I VECCHI TRAM DI CAGLIARI

NO. LA 305 NON ESISTE PIU',COSI'COME TUTTE LE ALTRE. Ci sono solo i rottami della 319.

SI tallero, la foto risale agli anni 82-84. Della 305 non c'è piu nulla.
Ma se è vero che ancora ci sono dei resti della 318...perchè no rivederla marciare nella Via Roma ?! Ma non solo, si potrebbero usare come tram turistici quando arrivano i vacanzieri...!
Scusate sempre qualche sogno per abbellire questa Città.

HO DETTO 319

Per quanto concerne i tuoi sogni, torna indietro su questa discussione di alcuni anni e leggi tutto ciò che scrissi in merito al recupero d8i questa vettura

Benissimo!

Bella immagine di Yid26: sullo sfondo "una ricostruita", presumo primi anni cinquanta, a giudicare dall'auto che sicuramente montava telaio a longheroni.
E' vero che carthago aveva promosso un restauro della 319 per uso statico ma l'iniziativa s'impantanò per odiosi cavilli burocratici. E' stato scritto inoltre che rottami in condizioni peggiori furono restaurati e resi marcianti. Non so se ora la mentalità sia cambiata in maniera tale da consentire la realizzazione di quest'ultimo sogno. Ne dubito: anche se spesso la mia immaginazione mi spinge a vivere in un altro mondo, fuori dalla realtà. Forse se la cultura avesse più spazio nella vita pubblica, un varco si aprirebbe. Che sarebbe poi quella cultura sensibile al paesaggio, all'ambiente, al territorio.

condivido è una bella cartolina yid26.

Grazie! In genere sono solito frequentare la pagina di Milano, che è poi la mia città, ma quand'ero bambino passavo molte estati a Cagliari e mi ricordo benissimo i tram, presi soprattutto per andare al Poetto. E le Moncenisio mi facevano sentire un po' a casa, visto che sembravano la copia a scartamento ridotto delle 5200 di Milano.
Quanto alla datazione, credo che negli anni 50 ci fosse un po' più di traffico privato in centro di una sparuta Balilla, ecco perché l'avevo datata agli anni 30. La colorazione biverde era stata imposta dal regime fascista a tutte le aziende di trasporto municipali italiane con decreto governativo nel 1929.

condivido quanto afferma Tallero in merito alla datazione della foto: non può che essere riferita ai primissimi anni '50 perchè il tram, più che "ricostruito", direi che è stato "costruito" nelle officine sociali di Quartu S.Elena proprio fra il 49 e il 50: 12 vetture appartenenti alle serie 40=45 e 140=145 per la cui costruzione vennero utilizzati i telai delle prime motrici degli anni '10 ( 1=8) e delle ex Oropa. Quanto al traffico decisamente limitato, non saprei proprio: forse era estate e i cagliaritani erano al mare!!!

Non posso che concordare, visto che non ho molta conoscenza tecnica dei tram di Cagliari. Come detto in precedenza, la mia "specialità" sono i tram di Milano, urbani e interurbani.

Le ex Oropa erano 4 macchine giunte a Cagliari nel 1928.
Sapevo tramite i vostri interessantissimi post che a fine anni '40 ne vennero recuperati i motori, impianto elettrico e assi per costruire 4 motrici unidirezionali a carrelli.
Non immaginavo che però avessero poi impiegato i telai per realizzare altre vetture ancora!
Ma a questo punto mi chiedo, se le "ricostruite" erano 12 vetture e delle Oropa vennero impiegati per altro scopo assi e motori, da dove prelevarono i pezzi mancanti?

carthago ti farà sapere senz'altro sul tuo quesito dei pezzi mancanti, feb13. Per quanto riguarda le vetture in questione, so che da quella operazione ricavarono appunto le 4 motrici a carrelli di cui parli ossia 301-302-303-304 e almeno 6 rimorchiate, sempre a carrelli. Le vetture 40-45 e 140-45 erano invece a due assi, derivanti, come dice carthago, dal materiale dei primi tram cagliaritani e dalle stesse Oropa: anch'esse facevano parte dell'operazione di ricostruzione in argomento. Se ci sono inesattezze, carthago mi correggerà senz'altro, essendo un luminare in materia.

