato da Settantaquarantuno 10/11/2004 12.05]