Per Liquidatore:
per quanto di mia conoscenza la linea autoviaria 1, inaugurata il 25 agosto 1960 fra Piazzale Flaminio e L.go M.llo Diaz in occasione della trasformazione a senso unico delle vie Flaminia e Tiziano nell’imminenza dell’evento olimpico, non transitò mai su Ponte Milvio in quanto, per motivi di statica e tutela dello storico manufatto, ne fu inibito il transito ai mezzi pesanti; contestualmente fu inoltre disposto il senso unico in uscita da Piazza Cardinal Consalvi in direzione di Piazzale Ponte Milvio, all'epoca non essendo stata neanche minimamente presa in considerazione l’ipotesi della pedonalizzazione integrale.
Sin dalla sua trasformazione in linea autoviaria la 1 venne quindi deviata lungo un itinerario corrente su Lungotevere Thaon di Revel, Ponte Duca d’Aosta e Lungotevere M.llo Diaz per attestarsi in corrispondenza del nuovo capolinea di Largo M.llo Diaz; in precedenza anche la versione tranviaria della medesima linea era stata peraltro costretta ad abbandonare il transito sul ponte sempre per motivi legati alla staticità del manufatto; in sua vece era stata istituita una linea tranviaria deviata in Piazza Antonio Mancini denominata 1/; col senno di poi si trattava, in effetti, di prove tecniche di soppressione.
Parimenti altre deviazioni di percorso interessarono il capolinea centrale di Piazzale Flaminio in quanto la linea fu attestata nella corsia antistante l’attuale edificio della Banca Popolare di Milano in corrispondenza di una banchina di fermata oggi non più esistente; da qui le vetture impegnavano un largo anello formato da Via Luisa di Savoia, Lungotevere Arnaldo Da Brescia e Via Azuni per poi ritornare sulla Via Flaminia in corrispondenza di Piazzale della Marina.
Nella seconda metà degli anni ’70 in occasione dell’istituzione delle corsie riservate ai mezzi pubblici lungo le vie Flaminia, Gianturco, Azuni e Vico, la linea 1 venne fusa con la 101 e prolungata al nuovo capolinea centrale di Piazza Augusto Imperatore lungo un itinerario comune alle linee 2 e 2/ che prevedeva il transito a doppio senso di marcia lungo le vie del Corso e dei Pontefici; il capolinea di Piazza Augusto Imperatore interessato pure dalle linee 47 e 47/ che vi erano state contestualmente deviate e prolungate dal vecchio attestamento di Lungotevere Marzio.
Nel 1990, in relazione all’attivazione dell’unilinea tranviaria 225, la nostra 1 venne limitata al nodo di scambio di Piazza Antonio Mancini, ridenominata 232 e prolungata sino alla fermata Saxa Rubra della Roma Nord; nel corso del 2015 assistiamo a un’ulteriore modifica decisa nell’ambito dei processi di ristrutturazione e ottimizzazione della rete: la 232 viene soppressa e sostituita nella tratta fra Lungotevere M.llo Diaz e Saxa Rubra dall’odierna 32.
Apro una parentesi riguardo quest'ultima linea, parimenti coinvolta in negativo dai ben noti eventi olimpici del 1960; il collegamento nasce filoviario col numero 137 lungo un percorso corrente fra Via Luisa di Savoia e Piazzale Ponte Milvio a servizio del recentissimo Foro Mussolini (assieme alla coeva 138 per Viale Pinturicchio furono le due prime linee filoviarie della capitale entrambe progettate dall’arch. Parboni Arquati); successivamente viene limitato a Piazza Risorgimento contestualmente alla filoviarizzazione della M1P, eliminando la sovrapposizione di percorso fra le due filolinee lungo Via e Piazza Cola di Rienzo.
In occasione della riforma della numerazione intervenuta nel 1950 il collegamento viene ridenominato 32 mantenendo i medesimi capolinea; nell’ambito del Piano di Ristrutturazione della Rete ATAC del 1959 per la nostra linea si ipotizza addirittura un ruolo di importante diametrale filoviaria paracentrale, prolungata da un lato sino a Piazza dei Giuochi Istmici a servizio dei nuovi insediamenti residenziali colà realizzati.
