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FILOBUS DI BOLOGNA

Ultimo Aggiornamento: 17/11/2023 13:56
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07/04/2016 23:13
 
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tranviere senior
Non voglio peccare in pessimismo ma alla luce delle notizie forniteci da Crossway98 e da altri forumers il tanto atteso e decantato sviluppo della nuova rete filoviaria felsinea corre il rischio di essere vanificato o, quanto meno, di subire rilevanti ritardi a dispetto dei proclami di parte della classe politica e delle manifestazioni fideistiche di tanti appassionati; un’opera in gestazione da troppi anni e ancora ben lontana dal suo effettivo completamento, caratterizzata da discutibili vicende progettuali come quelle riguardanti la tipologia delle vetture tali da far nascere legittimi sospetti in ordine alla liceità delle procedure e degli appalti e giustificate apprensioni riguardo il suo futuro.

Pur essendo uno strenuo sostenitore della trazione filoviaria non posso non rimarcare i macroscopici quanto incomprensibili ritardi registrati nella realizzazione delle opere civili e nell’attrezzaggio delle linee con i cantieri avviati solamente lungo alcune delle tratte previste a regime; una crescita esponenziale dei tempi e costi di realizzazione divenuti negli anni sempre più ingiustificati e indifendibili, certamente più consoni a quelli propri di un vettore su rotaia invece che su gomma sia pure a trazione elettrica; il tutto pur tenendo nella dovuta considerazione i maggiori oneri dettati dalle stringenti normative di legge in materia di impianti filoviari.

Inoltre i continui e apparentemente improcrastinabili lavori che da anni ciclicamente interessano alcune importanti arterie bolognesi per motivi che non sembrano immediatamente riconducibili alla realizzazione dell'impianto filoviario, sono tali da arrecare seri intralci e ritardi al completamento e alla messa in esercizio, sia pure parziale, dell’opera; o addirittura da impedire l’esercizio filoviario lungo le tratte attualmente abilitate; con l’ovvia conseguenza che l’azienda si trova costretta a sostituire per lunghissimi periodi le vetture filoviarie con bus articolati ibridi o a metano di riserva evidentemente acquistati proprio per fronteggiare a queste necessità, con ovvie negative ricadute in termini di conto economico.

Anche l’ostracismo manifestato dall’azienda esercente alla riattivazione di alcuni importanti anelli di ritorno ubicati a ridosso dell’area centrale, come quelli un tempo percorsi dalle linee 41 e 46 ed estremamente utili nei casi purtroppo frequenti di perturbazioni all’esercizio e impedimenti alla marcia in modalità elettrica delle vetture, la dice lunga sulle reali intenzioni di creare una vera e propria rete dotata di tutti quei necessari accorgimenti tecnici atti a garantirne una piena efficienza e funzionalità.

Per non parlare della mancata elettrificazione del ramo C del 14 in direzione del quartiere del Pilastro a servizio di una collettrice urbana caratterizzata da rilevanti flussi o/d, ai fini dell’esercizio probabilmente la più importante delle tre diramazioni dell'importante diametrale filoviaria; un’ipotesi progettuale mai presa in considerazione in sede di pianificazione della futura rete su gomma evidentemente per giustificare l’acquisto di nuovi bus articolati ibridi e a metano destinati altrimenti alla sosta inoperosa in deposito qualora le linee di forza, alle quali per ovvi motivi di capienza sono stati adibiti, fossero invece esercitate con vettori elettrici.

Qualche motivo di allarme mi sorge spontaneo riflettendo riguardo l’adozione della pur ottima rete aerea prodotta dalla Kummler & Matter, in particolare dall’uso eccessivamente ridondante dei complessi e costosissimi deviatoi e incroci che corrono seriamente il rischio di fare la stessa fine del grande e in larga misura inutilizzato incrocio filotranviario partenopeo ubicato alla confluenza fra il Corso Garibaldi, la Via Nuova Marina e la Via Amerigo Vespucci; per non parlare degli itinerari realizzati per lunghe estese a doppio bifilare per ciascun senso di marcia in Via Ugo Bassi a servizio delle linee 13 e 14; sarà pur vero che si è voluta realizzare una bellissima infrastruttura tecnica di prim’ordine, ma a quale costo per il contribuente e il traffico atteso giustifica effettivamente una siffatta realizzazione ??

Riguardo infine il parco circolante filoviario, a una prima superficiale analisi appare del tutto insufficiente a coprire i turni per le linee a forte traffico ipotizzate a regime, considerando anche che le vetture articolate di prima generazione già evidenziano sintomi di obsolescenza e senescenza della struttura e degli equipaggiamenti elettrici tali da condannarle alla rottamazione in una mera ottica di spending review; al riguardo in alcuni interventi viene spesso ipotizzato l’acquisto di nuove vetture filoviarie in aggiunta ai Crealis attualmente finanziati e contrattualizzati; ma al momento gli unici acquisti certi mi pare invece riguardino esclusivamente vetture bus articolate con le quali effettuare, guarda caso, le corse sostitutive lungo le attuali linee filobus.




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