ROMA - METROPOLITANA

Quindi il previsto prolungamento verso la sede della V circoscrizione, Settecamini e il nuovo centro agroalimentare va a farsi benedire.
Sono perplesso.

Finalmente si hanno delle certezze sulla realizzazione di questa importante stazione e sulle uscite nella piazza. Mentre viene confermata la soppressione della fermata di Largo Argentina. La successiva stazione di Chiesa Nuova invece si farà, ma con una modifica nel progetto originario. Tutte queste notizie sono riportate oggi, dal quotidiano "la Repubblica" nelle pagine della cronaca di Roma. Il titolo dell'articolo parla chiaro "Metro C, la stazione Venezia si farà". Il sottotitolo dice "La vetreria del XV secolo trovata nel sottosuolo sarà smontata e ricollocata". Riporto quello che c'è scritto nell'articolo

" La stazione di piazza Venezia della linea C si farà. La vetreria del XV secolo trovata sotto l'aiuola centrale, dove sono in corso i sondaggi delle sovraintendenze, verrà smontata e ricollocata all'interno della stazione per valorizzarla, secondo lo schema, tanto caro al sindaco Veltroni della metropolitana archeologica. La decisione è stata presa nei giorni scorsi dal pool della linea C al completo: i sovrintendenti Bottini e Marchetti, il sindaco, l'assessore alla Mobilità Calamante e la società Roma Metropoliotane. In alternativa si era valutata l'ipotesi dell'imbocco di via dei Fori Imperiali, dove erano anche stati avviati sondaggi archeologici. Ma l'impatto dell'enorme cantiere, che avrebbe comportato la chiusura per quattro anni della strada, per il momento insostiutibile arteria di attraversamento, ha fatto rientrare l'idea. Per realizzare la stazione - spiega Federico Bortoli, amministratore delegato di Roma Metropolitane - verrà realizzato un pozzo con un diametro di 25 metri e profondo fino a 36 metri. Anche la collocazione delle uscite sembra ormai definitiva. Gli accessi saranno tre - conferma Bortoli - uno in via Cesare Battisti, di fronte al bar Castellino, che ingloberà i resti di una domus romana trovata in fase di scavo, l'altro in piazza Madonna di Loreto, il terzo a fianco del Vittoriano, dalla parte di via San Pietro in Carcere, che diventerà l'uscita per il Campidoglio. Calato definitavamente il sipario sulla stazione di largo Argentina, a serio rischio di importanti ritrovamenti archeologici, rimangono invece i punti fermi delle due stazioni Venezia e piazza della Chiesa Nuova. Venezia è irrinunciabile - dichiara l'amministratore delegato di Roma Metropolitane - salda tutta la parte dei fori al resto del tracciato e assicura lo scambio con la futura linea D della metropolitana. La stazione della Chiesa Nuova, messa in discussione per ritrovamento di altri reperti romani, sarà realizzata con una leggera ricollocazione, per non interferire con i ritrovamenti. In questo modo, la soppressione della stazione Argentina è sopportabile, perchè la distanza tra Venezia e Chiesa Nuova e di appena 580 metri. Intanto continuano i sondaggi archeologici al centro di piazza Venezia, che secondo Roma Metropolitane saranno conclusi tra 90 giorni."

Vorrei fare solo una considerazione. Visto che ormai la stazione Argentina non si farà, spero che venga presa in considerazione almeno il prolungamento della linea tranviaria 8 a Piazza Venezia, con capolinea a Via del Plebiscito o in via Cesare Battisti. In questo modo si potrebbe garantire un veloce interscambio, tra la linea tranviaria e la linea C delle metropolitana.
Saluti.

[Modificato da =rosmau= 13/06/2007 21.23]

E' quello che stavo pensando (e sperando) anch'io mentre leggevo della soppressione stazione argentina...
Saluti

[Modificato da Giampi5 13/06/2007 23.32]

Domani mattina aprono altri due cantieri per la costruzione di questa linea, entrambi nel quartiere di Centocelle. Il primo per la costruzione della stazione Mirti, situato nella omonima piazza. Nella prima foto si vede questa piazza, già con le transenne che delimiteranno l'area di cantiere.

In questa piazza c'è il capolinea di alcune linee. Nella foto si vede l'ultimo giorno di questo capolinea, con una vettura della linea circolare 114 in sosta. Domani queste linee saranno spostate in aree nelle immediate vicinanze.

L'altro cantiere è quello per la costruzione della fermate Gardenie, situato nella piazza omonima. Questa stazione mi riguarda personalmente, perchè è situata a poche decine di metri dalla mia abitazione. Qui l'attività preparatoria è già iniziata, come si vede da questa foto.

L'edificio scolastico non più utilizzato, presente in una parte della piazza e che da diversi anni era stato occupato da persone senza casa, è stato sgomberato. A queste famiglie è stato assegnato un'alloggio del Comune nella zona di Tor Vergata.

Anche qui è presente un capolinea, linea 543, che da domani sarà spostato in Viale della Primavera.

Saluti.

