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Napoli | Centro Storico Patrimonio mondiale UNESCO

Ultimo Aggiornamento: 27/04/2023 18:26
23/02/2018 18:45
 
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bluesboy94, 22/02/2018 23.24:

Riguardo Palazzo Caracciolo di Avellino, chissà se ci sono quantomeno le intenzioni di restaurare la splendida scala seicentesca che affaccia sul cortile.



Io spero che vada in porto la completa riqualificazione di largo Avellino con panchine, cestini e magari tante tante PIANTE poiché la zona ne risente tantissimo. Io ci sono nato là e spero vivamente che il palazzo Caracciolo diventi un albergo per portare ulteriore turismo e quindi ricchezza in una zona di grandissimo interesse culturale.
23/02/2018 19:22
 
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Già un bel passo avanti è stato fatto restaurando il fatiscente prospetto del palazzo che da sull'omonimo largo. Anch'io sono d'accordo sul fatto che il largo vada liberato dalle macchine (lo stesso vale per Largo Tarsia, che si trova, però, in una zona del centro storico ignorata da qualsiasi progetto di riqualifica). Ma si, per me il palazzo potrebbe anche diventare un albergo, però allo stato attuale non penso che ci siano le possibilità (in gran parte è un condominio, mentre gli ex ambienti di rappresentanza del piano nobile, dove sono emerse quelle stanze affrescate di cui parlava ieri Crime, stanno per diventare sede espositiva della Fondazione Morra-Greco... quindi ci ritroveremo due "musei d'arte contemporanea" in pochi metri). Poi vabbè sull'Anticaglia (e qui bisogna partire urgentemente dal teatro romano)c'è un lavoro di restauro e riqualificazione enorme da fare, come in tutto il centro storico d'altronde.
Ps: a proposito di Anticaglia, non capisco perchè sia stata inclusa nei finanziamenti del Mibact la Chiesa di S.Maria Regina Coeli (che è tra le meglio tenute della città), escludendo S.Caterina a Formiello... boh...
23/02/2018 21:29
 
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Re:
æster.le, 23/02/2018 18.45:



Io spero che vada in porto la completa riqualificazione di largo Avellino con panchine, cestini e magari tante tante PIANTE poiché la zona ne risente tantissimo. Io ci sono nato là e spero vivamente che il palazzo Caracciolo diventi un albergo per portare ulteriore turismo e quindi ricchezza in una zona di grandissimo interesse culturale.



sta per diventare un grande museo di arte contemporanea e soprattutto, come da parecchi anni accade grazie alla fondazione Morra/Greco, un crocevia di artisti che vengono da ogni parte del mondo, oltre a quelli italiani e soprattutto locali.

Quello che fa la fondazione Morra/Greco, proietta Napoli tra le città più contemporaee a livello artisto. La fondazione possiede tre palazzi/museo. E collabora con la Regione Campania, socia al 50% della fondazione, il che significa... museo MADRE.

altro che Hotel, quello di palazzo Caraccialo va ben oltre dal punto di vista attrattivo.

E si, io so che i lavori riguarderanno anche lo slargo, che pare venga rifatto e pedonalizzato. Vediamo, da qui a giugno manca ancora tempo e i lavori ancora non sono finiti.
24/02/2018 00:05
 
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Re: Re:
CRIME 80, 23/02/2018 21.29:


sta per diventare un grande museo di arte contemporanea e soprattutto, come da parecchi anni accade grazie alla fondazione Morra/Greco, un crocevia di artisti che vengono da ogni parte del mondo, oltre a quelli italiani e soprattutto locali.

Quello che fa la fondazione Morra/Greco, proietta Napoli tra le città più contemporaee a livello artisto. La fondazione possiede tre palazzi/museo. E collabora con la Regione Campania, socia al 50% della fondazione, il che significa... museo MADRE.

altro che Hotel, quello di palazzo Caraccialo va ben oltre dal punto di vista attrattivo.

E si, io so che i lavori riguarderanno anche lo slargo, che pare venga rifatto e pedonalizzato. Vediamo, da qui a giugno manca ancora tempo e i lavori ancora non sono finiti.



Interessante... io spero che quella piazza/slargo diventi un luogo di aggregazione con tante attività commerciali. Ovviamente non intendo il "fruttaiolo" e la salumeria ma tanti bar, ristoranti, anche negozi di abbigliamento o di mobilio magari sapendo coniugare la tradizione alla modernità... proprio di questo oggi discutevo con il mio professore universitario. Fare un nuovo design partendo dalla tradizione ovvero l'artigianato: da questa fusione può nascere l'artidesign.
:D
25/02/2018 11:10
 
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Sarà pure un restauro che riprende fedelmente lo stato originario, ma io proprio non riesco a digerirlo.. quando guardo quel palazzo ho la stessa sensazione che ho guardando una ragazza col trucco sbavato e un occhio nero. :bah:

__________________________
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25/02/2018 12:36
 
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L'orrore è accentuato dal fatto che gli altri tre non facciano "schifo" come questo. Se li facessero tutti cosi, farebbero meno schifo ma una figura migliore.
25/02/2018 13:00
 
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ho dei grandissimi dubbi che si tratti del colore originario. Però boh, sono solo dubbi mie.

jamm, fa troppo cacare per essere il colore orignale. Dico la base grigia scuro su una di pietra più chiara. Avvessero firatto la base gialla, come prima, che finisce su una di pietra grigia ok.

