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APPELLO DA ANCONA

Ultimo Aggiornamento: 06/01/2008 14:35
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07/10/2007 12:02
 
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tranviere veterano
Riassunto lettere e articoli per la filovia di Ancona
Ecco quanto mi risulta uscito sulla stampa negli ultimi tempi; forse me ne sono perso qualcuno, in ogni caso credo che la nostra battaglia sia stata presa come politicizzata e la cosa no mi piace. A tempo debito smentiremo anche questo. Di fatto è il Corriere che ha scelto di non pubblicare nulla, o sbaglio?


19/09/07
Filobus, 8mila euro per tagliare la linea

«Qual è la politica per i trasporti?» SIGNOR SINDACO,
In un’intervista sul prolungamento del servizio filoviario a Tavernelle con l’utilizzo temporaneo di soli 4 filobus, lei assicurò che dopo un mese i filobus in circolazione sarebbero stati 6 o 7, e addirittura si pensava ad una futura filoviarizzazione della linea 2. La notizia venne accolta molto bene da chi non vede di buon occhio la massiccia presenza di bus (anche se a metano inquinano, eccome!) soprattutto per ridurre lo smog ad Ancona ed anche perché la tendenza attuale nelle città (Modena, Roma, Lecce, Bologna) è il ripristino di moderne ed ecologiche filovie. Ma nessun aumento dei 4 filobus è stato effettuato ed addirittura il servizio filoviario è stato sospeso il 10 giugno e riprenderà con l’apertura delle scuole.
Nel frattempo in questi ultimi anni la Conerobus ha acquistato decine e decine di nuovi bus, ma di filobus nuovi nemmeno uno. Ma come è possibile dichiararsi a favore del filobus se si permette all’azienda di sospendere un servizio così ecologico per tre mesi? Se non si provvede all’acquisto di nuovi filobus (quelli in grado di essere usati sono 8, il Menarini 2 è ormai fuori uso, e la linea 1/4 ne necessita di 12 in circolazione)? Se nei giorni festivi i filobus vengono lasciati in deposito? Se non si provvede a far circolare tutti i filobus della Conerobus, e non solo 4 sui 12 mezzi in servizio sulla linea 1/4? Se non si tirano due fili in piazza Ugo Bassi dopo anni di linea interrotta? I cittadini che hanno a cuore la qualità dell’aria e la presenza storica dei filobus possono essere rassicurati? O questi verranno pian piano soppressi, dimenticati, usati part-time?
Oggi (ieri per chi legge), secondo giorno della ripresa della circolazione dei filobus dopo tre mesi di assenza, la scelta di Conerobus è stata: tre filobus in circolazione la mattina ed uno il pomeriggio! Altre aziende di trasporti (Bologna, Modena, Roma, Lecce) hanno ripristinato le filovie e munito le linee di tutti i filobus necessari. Dite chiaramente se questa filovia volete chiuderla perchè i segnali ci sono tutti, altrimenti investite con nuovi filobus moderni, tappate i buchi di linea in piazza Ugo Bassi, fate circolare nel frattempo tutti i filobus esistenti, sempre.


20/09/07
«Che fine faranno i filobus?»

CONTINUA a far discutere la questione dei filobus ad Ancona. Dopo l’intervento di un lettore, pubblicato ieri proprio sull’agenda del Carlino, un altro anconetano porta all’attenzione generale il problema. Lo fa con una lettera firmata che pubblichiamo:
«Salve, chi scrive al Resto del Carlino è un appassionato di filobus anconetano, sempre più deluso dall’atteggiamento indifferente e insofferente nei confronti del trasporto filoviario della Conerobus. Come saprete, lunedì scorso è stato finalmente ripristinato il servizio filoviario sulla linea 1/4. Tuttavia durante il giorno stesso sono circolati tre filobus durante la mattina, poi solamente uno la sera. Ieri (martedì per chi legge) addirittura i filobus in servizio erano solamente due. Ora basta! L’azienda promette di potenziare il servizio filoviario, l’amministrazione comunale dice altrettanto, e poi ci sono situazioni a dir poco grottesche nella gestione dei nostri filobus.
Sono stati spesi soldi per la costruzione ex novo del bifilare in corso Stamira, per effettuare varie migliorie alla linea aerea, ma ci si ferma qui. Di nuovi filobus neppure l’ombra, benché più volte si ribadiva la priorità data dalla stessa amministrazione comunale al filobus. E neppure l’ombra di una ferma intenzione, da parte aziendale, di far circolare almeno sei filobus per l’intera giornata. Ho la netta sensazione che si voglia far morire la filovia nella città di Ancona. Il folto e agguerrito gruppo di fans anconetani del filobus non vuole questo, perciò chiedo, e penso di rappresentare il pensiero di molti altri, alla stampa anconetana di sensibilizzare tutti (e ribadisco tutti) affinché il filobus nella nostra bella città torni a circolare come non moltissimi anni fa, quando di filobus ce ne erano addirittura 21. Grazie per la vostra attenzione».

