00 17/03/2010 21:16
Ho intitolato questa discussione "Requiem" perchè in tutta la regione Piemonte non esiste più una sola linea di filobus (a differenza delle regioni confinanti, la Lombardia con Milano e la Liguria con La Spezia e Sanremo, con Genova che ancora ha conservato il bifilare nelle sue strade in previsione di un suo ritorno).
Le linee filoviarie di Torino (due urbane e tre suburbane) sono state tutte smantellate trent'anni orsono; prima ancora, negli anni 70, erano già scomparse le reti filoviarie di Alessandria e Cuneo, che comprendevano diverse linee sia cittadine sia dirette verso frazioni e comuni limitrofi.
Pensare che la regione era stata "pioniera" di tale mezzo di trasporto; già nell'altro dopoguerra erano state costruite una filovia da Ivrea a Castellamonte ed un'altra da Alba a Barolo (in quest'ultima località esiste tuttora un "bar ristorante del filobus" con alle pareti foto d'epoca del mezzo), linee queste che peraltro furono già soppresse prima dell'ultimo conflitto.
Per la verità, a Torino questo mezzo non fu mai molto amato, per diversi motivi, principalmente l'intralcio al traffico in occasione di "aste saltate" (inconveniente molto frequente a Torino, più che su altre reti), tanto che altre due linee, istituite durante il Ventennio, erano già state smantellate negli anni 50.
Ipotizzare un ritorno di questo mezzo, dove un tempo già esisteva, mi pare francamente improbabile.
Una curiosità: a Torino, quando vennero istituite negli anni 30 le prime linee filoviarie, il nuovo mezzo venne chiamato dai cittadini "tranvai scartaciuch" (tram scostaubriachi); evidentemente, all'epoca, gli ubriachi avevano l'abitudine di coricarsi sui binari tranviari per smaltire le sbronze!