Passi il grigio nella parte centrale. E poi la tonalità di giallo e troppo carica, un po meno carica come gli altri tre palazzi...cribbio.
25/02/2018 19:00
 
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è veramente brutto ci sono passato spesso ultimamente se fosse pure stato il colore originale erano da bandire i progettisti dell'epoca davvero con poco senso estetico, a volte bisogna trovare il giusto compromesso tra la storicità e la valorizzazione di un luogo, gli altri palazzi tutti gialli danno un effetto molto più chiaro e bello di questo appena ristrutturato quindi pure se non rispettano i colori originali ma chi se ne...
Stessa sorte toccata per palazzo reale e palazzo corigliano molto più belli i colori prima del restauro
25/02/2018 19:09
 
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Ma di Palazzo Reale non è mica stato cambiato il colore. È in mattoncini, quindi è stato solo ripulito. La tonalità delle parti in intonaco e stata semplicemente adeguata a quella della facciata principale.

Ma piuttosto, visto che ci troviamo a parlare. Possibile che ci siano ancora le impalcature sui due angoli esterni di Palazzo Reale dopo circa un anno dalla fine dei lavori? Che diamine stanno facendo :lol:
[Modificato da Partenope93 25/02/2018 19:09]
25/02/2018 19:25
 
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Sul tetto di Palazzo Reale si potrebbe anche giocare a golf!
26/02/2018 14:24
 
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Oltre che palazzo Reale io mi domanderei perché il teatro versa in uno stato così pietoso (il San Carlo)!

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Amo Napoli nonostante le sue contraddizioni!
26/02/2018 14:29
 
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Allora tiriamo in ballo pure la Galleria Umberto... ah, quanto è bello questo "riscetamento"!
26/02/2018 14:58
 
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Re:
Coma White, 25/02/2018 11:10:



Sarà pure un restauro che riprende fedelmente lo stato originario, ma io proprio non riesco a digerirlo.. quando guardo quel palazzo ho la stessa sensazione che ho guardando una ragazza col trucco sbavato e un occhio nero. :bah:




ho trovato questo post online per alimentare il dibattito, post che pone l'attenzione sull'assenza di un piano del colore per il comune di napoli:

PIANO COLORE PER I QUATTRO PALAZZI. GNOSIS E LINVEA PER IL RINNOVAMENTO DI PIAZZA NICOLA AMORE


L'importanza del "recupero del colore" delle facciate storiche è il tema che ha motivato l’intervento di Gnosis, uno studio di progettazione caratterizzato da molteplici specializzazioni, e Linvea, storica realtà campana nel mondo delle vernici, per il lavoro di recupero delle facciate di uno dei famosi quattro palazzi di Piazza Nicola Amore.

La piazza si trova nel centro di Napoli, a poca distanza dal Duomo che ospita le reliquie del Santo Patrono, San Gennaro, e dalla Stazione Centrale di piazza Garibaldi, ed è intitolata a Nicola Amore, sindaco del cosiddetto Risanamento (fine 800 - inizio 900), periodo nel quale molte abitazioni di Napoli furono abbattute per fare posto a nuove strade, in primis corso Umberto (conosciuto ai più come “Rettifilo”): non a caso la piazza posta al centro del corso porta il suo nome, sebbene sia più nota tra i napoletani come i Quattro Palazzi ('e quatt' palazz'), a causa della sua caratteristica configurazione architettonica.

Il lavoro di recupero condotto da Gnosis, avvalendosi dei materiali Linvea, ha curato questo aspetto dal punto di vista storico-tecnico per la tutela e la valorizzazione dell'edificio.

La Gnosis vanta una consistente esperienza nel recupero di strutture storiche o di parti della città interessate da vincoli culturali. Sono infatti noti gli interventi all’interno della città antica di Pozzuoli al Rione Terra, in molti Musei Campani, a Bagnoli per il Parco dello Sport, a Napoli per nuova sede de “La Rinascente”, a Ravello per l’Auditorium di Oscar Niemeyer e a Pozzuoli per la riqualificazione del Waterfront.


Il lavoro sulle facciate di Piazza Nicola Amore ha riguardato principalmente la colorazione esterna dell’edificio. Qui si racchiude la vera problematica da affrontare: l’assenza di un piano del colore, un documento che disponga direttive cromatiche per la qualificazione urbana. Infatti, a Napoli, spesso la questione del tinteggio esterno si è originata non da disquisizioni puramente scientifiche, bensì da motivi di ordine economico o da trends di un’epoca specifica che hanno imposto un gusto diverso, rendendo il disegno complessivo sempre meno omogeneo.

