Lungi da me il criticare una nazione in cui anche soltanto una città decidesse di istituire nuovamente il tram; figuriamoci, di questi tempi, poi, anche le certezze petrolifere degli Usa sono messe a dura prova.
Quanto alle vetture vecchie, non è “scandaloso” usare motrici ricostruite anziché nuove in America come non trovo nulla di scandaloso nel ricostruire le nostre 2800 o nel mantenere le Ventotto, cosa che infatti non penso e non ho detto. Come non vedo proprio perché le maestranze dovrebbero essere incompetenti. Incidentalmente, secondo me c’è sempre il mito delle “maestranze” e della loro “genialità”: dovrebbe essere abbastanza ovvio che le maestranze siano capaci, a meno che non siano tutti raccomandati; però fanno quello che viene detto loro, e non ricostruiscono certo le motrici a loro piacimento. Sono del tutto convinto che siano in grado di rimettere in sesto alla perfezione vetture centenarie, ma devono fare i conti con gli “ordini di scuderia”, con i mezzi economici a loro disposizione, con il numero di addetti disponibili. Oltre al fatto che oramai le maestranze aziendali (non so negli Usa) fanno sempre meno, perché molto viene appaltato all’esterno.
Dico soltanto che quando vengono ricostruite le vetture vecchie, adattandole agli standard moderni per quanto possibile (aria condizionata, ecc.), vuol dire che ci sono pochi soldi. Il fatto che si comprino tram nuovi simili a quelli vecchi non c’entra nulla, perché comunque si tratta solo di scelte di design ma compiute su vetture tecnicamente aggiornate.
Comunque, non credo proprio che si attragga utenza con vetture anziane: prova ne è il fatto che si tenta quantomeno di mascherarle da vetture nuove. Non è “ben fatta” o auspicabile, a mio giudizio, la ricostruzione di vetture vecchie: semplicemente, non se ne può fare a meno, e quindi ben venga. Se non avessimo ricostruito quasi tutte le nostre vetture, in Italia, probabilmente negli anni Sessanta e Settanta sarebbe stato buttato via tutto.
Però, se per un attimo non ci poniamo nei panni dell’appassionato (cioè dello 0,0001% dei passeggeri), come possiamo pensare che alla gente interessi così tanto il design anni Quaranta delle vetture da indurle a lasciare un’auto per prendere il tram? E le persone con ridotte facoltà motorie (anziani, non pensiamo soltanto alle carrozzelle…) non preferirebbero un altro tipo di vetture? Un bel design è un “di più”, però non basta. I casi di tram-mito che si fanno perdonare anche i guasti dell’età non sono molti; oltre alle Ventotto di Milano, ne conosco ben pochi, per non dire nessuno. Certo non credo che il giorno in cui scompariranno le 2800 torinesi si leggeranno articoli di rimpianto sui giornali (purtroppo).
Tram europei: certo che a parità di qualità conviene comprare le cose che costano meno (tanto piacere!).
Quanto al paragone con l’Italia, temo che il nostro Paese risulti perdente non solo con gli Usa ma con tante nazioni che rispetto agli Stati Uniti sono molto meno ricche e molto più complesse, per quanto riguarda la forma delle città. Non conosco la linea tranviaria di Los Angeles, onestamente, ma non credo si possa smentire il fatto che le strade cittadine degli Usa siano in generale molto più larghe delle nostre. Infilare doppi binari nelle nostre città è sicuramente più problematico e porta problemi ben maggiori: l’opposizione della cittadinanza, o di parti di essa, credo sia un ottimo deterrente per la posa di binari, quando anche le amministrazioni comunali non hanno i nervi così saldi o una volontà così ferrea.
Ciao a tutti
7041
(in effetti forse andrebbe spostata la discussione...)