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FILOBUS DI PADOVA

Ultimo Aggiornamento: 18/10/2014 22:39
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15/12/2012 15:35
 
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tranviere veterano

Pertanto il nuovo percorso risultò comune a quello della filovia N. 3 dal Ponte Molino fino al Piazzale Pontecorvo. Qui fu realizzato uno scambio : i bifilari della linea 3 svoltavano a destra immettendosi verso via Sanmicheli, mentre quelli della linea 16 proseguivano dritti, oltrepassando Porta Pontecorvo e allacciandosi poco dopo in via Facciolati ai bifilari del filobus N. 24.
Dopo aver percorso gran parte di via Facciolati, il filobus 16 arrivava al capolinea di via Ramazzini (Quartiere S. Osvaldo) dopo esser transitato per via Achille De Giovanni e via Crescini.
Sulla filovia 16, come anche sulla filovia 3, venivano in prevalenza impiegati i filobus Fiat 668 Stanga e Breda 80 G Pietroboni che, a causa delle loro modeste dimensioni, meglio si prestavano a percorrere le strade strette del centro storico come via del Santo o via S. Francesco.
Purtroppo anche questa bella e caratteristica linea filoviaria, molto utile perchè metteva in collegamento le piazze principali del centro storico con i quartieri periferici di S. Osvaldo e di S. Carlo, fu soppressa prematuramente. Il 6 marzo 1967 fu infatti istituito il senso unico in via del Santo



Sapevo del doppio senso di marcia in via del Santo e via Sanmicheli. Oggi la via ( ci abito in zona) è a senso unico strapazzata da due piste ciclabili pericolose come pericolosa è la pista ciclabile di via Cavazzana. A testimonianza degli scambi aerei ci sono una palificazione tranviaria posta in curva della defunta casa di cura "Morgagni" ed i 3 ganci della casa all'incrocio gialla tra via Cavazzana e via Sanmicheli.


L'anello tranviario poi filoviario di piazzale Pontecorvo si può vedere attraverso la palificazione con trasformatore penzolante ed i 3 ganci posti ad ogni lato della porta cittadina. Un terzo palo in cemento armato è posto in mezzo allo spartitraffico che segnava (l'armamtura di cemento cela la vecchia gabbia a tralicci tranviaria) il bifilare pari e dispari che distingueva la vecchia linea 4 e poi filovia 3 provenienti da via S.Francesco e via Cesarotti. Per inciso l'edicola Fanton ( che non è più del fanton) è ancora esistente.

Riguardo i capilinea alla Stazione prima descrissi l'anello da cui proveniva lo scambio della vecchia linea 21 poi 18.


Si può ben vedere oltre ai Breda parcheggiati come i taxi al tempo non erano infilati uno ad uno in una corsia adibita come lo fu dopo il 1978 ma era praticamente libera e destinata sia da taxi che da auto private . Non c'era nemmeno la pavimentazione di sanpietrini ma semplice asfalto. Cosa che cambierà di lustro in lustro. Si nota anche un secondo anello fuori campo che proveniva dallo stesso identico scambio,proibito al traffico veicolare privato e sormontato da una bellissima plafoniera progettata da Manzù.

Infine scrivo a Flyer53 che le vetture bolognesi autoctone comprese le due 1418-9 finirono a Sanremo che le come avevo scritto rispedite tutte a Bologna. Sono dubbioso pure sulle 2411 livornesi. Credo che siano di origine padovana o bolognese pure loro. Avendo avuto una livrea rosso/bianca come Bologna e Sanremo non credo che l'ATMA sia stata capace di prendere vetture nuove visto che al tempo di vetture usate in ottimo stato ce ne fossero parecchie.
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