In una città che con le sue architetture è capace di raccontare la stratificazione culturale su un arco di circa 25 secoli di storia. Simili mortificazioni si registrano anche nelle aree più recenti della città, come quella di cui stiamo parlando, la Napoli umbertina, tra gusto Liberty dell’epoca e necessità urbanistiche locali. La disarmonia cromatica è alquanto evidente e l’approccio dei progettisti ha tenuto conto delle ricerche e delle considerazioni del prof. Fabio Mengone dell’Università di Napoli Federico II. Solo un lavoro interdisciplinare ha potuto garantire un’opera coerente ed in linea con le reali necessità del recupero. Grazie alle considerazioni tecniche e alle ricerche dell’Università, si è giunti al corretto utilizzo di corrette tinte.

In base a tali indicazioni M-K-Sil, rivestimento minerale a base di silicato di potassio ad effetto rasato fine (tipo marmorino), ad alta traspirabilità, per pareti esterne, e K-Sil, pittura a base di silicato di potassio stabilizzato con polimero acrilico, sono stati i prodotti più adoperati per la mission, che ha visto nel catalogo Linvea un’ampia gamma di riferimento, con specifiche soluzioni per casi come questo.

Linvea si è dimostrata ancora una volta un partner affidabile, dall’altra profilazione tecnico-scientifica ed in grado di offrire soluzioni anche per lavori e mission che, come in questo caso, hanno come obiettivo finale un risultato tecnico al quale va allegata una certa risultanza in termini puramente estetici.


26/02/2018 17:39
 
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ok, mistero risolto. SI trtta dei colori originali. Va bene, forse ci si deve abituare alla "nuova" veste del palazzo. Soprattutto, a questo punto, si spera di vedere anche gli altri tre nella versione originaria.

magari una piazza con i 4 palazzi uguali, illuminati come questo.... sarà molto più bella di come siamo stati sempre abituati a vederla.


e ripeto, anche se non mi fa impazzire questa veste storica, però sono contento dell'attenzione data al restauro, dallo studio fatto e dalla qualità dei colori utilizzata. In questo caso approvo il lavoro fatto.
26/02/2018 18:00
 
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guardando il sito dello studio di architettura, ho trovato anche le foto del rifacimento del tetto e sottotetto di questo palazzo.
www.gnosisarchitettura.it/it/projects/rifacimento-copertura---palazzo-in-piazza-nico...
26/02/2018 18:00
 
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si ok sappiamo tutti che la ristrutturazione è stata attuata secondo criteri di ricerca, ma il risultato finale qual'è? era più bello prima o dopo? penso che se si interrogano i cittadini il 90% risponderà prima, ergo in questo caso non c'è stata valorizzazione perchè un bene ristrutturato da un effetto peggiore di quello sperato.
Purtroppo a napoli proprio per le scelte cromatiche in passato non siamo stati fortunati c'erano gusti all'epoca che oggi davvero farebbero un bruttissimo effetto come il color ocra molto usato in tempi passati, immagino la riproposizione di questi colori in chiave moderna e non oso immaginare l'effetto, lo ripeto bisogna trovare il giusto compromesso tra storicità e valorizzazione e soprattutto l'effetto finale deve essere la bellezza e la soddisfazione di veder terminato un restauro per arricchire il fascino della città.
26/02/2018 18:23
 
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Restando in tema, probabilmente anche San Pietro Martire cambierà colore. Hanno fatto le prove colore e sono tutte sul giallino.

Prima era grigia
26/02/2018 18:23
 
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Anche l'abuso può essere oggetto di "revisionismo" fatto a sentimento, capisco che questo è illegale a prescindere dalle opinioni, però anche una tinteggiatura non conforme a qualcosa (che sia la storia o il piano colori) può passare sotto le maglie di una qualche "non liceità"
26/02/2018 18:45
 
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Re:
Partenope93, 26/02/2018 18.23:

Restando in tema, probabilmente anche San Pietro Martire cambierà colore. Hanno fatto le prove colore e sono tutte sul giallino.

Prima era grigia

sarà stata adeguata in seguito al colore bivalente del convento adiacente, che con ogni evidenza dovrebbe essere quello originale
26/02/2018 19:12
 
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comunque basta pensare che la stessa azienda del restauro ai 4 palazzi ha effettuato lavori al rione terra ebbene qui non credo proprio siano stati rispettati i colori originali, ma il risultato è stupefacente!! Per me tutte le riqualificazioni del centro storico dovrebbero prendere spunto dal quartiere storico puteolano dove si riassume il mio pensiero riguardante il giusto compromesso tra storicità e valorizzazione
[Modificato da granpacco 26/02/2018 19:15]
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