22/9/2007

SARÀ la bicicletta la protagonista ad Ancona, ma anche in molte altre città d'Europa, in occasione della Giornata europea della mobilità che nel capoluogo marchigiano viene celebrata domani. Dalle 10 alle 11 in piazza Cavour saranno disponibili per un breve giro, per tutti coloro che vogliono sperimentare questo mezzo agile, divertante e soprattutto non rumoroso e non inquinante, alcune bici elettriche già in utilizzo al parcheggio degli Archi. Verrà distribuito da parte della società Conerobus materiale informativo rispetto all'attivazione dei filobus in corso Stamira e più in generale sull' utilizzo e sull' incentivazione all'utilizzo del mezzo pubblico.


26/09/2007

«Non fate sparire tutti i vecchi filobus» Crociata per salvare la rete filoviaria
di RAIMONDO MONTESI

— ANCONA —
A QUANTO pare il mezzo di trasporto più amato dagli anconetani non è la macchina, ma il filobus. In questi ultimi giorni sono arrivate nella nostra redazione diverse lettere in cui si manifestano critiche e preoccupazioni riguardo all'utilizzo dei filobus nella nostra città. Ora ci scrivono anche da Bologna. In sintesi: l'utilizzo di questi mezzi secondo i cittadini va incentivato, perché non inquinano e sono silenziosi. Insomma, l'ideale per le nostre strade, strette e congestionate dal traffico. La Conerobus dovrebbe quindi sfruttare i filobus di cui dispone il più possibile, e anzi sostituirli a quelli 'normali'. Stando ai nostri lettori ciò non avviene.

IL PRESIDENTE dell'azienda, Marcello Pesaresi, non ci sta, e replica con fermezza. «Noi abbiamo nove vecchi filobus da dodici metri — spiega —, e non è vero che non vengono usati. Lo sono tutti, solo che non girano contemporaneamente tutti e nove. Alla base di ciò ci sono ragioni organizzative e tecniche. E' quindi in atto una una normalissima turnazione». Pesaresi sarebbe ben lieto di vedere la città 'invasa' dai filobus. Perché questo non accade? Guarda caso, per motivi economici. «Un autobus normale da dodici metri costa 200 mila euro, uno a metano 250 mila e un filobus 600 mila. Uno da diciotto metri ne costa 800 mila. Ne compreremmo altri, se avessimo le risorse. Ma non le abbiamo né noi, né il Comune, né la Provincia, né la Regione. E anche se questi enti ci dessero il 75 per cento dei soldi necessari, noi per acquistare un filobus spenderemmo la stessa cifra con cui potremmo comprare un autobus normale».

INSOMMA, il gioco non vale la candela. Per questo alla Conerobus si naviga a vista, per così dire: «Si spendono i soldi che di volta in volta ci arrivano. Recentemente il Comune ha stanziato 180 mila euro». Pesaresi nega invece che la città sia 'arretrata' per quel che riguarda questo mezzo di trasporto: «Ancona è stata tra le prime a mettere mano al sistema filoviario. E non è vero che tutte le altre città abbiano rinnovato il loro parco mezzi. Noi abbiamo fatto i salti mortali per attivare la linea piazza IV Novembre-Tavernelle. Compresi gli interventi di manutenzione alla linea che, non dimentichiamo, è quella del dopoguerra».


