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Napoli antica secondo Capasso

Scritto da: BiagPal 24/03/2007 12.34
Beh in effetti è stupafecente che Capasso, in base soprattutto a delle intuizioni sia riuscito a prevedere, con un secolo di anticipo (e con molti mezzi tecnologici in meno) ciò che gli archeologici stanno scoprendo oggi.
L'unica differenza è data dal fatto che la ricostruzione fatta oggi, prevede un'unica grossa insenatura al posto di quella che Capasso chiama "Porto Antico" e "Porto Nuovo". Peccato che non sia riuscito a trovare una foto di tale ricostruzione.



Bartolomeo Capasso ebbe modo di assistere ai lavori del risanamento, attraverso i quali fu sventrato il centro storico per realizzare il rettifilo e via De Pretis. durante gli scavi furono trovati moltissimi reperti, alcuni distrutti altri conservati al museo nazionale. in particolare, Capasso trovò la statua che raffigura la vittoria (è esposta nella mostra allestita alla stazione museo), nei pressi di quello che lui individuò come stadio, in questi luoghi, fu il primo a trovare alcune delle lapidi recanti le scritte con i nomi dei vincitori dei giochi quinquennali (tutti materiali usati come pietra da costruzione). inoltre trovò l'edificio delle terme oggi perduto (alcuni ornamentei sono al museo archeologico). ritrovò anche la strada romana che delimitava il ginnasio, con tanto di senciato e marciappiedi in pietra. attraverso i suoi studi letterari e ricerche bibliografiche, risalì a tutte le scoperte che c'erano state negli ultimi secoli, da prima dei borbone alla fine dell'ottocento, trovò documenti che testimoniavano ritrovamenti di antichi templi o cripte sepolte (oggi persi), rinvenute in diversi periodi storici dal rinascimento in poi. studiando antiche scritture, ebbe modo di rilevare l'importanza del ginnasio e dell'annesso stadio nel contesto internazionale, descrivendone la tipologia e i giochi che si tenevono, compreso le modalità ed i regolamenti con cui si svolgevano.

circa la ricostruzione morfologica dell'antica linea di costa, le ricerche geologiche individuano una sorta di fiorfo (vallone sommerso) scavato nel tufo nell'area di piazza municipio. un costone tufaceo nella zona in cui Capasso individuava la posizione di un faro e poi un piccolo golfo dove Capasso individua il porto vecchio grazie ai ritrovamenti da lui fatti con lo sventramento di via De Pretis.

in sostanza, napoli è cresciuta per secoli su se stessa, gli edifici venivano più volte riedificati, usando materiali e fondazioni di quelli preesistenti. Capasso non aveva la possibilità di datare i ritrovamenti con i nuovi metodi scentifici (ad esempio con l'isotopo del carbonio), ma grazzie alla combinazione degli studi letterari e delle ricerche archeologiche da lui personalmente condotte, è riuscito a dare un volto alla città antica e datare, con un ottima approssimazione, i suoi passaggi evolutivi.

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