Dallo storico capolinea di Piazza Risorgimento era invece previsto che la linea fosse prolungata lungo le vie Crescenzio, Porta Castello, Pio X, Corso Vittorio Emanuele, Torre Argentina, Arenula sino a connettersi con gli impianti filoviari interessati dalle filolinee 43, 44 e 44/; in particolare la 32 si sarebbe fusa con la 44 prendendone il numero e realizzando un lungo collegamento filoviario diametrale compreso fra Piazza dei Giuochi Istmici e Piazza Carlo Forlanini.
Purtroppo arrivò l’evento olimpico a scompaginare i progetti dell’azienda di trasporto pubblico capitolina poiché l’impattante palificazione SCAC posta sui Lungotevere Cadorna e Diaz venne giudicata incompatibile con le sistemazioni viabilistiche previste per le aree a ridosso dello Stadio Olimpico e del Foro Italico; venne pertanto decisa la trasformazione in autoviaria del collegamento e l’immediata demolizione della rete aerea compresa fra Piazza M.llo Giardino e Piazzale Ponte Milvio.
Logicamente non venne minimamente presa in considerazione l’ipotesi di realizzare un nuovo impianto elettrico di alimentazione compatibile coi previsti schemi viabilistici, né venne parimenti ipotizzata un’eventuale alternativa di percorso corrente sul Lungotevere Flaminio lungo parte degli impianti utilizzati dalle linee 39 e 48: ricordiamoci che purtroppo quelli erano gli anni della famigerata campagna "Cieli puliti” di Italia Nostra.
All’inizio venne quindi mantenuta la rete aerea di alimentazione compresa fra Piazza Risorgimento e Piazza Maresciallo Giardino lungo le vie Ottaviano e Angelico; questo perché la tratta aveva recentemente beneficiato di importanti lavori di ammodernamento in previsione della creazione della nuova linea 44 (gli impianti erano infatti dotati di campate e tiranterie nuove e di isolatori rigidi CGE di ultima generazione); evidentemente ATAC non aveva rinunciato del tutto all’ipotesi di prolungare il 44 limitandolo magari al capolinea di Piazza M.llo Giardino comune all'importante linea diametrale 90 .
Ma in quegli anni le forze avverse al mezzo elettrico la facevano da padrone e pertanto nella prima metà degli anni ’60 si mise mano alla demolizione della rete aerea lungo la tratta compresa fra Piazza M.llo Giardino e Viale Mazzini, mantenendo un raccordo filoviario di servizio fra Piazzale Clodio, Viale Mazzini, Viale Angelico, Via Ottaviano e Piazza Risorgimento, itinerario che peraltro non ebbi mai occasione di vedere utilizzato.
Riguardo il mantenimento di tale impianto non sono in possesso di alcuna notizia utile a chiarirne con ragionevole grado di attendibilità l’uso cui sarebbe stato destinato; lavorando per ipotesi è possibile immaginare un instradamento alternativo per l’allora linea filoviaria 70 rispetto al percorso ordinario corrente lungo le vie della Giuliana, Leone IV e Giulio Cesare, che si prevedeva fossero a breve interessate dai cantieri per la realizzazione di una diramazione della metro A fra Ottaviano e la Farnesina; nel corso del 1966 la 70 fu poi trasformata in autobus e quindi il problema venne definitivamente risolto.
Proprio in previsione della costruzione di questo ramo della metropolitana, che originariamente avrebbe avuto la priorità rispetto all’altro ipotizzato lungo Via Baldo degli Ubaldi (quest’ultimo progettato in sostituzione della linea tranviaria 30 da Via Barletta sino a Piazza di Villa Carpegna), fu realizzato l’imponente bivio a livelli sfalsati posto alla radice nord della fermata Ottaviano; inoltre lungo il lato sinistro di Via della Giuliana in direzione di Piazzale Clodio furono realizzati nuovi sottoservizi e un imponente collettore fognario, la galleria scatolare superficiale da realizzarsi secondo il metodo Milano sul lato destro.