26/9/2007

L’esperto: «A Roma e Milano sono stati rimessi dopo 30 anni» UN MEZZO ecologico, pulito e silenzioso. Il filobus sembrerebbe la panacea di tutti i mali delle nostre città, così rumorose ed inquinate. Ancona non fa eccezione, anzi. La nuova viabilità ha concesso ampi spazi al trasporto pubblico. Eppure, stando all'opinione di un nostro lettore, Roberto Amori di Bologna, «nonostante i recenti lavori in corso Stamira a fronte della dismissione degli impianti in corso Garibaldi, la rete filoviaria dorica sembrerebbe al momento trovarsi in una posizione quasi più di sopportazione che di prestigio nei confronti di questo mezzo». Amori si interessa di trasporti in qualità di ricercatore e autore di libri e articoli in materia. Insomma, un esperto, il quale si dice «perplesso riguardo l’attuale gestione della rete filoviaria e della flotta dei filobus Conerobus». E così motiva la sua opinione: «Ancona ha purtroppo in passato perduto otto anni fra la progettazione e la realizzazione della nuova linea per Tavernelle, finalizzata al prolungamento della linea 1. Trascorso così tanto tempo la linea è stata finalmente aperta all’utenza ma in piazza Ugo Bassi i filovieri sono tuttora stancamente costretti, a scapito della regolarità del servizio, ad abbassare e alzare le aste per la persistente mancanza del bifilare, a causa delle lunghe decisioni passate su come sistemare l’assetto, la viabilità e l’arredo urbano della piazza stessa. Alla ripresa del servizio, dopo le riaperture scolastiche, sulla linea 1 circolano pochi filobus e molti autobus di diverse tipologie, 12 e 18 metri per un totale di tre diverse fonti di trazione: elettrica, gasolio e metano. Tutto questo sfortunatamente incide sui costi di gestione e non sfrutta assolutamente quelle che sarebbero le peculiarità della trazione filoviaria».
Amori sottolinea il grande rilancio e la rivalutazione in tutta Europa della trazione filoviaria.
IN ITALIA gli esempi si sprecano: a Roma i filobus sono ritornati dopo 30 anni; a Milano ne sono stati ordinati moltissimi; a Bologna sono state riaperte quattro linee soppresse (un'altra è in costruzione), e sono partiti i lavori per la grande rete filoviaria Civis a via guidata. Nuove vetture o nuove reti anche a Genova, Modena, Parma, Rimini, Chieti, Lecce, Bari, San Remo, Cagliari... Insomma, conclude Amori: sì alla 'salvaguardia e rivalutazione di un patrimonio che è di tutta la cittadinanza e che, come tale, non deve andare perduto o sottoutilizzato».

28/9/2007

Dopo il dibattito, il botta e risposta. Il tema è quello dei filobus, mezzo invocato da molti anconetani come soluzione del problema dell’inquinamento in città.
Ai timori e alle critiche di chi reputava insufficiente l’impegno della Conerobus nello sfruttare al massimo l’utilizzo dei filobus aveva risposto il presidente dell’azienda Marcello Pesaresi. Un lettore, Adriano Angelici, non è rimasto soddisfatto delle sue spiegazioni. Pesaresi parlava di nove mezzi disponibili, ma non contemporaneamente per ragioni tecnico-organizzative. Angelici, abituale frequentatore della linea Passetto-Tavernelle, replica: «Altro che nove: se ne vedono 3, 4 la mattina, un paio nel primo pomeriggio e uno solo fino alle 19,15 circa. Se le ragioni sono tecniche, ce le spieghi. Cosa impedisce quantomeno un impiego dello stesso numero di mezzi per tutta la giornata? Normale turnazione? Quando nei primi anni ’80 c’era il filobus sulla linea 1 giravano almeno 6 vetture fino alle 20». Anche sul costo di tali mezzi Angelici ha qualcosa da ridire: «Qualche mese fa parlava sui giornali di 500mila euro per un filobus. Sono saliti a 600 mila? E’ sicuro di conoscere così bene il mercato filoviario? A me risultano, per alcuni produttori, cifre ben diverse. Ma lei sa che anni fa era previsto in uno dei piani triennali l’acquisto di 7 nuovi filobus? Dove sono? Forse allora i soldi c’erano... In ogni caso si tratta di scelte: il filobus costa di più ma offre particolarità tecniche ben più adatte a una città collinare come la nostra e un notevole risparmio sia energetico, una minor manutenzione e, come noto per i motori elettrici, una maggior durata. La scelta di metanizzare e di lasciare in disparte i filobus e la nuova linea incompiuta è aziendale o comunale?».
Angelici ricorda che «siamo penultimi quanto ad anzianità dei filobus. Ma noi abbiamo puntato tutto sul metano prima ancora di allacciare piazza Ugo Bassi e di realizzare la Sse: quanto è costato l’impianto di rifornimento? E’ sicuro che la scelta dei 18 metri sia quella giusta? Ho visto tre blocchi a causa di curve troppo strette e gravi difficoltà di circolazione di questi giganti in via Torresi. La pregherei di darci risposte più precise, come il costo e i tempi per l’allaccio di piazza Ugo Bassi».

