Capodichino, tra punti critici e futuro Entro il 2030 raddoppio dei passeggeri
Creare nuove infrastrutture, con un ulteriore impiego di risorse finanziarie, oppure far funzionare quelle già esistenti? Questo il grande quesito a cui si è cercato di rispondere durante la presentazione del «Piano nazionale degli aereoporti» tenutasi nella Sala degli Angeli del Suor Orsola Benincasa al quale sono intervenuti l’assessore ai trasporti Sergio Vetrella, Vito Riggio, Commissario straordinario Enac e Mario Sarcinelli, presidente Gesac. Durante il dibattito moderato da Mario Garofalo, vicecapo delle «Grandi cronache» del Corriere della Sera, i punti critici emersi per il polo campano riguardano l’aereostazione, la viabilità e i parcheggi oltre che le piste, i piazzali e gli aereomobili tutte strutture, di fondo, già esistenti ma ancora non del tutto efficienti e sfruttate fino in fondo.
Una fase del dibattito al Suor Orsola Benincasa
Da uno studio dell’Enac emerge che prossimi quindici anni il traffico totale degli aeroporti del bacino del Sud Italia peninsulare (Campania, Basilicata, Puglia e Calabria) andrà praticamente a raddoppiare il numero dei passeggeri passando dagli attuali 11 milioni ai 21 milioni stimati per il 2030. La crescita prevista, dovuta soprattutto all’aumento del traffico internazionale (ad esempio alla crescita dei rapporti con i paesi orientali) attualmente ancora limitato a valori modesti rispetto alle reali potenzialità, rappresenta sicuramente una buona notizia per il territorio meridionale, ma è altrettanto evidente, come sottolinea lo stesso studio, che la capacità complessiva degli aeroporti del Sud è assolutamente inadeguata, sia per quanto riguarda la capacità delle piste che per quanto riguarda la dotazione di piazzali aeromobili, terminal ed infrastrutture varie, a reggere questa enorme crescita di passeggeri.
In particolare questo discorso vale proprio per Napoli che rappresenta oggi il principale scalo aeroportuale del mezzogiorno peninsulare, visto che accoglie ben 5,6 milioni di passeggeri (praticamente la metà degli 11 milioni complessivi dei sei aeroporti del Sud peninsulare), e che vedrà raddoppiarsi il numero dei passeggeri fino al 2030. Lo studio pocanzi citato mostra altresì come in presenza di questo cospicuo e progressivo aumento di passeggeri l’aeroporto di Capodichino raggiungerà forse già nel 2020 la saturazione. L’indotto economico a Napoli può passare da 6 miliardi di euro all’anno a 12 miliardi di euro all’anno Stimando una permanenza media per pax business/turismo di 3-4 giorni con una spesa di 700 - 1000 € le ricadute economiche sul territorio sono stimabili in un miliardi di euro all’anno ogni milione di passeggeri. «Appare evidente in base a questi dati – ha spiegato Vito Riggio, commissario straordinario Enac - come nel sistema aeroportuale campano occorra una grande svolta progettuale che possa consentire di accogliere questa grande chance di crescita economica rappresentata da questo cospicuo aumento del traffico aereo previsto per i prossimi anni. Considerati limiti di saturazione dell’Aeroporto di Capodichino e considerato che le caratteristiche fisiche ed operative dell’aeroporto di Pontecagnano non appaiono in grado di sostenere un aeroporto di grandi dimensioni e rilevante traffico, l’unica soluzione possibile è dare finalmente attuazione al progetto di un grande aeroporto intercontinentale a Grazzanise, che ad oltre 10 anni dalla sua ideazione attende ancora di essere avviato»
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