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FILOBUS DI AVELLINO

Ultimo Aggiornamento: 01/03/2024 20:04
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20/01/2009 18:38
 
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maestro tranviere
Da "Il Mattino" edizione Avellino di oggi
Si litiga (giustamente) sulla abusata denominazione di "metropolitana leggera":

GIANLUCA GALASSO «Un bluff nella denominazione». È perentorio il giudizio dei consiglieri comunali, Pino De Lorenzo e Giovanni D’Ercole, sul progetto della metropolitana leggera. Ma critiche e perplessità sul nuovo sistema di mobilità pubblica sono espresse anche dal capogruppo del Partito democratico, Guido D’Avanzo. Da domani, la questione si sposta in aula. Nel corso dell’assemblea di piazza del Popolo è prevista l’informativa dell’assessore Antonio Genovese che ha già inviato ai capigruppo una sintesi dettagliata del piano esecutivo. Da una fetta dei consiglieri viene messa in discussione anche l’utilità del progetto. «Il mio giudizio è netto: non serve a nulla. È metropolitana solo nella denominazione - afferma De Lorenzo, in procinto di lasciare l’Udeur per aderire alla Dca di Rotondi -. Sono solo altri pullman. Peraltro, si tratta di bus enormi che vanno ad aggiungersi a quelli già presenti. Avellino è una città piccola, non se ne sente il bisogno. Temo che faccia la fine del tunnel. Eppoi, se ne discute in Consiglio quando tutto è ormai deciso». Dello stesso avviso il capogruppo An, D’Ercole: «Sono due anni che dico che questo progetto è un bluff fatto di parole. La metropolitana leggera non è altro che un pullman ibrido. Una metropolitana vera presuppone delle rotaie e un trenino. Insomma, non mi sembra una grande rivoluzione. Nonostante i milioni di euro che si investiranno, bus avevamo e bus ci ritroveremo». D’Ercole pone l’accento anche sul tracciato che dovranno seguire i mezzi: «Farli passare lungo corso Vittorio Emanuele significa realizzare altri lavori. A corso Europa è praticamente impossibile, se non si chiude l’arteria al traffico». Nella stessa maggioranza sono tante le perplessità. Per D’Avanzo sono necessarie diverse modifiche per rendere efficiente il sistema di trasporto. «I bus sono troppo grandi. Non si riempiranno mai. Va rivisto anche il tragitto. Non si può pensare di far transitare questi pullman nel centro. Rimarranno sempre vuoti. È più giusto un tragitto per le periferie. È lì che si sente l’esigenza maggiore del mezzo pubblico e solo così saranno appetibili. Comunque, la metropolitana leggera non è altro che il vecchio filobus. Far credere che si risolveranno i problemi di traffico ad Avellino è una grande bufala». Il capogruppo del Pd ipotizza un rinvio del progetto: «Sono dell’opinione di attendere prima di assumere qualsiasi decisione. Bisogna chiudere i cantieri più invasivi e, soprattutto, capire quale sarà la situazione della circolazione nel capoluogo con il tunnel e la bretella che collega piazzetta Perugini con la Variante». L’opposizione non esclude di presentare un ordine del giorno in Consiglio, con il quale si boccia il progetto.



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Sono dodici i bus che l’amministrazione comunale di Avellino acquisterà dall’azienda VanHool per il progetto della metropolitana leggera. Avranno una lunghezza di 12 metri e una larghezza di 2,7 metri. Potranno trasportare fino a 80 passeggeri e saranno facilmente accessibili anche ai disabili (il bus riesce a coricarsi su un lato ed estrae una pedana). Oltre alla trazione elettrica, che verrà trasmessa dagli impianti installati solo in una parte del tragitto (poco più di 11 chilometri e 36 fermate l’intero percorso), i pullman saranno spinti anche dal motore diesel «euro 5», quindi a basso impatto ambientale, di cui sono dotati. Sul percorso ne viaggeranno 11 contemporaneamente per una frequenza prevista di sette minuti per ogni fermata. Sono previste corsie preferenziali solo per poco meno di 4 chilometri dell’intero tracciato. Saranno in buona parte delimitate da cordoli. Per gli altri 7 chilometri è progettata una corsia «promiscua libera». Insomma, è concreto il rischio che bus rimangano imbottigliati nel traffico, soprattutto dove la carreggiata stradale è stretta. Non è difficile preventivare disagi nei pressi di via Nappi, via Guarini, corso Umberto I, via Perrottelli. Ma pure in altre zone «calde» rischiano di bloccarsi. Due i capolinea programmati: uno l’autostazione (quello principale), l’altro nei pressi della stazione ferroviaria. Se si dovesse decidere di far transitare i mezzi su corso Vittorio Emanuele, saranno necessarie protezioni maggiori per evitare problemi ai pedoni.


1Poggioreale Cimit. Staz.Centr. v. Marina
P. Vittoria Mergellina Fuorigrotta Bagnoli
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