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Tra musica e poesia

Ultimo Aggiornamento: 11/01/2009 19:38
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27/01/2007 00:46
 
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Luigi Tenco - Ricordo di un grande artista.
Sono trascorsi quarant’anni da quella tragica notte tra il 26 e il 27 gennaio 1967 quando Luigi Tenco ci lasciò dopo che la sua canzone “Ciao amore ciao”, di grande contenuto sociale, non fu giudicata dalle giurie idonea a partecipare alla serata finale del 17° festival di Sanremo.

Un biglietto trovato accanto al suo cadavere riportava quanto segue:
«Io ho voluto bene al pubblico italiano e gli ho dedicato inutilmente cinque anni della mia vita. Faccio questo non perché sono stanco della vita (tutt'altro) ma come atto di protesta contro un pubblico che manda "Io tu e le rose" in finale e ad una commissione che seleziona "La rivoluzione". Spero che serva a chiarire le idee a qualcuno. Ciao. Luigi.».
Cos’era successo?
La sera del 26 gennaio, in un’atmosfera di completo vuoto culturale, a parte qualche eccezione come la stessa “ciao amore ciao”, oppure “la musica è finita” di Umberto Bindi e “dove credi di andare” di Sergio Endrigo, il livello delle canzoni presentate in gara era vana retorica. Prevaleva l’ultima moda canzonettistica prefabbricata denominata “linea verde” (linea della speranza), commentata dallo stesso Tenco nel seguente modo: “In che cosa sperare era poco importante, l’importante era sperare. In che cosa? Che qualcosa possa cambiare? State freschi…
Basta pensare che riguardo alla falsa moda contestataria, in una delle interviste a lui rivolte si rivolse nel seguente modo:
“Non si tratta di protesta, ma di speculazione. Protesta chi si espone, chi rischia, non chi dice cose ovvie che vanno bene per tutti, levati i matti, s’intende.
E parlando dei colleghi:
“Ne avrebbero di temi per una protesta seria, ma quelli non li toccano. Alludono al Vietnam che è tanto lontano e non sono capaci di prendere uno degli argomenti che hanno sotto il naso: il problema della scuola, o certe impossibili condizioni di vita…”. La guerra era davvero un gioco per loro, bastava farsi avanti e non stonare…”.
Per stasera mi fermo qui.
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Da domani, note biografiche su Tenco, nonché interventi di due grandi poeti contemporanei, discografia e bibliografia.
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