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Televisione

Ultimo Aggiornamento: 10/09/2013 23:01
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12/03/2008 23:10
 
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maestro tranviere
DOVE ERAVAMO RIMASTI....
La frase storica pronunciata dal compianto Enzo Tortora alla ripresa di "Portobello", non per essere blasfemo, mi sembra abbastanza calzante... Il seguito del "La Squadra" (con l'eloquente gioco animato sul titolo di testa con l'aggiunta dell' aggettivo "nuova" che entra nel titolo, con gli stessi caratteri ma in rosso, dopo la comparsa a video di quello originale) è finalmente sugli schermi. La sensazione che ho avuto nel vedere le 2 puntate iniziali (in tutto 22 episodi, 50 minuti cadauno raggruppati due alla volta, per 11 settimane di programmazione... tutto sommato una pianificazione prudente considerato che la sua genitrice prevedeva 32 episodi per stagione...) è... angoscia! Ho trovato calzante (parlo da musicista!) la musica della sigla: finalmente una pregnante, tragica e frenetica tarantella-rock direi senz'altro caratterizzante della serie... ma è l'impianto generale del telefilm che mi sembra caratterizzare al meglio l'ambientazione: Napoli mi sembra molto meno da sfondo se non altro perché, rispetto al vecchio S.Andrea, il nuovo commissariato Spaccanapoli (poi dirò anche in merito al toponimo!) è posto al centro della città e non in periferia; in realtà il S. Andrea dava più l'idea del luogo dove FISICAMENTE venivano girati gli interni e parte degli esterni... essendo la serie girata a Piscinola anche il Commissariato era idealmente collocato li; probabilmente questa parziale osmosi fra sceneggiatura e corrispondenza dei luoghi fisici di ripresa era dovuta al budget limitato de "la Squadra" originale... per girare gli esterni del commissiariato (per intenderci da dove partivano immancabilmente sgommando le Alfa 155 e le Marea, DISMESSE, della Polizia) bastava usare le stesse attrezzature dei set interni che erano a pochi metri!
Tornando a bomba, anche la collocazione del nuovo Commissariato all'interno di uno dei palazzi caratteristici della vecchia Napoli rende benissimo il nuovo carattere della serie... uno dei tanti tipici edifici del '600 del centro storico... con la caratteristica "corte" (una soluzione architettonica, a Napoli, abbandonata solo dopo la 2^ guerra mondiale fra l'altro...) e la grande scalinata esterna dietro gli archi ( edifici tanto caratteristici di Napoli che perfino Luciano De Crescenzo li ha usati come set per i suo due film!) e l'ascensore che, visivamente, stride immancabilmente col resto dell'architettura; gli attori mi sembrano più o meno all'altezza del compito... molto brava Lisa Galantini che interpreta il dirigente del commissariato (vicequestore Paola Ricci, personaggio, da quel che ho capito, deciso ma anche sensibile poiché gli sceneggiatori hanno quasi subito, fra l'altro, fatto capire nella prima puntata che è madre e moglie) ed anche il piu noto (perché ha interpretato Marco Pantani in TV) Rolando Ravello nei panni del duro "capo" dei falchi, altra novità della serie, (l'ispettore superiore Sergio Vitale per il quale le "regole" vanno interpretate e, se il caso lo richiede, anche mandate a quel paese!)... gli altri sicuramente verrano fuori col dipanarsi della serie: a mio avviso molto interessante, nello specifico, il personaggio dell' agente Federico Coppola (interpretato da Ciro Esposito, divenuto famoso col film di Lina Wertmuller, tratto da libro di Marcello d'Orta, "Io speriamo che me la cavo")... una sorta di "pecora nera" della famiglia al rovescio... la dove di solito tale nomaccio è affibiato a coloro che sono "i guai" delle famiglie per bene quì, vicerversa, il bravo ragazzo è lui mentre la famiglia (orfano di madre, padre che gestisce una sala scommesse e fratello con delle amicizie alquanto compromettenti) conduce una vita poco chiara... questo personaggio, a mio avviso, ne farà vedere delle belle! Nulla dire sui personaggi cooptati dalla vecchia serie: Walter Battiston (Federico Tocci), Francesco Silla (Gennaro Silvestro) che manca ancora all'appello e Salvatore Sciacca (il bravissimo Tony Sperandeo... talmente bravo da meritarsi addirittura una esilarante imitazione da parte di Fiorello in "Viva Radiodue"!).
Per concludere, mi ha fatto piacere, finalmente riconoscere i familiari luoghi di Napoli (con la vecchia serie, stranamente, era più difficile!)... però, almeno per qusi primi due episodi di Spaccanapoli s'è visto quasi niente: la maggior parte delgi esterni era ambientata nella piazza del Carmine e suoi dintorni (bella l'inquadratura dell'orologio di S. Eligio!), un paio di scene nella parte alta dei quartieri Spagnoli (mi pare s'è vista la Chiesa di S. Anna degli Spagnoli) e l'ultima scena (che poi era anche la prima, tragica, del secondo episodio!) alla fine di Viale Gramsci angolo Piazza Sannazaro, con tanto di tunnel della Laziale sullo sfondo, dove ci mancava solo il tram! in compenso si sono visti molti autobus (il passaggio di uno è stato usato pure come stacco tra due scene!).
In conclusine mi sembra che Raitre abbia posto in essere un esperimento molto audace per i canoni della Rai con questa serie che, rompendo con la sua genitrice, sembra abbia attinto molto dalla Americana "The shield" della quale riprende i toni "nudi e crudi" che la caratterizzano.
Insomma... "La Squadra" è morta, evviva e lunga vita a "La nuova squadra"!!
[Modificato da Francesco E. 13/03/2008 10:25]

www.novaconcentusvocalis.it
"Where no man has gone before"
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