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Napoli | Bagnoli

Ultimo Aggiornamento: 10/05/2023 20:44
18/05/2012 10:05
 
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Bagnoli, turismo e rifiuti
adesso il piano divide

I costruttori: "Troppi cambi di rotta, così l'rea non decolla". La Municipalità: "Dalla Coppa America alla spazzatura, un salto verso il basso"
di CRISTINA ZAGARIA


Bagnoli, turismo e rifiuti adesso il piano divide
«Da troppi anni si discute di Bagnoli. In dodici anni si è passati dall’Italsider alla Bagnoli spa, poi alla Bagnolifutura e, adesso, si discute di un nuovo ruolo della Stu. Lo sviluppo dell’area, però, stenta a decollare». Rudy Girardi, presidente Acen, non accoglie bene il cambiamento di rotta su Bagnoli. I costruttori napoletani sono preoccupati. Rischiano di perdere una nuova occasione di sviluppo e di lavoro.

Anche l’idea di realizzare nell’ex area industriale della periferia occidentale un impianto di compostaggio lascia Giradi interdetto: «È evidente che il problema dei rifiuti va affrontato nel suo complesso, ma certamente a Bagnoli vanno assunte decisioni con tutte le cautele possibili, ricordando peraltro che la linea politica finora prevalente era quella del risarcimento ambientale agli abitanti». Insomma basta annunci. Basta cambiamenti di rotta. L’Acen chiede le minime condizioni di appetibilità economica, affinché i capitali arrivino e restino a Bagnoli. Insomma «che si affrontino i temi veri, vale a dire: progetti concreti, condivisi e con adeguata dotazione di risorse. Queste, del resto, sono le condizioni per il coinvolgimento di capitali privati, assolutamente necessari allo sviluppo dell’area».

E se i costruttori sono critici, il fronte del no all’impianto di smaltimento anaerobico della frazione umida comincia a compattarsi subito dopo l’annuncio del sindaco. Giorgio De Francesco presidente X Municipalità, fa
il primo affondo: «Dalla Coppa America ai rifiuti, questa amministrazione ha fatto fare un bel salto a Bagnoli, un salto verso il basso». La Municipalità non è stata avvisata della decisione del Comune. «I cittadini non sanno neanche cos’è un “digestore anaerobico”, ma sanno cosa vuol dire un quartiere invaso dai camion di rifiuti — continua De Francesco — . Sognavamo una linea di costa come Cannes e ci ritroviamo senza certezze e con un nuovo annuncio per un impianto di rifiuti».

Il vicesindaco Tommaso Sodano, però, entra nei particolari del progetto e cerca di frenare sul nascere polemiche e paure: «La città produce circa 150 mila tonnellate di frazione umida l’anno. Noi abbiamo detto no al termovalorizzatore. L’idea è quella di creare tre mini-impianti di smaltimento a Scampia, a Napoli Est e a Bagnoli. Quello di Bagnoli sarà un impianto anaerobico, piccoli capannoni che non produrranno miasmi, visto che lavorano in assenza di ossigeno. E gestirà non più di 35 mila tonnellate di rifiuti l’anno, quindi nessun aumento di camion nel quartiere, ma una razionalizzazione, con un Eco — distretto che invece di incenerire i rifiuti li valorizzerà, recuperando materia e creando posti di lavoro e sviluppo. Un impianto a Bagnoli è un valore aggiunto».

Al di là dei miasmi, però, Stanislao Lanzotti, capogruppo in Comune del Pdl per Napoli pone il problema della svalutazione dei suoli: «L’impianto di smaltimento dei rifiuti rende meno appetibili quei suoli, che già si vendono a 1300 euro a metro quadro. Così si mette la pietra tombale su Bagnoli e sulla sua vocazione turistica e residenziale». Contrario anche Gianni Lettieri, capo dell’opposizione in Comune: «È una follia. Un impianto di compostaggio è più devastante di qualsiasi termovalorizzatore. Il sindaco continua con l’improvvisazione e il dilettantismo».

E non è solo l’opposizione a scagliarsi contro l’idea di un impianto di smaltimento dei rifiuti a Bagnoli. «C’è una strana idea di riqualificazione dell’area di Bagnoli che da troppo tempo avanza — commenta Peppe De Cristofaro, segretario provinciale di Sel — . Certo trasportare rifiuti fuori regione ed all’estero è uno spreco di risorse e la nostra città deve fare la propria parte. Però, realizzare un digestore anaerobico ha un pesantissimo impatto sul territorio e soprattutto mina la vocazione turistica dell’area e mette in discussione la proposta, anche da noi sostenuta, di realizzazione di una spiaggia pubblica a Bagnoli».

Pietro Rinaldi di “Napoli è tua”: «Qualsiasi ipotesi che prevede un sito di compostaggio ha il nostro appoggio, però la bonifica rimane una priorità, prima di qualsiasi altro annuncio. E soprattutto è bene concordare i progetti con la popolazione e non imporli dall’alto». Favorevole all’impianto di smaltimento Sandro Fucito (Federazione delle sinistre), che però è preoccupato «per l’indeterminatezza sui finanziamenti, sul futuro e sulla vera vocazione di Bagnoli».

repubblica.it - napoli

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