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FIRENZE – La rivoluzione del sistema ferroviario

Ultimo Aggiornamento: 26/01/2012 14:48
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29/05/2010 13:26
 
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tranviere veterano
Stazione di Castello, «Vorrei un biglietto» «Non ci sono, vada a Rifredi»

Da Castello a S. Maria Novella in treno: nessuna rivendita di biglietti nella piccola stazione. Soluzioni: comprare un ticket Ataf o arrivare fino a Rifredi...

Quanto costa andare da Castello al centro di Firenze? Attenzione perché la tariffa salata potrebbe salire oltre i 50 euro. A tanto ammonta la multa per chi sale sui treni senza il biglietto, a cui si aggiunge il prezzo del tagliando mancante. Se il treno è l’anti-ingorgo per antonomasia (i binari non conoscono traffico e - salvo scioperi o nevicate a catena come quelle dello scorso dicembre - difficilmente tradiscono i loro utenti) è pur vero che non sempre ne viene incentivato l’uso. Lo abbiamo sperimentato due giorni fa.

Un appuntamento in zona Castello alle ore 11, mentre già il tam tam della rete ammoniva, sindaco Renzi in testa, delle difficoltà sulle strade cittadine per via di un grande tubo rotto alla stazione Leopolda. Come raggiungere la nostra destinazione dalla zona di piazza Beccaria senza rischiare di essere risucchiati dall’apocalisse idrico? Trenitalia.com offre la soluzione: in 14 minuti un regionale collega le stazioni di Campo di Marte e Castello giusto in tempo per l’appuntamento. Compriamo il biglietto on line e il problema è risolto.

Forse però sarebbe stato saggio acquistare anche il ritorno. Perché? Tornati alla stazioncina di confine fra i comuni di Sesto e Firenze lo scenario è da far west: nessun cartello se non quelli che indicano una sala d’attesa (sbarrata da entrambi gli ingressi e visibilmente in stato di abbandono) e le obliteratrici che si riveleranno una presenza beffarda. Qui c’è solo un ufficio merci, ci affacciamo e alla richiesta di una biglietteria, anche automatica, un addetto risponde: «Non ne ho la più pallida idea, provi al bar in cima alla strada». Niente macchinette, in compenso però ci sono ben tre distributori automatici di bevande e merendine negli spazi riservati ai dipendenti. Ci incamminiamo, percorsi i 200 metri che separano il bar dal terminal la risposta è quasi desolante: «No, guardi, sono tre anni che abbiamo fatto richiesta di vendere i biglietti del treno ma nessuna risposta. Ma dove deve andare? Firenze? Allora può prendere il biglietto dell’Ataf, lo obliteri normalmente, solo che costa 10 centesimi in più».

Perplessi acquistiamo, intanto proviamo a chiedere all’edicola vicina: «No, questa è una stazione abbandonata, pensare che se funzionasse la gente lo userebbe per andare a lavorare, invece non è così». La praticità è indubbia: in 4 minuti si arriva a Rifredi, altri 6 e si è a Santa Maria Novella. Tornati in stazione guardiamo meglio. Dietro un vetro oscurato in trasparenza si legge, con difficoltà, un cartello che indica le rivendite più vicine: un bar e un’edicola a 200 e 750 metri di distanza. E quando sono chiuse? La risposta ha quasi del paradossale: la stazione di Firenze Rifredi.

corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2010/26-maggio-2010/stazione-castello-vorrei-biglietto-non-ci-sono-vada-rifredi-17030907949...
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