[Modificato da =rosmau= 24/06/2007 22.07]

Anche per riprendere un po' questa discussione, il quotidiano Leggo (gratuito, quindi da non sopravalutare troppo) di oggi scrive:

Metro C, dal 2011 trenta nuovi convogli senza il macchinista

In arrivo i treni intelligenti

di Franco Pasqualetti

Un metrò col cervello. Elettronico. Senza conducente, in grado di andare avanti, frenare, accelerare, aprire le porte e ripartire automaticamente. I nuovi convogli intelligenti prenderanno servizio sulla linea C: è stato infatti siglato l’accordo tra la Ansaldo (la società produttrice dei treni) e dalle consortile Metro C spa per la fornitura dei nuovi trenta mezzi per il terzo metrò della Capitale. Ma vediamo nel dettaglio come saranno i treni del domani sempre più prossimo: dotati di climatizzazione integrale, di un avanzato sistema di informazioni audio video ai passeggeri e di video sorveglianza per garantire i più alti livelli di sicurezza. Capaci di trasportare in sei carrozze 1200 persone Particolare cura viene posta nell'individuazione di tutti gli accorgimenti per contenere il rumore e le vibrazioni. All'interno delle carrozze spazi protetti per i portatori di handicap e il trasporto delle biciclette. Il sistema “driverless” (senza conducente, appunto) garantisce con il massimo dell'efficienza la marcia dei treni e la loro sicurezza in tutti gli aspetti. Ad esempio il distanziamento fra i convogli per evitare collisioni. Nelle stazioni ci saranno porte di banchina sempre chiuse che si apriranno soltanto all'arrivo dei treni in contemporanea con l'apertura delle porte dei convogli: addio suicidi o cadute sui binari. I primi viaggi ci saranno sulla tratta San Giovanni-Pantano: questi primi 18,3 km saranno pronti e operativi entro il 2011. (ass)

Per il resto nessun commento, solita storia che volevano l'automatico e basta (a parte la scadenza del 2011, come al solito poco probabile). Intanto ( ma mica tanto), l'Atac sta alienando molti immobili di sua proprietà, tra cui varie ex-sottostazioni ma anche (udite udite) la storica sede centrale di Via Volturno , il bando non è nuovo ma scade il 2 ottobre

Riporto l'articolo pubblicato sul quotidiano "Il Messaggero" nelle pagine della cronaca di Roma, che parla delle future realizzazioni o prolungamenti di linee di metropolitana. Ecco cosa dice:

" Entro la fine di dicembre andrà in gara il prolungamento della metro B da Rebibbia a Casal Monastero. Lo ha annunciato ieri l'assesore alla Mobilità Mauro Calamante. Sarà un investimento di circa 500 milioni di Euro, ha precisato il titolare ai trasporti. Per una città affamata di binari come la capitale si tratterà di un opera di importanza strategica che comporterà anche lo spostamento fuori dal Gra del capolinea dei pullman Tibus (adiacente alla stazione Tiburtina), che vuol dire benefici per il traffico e per gli utenti. Se tutto va bene, entro la fine del 2009 dovrebbero iniziare i lavori per la tratta della linea D della metro da Prati Fiscali a Marconi, per 12 stazioni, ha continuato l'assessore Calamante. C'è una procedura in corso di project financing - ha spiegato l'assessore -: il quadro economico è definito con un costo di 3 miliardi di Euro. Tra le altre novità c'è un investimnento per 53 milioni di Euro per un nuovo nodo di scambio tra le linee della metropolitana A e B alla stazione Termini. L'ultima notizia sul fronte trasporti e per la stazione Manzoni della linea A per la quale è fissata per lunedi 8 ottobre la riapertura al pubblico. La decisione è stata presa ieri mattina al termine di un sopralluogo dell'assessore Calamante, di Fulvio Vento (presidente di Atac s.p.a.), Stefano Bianchi (presidente di MeTro), del responsabile del procedimento del VII dipartimento e dei tecnici dell'Intermetro, la società che ha realizzato i lavori di ristrutturazione per conto del Comune.

Nell'articolo si parla anche delle nuove linee di filobus. Questa parte la inserisco nella discussione il filobus a Roma,

Quindi, se riapre la stazione Manzoni, si possono ripristinare i binari in Via Emanuele Filiberto O ancora no?
(Tra l'altro c'è una coincidenza molto significativa: proprio l'8 ottobre iniziano a posarli a Firenze...)

Giampi5, 25/09/2007 21.52:

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Quindi, se riapre la stazione Manzoni, si possono ripristinare i binari in Via Emanuele Filiberto O ancora no?
(Tra l'altro c'è una coincidenza molto significativa: proprio l'8 ottobre iniziano a posarli a Firenze...)

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No, in quanto il cantiere che interferisce con il tram è all'altezza di Via D. Fontana ed anche dopo. Quelli sono per i pozzi di ventilazione (AMLA3)
Si parla di Aprile 2008 come termine alvori, ma considera che anche se rimettono i bianri il 3 resterà esercitato con bus in quanto c'è carenza cronica di vetture causata dal fermo delle 92

Sembra essere davvero una bella stazione e soprattutto mi fa piacere che siano esposti i reperti archeologici rinvenuti durante i lavori.
Ragazzi, ma nessuno ha scattato una foto? Maurizio e Giampy non deludetemi.