30/9/2007
«Bisogna puntare sui filobus»

CARO SINDACO, le scrivo per segnalarle che sta circolando una voce a seguito di un servizio televisivo. In molti mi hanno scritto o chiamato riportandomi una notiza preoccupante e in controtendenza rispetto ad ogni precedente dichiarazione, sia del Comune che della Conerobus. Sarebbe stato detto che l’ azienda trasporti non intende più investire sull’acquisto di nuovi filobus, lasciando circolare gli attuali finché durano. Le cifre sui costi dei nuovi filobus sono tutte da discutere, ma innanzitutto le chiedo una smentita pubblica sull’argomento, visto che lei insieme ad altri, ha più volte giustamente sostenuto di voler invece potenziare il trasporto filoviario, una tendenza sempre più diffusa in molte città. I vertici della Conerobus forse non sanno che il fatto stesso che gli attuali filobus abbiano compiuto i 20 anni e che sanno affrontare le salite meglio dei bus a metano significa qualcosa. Non a caso soprattutto nelle città collinari viene scelta in primo luogo la trazione elettrica. Anche sui costi di gestione saranno dette presto molte cose per smentire pregiudizi di persone poco informate. Per completare almeno la 1/4 e renderla davvero ecologica tutti sanno che per il momento sarebbero sufficienti 6 o 7 nuovi filobus. Non ci credo che Ancona non possa farcela. Evidentemente qualcuno non «vuole» i filobus, ma non ho ancora capito chi. Mi chiedo: come hanno fatto altre numerose città (in qualche caso più «povere» della nostra e con simile numero di abitanti) a rinnovare, almeno parzialmente, il parco filoviario? Sinceramente non potremmo accettare di aver speso molti soldi pubblici sia per la linea Ugo Bassi-Tavernelle, sia per tre nuove rotatorie, sia per corso Stamira per poi sentire che l’azienda probabilmente non rinnoverà il parco filoviario. Abbiamo peraltro una validissima squadra di ingegneri e tecnici che ha realizzato gran parte delle opere senza dover ricorrere a ditte esterne. Sono certo che lei per primo si renderà conto dell’enorme spreco di denaro pubblico che in tal caso verrebbe a palesarsi. I cittadini non potrebbero accettarlo quindi, ne sono convinto, neanche lei. Un forte invito pertanto ad intervenire presso la Conerobus affinché nel prossimo piano triennale sia previsto l’acquisto di qualche nuovo filobus. Cordiali saluti.

2-10-2007
«Filobus, i conti non tornano»

«GENTILISSIMO presidente della Conerobus, lei non ha di fronte cittadini disinformati sulle politiche di mobilità urbana, ma persone molto attente alla realtà italiana in campo filoviario. Lei afferma: ‘Noi abbiamo nove vecchi filobus da dodici metri e non è vero che non vengono usati. Lo sono tutti, solo che non girano contemporaneamente tutti e nove. Alla base di ciò ci sono ragioni organizzative e tecniche. E' quindi in atto una una normalissima turnazione’. Innanzitutto i filobus utilizzabili sono solo 8, infatti il Menarini I serie 2 è fuori uso da tempo; su 8, ne circolano 4 al mattino e 1, massimo 2 il pomeriggio, mentre il sindaco garantì quasi un anno fa che i filobus in circolazione sarebbero stati tutti e 8, mattino e pomeriggio. Prima conclusione: il filobus è palesemente sottoutilizzato. Fino a che esisteva la linea 1, cioè l’anno scorso, ogni mattina (sì perché il servizio filoviario, caso unico in Italia, terminava alle 13,30) erano in circolazione 6 f ilobus. Quindi oggi ci sono meno filobus in circolazione rispetto al 2006! Inoltre con le attuali nuove patenti filoviarie gli autisti filoviari salgono a circa 40. Lei parla di alti costi dei filobus, e sostiene che né la Conerobus, né Comune, Provincia e Regione hanno i fondi per acquistarli. Secondo lei come hanno fatto città quali Modena, Bologna, Rimini, Lecce, Roma e molte altre ad acquistarli? Solo le Marche sarebbero in crisi economica tale al punto di non avere soldi per farlo? E poi non informa correttamente i cittadini, non ricordando che un autobus per legge non supera i 15 anni di servizio; un filobus ben mantenuto invece arriva fino al doppio. Quindi sono soldi ben investiti ed ammortizzati. Infine, lei nega che la città sia 'arretrata' per quel che riguarda i filobus: 'Ancona è stata tra le prime a mettere mano al sistema filoviario. E non è vero che tutte le altre città abbiano rinnovato il loro parco mezzi'. E' un’asserzione sbagliata. In definitiva ciò che manca ad Ancona è una politica ambientale dei trasporti ed ovviamente non è a lei imputabile; alla Conerobus conviene comprare autobus e non filobus, far circolare quattro o addirittura un filobus su otto a disposizione, parare le critiche anche quando le lacune sono evidenti. Noi siamo un gruppo di sostenitori dei filobus e stiamo valutando l’ipotesi di coinvolgere 'Striscia la notizia'. Anche a Modena cinque anni fa successe qualcosa di simile ad Ancona. Dopo le inchieste i filobus tornarono tutti in circolazione, ed oggi Modena è all’avanguardia del trasporto filoviario ed ha mezzi moderni».

Bifilare
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