Riporto l'odierno articolo del Corsera.
IL Caso Filobus, per strada dal 27 Perrone: potrei bloccarlo
Fissata la partenza del tanto atteso servizio cittadino
Il sindaco: «Attenti agli sviluppi dell'indagine»
Filobus a Lecce
LECCE - Il tanto discusso filobus vedrà la luce. Il 27 dicembre infatti partirà con i primi passeggeri sulla linea 3, solo una delle tre linee previste. Lo ha annunciato il sindaco Paolo Perrone. «Una scelta quella di portare avanti il progetto della filovia - ha ribadito il primo cittadino - che non avremmo fatto trattandosi di un sistema che ha deturpato la città e che poco si adatta alle esigenze dei cittadini e del traffico essendo troppo rigido, ma 23 milioni milioni di euro di costi, richiedono il dovere morale di far partire il servizio». Ma la vera novità non è neppure questa. Perrone ha infatti sottolineato che se dovessero prendere corpo le ipotesi della procura sulla possibilità che si profili una truffa milionaria ai danni dell’amministrazione comunale e dei cittadini, l’atteggiamento sarà quello di andare fino in fondo, vale a dire chiedere la nullità del contratto e quindi che l’opera venga dismessa. «Una scelta - ha sottolineato il primo cittadino - che si traduce nell'essere dalla parte dei cittadini, si tratta della strada più difficile che potrebbe anche comportare la scelta di rompere, come si è fatto in questi anni», riferendosi alle amministrative di primavera.
Parole emblematiche che lasciano intendere la probabilità che il quadro delle possibili alleanze elettorali si va evolvendo. «Ci sono delle questioni - afferma Perrone, con riferimento a Io Sud e Adriana Poli Bortone - che non potranno essere messe in discussione come filobus, Via Brenta, biomasse. Non si contrabbanda l’interesse dei cittadini a fronte di qualche alleanza di convenienza». I due anni di ritardi accumulati sono dovuti anche alle vicende riguardanti le ditte coinvolte e chiamate in causa perché hanno dilatato i tempi. «I collaudi sono stati fatti in maniera frettolosa - spiega Perrone - nell’ottobre 2007 per la linea 3, nel marzo del 2008 per la linea 2 e nel marzo del 2009 per la linea 1. Da quel momento partivano le garanzie per la messa a regime ma c’erano delle inadempienze contrattuali da parte delle ditte costruttrici che ci hanno obbligato a far loro causa, dilatando di fatto la partenza del filobus. Il primo cittadino ha inoltre sottolineato che all'inizio l'attenzione è stata posta soprattutto alla realizzazione della struttura del filobus ma non sul piano di gestione altro fattore all'origine dei due anni di ritardo. Infatti la mancanza del Piano di Gestione dell’opera che si sarebbe dovuto programmare in contemporanea al Piano di Costruzione non è mai esistito e di conseguenza non chiarisce né l’operatività della struttura, né da dove reperire le risorse per farlo funzionare. Nel Piano di Trasporti regionale, che ha spinto nell’utilizzo di mezzi di trasporto a emissione zero e non inquinanti, non è contemplato l’uso del filobus come mezzo di trasporto, quindi paradossalmente, la Regione stessa tenuta a finanziare i mezzi di trasporto su gomma con 1,86 euro a chilometro, non finanzia la filovia che invece necessita di quasi il doppio per il funzionamento. «Questo - spiega Perrone - ha fatto slittare i tempi di messa a regime e l’ultimazione di tratti della struttura».
Paola Trotta
E' da notare il contributo di soli 1,86 €/km per normali autobus, che copre si e no metà delle spese, visto che la media dei costi di esercizio per autobus da 12 m dovrebbe aggirarsi dai 3 ai 4 €/km.
Denunciare costi di esercizio doppi per i filobus nasconde qualcosa.
I finanziamenti per la realizzazione di questi impianti non vengono imputati ai gestori: per un'impianto moderno come quello leccese i costi totali di esercizio dovrebbero essere pari o di poco superiori a quelli di normali autobus, il risparmio sui costi energetici compensano i costi di mantenimento di linee aeree e cabine.
A patto che la filovia sia sfruttata con corse frequenti, almeno ogni 10' e con percorrenze annuali per ogni mezzo dai 40-50.000 km in su.
Certo se fanno corse ogni 20', si mantiene una sola linea su tre e magari si interrompe il servizio in estate allora si arriva a costi doppi: si darebbe il destro ai detrattori, sindaco in testa, che così potrebbe dimostrare l'antieconomicità della filovia e chiamare in causa una clausola rescissoria in caso di costi di esercizio ben più alti del normale.
Qui altro che polemiche, si vuole
affossare scentemente la filovia !!!
Molto poco cortesi saluti ai leccesi detrattori, cordiali agli altri ed a Voi da Flavio Menolotto
[Modificato da Flavio Menolotto 05/12/2011 21:34]