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Mondo | Metropolitane e Trasporti Pubblici

Ultimo Aggiornamento: 30/06/2018 13:04
25/08/2014 18:16
 
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Beh, se i progetti vogliono portare il tram almeno a piazzale Tecchio per non parlare di Città della scienza l'intento di far distribuire capillarmente al tram l'utenza della linea 6 c'è. Sta certo poi che questo è strasicuro che avverrà alla riviera di Chiaia.
26/08/2014 09:33
 
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Colore U5 di Vienna
Intanto qui a Vienna si sceglie il colore della futura linea 5 che manca alla rete delle metro e che era un po' il mistero viennese, visto che c'è da anni la 6. Potete votare e scegliere tra il turchese (Türkis) e il fucsia (Rosa) ;)


www.wienerlinien.at/eportal2/ep/tab.do?pageTypeId=69818
26/08/2014 18:26
 
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Turchese [SM=x2819344]
26/08/2014 19:18
 
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permettetemi una licenza poetica...ma sti ca del colore della metro vennese!?! [SM=x2819346]

A parte lo scherzo meglio turchese hanno già il viola sulla U2. Chi ha fatto la proposta pure è un mezzo genio [SM=x2819346]
[Modificato da Madeco 26/08/2014 19:19]
11/09/2014 09:56
 
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Le cinque stazioni metro più profonde del mondo


1° - Arsenalna a Kiev, profonda 105 metri;
2° - Admiralteyskaya a San Pietroburgo, profonda 102 metri;
3° - Puhŭng station a Pyongyang, profonda 100 metri;
4° - Park Pobedy a Mosca, profonda 84 metri;
5° - Washington Park a Portland, profonda 79 metri.

www.travelblog.it/post/136344/le-cinque-stazioni-metro-piu-profonde-d...

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amo il trasporto collettivo, amo viaggiare in compagnia, la tecnica, amo le ferrovie
11/09/2014 13:47
 
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con il nodo "cilea" ce li saremmo bruciati a tutti quanti :naughty:


(Nel 2300*)

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Salutandovi indistintamente..

http://www.pianofortegioiello.it/
11/09/2014 14:28
 
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E' incredibile che nonostante la morfologia unica della nostra città e stazioni comunque abbastanza "viscerali" ci sia chi abbia fatto di peggio. Tra l'altro tre di queste sono ex-sovietiche!

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«I napoletani non hanno voluto giudicarmi a ragion veduta; io però ho la coscienza di avere fatto sempre il mio dovere, ad essi rimarranno solo gli occhi per piangere» cit. Francesco II delle Due Sicilie (1861)
25/09/2014 21:02
 
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Londra. Il come e annuncia l'apertura della metropolitana 24 ore su 24 nei fine settimana e si sta preparando alla piena liberalizzazione dei servizi taxi.

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25/09/2014 21:22
 
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:^^^
Metropolitana di Londra, nel 2015 aperta 24 ore su 24 nel fine settimana: www.ecodallecitta.it/notizie.php?id=380408

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25/09/2014 22:44
 
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:^^^ A Berlino è così già da molti anni.

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25/09/2014 23:04
 
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Fantascienza pura per noi...

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«I napoletani non hanno voluto giudicarmi a ragion veduta; io però ho la coscienza di avere fatto sempre il mio dovere, ad essi rimarranno solo gli occhi per piangere» cit. Francesco II delle Due Sicilie (1861)
25/09/2014 23:46
 
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Re:
BiagPal, 25/09/2014 22:44:

:^^^ A Berlino è così già da molti anni.



anche in varie altre città, tra cui ad esempio vienna :)
25/09/2014 23:47
 
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Lukacs27, 25/09/2014 23:04:

Fantascienza pura per noi...

Presa Diretta docet...
08/10/2014 18:08
 
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'na Malatya!
Mentre in Italia il trasporto pubblico sprofonda, in Turchia (a Malatya), è partita una nuova linea filoviaria che va in autostrada!



CLICCARE SULL'IMMAGINE PER INGRANDIRE




CLICCARE SULL'IMMAGINE PER INGRANDIRE


La linea è lunga 21 chilometri, maggiori notizie cliccando su

http://www.tbus.org.uk/news.htm
08/10/2014 18:16
 
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:^^^ Sbaglio o in Italia il Codice della Strada vieta la circolazione di mezzi così lunghi che non siano a guida vincolata (quindi con binari)?

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08/10/2014 20:23
 
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:applausi:

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Salutandovi indistintamente..