per quanto concerne le 4 ex Oropa, lessi da qualche parte che giunsero a Cagliari agli inizi degli anni '30, anche se l'alimentazione della Biella/Oropa venne portata a 2600 volts nel 1927 dai 750 iniziali. Da ricordare che questa tramvia era l'unica in Italia, insieme a quelle cagliaritane, ad avere alimentazione elettrica a 750 volt, motivo per cui era stato facile acquistare quattro delle vetture dismesse per effetto del cambio di alimentazione. Per quanto concerne invece le "ricostruite" 40/45 e 140/145, devo rettificare in parte quanto scritto in precedenza: venne sicuramente utilizzata la meccanica ( forse solo assi e motori) delle piccole vetture C&T anni '10 serie 1/8 ( tre finestrini) per la costruzione delle 40/45, costruite prima delle 140. Non è dato sapere quante di queste piccole C&T siano sopravvissute alla guerra e, quindi, quante ne siano state utilizzate per le 40/45.
Le 140 invece vennero costruite con la parte meccanica ed elettrica delle vetture 6 finestrini serie 11/16 anch'esse C&T: probabilmente dalla 12 alla 15, in quanto la 11 e la 16 erano ancora in servizio nei primi anni '50. Dalle ex Oropa, invece, vennero recuperati assi e motori per la costruzione delle elettromotrici 301/304 che, come detto in passato, avevano un rodiggio simile a quello delle elettromotrici C&T 21/24 con due carrelli,ciascuno con un asse portante( più piccolo) ed uno motore

Si esatto, la Biella-Oropa fu potenziata nel corso del 1927 e nel febbraio 1928 entrarono in servizio le nuove e potenti motrici a carrelli (terza serie, matricola da 30 a 37).
Le vetture di prima serie (1-8), resesi eccedenti anche per le altre due tramvie della società Anonima Biella Oropa per Trazione Elettrica (SABOTE), vennero messe in vwndita poiché ancora relativamente recenti.
Quattro giunsero a Cagliari, io credo già nel 1928, mentre altre 3 finirono a Mondovì, dove rimasero in servizio fino al 1954, anno di chiusura della rete monregalese.
Di queste ultime non ho mai trovato immagini e mi piacerebbe vedere se e quali modifiche furno apportate.
Sulla rete biellese rimasero le 8 serie 30 per la linea di Oropa (2600V) e le 11 serie 9-19 (costruite tra il 1922 ed il 1926) per le linee Biella-Mongrando e Biella-Borriana (750V).

Carminati in piazza S. Michele sull' M .Indicatore di linea consistente in un cartoncino sul parabrezza. Forse era 1967 o 1966. In genere c'erano solo Tallero (o Moncenisio o Cittadella) su la linea M e le padovane (Stanga) sull'1 ! Ricordi indelebili: da piccolo mi sembrava "umiliante" salire sulle vecchia Padovane: costringevo con i capricci i genitori ad aspettare l'arrivo degli allora nuovi Tallero.

Fino a 20 anni fa era visibile il binario del vecchio capolinea (ex Casa della Madre e del Bambino) Linea 1. Addirittura già nel 1952 il prolungamento a Piazza S.Michele era cosa fatta, ma quelle tracce rimasero decenni.

Mi e' capitata tra le mani questa foto con gli impianti di via Sonnino (ripresa piu' o meno all'altezza di via Abba) negli anni 50. Non so se e' gia' passata, ma credo sia interessante.

Sicuramente è successiva al 1953, considerata la presenza di diverse 1100/103, una delle prime Fiat a carrozzeria portante.
L'ho già vista da qualche altra parte ma è senz'altro un piacere riguardare simili immagini : rispecchiano "la città ideale" perché i fabbricati dell'immediato dopoguerra (anni 40/50) comunque si armonizzavano al vecchio patrimoni edilizio e. quindi, niente orribili edifici, niente abusi e soprattutto niente vandali.
All'epoca passava per quella strada i seguenti tram: linea per Quartu, l'M, il 2 e l'1.

Dovrebbero essere le tracce dei binari del tram a vapore che proveniva dal poetto,tra viale Bonaria e Via Roma. Non so di preciso gli anni di questa foto.