MILANO - Rotaie abbandonate

Osservando le foto a corredo dell’ottimo post di Pertegheta mi sorge spontanea una domanda: ma nessuno degli impianti in corso di smantellamento poteva essere utilmente riutilizzato se non altro in un ottica di decongestionamento di alcuni percorsi e/o snodi tranviari altrimenti ingorgati a causa delle interferenze col traffico privato o degli accodamenti di vetture ivi impiegate ? Certamente la riattivazione di impianti fuori servizio, in alcuni casi anche da decenni, richiede comunque investimenti finanziari di una certa entità se non altro per il ripristino delle reti aeree di alimentazione e la ricostruzione degli scambi di ingresso, ma l’eliminazione di una servitù tranviaria lungo un determinato itinerario non costituisce anch’essa perdita di un valore sicuramente ammortizzato da anni e comunque iscritto fra le attività di conto economico anche se per un importo minimale ? Inoltre realizzare un impianto tranviario ex novo lungo una determinata arteria urbana comporta sempre onerose deviazioni dei pubblici servizi che vanno a interferire con la sezione stradale destinata ad essere occupata dalle vie di corsa, mentre nel caso di impianti dismessi ma in situ è esattamente l’opposto in quanto le aziende che a vario titolo nel corso degli anni hanno occupato il sottosuolo delle strade interessate dai binari si sono dovute gioco forza adeguare alla loro presenza nel posizionamento degli impianti.