00 25/04/2020 17:24
La presente pandemia, inutile negarlo, sta condizionando pesantemente il futuro dei trasporti pubblici, perlomeno quelli collettivi (treni, tram, metro e bus).
Già, per la "ripartenza" dal prossimo maggio, si stanno mettendo a punto specifiche rigorose per quanto riguarda gli utenti ammessi, il loro distanziamento, ecc., tali da rendere difficoltoso, o problematico, il loro utilizzo.
Anche se, ad es. a Torino, proprio in questi giorni continuano i progetti della seconda linea della metro, è innegabile che per molto tempo, forse per anni, i trasporti pubblici saranno fortemente condizionati nel loro sviluppo.
Inoltre, il "telelavoro", già nato in precedenza e ora in via di diffusione capillare, consentendo di svolgere lavoro d'ufficio dal proprio domicilio (o da "succursali" della casa madre nelle sue vicinanze), ridurrà sempre più la necessità di spostamenti con mezzi per questa necessità; e già, anche per le fabbriche, si parla di "decentrare" molte attività in sedi minori, vicine al domicilio. Quasi un "ritorno al passato", o "al futuro".
A questo punto, viene da chiedersi che ne sarà in futuro dei trasporti pubbilci collettivi..