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FILOBUS DI SALERNO

Ultimo Aggiornamento: 24/01/2013 21:48
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16/05/2010 11:13
 
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tranviere veterano
DAL LIBRO SUI TRASPORTI DI SALERNO:
FIAT 2470.12.20 SOCIMI 8801 LS (gruppo 6001÷6010)
FIAT 2470.12.20 SOCIMI 8823 LU (gruppo 6011÷6015)

Nella seconda metà degli anni '70, con la ripresa della produzione filoviaria, molte Aziende furono in grado (anche se sostenendo esborsi notevoli a causa del costo elevato delle apparecchiature elettroniche montate sui filobus "di terza generazione") di rimettere in piedi il servizio filoviario ormai agli sgoccioli. Anche l'Azienda di Salerno volle ridare vigore alla sua vasta rete e - forte di un cospicuo finanziamento regionale - ordinò alla SOCIMI di Milano quindici filobus da 12 m, che dovevano costituire, secondo i piani dell'ATACS, solo il primo intervento di ripristino del parco filoviario.
All'arrivo dei primi filobus (dicembre 1981: l'intera dotazione sarà consegnata entro settembre dell'anno successivo) fu data ampia risonanza, sino a far stampare delle cartoline propagandistiche raffiguranti la 6001 (le nuove vetture vennero immatricolate da 6001 a 6015) in diverse pose e con le tabelle della linea 8.
Tutto il lotto di filobus SOCIMI era stato costruito su telai FIAT 2470 da 12 m. La guida a sinistra e le porte rototraslanti erano - unitamente alla verniciatura in arancio ministeriale segnata al centro da una larga fascia bianca - le più appariscenti novità di queste vetture. Si aggiungeva poi, nelle prime dieci unità, la singolarità dell'allestimento suburbano, già individuabile dall'esterno per la presenza di due sole porte, l'anteriore destinata alla salita e la centrale riservata alla discesa dei passeggeri. In questi filobus la capienza complessiva era di 99 posti, dei quali ben 39 a sedere. L'ATACS fece modificare, invece, in corso di fornitura, le ultime cinque vetture della dotazione, che vennero realizzate con allestimento urbano e dotate di tre porte: in 6011÷6015, di conseguenza, i posti a sedere erano 21 e quelli in piedi 77.
Le eleganti linee della carrozzeria rivestivano - oltre i citati gruppi meccanici FIAT - sofisticate apparecchiature elettroniche a contattori prodotte dalla stessa SOCIMI, comprendenti un motore di trazione (tipo DGM 4/31/6 Sa S) della potenza di 130 kW (= 176 HP) e un comando di avviamento a logica statica denominato SEC (Socimi Electronic Control). Tutto sprecato: nonostante le modernissime attrezzature, i SOCIMI si rivelarono totalmente inadatti a percorrere le lunghe linee della rete interurbana di Salerno, giacché le distanze tra le sottostazioni elettriche provocavano cali di tensione tali da compromettere la marcia contemporanea, nello stesso tratto, anche di due soli filobus, soprattutto in presenza di accentuate pendenze. Di contro, in prossimità delle sottostazioni, i filobus subivano l’eccesso di tensione con conseguenti danni ai fusibili, che finivano col “saltare” in continuazione, danneggiando così apparecchiature elettriche ed elettroniche. Di qui una serie infinita di contenziosi tra l'ATACS, che accusava la SOCIMI di averle fornito vetture inadeguate alle caratteristiche della sua rete, e la SOCIMI, che replicava affermando che quei filobus avrebbero potuto circolare dappertutto, anche sulla rete salernitana, se gli impianti fissi non fossero stati in condizioni tanto gravi di degrado e di obsolescenza. E la battaglia a colpi di carta bollata continuerebbe tuttora, se non fosse intervenuto nel frattempo il fallimento della SOCIMI.
Il triste risultato di questa sconcertante vicenda è che i filobus suburbani non furono praticamente mai immessi in regolare servizio (a parte qualche utilizzo a carattere sperimentale), mentre le vetture da 6011 a 6015 poterono essere usate (pare dopo una modifica ai motori operata dalla stessa SOCIMI) solo per pochi anni e sulle sole linee 3 ed 8 sino alla definitiva sospensione del servizio.
Per oltre dieci anni le vetture “del futuro” sono state squallidamente accantonate nell’attesa di un’improbabile ripresa dell’esercizio filoviario. Infine, nel 2001, ad ottobre, la definitiva consegna al demolitore!
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