... ecco cosa scrive il Corriere del Mezzogiorno:
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In trecento protestano contro Ztl
Residenti di via Duomo e del centro storico: «Il piano ha desertificato il territorio, ci sono più scippi e rapine»
NAPOLI - Si è svolta oggi la manifestazione di protesta dei commercianti e residenti di via Duomo a Napoli e del centro storico contro la ztl. Circa trecento, tra cittadini residenti, commercianti, artigiani e professionisti, con striscioni, volantini, megafoni e tabelloni, al grido: «De Magistris, non siamo camorristi», come riferiscono gli organizzatori, hanno risposto all'appello delle associazioni Vento del Sud, Napoli Centro Storico, Rinnovare Sud e Le Voci, «manifestando pacificamente e civilmente». Hanno protestato contro il piano traffico che, dicono, «ha desertificato il territorio, fatto aumentare scippi e rapine e messo in ginocchio il commercio. Tutti insieme hanno deciso di avviare una raccolta di firme rivolta al sindaco De Magistris. La prossima settimana in una conferenza stampa saranno illustrate le proposte da sottoporre al Comune di Napoli», conclude la nota.
04 ottobre 2011
Ed ancora:
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Un solo corteo blocca ogni via d'accesso
Dopo la Ztl, città più in ginocchio di prima
È bastato che un gruppo di manifestanti si piazzasse al Rettifilo, l'unica strada alternativa, per scatenare il caos
Hanno calcolato tutto, per allestire una Ztl che ridesse alla città quello splendore (cari turisti) e quella vivibilità (cari cittadini) da tempo immemore sporcata e oltraggiata da un esercito di marmitte sonanti. Hanno calcolato tutto. Dimenticandosi, però, di inserire nel computo un dato semplice semplice: Napoli è una città dove, nella migliore delle ipotesi, si tiene un corteo al giorno. E quindi, alla fine, è come se non avessero calcolato niente.
Quaranta persone, non di più, stamattina hanno messo in ginocchio l'intero centro. È bastato bloccare il corso Umberto. Per chi arrivava dal Museo - come il sottoscritto, se pure il lettore non l'avesse ancora capito - non c'è stato più scampo. Piazza Dante chiusa, causa Ztl. Giro «largo» impossibile (anche in moto) causa blocco del Rettifilo. Inversione di marcia impraticabile per lo stesso motivo, salvo scavalcare con la moto lo spartitraffico del corso Umberto (pratica poco civile ma molto utilizzata). E non importa chi protestasse, per cosa, con quali bandiere. Erano quaranta. Quaranta individui hanno bloccato, senza alcuno sforzo, tutto il centro. E forse non hanno neanche riflettuto sul fatto che bloccando una porzione d'asfalto tutto sommato ridicola avrebbero scatenato il finimondo. Qualcun altro, però, avrebbe dovuto pensarci. I poliziotti del Reparto Mobile, ai quali non è data, ovviamente, facoltà di decidere, stavano lì a guardare. Immobili (paradossale, vero?). I funzionari, che qualche facoltà decisionale ce l'hanno, facevano «ordine pubblico» (tradotto: garantire ai quaranta il diritto a manifestare, negare a migliaia di persone il diritto di andare al lavoro).
A questo punto, è evidente: occorre fare una seria riflessione. E dovrebbe essere il questore di Napoli, Luigi Merolla, che finora ha dato prova di saper ben gestire le eccentricità di una metropoli «particolare», a doversene far carico. Signor questore, non crede che adesso, con questa nuova Ztl, andrebbero riconsiderati i criteri coi quali autorizzare o meno una manifestazione? O bisogna permettere a quaranta persone di mettere in ginocchio la city? Quando ricomincerà l'ondata dei cortei giornalieri (e lei sa bene che ricomincerà presto) cosa accadrà?
Stefano Piedimonte
04 ottobre 2011
Come si può ben vedere, quindi, i "quattro gatti" salgono già a trecento, e non si tratta quindi di un numero esiguo; inoltre, avevo dimenticato di dire che ho già preannunciato ai diretti interessati la mia adesione totale alla protesta e che sarò pronto ad apporre anche la mia firma a qualunque forma scritta di reclamo.