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10/10/2014 15:26
 
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Londra, la metropolitana del futuro

I nuovi vagoni arriveranno nel 2022, avranno il Wi-Fi a bordo e un look ripensato ma fedele alla tradizione della gloriosa Tube FOTO

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11/10/2014 13:54
 
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Sfasteriuser
il frontale ricorda un po' quello dei nuovi treni della metropolitana di Milano :D

ma ci vorranno otto anni per vederli in servizio? sono tempi quasi da regione Campania... :ehm: :bash:

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Frullino, sei il mio battito d'ali
11/10/2014 14:13
 
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Re:
bartol0, 11/10/2014 13:54:


ma ci vorranno otto anni per vederli in servizio? sono tempi quasi da regione Campania... :ehm: :bash:



Ma i treni saranno 250...



www.engadget.com/2014/10/09/the-new-tube-london/
[Modificato da Na.Samurai 11/10/2014 14:22]
22/10/2014 14:00
 
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Sfasteriuser
E Parigi diventerà la megalopoli della modernità
Il raddoppio del metrò. Migliaia di nuovi appartamenti. Stazioni progettate per pulsare di vita. Prende corpo il progetto che trasformerà la capitale francese e l'Ile de France in una sola gigantesca metropoli del futuro



Grand come “Grandeur”, la mania di grandezza tutta francese che la crisi economica mette sempre più in difficoltà. Paris come Parigi ma anche come scommessa: un azzardo il cui risultato è ancora tutto da vedere. È il “Nouveau Grand Paris”, rivoluzionario progetto urbanistico che nel giro di quindici anni dovrebbe trasformare la Ville Lumière in una megalopoli in grado di competere con New York, Londra o Tokyo. Ma che a giudicare dalle difficoltà con cui si sta mettendo in moto, rischia di diventare una grande scommessa perduta.

Lanciato nel 2007 da Nicolas Sarkozy col nome di “Grand Paris”, ripreso dal governo Hollande (che per differenziarlo vi ha aggiunto l’aggettivo “nouveau”), il progetto ha cominciato a diventare realtà solo un anno fa, dopo che l’allora primo ministro Ayrault ne aveva ufficializzato il via. Da allora però procede tra polemiche crescenti sui costi e sui ritardi che sembrano lievitare a grandi passi. Finché finalmente a giugno è stato dato il via all’ampliamento della linea 14, destinata a diventare la colonna vertebrale del progetto. Visto il ritardo negli inizi, già si sa che il completamento definitivo non sarà come previsto nel 2025 ma nel 2030. Se non ci saranno altri intoppi, ovviamente.

Il cuore del progetto è una supermetropolitana: un anello ferroviario che circonderà l’intera Ville Lumière, e che prevede nuove costruzioni ma anche lo sviluppo e il miglioramento della linea periferica parigina. Ma il “Grand Paris” è anche e soprattutto un progetto architettonico al centro del quale si pone il ruolo della stazione: l’onnipresente “non luogo” che accoglie quotidianamente umori, pensieri e nervosismi dei passeggeri che devono andare a lavorare e vogliono poi sbrigarsi a tornare a casa. «La stazione è in prima linea per la trasformazione della città», spiega l’architetto Jacques Ferrier, responsabile del progetto. «Non sarà più soltanto l’entrata di una metropolitana ma un paesaggio: efficiente e tecnologico, certo, ma anche un luogo dove la tecnica saprà cancellarsi per lasciare il posto ad altre sensazioni.

Potremmo utilizzare materiali “nobili” da toccare durante il proprio spostamento, spazi di colore o di luce, che è sempre fondamentale. Insomma un universo multisensoriale che sarà molto importante per il viaggiatore: perché sarà un modo per rendere più comodo il tragitto, per rendere la vita più facile all’interno delle stazioni».

Come ha spiegato Etienne Guyot, fino a pochi mesi fa presidente della Societé du Grand Paris (Sgp) incaricata di realizzare il progetto insieme al sindacato dei trasporti dell’Île de France, «lo scopo non è solo quello di costruire stazioni ma veri e propri luoghi di incontri e di vita. Questo vuol dire alloggi, uffici, negozi, servizi pubblici. Non vogliamo ritrovarci con le stazioni di oggi, strapiene di giorno e vuote la sera. Il lavoro degli architetti e degli ingegneri sarà fatto in stretta collaborazione con i comuni, perché ogni stazione dovrà rappresentare la zona dove è stata costruita. E dovrà essere circondata da case, negozi e servizi».

Guyot nel frattempo è stato sostituito da Philippe Yvin, che è il quarto presidente della Sgp a succedersi dal 2010: anche questo un segno delle difficoltà con cui procede la nuova Parigi. Il senso del progetto però è rimasto lo stesso: non dovranno esserci punti isolati o abbandonati ma un piano architettonico globale per far fiorire intorno a ogni nuova stazione un quartiere vivace e ricco di servizi. Nelle intenzioni dei responsabili, il 90 per cento dei francesi che abitano in periferia avrà una stazione a meno di due chilometri. E non sarà più soltanto un luogo dove prendere un treno ma «un servizio pubblico inserito e integrato nella città».

È stato proprio il nuovo concetto di stazione a far vincere il progetto di Ferrier tra i sei candidati prestigiosi che si erano proposti alla Sgp. «È un modo innovativo e dinamico di concepire la stazione», ha spiegato Guyot.

Innovativo è sicuramente il nome: “stazione sensuale”, cioé, «nello stesso tempo un laboratorio dell’urbanità contemporanea e uno spazio dove si fanno esperimenti di un nuovo modo d’essere e di vivere insieme. Un concetto seducente e convincente».

Ma cosa prevede il faraonico “Grand Paris” nel dettaglio?

Quattro nuove linee automatiche (inizialmente dovevano prendere il nome da un colore, invece saranno semplicemente la linea 15, 16, 17 e 18) con un totale di 72 nuove stazioni per 205 chilometri globali (attualmente Parigi ne ha 213). Inoltre veranno prolungate le linee 11 e 14 già esistenti e migliorate le RER (le linee extraurbane) che da sempre costituiscono un problema per i pendolari. L’ambizione è quella di alleggerire il traffico automobilistico che ingolfa Parigi e dintorni, e allo stesso tempo allargare la città facendone una vera metropoli, perché intorno alle stazioni nasceranno nuovi quartieri che daranno un respiro diverso alle zone meno conosciute. L’obiettivo è di passare dai 42 mila alloggi costruiti ogni anno a circa 70 mila. L’effetto finale dovrebbe essere di rendere anche le “banlieues” quartieri vivi e non più abbandonati a se stessi, come oggi spesso avviene.

Ma va anche considerato che ci sono dei poli fuori Parigi che stanno diventando sempre più importanti. Saint-Denis Pleyel, per esempio, si propone come una nuova Cinecittà francese, visto che qui ha aperto la Cité du Cinema di Luc Besson; Villejuif è un’importantissima realtà ospedaliera; Roissy un polo aeronautico. Il progetto si propone di collegare tra loro questi centri con un servizio metropolitano che permetterà di raggiungere le periferie più lontane senza dover passare per Parigi: alleggerendo quindi l’enorme mole di traffico della capitale francese che sembra scoppiare ogni giorno di più.

Scopo del “Grand Paris” è anche di rendere la vita intorno alle metropolitane più agevole, pure nelle stazioni più lontane e meno conosciute. Creare nuovi spazi. Disegnare una nuova vita per l’Île de France costruendo anche molti nuovi alloggi in centri urbani che hanno l’ambizione di mantenere un’identità e una qualità della vita ben diverse dai quartieri dormitorio di oggi. Il progetto però fino ad oggi si è scontrato con due fattori essenziali: il tempo e il denaro. Il Grand Paris inizialmente doveva essere pronto per il 2025 ma ci si è resi conto che non sarà possibile rispettare questa data: per riuscirci si sarebbero dovuti costruire 18 chilometri di metropolitana l’anno, una media ritenuta impossibile se si pensa che il record del mondo è detenuto da Shangai con 17 chilometri. Entro quest’anno apriranno i cantieri: per evitare il malcontento di chi potrebbe sentirsi escluso, i lavori dovrebbero cominciare contemporaneamente senza dare priorità a una linea anziché a un’altra. E nel 2017 si dovrebbe vedere i primi risultati.

Resta il problema del finanziamento. Quanto costerà il mastodontico progetto? E chi pagherà? Finora si è parlato di 27 miliardi di euro a carico della Sgp. Ma già si sa che i costi aumenteranno, e si teme che il governo decida di sostenere la spesa con tasse mirate. Si è parlato di far pagare un euro in più sui biglietti aerei, di mettere una tassa di soggiorno sui turisti di passaggio, o di dare una stretta alle multe per divieto di sosta. Insomma l’idea c’è, il progetto anche: ma la scommessa per fare di Parigi la capitale mondiale dell’architettura del XXI secolo è ancora del tutto aperta.



espresso.repubblica.it/visioni/cultura/2014/08/12/news/e-parigi-diventera-la-megalopoli-della-modernita-...

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