Rinascita tranviaria in Nord America
Mi associo senza esitazione a quanto scrive Emanuele: la rinascita tranviaria negli USA è tutt'altro che modesta, sia per numero di reti aperte negli ultimi venti anni, sia per estensione delle stesse. Il fenomeno è in continua espansione e comprende molte grandi città, le prossime saranno Seattle, Phoenix e la capitale federale Washington. La lista completa dei sistemi tranviari nordamericani la troverete, se vi interessa, a pagina 1 della catella Tram degli Stati Uniti, dove mi sembrerebbe opportuno riportare la discussione (ma se preferite diversamente, per me non ci sono problemi)ed include di fatto tutte le maggiori metropoli ad eccezione di New York e Chicago. L'impiego di veicoli PCC risalenti a qualche decade addietro, ed in particolare agli anni'40, in regolare servizio, peraltro sempre più limitato, non mi pare più scandaloso di quello delle 2800 a Torino o dei Peter-Witt a Milano: si tratta di veicoli di eccezionale robustezza, progettati per una vita media da calcolare in decenni, e, per quanto ho potuto direttamente osservare, le maestranze americane alle cui cure sono affidati sono tutt'altro che incompetenti.
Sono molto felice dei successi italiani negli USA, ma attenzione a non ridurre l'argomento alla facile equazione Stati Uniti=petrolio e automobili: di tram e treni se ne intendono anche oltreoceano.
Saluti a tutti,
Paolo