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Stefer

Ultimo Aggiornamento: 24/01/2017 11:32
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14/10/2005 23:59
 
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tranviere veterano
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Spero durante il fine settimana di andare a casa dei miei per recuperare materiale utile a questa discussione.
Per ora vado a naso:
Conosco bene Giuseppe De Grisantis, è uno dei conoscitori assoluti dei trasporti romani, si è dedicato, forse troppo, a questa passione fino ad acquistare e portarsi via interi tram. Non ha un carattere semplicissimo ma è una persona corretta. Che io sappia non ha siti internet.

Mi pare ricordare sulla linea di Capannelle un tratto col filo aereo in stile ferroviario ma anche a questo saprò essere più preciso a giorni.






Davanti al deposito, qui sopra una immagine, dell'Alberone vi era un complicato disegno di binari e scambi per permettere ai tram di rientrare in deposito a regresso. Già molto prima di allora il tagliare in due la corsia di marcia delle automobili, dirette verso la periferia, non era per nulla una operazione semplice.
Ricordo agli appassionati che nel deposito Stefer dell'Alberone per qualche tempo soggiornarono alcune MRS Atac, fra cui la 2037 di cui ho due rare fotografie, in previsione di un poi fallito progetto di acquisto. Viceversa da qui uscirono alcune bolognesi per farsi un giro sulla rete Atac in previsione di un analogo e sempre fallito progetto: una bolognese fu vista arrivare almeno fino a Valle Giulia.

Confermo che la strada per raggiungere via Eurialo era S.Maria Ausiliatrice.

Le rotaie percorse dai tram blu per raggiungere Piazza dei Re di Roma, dopo la soppressione dello storico itinerario passante dalla basilica di S.Giovanni, erano quelle della linea 9 Atac soppressa nel 1965. Attorno alla piazza ancora si intravedevano altre inservibili diramazioni della stessa linea.




Io c'ero all'ultima corsa dell'ultimo tram dei Castelli e la prova ne è la foto qui sopra: io sono quel bel ragazzo col maglione bianco a metà della vettura unico ad essere accovacciato su un ginocchio vicino a quel palo.
Nel gruppone ci sono pure gli amici Formigari, Muscolino e De Grisantis.
In via Amendola prendemmo l'ultima corsa da orario ufficiale per Cinecittà col tram articolato 501. Il viaggio fu regolare come tanti altri con numerose persone che salirono e scesero distrattamente senza sapere di avere effettuato un viaggio storico. Arrivati a Cinecittà facemmo moltissime foto, quindi chiuse le porte il tranviere si diresse velocemente verso il deposito dell' Alberone. Qui inaspettatamente operai e impiegati del deposito si impossessarono della antica vettura 405 per un giro esclusivo e riservato verso Cinecittà, io e gli altri ovviamente salimmo al volo per questo secondo e veramente ultimo viaggio. A porta Furba il tram per la gioia degli appassionati si incanalò sul vecchio e in disuso raddoppio dell'era dei Castelli per un'altra serie di fotografie, quindi ripartì alla volta del capolinea. Giunti a Cinecittà facemmo questa e numerose altre fotografie in attesa di rientrare all'Alberone: qui accadde un piccolo incidente. Un gruppo di ragazzotti, un po' troppo esuberanti, voleva a tutti i costi salire credendo fosse la 405 un tram in regolare servizio, il tranviere che fra l'altro era un operaio delle officine in tuta blu, spiegò a questi la situazione ma loro non vollero sentire ragioni e cominciarono ad alzare la voce...ancora un po' e l'ultima corsa si trasformava in una rissa.
Ho diverse foto di quei giorni ma, ripeto, al momento non qui a casa mia.
La mattina appresso De Grisantis e gli altri si alzarono presto per prendere la prima corsa della nuova metropolitana A, fra l'altro credo che Giuseppe possieda il primo biglietto emesso in quell'altrettanto storico giorno.
Io invece, da solo, tornai all'Alberone dai vecchi tranvetti che a così poche ore dalla soppressione parevano in ottima forma e pronti a scappare fuori da un momento all'altro: c'erano le MRS, le articolate delle due serie, le bolognesi, le triestine, le motrici sopravvissute dei Castelli, quasi tutte coi pantografi in presa al filo di contatto, più qualche carro. Era proprio finita un'epoca d'oro.
Mi faceva davvero specie non vederli più correre da Termini alla Tuscolana, non tagliare più le line ATAC e mischiarsi con queste nel breve tratto comune di S.Croce a Gerusalemme.
Per quel che ne so nei mesi successivi devono avere talvolta fatto qualche brevissima uscita sull'Appia per effettuare manovre di riallineamento delle vetture all'interno dei capannoni e per permettere alle bolognesi e alle triestine di uscire e tornare, dopo 20 anni, a Trieste e Bologna ai rispettivi musei dei trasporti.
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