Inserisco alcune foto della stazione Manzoni, linea A, riaperta al pubblico ieri alle ore 14,00. Cominciamo con il palo che indica la stazione.

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Uno degli ingressi

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I corridoi interni

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Una delle rampe delle scale mobili che portano alle banchine

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Cartelli indicatori delle direzioni, con le relative fermate

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Banchina, direzione Battistini

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La stessa banchina con un treno Caf in arrivo

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Alla vecchia denominazione. se nè aggiunta un'altra, Museo della Liberazione, per ricordare che nelle vicinanze, vi è questo museo.

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Belle immagini, finalmente. Hai usato il cellulare, no?
L'insegna opalina è quella che più mi attira.
Mi chiedo: ma la A non era nata come linea arancione? Perché allora quel bianco?

N.B. Nel servizio del Tg3 hanno detto che avrà un "collegamento con la linea tranviaria 3 che arriva dal Colosseo". Dato lo stato reale delle cose, è un eufemismo ...

Grande Maurizio!!! Grazie per le foto!!!
Devo dire che la stazione com'è adesso mi piace tanto, ha un'aria di modernità.
Penso che il colore bianco (e con questo rispondo anche a Giampi) sia stato scelto per aumentare la luminosità della stazione.

Una fermata che necessiterebbe di un restyling profondo ed accurato, sicuramente sarebbe Termini, date le dimensioni e l'alta affluenza di utenti,andrebbe eseguito a scaglioni, ma quando??

Infatti il nodo di Termini sarà totalmente rifatto ed i lavori partiranno tra non molto.
Ecco un articolo di giornale dei giorni scorsi, per leggerlo clicca quì

Il progetto di riqualificazione del nodo di Termini è stato redatto dallo Studio Architetto Fioravanti. Per visualizzare il progetto cliccare quì.
Sullo stesso sito internet ci sono altri progetti relativi alla città di Roma ed in particolare delle linee di metropolitana, come quelli relativi alle riqualificazioni delle Stazioni Spagna e Flaminio della Linea A ed alle future stazioni Colosseo e San Pietro della Linea C.

E' di stamattina (tg1) la notizia di "fumo e scintille" alla stazione Arco di Travertino, con fuggi-fuggi generale e chiusura della linea.

Ieri, a distanza di un'anno dal tragico incidente, nella stazione di Vittorio Emanuele della linea A è stata collocata una targa ricordo in memoria della giovane ricercatrice Alessandra Lisi, unica vittima dello scontro tra due treni. La targa si trova in fondo alla banchina, direzione Battistini, proprio nel punto dove è avvenuto l'impatto. Si è voluto in questo modo ricordare questa giovane e sfortunata ragazza.

Riporto la prima parte di un'articolo scritto oggi sul quotidiano "Il Messaggero" nelle pagine della Cronaca di Roma. Si riferisce al nuovo finanziamento concesso dal Cipe per la stazione di Giardinetti. Ma vediamo cosa dice l'articolo:

"Dal cipe arriva un ulteriore finanziamento per la linea C della metropolitana, relativo alla cosidetta - variante di Giardinetti-. Il progetto definitivo, del costo di 30 milioni di Euro, riguarda la realizzazione della stazione di Giardinetti, che si andrà ad aggiungere a quella di Torrenova nella zona del Casilino appena fuori dal raccordo anulare. La stazione sorgerà proprio nell'area dove la futura metropolitana, provenendo da San Giovanni, salirà in superfice utilizzando l'ultima tratto dell'attuale ferrovia concessa Roma - Pantano: nella variante è stato deciso uno spostamento di 400 metri della stazione, in direzione di Pantano, per non interferire con lo scavo delle gallerie. La fermata sarà in superfice e verrà dotata di un parcheggio con trecento posti auto."

Non si parla invece del futuro attestamento dell'attuale Roma - Pantano, anche se si intuisce che con questo nuovo progetto non potrebbe andare oltre Giardinetti.

Ho sempre sostenuto che oltre la Togliatti ( o viale Alessandrino) il trenino sarebbe inutile, ma volevo approfondire un punto.
Stavo leggendo il dossier sule metro di Roma sul sito metroitaliane.
Ha un taglio ingegneristico e lo ritengo ben fatto.
Tanti problemi li avevamo visti anche in questo forum ma uno mi è balzato all'occhio (che non avevo considerato).
La famigerata tratta da riconvertire Pantano Torrenova ha un ostacolo (in alcuni casi insormontabile): la lunghezza delle stazioni. Io avevo dato per scontato che fossero lunghe 110 metri circa, invece sono tra 70 e 73 metri Visto che i treni ordinati sono da 107 metri come è prevista la riqualificazione: oltre all'allargamento di scartamento anche al prolungamento delle stazioni?
Pantano in viadotto come si può allungare?
Graniti ha raccordi altimetrici da entrambe le parti: come ovviare?
Finocchio, poi, è sotterranea...
Non è che niente niente il pessimismo di Formigari fosse realismo?
Saluti.