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AUTOBUS DI BARI

Ultimo Aggiornamento: 22/09/2017 18:11
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22/01/2015 15:21
 
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apprendista tranviere
BUS dalle palline al sistema GPS : Il fallimento degli annunci
Da Repubblica del 22 gennaio 2015


Non si sa se incolpare la sfortuna o la dabbenaggine. Di certo qualcuno si è arricchito e le casse pubbliche, ergo le tasche dei contribuenti, si sono svuotate. Quello che insospettisce è che la malasorte ha colpito per due volte nello stesso posto e a distanza ravvicinata. E se poi quel posto è l'Amtab dei mille guai e degli altrettanti scandali su cui sta facendo luce la magistratura, il sospetto sorge spontaneo. Partiamo dalle paline elettroniche per segnalare l'arrivo dei bus. Mai entrate in servizio permanente effettivo e ormai cieche. L'appalto è di qualche anno fa. Centinaia di migliaia di euro per installare i pannelli intelligenti cominciando dalle linee nevralgiche dell'azienda di trasporto. Ecco che spuntano in piazza Massari e in via Quintino Sella, tanto per citare le prime vie beneficiate. L'aspettativa è tanta, i risultati decisamente meno. Azzardare il count down e allo scoccare dello zero vedere il bus con le portiere aperte è una scommessa persa.

Ma tant'è, questione di rodaggio, si sperava. E invece no, le paline hanno continuato a dare i numeri fino a quando si sono spente definitivamente. E nessuno ha potuto o voluto riaccenderle perché il bando per l'installazione non prevedeva anche la manutenzione dei pannelli.

Se non è truffa, è quanto meno dabbenaggine. Che si è ripetuta con qualche sfumatura nell'appalto gemello per attrezzare tutti o quasi i bus dell'Amtab del sistema gps, accessorio indispensabile per far dialogare le vetture con le paline elettroniche e per segnalare alle forze dell'ordine i blitz dei vandali e le aggressioni agli autisti, spiacevole variante che si ripete con preoccupante frequenza. La ditta che ha montato i dispositivi è fallita, così anche il sistema di rilevazione satellitare è andato a farsi benedire.

Con conseguenze sulla sicurezza ma anche sull'organizzazione del servizio. E sulle casse dell'azienda, o meglio del Comune che continua a foraggiare i progetti fallimentari della municipalizzata. Di cui si trova traccia, sia pur tra acrobazie lessicali e contraddizioni in termini, sull'ultimo bilancio pubblicato sul sito dell'Amtab, quello del 2013: 'La maggior parte degli autobus sono dotati di telecontrollo satellitare così da poter dare informazioni in tempo reale agli utenti in attesa alle fermate e al Centro operativo posto presso la sede aziendale, o direttamente mediante pannelli elettronici o contattando il numero verde o l'Urp aziendale. Il contenzioso sorto con la società fornitrice del software ha causato problemi di funzionamento alla trasmissione dei dati'.

La realtà è invece diversa. Fatta di autobus insicuri e antiquati, spesso ricoverati in officina o da meccanici esterni per riparazioni super costose (primo punto di indagine della magistratura). Assunzioni clientelari e personale demotivato e spesso decimato da malattie, permessi sindacali, donazioni di sangue e accompagnamenti vari, con l'exploit della notte di San Silvestro con un dipendente su quattro assente o in malattia (altro punto su cui sta indagando la procura). E di dotazioni minime se non offensive per i passeggeri. Tanto per tornare alle paline, quelle attuali hanno dei minuscoli fogli con dattiloscritti gli orari di arrivo delle varie linee. Cartelli di difficile lettura e che vanno sostituiti manualmente fermata per fermata quando si passa dall'orario invernale a quello estivo e viceversa. Pronosticare arrivi e partenza è una scommessa persa. Gli studenti raccontano che di prima mattina, dalle 7 alle 7,45, i bus passano in anticipo rispetto alla tabella di marcia, all'una, invece, quando escono da scuola, le corse puntualmente saltano e gli orari diventano una lotteria.

'Se ci fossero i cartelli elettronici sapremmo se il 10 è in ritardo o è stato soppresso e prenderemmo il 2 o la navetta del park&ride per andare in centro e di lì salire su un altro bus', spiegano i ragazzi del Marconi che per coprire distanze di 3-4 chilometri impiegano anche un'ora. Con corse che puntualmente saltano e i bus che devono districarsi tra doppie file e le rare corsie preferenziali, sempre intasate perché utilizzate come corsie normali da auto e motorini. Ma l'odissea si ripete davanti a tutte le scuole, dal polivalente di Japigia, ai licei del centro.

E sempre il bilancio 2013 mette la parola fine su un altro progetto disastroso, quello di ripristinare la vecchia filovia che collegava Ceglie e Carbonara al Petruzzelli e che nel nuovo percorso avrebbe dovuto fermarsi alla stazione centrale. Nella relazione si dà atto delle enormi difficoltà riscontrate e del notevole esborso di denaro per ammodernare il vecchio impianto elettrico e per acquistare e poi adeguare ai nuovi standard della rete i due filobus che da anni marciscono nei depositi. Per arrivare a questa conclusione: 'Si evidenzia l'impossibilità per l'Amtab spa di esercire la linea filoviaria allo stesso insufficiente costo previsto per il trasporto pubblico locale di 2,18 euro a chilometro'. Soldi buttati al vento. Se non è truffa, è dabbenaggine.
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