Alcune immagini del vecchio sistema filoviario ,bolognese concluso nel 1982:
Qui sopra potete vedere il primissimo sistema presente ovunque in Italia, ovvero una slitta, non lunghissima, posta immediatamente prima degli scambi. Quando i trolley del filobus transitavano sotto questa slitta avveniva la manovra di cui io e Augusto abbiamo accennato in precedenza.
A Bologna sul finire degli anni '60 tutto ciò venne accantonato e quindi modernizzato con un altro sistema meno difficoltoso per il filoviere. La slitta diveniva più lunga e posizionata lontano dallo scambio:
Una volta effettuata la manovra il filoviere, trovandosi lontano dallo scambio, poteva controllarne l'esito mediante un semaforo dedicato posizionato a fianco dello scambio.
Questa tecnica era diffusissima in città in decine e decine di scambi, mentre il vecchio sistema talvolta sopravviveva all'interno dei depositi.
Ho una foto, che posterò più avanti, di uno scambio filoviario triplo, di cui non ne ho mai visto altri in Italia, che all'interno del deposito Battindarno veniva governato dal suolo mediante una rotella telefonica...il filoviere selezionava il numero, come se telefonasse, del bifilare desiderato ove ricoverare il filobus e tutti gli aghi si muovevano alla bisogna. Bellissimo.
Un altro brevetto di cui andavano fieri era la scatola che manovrava in città tutti gli scambi di servizio: il filoviere sporgeva il braccio dal finestrino, apriva la scatola e con una apposita chiave manovrava lo scambio di servizio. Anche io ho potuto effettuare questa manovra qualche volta!
Oggi invece il vanto dei dirigenti della linea aerea sono le scatole montate lungo le linee, ad intervalli regolari, che avvertono l'eventuale spezzamento del bifilare. Nel malaugurato caso questo avvenga la scatola si attiva e compone un numero di cellulare GSM inviando un messaggio SMS con la posizione dell'incidente. E' un brevetto bolognese di cui il mio amico Vittorio Gnesini parla con giusto orgoglio, tempo fa mi raccontava che sono venuti da Cagliari per informarsi su questa tecnologia.
Le scatole in questione: